Insulti, botte, veri e propri pestaggi, la scuola per un ragazzino di appena 12 anni si è trasformata in un vero e proprio inferno. E se la giustizia si è dovuta fermare davanti alla impunibilità dei componenti del “branco” perché minori dei 14 anni, quel che stupisce è l'indifferenza dell'istituzione scolastica che nulla o quasi ha fatto per garantire il diritto allo studio del ragazzino. Anzi l'ultimo intervento fatto durante questo anno scolastico sa, a dir poco, di beffa.
La vicenda inizia nel 2021 quando Antonio (il nome è di fantasia) è al primo anno in una scuola media della provincia di Catanzaro. Sul finire dell'anno scolastico il ragazzino finisce nel mirino di un gruppo di compagni. In particolare uno dei minori lo insulta pesantemente e gli ordina: «Tu devi fare quello che ti dico io». Al rientro a scuola purtroppo la situazione è addirittura peggiore. Gli insulti, le offese, le prese in giro si susseguono quasi quotidianamente, fino a quando il “branco” dalle parole non passa ai fatti. Antonio subisce una vera e propria aggressione viene colpito con calci, schiaffi e pugni. Quando torna a casa sta male, tanto che la madre decide di portarlo al pronto soccorso per farlo visitare perché lamentava forti dolori addominali. I sanitari dell'ospedale Pugliese di................ Catanzaro lo sottopongono ad alcuni accertamenti, dopo alcune ore Antonio può rientrare a casa con la diagnosi di trauma addominale.
Nn mi sorprende che la scuola sia stata tutelata da voi e io credo sia la vivaldi dove mio nipote che frequentava li avuto tre anni di inferno e nessuno a mosso un dito.
RispondiEliminaMi dispiace molto per vostro nipote. La scuola non è la Vivaldi perché è una scuola della provincia no di Catanzaro
EliminaNon è difficile capire che tu sei uno che i questi ultimi anni ha contribuito allo sviluppo del borgo e all'unione della gente e al mantenimento delle tradizioni...
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