Crescita del territorio della città di Catanzaro; secondo il rapporto di “Mecenate 90” Il documento indica i possibili obiettivi per rimediare alle distorsioni di una crescita disordinata
Ogni tassello, e non sono pochi, dovrà andare al suo posto affinché la sfida per ridare smalto alla città capoluogo di regione possa essere vinta. Quanto emerso dal rapporto realizzato dall’associazione “Mecenate 90” in collaborazione con il centro studi delle Camere di commercio “Guglielmo Tagliacarne” indica le criticità rilevate nel corso delle varie interviste con i vari attori di politica, economia e società e gli obiettivi messi in campo per risolverle, evidenziando la determinazione riscontrata nel portarlio avanti. Uno scenario non semplice. I problemi, del resto, affondano le loro radici negli ultimi 50 anni. «Si rileva quanto sia difficile vivere in una città frammentata, “Catanzaro sta rincorrendo da una vita una sua identità, è divisa in 44 nuclei abitativi”». In effetti, l’ammagliamento dei quartieri è stato indicato già da anni come una necessità, a fronte di un territorio “lungo 33 km, che parte da 500 metri sul livello del mare alle pendici della Sila con il quartiere Sant’Elia e arriva fino al livello del mare, e tutto questo incide sui tempi di percorrenza”. Così diventa strategica la nuova mobilità, nella quale il ruolo principale verrà giocato dalla metropolitana di superficie i cui lavori si sono però protratti ben oltre le scadenze finora stabilite, tanto da portare l’Anac a richiamare la Regione (in quanto stazione appaltante).
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