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venerdì 19 aprile 2024

Rapine, danneggiamenti, spaccio; Da Mesoraca a Taverna La Presila Catanzarese sotto il dominio della Ndrangheta. Il collaborare con la giustizia dopo il delitto nel 2015 di F. Rosso a Simeri Mare racconta tanti nuovi particolari

 Rapine, danneggiamenti, spaccio la carriera criminale di Danilo Monti sarebbe iniziata quando non avevaancora compiuto 15 anni. 



A raccontarlo è lui stesso ai magistrati della Dda di Catanzaro. Per la seconda volta infatti il 34enne cresciuto nella Presila catanzarese ha deciso di collaborare con la giustizia. Lo aveva già fatto nel 2019. Dopo essere stato arrestato per l'omicidio di Francesco Rosso, avvenuto a Simeri Crichi nel 2015, ( Come riporta la Gazzetta del Sud) Monti aveva iniziato a parlare. Grazie alle sue dichiarazioni gli investigatori avevano potuto chiudere il cerchio sull'uccisione del macellaio 35enne (attualmente è in corso il processo d'appello). Il suo percorso collaborativo però si era limitato al delitto Rosso e poi si era bruscamente interrotto. Il suo nome è tornato di attualità nel settembre scorso quando è rimasto coinvolto nell'inchiesta Karpanthos che ha colpito le cosche operanti nella Presila catanzarese. Ora la Dda di Catanzaro ha depositato le nuove dichiarazioni di Danilo Monti e in particolare un verbale che risale al marzo 2024. Circa 60 pagine, alcune ancora coperte da omissis, in cui Monti chiarisce alcuni aaspetti dei suoi verbali precedenti e ricostruisce gli equilibri criminali della zona a cavallo tra le province di Catanzaro e Crotone. Su quel territorio, ha chiarito subito di fronte ai magistrati, «Mario Ferrazzo comandava tutta la montagna da Mesoraca fino a Taverna». Proprio il boss di Mesoraca, ha raccontato Monti, «dopo l’omicidio di Francesco Rosso mi voleva uccidere per aver commesso l’omicidio senza il suo benestare». Il pentito aggiunge anche che dopo l'omicidio di Santino Gigliotti, avvenuto nel 2016, si stava progettando di uccidere Ferrazzo perché«stava dando fastidio agli Isolitani». Lo stesso Monti avrebbe ricevuto la proposta di partecipare all'agguato: «Io dissi di si, perché in ogni caso ce l’avevo un po’ con Ferazzo  perché lui voleva uccidermi. Sicuramente c’era già qualcosa nell’aria perché ricordo che mi dissero “questo mangia solo lui in montagna, vuole mangiare da solo”. E poi anche per il fatto di Gigliotti Santino, la responsabilità del cui omicidio veniva attribuita sempre a Mario Ferrazzo per gli appalti boschivi».Monti ha sostenuto di aver partecipato a un summit di 'ndrangheta che si sarebbe tenuto nel 2013 in un agriturismo della presila. Una riunione, ha spiegato agli inquirenti, indetta per stabilire i responsabili e i capo società dei territori. «Ricordo che Mario Gigliotti mi disse n un’altra occasione che era meglio essere capo società che responsabile perché il capo società poteva fare altri affiliati, mentre il responsabile da solo non lo può fare perché deve chiedere prima al capo società».Il collaboratore ha anche parlato dei rapporti con la politica. Nell'operazione scattata a settembre èstato arrestato anche l’allora primo cittadino di Cerva  (cugino di Monti) con l’accusa di ......

scambio elettorale politico-mafioso (la Cassazione ha annullato con rinvio la misura cautelare). Secondo la prospettazione accusatoria, sarebbe stato stretto un patto elettorale con esponente del clan dei Cervesi, già condannato per reati di mafia, per agevolare la vittoria della lista. 

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