giovedì 19 settembre 2024

"Fatemi seppellire mio figlio" Un dolore che dura 30 anni. Nuovo appello della madre della giovane vittima di lupara bianca



 Un silenzio che dura da trent’anni. Fatto di angoscianti ricordi, pensieri e...........

soprattutto di un interminabile dolore che due anni fa ha portato alla morte il signor Antonio, padre di Francesco Aloi, vittima della lupara bianca. Oggi, a combattere è rimasta la madre del giovane scomparso, originario di Pizzo ma che viveva a Filadelfia dove, secondo gli investigatori, aveva iniziato a frequentare persone poco raccontabili. Persone che sicuramente lo hanno portato alla morte.

Francesco Aloi quando scomparve aveva 22 anni, prima di lui un altro giovane di Filadelfia, Francesco Anello, era rimasto vittima della lupara bianca. I carabinieri trovarono la sua auto bruciata nella pineta di Torre Mezza Praia, ma del ragazzo nessuna traccia. A distanza di qualche anno altri quattro giovani, tre di Filadelfia e uno di Francavilla, hanno fatto la stessa fine. Ma, mentre alcuni genitori sembrano essersi rassegnati, la stessa cosa non è avvenuta per Antonietta Pulitano, madre di Francesco, che ha parlato con la Gazzetta del Sud in occasione dell’anniversario della sua scomparsa avvenuta il 16 settembre del 1994.
La signora Aloi ha combattuto con le unghie e con i denti alla ricerca di qualche notizia sulla sorte del figlio: con la sua famiglia si è più volte incatenata anche nella piazza di Francavilla dove Francesco frequentava persone del posto. Un gesto che all’epoca ebbe una vasta eco ma che non è riuscito a sensibilizzare gli esecutori materiali di quello che a distanza di anni risulta essere un caso di lupara bianca, nemmeno dopo il ritrovamento da parte di un pescatore di un frammento di piede umano all’interno di una scarpa da tennis avvenuto nella spiaggia di Colamaio che sembra fosse appartenuto al ragazzo scomparso.
Ora, dopo la perdita del marito, la signora Antonietta ha inteso contattare per l’ennesima volta il nostro giornale nella speranza che qualcuno si decida a parlare e a indicare il luogo dove si trovano i resti di quel figlio da lei tanto amato.

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