sabato 15 febbraio 2025

Video dell' Inaugurazione a Sellia Marina della scultura del maestro Luigi Verrino dedicata all'eroica Giuditta Levato.

 

Si è svolta ieri a Sellia Marina, in occasione della giornata di San Valentino, la....... prima edizione della Festa delle Radici. 

Obiettivo celebrare le tradizioni, la storia e il legame con un territorio ricco di cultura. Il programma prevedeva due momenti topici, uno nel pomeriggio, l’altro in serata. Alle ore 17.30, il convegno nella “Sala delle Culture” sulla figura di Giuditta Levato, la bracciante agricola uccisa nel 1946 a Calabricata, attuale frazione di Sellia Marina ma all’epoca frazione di Albi. La donna, che aveva soli 31 anni ed era incinta di sette mesi del suo terzo figlio, fu colpita dalla fucilata di chi si contrapponeva all’occupazione delle terre. Era il 28 novembre del 1946, mori all’ospedale di Catanzaro. Il convegno è stato un momento di riflessione e



approfondimento in cui esperti e relatori hanno discusso il valore delle radici culturali e storiche della comunità. Sono intervenuti il sindaco Walter Placida, il prefetto Castrese De Rosa, il presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso, la segretaria regionale Cgil Caterina Vaiti, il presidente della Provincia Amedeo Mormile, il consigliere regionale e presidente Flag Jonio Ernesto Alecci, la presidente Fidapa Catanzaro Rossella Barillari, il presidente del Gal Due Mari Francesco Esposito, il presidente Confagricoltura Calabria Alberto Statti, l’artista Luigi Verrino autore della preziosa scultura di Giuditta Levato e di altre opere collocate sul lungomare e nel centro di Sellia Marina, i nipoti di Giuditta Levato Sonia, Lea e Loris Scumaci. Ha moderato l’incontro il giornalista Vittorio Giummo. Intorno alle 20 apertura del “Parco Verde di Pinocchio”; taglio del nastro e benedizione solenne, il momento più emozionante della serata è stata la scopertura della statua di Giuditta Levato davanti allo scultore Luigi Verrino, con l’intitolazione della Piazza proprio a Giuditta Levato. La scultura raffigura la bracciante agricola, che era incinta di sette mesi del suo terzo figlio, nel preciso momento in cui viene colpita dalla fucilata di chi si contrapponeva all’occupazione delle terre. Era il 28 novembre del 1946, mori all’ospedale di Catanzaro, aveva 31 anni. La mamma era incinta, morì dopo qualche giorno col bimbo in grembo. La statua raffigura la donna piegata all’indietro per il dolore straziante della fucilata.

FONTE: giornaledicalabria.it

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