Nel 2005, il Patriarca lasciò la Calabria insieme ad altri 49 esemplari considerati poco produttivi, trasferendosi in Emilia Romagna, nel vivaio di Casalgrande, per essere destinato a scopi ornamentali. Per quasi vent'anni ha resistito a inverni rigidi ea un clima poco adatto alla sua natura. Con la chiusura del vivaio, l'ulivo rischiava di essere abbattuto e trasformato in legna da ardere o in un'opera scolpita, perdendo per sempre il suo valore storico. La Puglia adotta il "Patriarca" ulivo monumentale, nato tra le terre dell’Aspromonte oltre 3mila anni fa. Sarà trapiantato a Gravina di Puglia. Dopo un viaggio lungo tremila anni, il maestoso ulivo noto come il “Patriarca” si prepara a trovare una nuova dimora in Puglia. L'albero, nato tra le terre dell'Aspromonte, è testimone di una storia secolare e travagliata, oggi legata alla lotta contro la Xylella, il batterio che ha devastato il patrimonio olivicolo della regione.
sabato 15 marzo 2025
"Il Patriarca" Ulivo di 3000 anni estirpato dalla Calabria e portato in Emilia. Mutilato della sua maestosità, da esporre nei giardini. Ora ritorna nel Sud ma non in Calabria.
Nel 2005, il Patriarca lasciò la Calabria insieme ad altri 49 esemplari considerati poco produttivi, trasferendosi in...... Emilia
In Calabria, dove la terra è rossa e il cielo si fonde con il mare, un testimone silenzioso ha vissuto per 𝐨𝐥𝐭𝐫𝐞 𝟑𝟎𝟎𝟎 𝐚𝐧𝐧𝐢. Un ulivo monumentale, radicato nella storia e nella cultura di un popolo, cresciuto tra venti salmastri e racconti antichi.
Ma venti anni fa, questo gigante, il 𝑷𝒂𝒕𝒓𝒊𝒂𝒓𝒄𝒂, è stato strappato dalle sue radici, sottratto alla terra che lo ha nutrito per secoli. Trasportato in un vivaio di Casalgrande, mutilato della sua maestosità, doveva diventare un ornamento da esporre nei giardini.
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