mercoledì 17 settembre 2025

Continue violenze sessuali ,anche calci e pugni verso la moglie incinta. 46enne, del Catanzarese condannato a 6 anni di reclusione.

 

Foto d'archivio

Sei anni di reclusione per V. D. F. , 46enne, del Catanzarese, condannato per maltrattamenti delle due figlie minorenni e della moglie, nei confronti della quale il Tribunale collegiale di Catanzaro lo ha ritenuto responsabile anche di ............

violenza sessuale aggravata. I giudici, presidente Beatrice Fogari, a latere Marilena Sculco ed Elisa Fabio hanno disposto per l’imputato l’interdizione perpetua dai pubblici uffici e quella legale per la durata della pena.

Secondo le ipotesi di accusa, il 46enne avrebbe vessato, le sue due bimbe di 7 e 2 anni, minacciando e insultando la consorte, denigrata, dandole della stupida e della cretina. Durante un pranzo familiare, in un ristorante, avrebbe raggiunto la donna nel parcheggio dove stava cambiando il pannolino della bimba, urlandole “stai zitta, ti spacco la faccia, cambia la bambina e non rompere i coglioni, io sono qui per divertirmi non per sentire le tue prediche” riferendosi alle rimostranze delle moglie, che le avrebbe fatto notare di aver alzare un po’ il gomito con l’alcol. Ma sarebbero stati diversi gli episodi violenti e umilianti subiti dalla donna, come quello verificatosi tra la fine del 2020 e l’inizio del 2021: l’uomo, dopo essersi messo alla guida ubriaco, tornando a casa da una cena da amici con la moglie incinta, di fronte all’esternazione del timore di quest’ultima per la loro sicurezza, avrebbe interrotto la marcia, alzando la mano in segno di sfida e dicendole di tacere “se devi rompere così i coglioni (ndr perché sei incinta) allora iettalu”, intendendo, secondo le ipotesi accusatorie, che avrebbe dovuto abortire. E questa non sarebbe stata l’unica volta in cui l’uomo si sarebbe messo alla guida ubriaco, infatti sempre dopo una cena, questa volta in famiglia, tornando a casa sotto i fumi dell’alcol, avrebbe tirato alla moglie due pugni forti sul braccio, mentre lei teneva in braccio la bambina e poco dopo le avrebbe detto di non permettersi più di alzare la voce, “ti faccio cadere i denti, io ti spacco la faccia”, costringendola a chiudersi a chiave in camera da letto, per paura di essere picchiata.

Dopo una lite avvenuta a causa del loro cane, l’avrebbe presa a calci e a pugni, asserendo che le avrebbe fatto trovare il cane impiccato: “Stai zitta che ti faccio schizzare il sangue dai muri”.

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