lunedì 1 dicembre 2025

Muore tra le braccia del figlio mentre aspetta l'ambulanza che arriva senza medico. La vergogna senza fine della sanità nel Catanzarese: L'ultimo episodio di pochi giorni fa dove un 57 enne è morto mentre aspettavano un ambulanza che arrivava dopo 30 minuti ma senza medico.

 


Il diritto alla salute non è un privilegio di pochi, ma un diritto di tutti”,

“A Catanzaro, gli screening oncologici registrano ......

adesioni minime e ritardi pericolosi; a Crotone, la mancanza di personale medico e infermieristico indebolisce i reparti; a Vibo Valentia, i tempi di attesa per un’ambulanza raggiungono i 35 minuti, mentre i medici abbandonano la sanità pubblica”, spiegano i segretari della Cisl Magna Grecia. 

Questi dati dimostrano che occorre un confronto diretto e trasparente sulla reale capacità del sistema sanitario di rispondere alle urgenze”, aggiungono. Lunghe liste d’attesa per visite ed esami diagnostici creano disagi enormi, soprattutto per i cittadini più fragili. Serve potenziare la sanità territoriale, migliorare i servizi di emergenza e medicalizzare la rete di ambulanze. “Non possiamo più accettare che la carenza di medici e infermieri nei Pronto soccorso generi sovraffollamento, lunghe attese e tensioni verso gli operatori sanitari”

Un malore improvviso. La chiamata al 118, l’attesa. È morto così, nei giorni scorsi, un ragioniere lametino di 57 anni, molto conosciuto in città. Una tragedia che riapre la questione del malfunzionamento del servizio di emergenza-urgenza in Calabria: una criticità denunciata più volte, negli ultimi anni, anche dal dottor Saverio Ferrari, delegato provinciale SMI dell’Asp di Catanzaro.

La segnalazione che ricostruisce l’accaduto, racchiusa nel messaggio di un amico, racconta la vicenda del 57enne: “Abita a un km dall’ospedale di Lamezia. L’ambulanza è arrivata da Falerna dopo 30 minuti e senza medico. Gli hanno dettato per telefono le manovre al figlio di 15 anni a cui in pratica è morto il padre tra le braccia”. Per l’uomo non c’è stato nulla da fare. Inutili i soccorsi.

Un caso che si aggiunge ai molti che negli anni hanno interessato non solo Lamezia ma tutta la provincia, restituendo l’immagine di un servizio in evidente sofferenza tra carenze di personale, mezzi insufficienti, ambulanze medicalizzate quasi sempre indisponibili. E mentre la comunità lametina piange un’altra vittima, resta il grido di allarme di cittadini e associazioni: “senza interventi strutturali e immediati, senza personale e mezzi adeguati, il 118 calabrese continuerà a essere un servizio in affanno. E altre famiglie rischiano di vivere drammi che non dovrebbero mai accadere”.

 Senza dimenticare il bruttissimo episodio a danno dei pazienti nel luglio scorso dove un operazione della Guardia di finanza aveva coinvolto il reparto di oculistica dell’Azienda ospedaliero-universitaria «Renato Dulbecco» di Catanzaro, il cui primario, era stato posto ai domiciliari dai finanzieri del comando provinciale di Catanzaro insieme alla segretaria di uno studio privato, , in esecuzione di un’ordinanza del gip. Associazione a delinquere, peculato, concussione, truffa aggravata e interruzione di pubblico servizio i reati contestati ai due, mentre il medico deve rispondere di falsità ideologica e autoriciclaggio. Gli indagati complessivamente, in quell'inchiesta, che, precisano gli inquirenti, non è connessa a quella odierna, erano 12. Nei confronti di cinque degli indagati era stato eseguito un provvedimento di sequestro preventivo finalizzato alla confisca di denaro e beni pari a 984.762,23 euro, pari al profitto dei reati contestati. Le indagini condotte dagli investigatori del gruppo tutela spesa pubblica del nucleo di polizia economico-finanziaria avrebbero consentito di delineare l’operatività di un’associazione per delinquere, composta da due dirigenti medici del reparto di oculistica e da un’infermiera dell’ambulatorio di Oculistica dell’azienda ospedaliero-universitaria di Catanzaro nonchè dalla segretaria dello studio privato dove uno dei medici svolgeva irregolarmente attività libero-professionale, che avrebbero commesso una pluralità di reati, funzionali alla gestione illecita delle procedure delle liste d’attesa presso il reparto di Oculistica dell’ospedale volto a garantire un trattamento ospedaliero privilegiato ai pazienti visitati privatamente.

Nessun commento:

Posta un commento

SELLIARACCONTA ®©2009 Tutti i commenti sono moderati in automatico