lunedì 15 giugno 2020

Sellia Marina come da tradizione si è svolta la partecipata messa in onore di S. Antonio nella suggestiva chiesetta della famiglia "De Seta" Fotoracconto e storia




La chiesetta è di proprietà privata della famiglia De Seta. L'edificio infatti è inserito nel borgo del feudo. La statua di sant'Antonio è posta sull'altare sulle pareti della chiesetta ci sono 4 affreschi: 1) rappresenta Gesù che porta la croce, 2) Gesù e la samaritana 3) l'Immacolata 4) non c'è immagine. Meraviglioso è il portale d'ingresso del borgo. Da sempre è forte la devozione e la pietà popolare in località "Feudo De Seta" per S. Antonio il santo dei miracoli 
La facciata della chiesetta è semplice con il portone centrale ed il campanile. In pietra scolpita è il portale d'ingresso del borgo.

La devozione a S. Antonio

Il 13 di giugno si è celebrato la S. Messa con benedizione del pane e dei bambini in onore di S. Antonio, il santo dei miracoli, l'insigne predicatore (il Vangelo), il semplice e puro di cuore (Gesù Bambino e il giglio) l'uomo di Carità (i panini).




 a seguire altre foto




sabato 13 giugno 2020

Nel Catanzarese: condannato all'ergastolo per aver ucciso brutalmente l'ex moglie e il suo nuovo compagno con numerosi colpi di pistola dentro il negozio dell'ex


Condannato all’ergastolo Giuseppe Gualtieri accusato di aver ucciso - nel dicembre 2018 -, in una tabaccheria del centro storico di Davoli, l’ex moglie Francesca Petrolini, 53 anni, e il suo nuovo compagno, Rocco Bava, di 43 anni Questa la pena decisa dal gup del Tribunale di Catanzaro Matteo Ferrante, accogliendo la richiesta del pubblico ministero Chiara Bonfadini.
L’OMICIDIO
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, Gualtieri - che si era separato legalmente dalla moglie da quasi un anno - accecato dalla gelosia, sarebbe entrato nella tabaccheria della ex, che in quel momento si trovava con il nuovo compagno, ed avrebbe fatto fuoco. Numerosi i colpi di pistola esplosi all’indirizzo della coppia. La proprietaria dell’attività è morta sul colpo, mentre Bava poco dopo l’arrivo dei sanitari del 118. L’uomo, residente a Simbario, in provincia di Vibo Valentia, pur ferito in varie parti del corpo, avrebbe tentato una fuga disperata ma è stato raggiunto dal killer all’esterno della tabaccheria. I legali difensori attenderanno ora le motivazioni della sentenza per ricorrere in Appello.
Dopo l’agguato - sotto la direzione della Procura della Repubblica del capoluogo, in particolare del Sostituto Chiara Bonfadini e coordinati del Procuratore Capo Nicola Gratteri e dall’Aggiunto Vincenzo Capomolla - sono subito partite le ricerche di Gualtieri, ritenuto sin da subito il primo indiziato. Nella mattinata della vigilia di natale l’uomo è stato sorpreso nelle vicinanze dell’abitazione di un congiunto e sottoposto a fermo di indiziato di delitto con l’accusa di omicidio plurimo aggravato e porto d’armi illegale. È stato proprio Gualtieri, difeso dagli avvocati Salvatore Staiano e Vincenzo Cicino, a confessare il duplice delitto e ammettendo le sue responsabilità nel corso dell’interrogatorio di garanzia, e spiegando di non avere accettato la nuova relazione sentimentale della donna  A distanza di nemmeno due anni dal fatto di sangue Gualtieri – giudicato con rito abbreviato – è stato quindi condannato al carcere a vita.

venerdì 12 giugno 2020

Il borgo antico di Sellia ripulito per bene dalle erbacce e rifiuti vari. Nei giorni scorsi il gruppo Giovani per Sellia aveva messo in evidenza le erbacce alte nei vari rioni . Fotoracconto

 Il sindaco di Sellia Davide Zicchinella 
Oggi ( ieri ndr) hanno preso servizio presso il Comune di Sellia i lavoratori regionali che per l'emergenza Covid-19 da tre mesi erano stati sospesi. In una sola mattinata abbiamo ripulito il quartiere "Ruscia" e la "Portabella". Ed entro una settimana completeremo la #Pulizia di tutto il paese e #Ritoreneremo dove abbiamo pulito con le giornate ecologiche. Meteo permettendo. Se non ci fosse stata questa emergenza a Sellia l'erba sarebbe stata pulita da mesi. Non avrebbe avuto neppure il tempo di spuntare. Trovatevi un altro passatempo. Fotografate la Luna😀😀😀... #Selliapulitasempre


























A seguire le foto postate sui social da parte del gruppo Giovani per Sellia.





Scene da far west nella zona sud di Catanzaro. Con l'auto ad alta velocità non si fermano all'alt della Polizia incredibile inseguimento con carambola di varie auto coinvolte.

Dovrà rispondere davanti all’Autorità Giudiziaria dei reati di omissione di soccorso successivo a sinistro stradale, lesioni personali volontarie e resistenza a Pubblico Ufficiale Sergio Bevacqua, catanzarese di 25 anni, che ieri mattina è stato arrestato dalla Polizia di Stato.

Gli Agenti del Reparto Prevenzione Crimine di Vibo Valentia, inviati dal Dipartimento della P.S. in supporto alla Questura di Catanzaro, hanno inseguito su Via Magna Grecia, a sud della città, una Fiat Punto grigia con tre persone a bordo che non si erano fermate all'ALT. Ad alta velocità la Punto ha cominciato a fare manovre azzardate cercando di speronare l’auto della Polizia, andando a sbattere violentemente contro una KIA che giungeva nella corsia opposta, coinvolgendola in un violento urto, per poi carambolare su altri veicoli parcheggiati, incurante della presenza anche di bambini che giocavano in strada, per proseguire la folle corsa tra le palazzine della zona di Via Teano. L'auto si è poi fermata e, mentre due degli occupanti sono riusciti a scappare, il conducente è stato bloccato dagli Agenti ed identificato in Sergio Bevacqua, già noto per precedenti di polizia per furto. Gli occupanti della KIA investita, due adulti ed un minore, sono stati soccorsi da un’altra pattuglia del Reparto Prevenzione Crimine e condotti al Pronto soccorso, dove i sanitari hanno riscontrato lesioni con prognosi di 15 giorni. A Bevacqua sono stati contestati anche le infrazioni di guida senza patente, peraltro mai conseguita, e la velocità non commisurata alle condizioni della strada. Su disposizione del P.M. di turno è stato posto agli arresti domiciliari in..............

giovedì 11 giugno 2020

Notizie tratte dai vari giornali locali su: Albi, Sellia,Sellia Marina,Simeri Crichi, Sorbo San Basile.
















I vari articoli sono tratti dalla Gazzetta del Sud e dal Quotidiano del Sud

Catanzaro sequestrati oltre 125mila mascherine in vendita in vari negozi.Denunciati 2 persone per i reati di frode in commercio e della contraffazione.




Erano pronte per essere immesse sul mercato 125mila mascherine sequestrate dal comando provinciale della Guardia di finanza di Catanzaro, nell’ambito dell’operazione denominata “Polish Masks”: gli stessi dispositivi erano privi infatti dei requisiti di sicurezza richiesti.
L’attività, condotta dai militari della tenenza di Soverato sotto la direzione della Procura della repubblica del capoluogo, è partita da controlli di routine nei negozi della città e ha permesso di risalire all’intera filiera commerciale, fino a giungere ad una società distributrice, con sede nel napoletano, specializzata nel commercio e nel confezionamento di abiti di carnevale e che, in periodo di piena emergenza da coronavirus, aveva dirottato il suo core business nella vendita dei dispositivi di protezione individuale.
Tuttavia, dalle indagini delle Fiamme gialle è emerso che l’azienda era senza documentazione che ne attestasse la conformità degli stessi Dpi agli standard sanitari richiesti.
Il meccanismo di frode, realizzato anche con l’aiuto di un rappresentante che contattava i potenziali acquirenti, si basava sulla presentazione di certificati di conformità ritenuti falsi, rilasciati da un organismo di diritto polacco non notificato e recante un marchio “CE” contraffatto, che veniva messo illegalmente sui prodotti, così da giustificare la sicurezza della merce. Nel corso delle perquisizioni, sono state sequestrate circa 17 mila mascherine per bambini, sempre provenienti dall’estremo oriente. Il distributore napoletano, attivo nella vendita online, insieme a costumi a maschere di carnevale, vendeva sul proprio sito internet e su diverse piattaforme di E-commerce, le mascherine “nocive”A seguito delle indagini i militari hanno denunciato la rappresentante legale della società distributrice, una 47enne residente in provincia di Napoli, e il rappresentante, un 53enne residente in provincia di Foggia: devono rispondere in concorso dei reati di frode in commercio e della contraffazione oltre che del marchio “Ce” anche di pubblica certificazione.
L’operazione, che.......