Carissimi amici,
accolgo l’invito di qualche utente e provo a grandi linee a raccontarvi la mia storia vocazionale, che poi è la mia storia di vita.
Io sono il secondo di 4 figli, venuto al mondo al settimo mese di gestazione e per un mese devo rimanere in ospedale in incubatrice. All’età di due anni ancora non riesco a muovere un passo, ma solo a cammino a gattoni. Accompagnato dai genitori per una visita approfondita e mi viene riscontrato una pari paresi spastica congenita. Inizia un inferno non tanto per me ma per i miei genitori che devono andare avanti e indietro per gli ospedali.
Nella mia giovane vita ho sempre accettato a momenti questa situazione. A volte ero forte altre volte ero fragile. Volevo essere come gli altri, fare ciò che facevano gli altri, non avere gli sguardi pietosi della gente addosso a me, volevo rompere tutti gli specchi che mi riflettevano la mia immagine, odiavo essere ripreso nelle telecamere, fino a quando non mi metto in manteche dovevo pregare per chiedere la guarigione e dicevo sempre al Signore: “tu che hai trasformato l’acqua in vino, tu che dalle pietre puoi fare pane, che cos’è per te questa piccola grazia che ti chiedo?”. Ma niente! Sempre lo stesso! Nessuna risposta! Nessun miralo. Quante lacrime sul mio volto ma molto più nel cuore, lacrime che mai nessuno ha visto perché io mi sono sempre fatto vedere con la solarità e il sorriso sul volto.
Fin da piccolo sono andato sempre in Chiesa, senza i miei genitori, loro non venivano. Io mi alzavo presto quando ancora tutti dormivano e a piedi mi facevo due chilometri per arrivare in Chiesa. A volte si fermava qualcuno per offrirmi un passaggio e io che mi vergognavo e mi umiliavo e volevo proteggere i miei genitori dalle critiche dicevo sempre: “preferisco fare una passeggiata”.
All’età di 13 anni ho conosciuto il Movimento Apostolico. Quanto amore ho ricevuto. Finalmente c’erano persone che non guardavano le mie gambe. Però io volevo guarire. Ma non c’era niente da fare. All’età circa di 17 anni alla fine di un incontro del Movimento, la signora Maria che è la Fondatrice del Movimento, mi chiama e mi regala un bastone e mi dice: “questo è il bastone della tua vecchiaia”. Amici in una frase, in un gesto, il miracolo più grande: dalla disperazione più grande alla serenità, alla pace del cuore. Non ho più pregato di guarire, mai più, mai e mi è venuto in mente l’episodio di San Paolo che aveva una grande spina nel fianco (una sofferenza grande) e nella preghiera, chiedeva a Gesù di essere liberato e Gesù gli rispose: “Paolo ti basta la mia grazia”. E Paolo disse una delle più belle frasi: “è quando sono debole che sono forte”. Gesù si serve delle nostre debolezze per fare le più grandi meraviglie.
Amici, io amo Gesù alla follia e vorrei che tutti lo amassero ecco perché mi rattristo quando molti lo amano a loro piacimento e con ipocrisia. È bello il Signore! Se lo potessimo comprendere tutti. Grazie Signore per tutto. Grazie Signora Maria per tutto. Grazie a quanti il Signore ha posto e pone sulla mia strada per tutto ciò che mi date…
Questa è solo una piccola parentesi… se vi dovessi raccontare tutte le grazie del Signore non basterebbero i libri di tutto il mondo
Vi voglio bene
Don Francesco