mercoledì 22 dicembre 2010

Lettera di Buone feste a tutta la comunità Selliese da parte del nostro amatissimo parroco Don Francesco


Riceviamo  e gioiosi pubblichiamo il messaggio di auguri per le feste Natalizie da parte del nostro amatissimo parroco don Francesco Cristofaro. 
Domani inseriremo il messaggio di auguri indirizzato a tutti i Selliesi in Italia e nel mondo  che ci ha fatto pervenire  il  sindaco di Sellia Davide Zicchinella.

Messaggio di Natale

 Cosa non è Natale? Natale non è la cattiveria che ha trovato radice nelle vene dell’uomo e scorre come linfa vitale. Se sei cattivo non puoi celebrare il Natale. Natale non è il desiderio di vendetta, di odio e rancore. Se tu sei vendicativo, rancoroso, odioso non puoi celebrare il Natale. Natale non è il restare divisi e nemici. Se tu non riesci a perdonare non puoi celebrare il Natale. Natale non è solo luci, feste, mangiate e regali. Se tu fai solo questo e non ti preoccupi di sfamare un povero, vestire un nudo, aiutare un bisognoso, nutrirti della Santa Eucaristia non puoi celebrare il Natale.
 Natale è Amore, pace, gioia, solidarietà, amicizia, fratellanza, perdono, misericordia, cuore spalancato ai bisogni, mano tesa verso l’altro, dimenticare il passato, vivere il presente con semplicità accontentandosi di ciò che si ha ogni giorno. Più fai queste cose e più puoi vantarti di celebrare il Santo Natale ma se queste cose non le fai non dire che tu vivi il Natale. A te che leggi dico di cuore e con il cuore: Auguri di un Natale sereno, di un anno ricco di cose belle. Auguri a tutti i bambini del mondo di ogni colore, lingua, razza e condizione sociale. Auguri alle famiglie, auguri agli anziani e agli ammalati, a coloro che per eventi tristi o luttuosi non celebreranno il Natale. Auguri alla comunità di Sellia e a tutti i selliesi sparsi nel mondo. Possiate stare bene, possiate........

La vera storia di Babbo Natale

Come lo conosciamo tutti, oggi, Babbo Natale si veste con un abito ed un cappello di color rosso fuoco bordato da una pelliccia bianca che sembra quasi neve, porta i regali a tutti i bambini buoni del mondo con la sua slitta trainata da renne nella notte più magica dell’anno, entra dal camino per lasciare i doni sotto l’albero addobbato per l’occasione.È indubbiamente il personaggio più amato dai bambini….anche se molto spesso capita che fa sognare anche i grandi. Ma qual è la sua vera storia? La leggenda ha inizio molti e molti anni fa, stiamo parlando di San Nicola di Mira,  personaggio cristiano appartenente alla tradizione medioevale.  Il nome americano di Babbo Natale è Santa Claus, derivante dal latino Sanctus Nicolaus, ovvero San Nicola.  La grandezza dei suoi miracoli era famosa ed apprezzata dalla Groenlandia alla Russia, terra di cui è protettore, fino a Canterbury in Inghilterra. I Vichinghi gli dedicarono anche una cattedrale. Questo santo è anche il protettore di bambini, ragazze e studenti. La fama di San Nicola cominciò a essere intaccata molto più tardi. Il compito di donare regali venne allora attribuito al Chistkindel o Kris Kringle, Gesù Bambino, un’altra figura sacra molto più accettabile di quella dell’antico vescovo, un po’ troppo folcloristica e in odore di paganesimo per l’etica protestante.

martedì 21 dicembre 2010

Raccolta di poesie,canzoni sul Natale.

 Tu scendi dalle stelle
Tu scendi dalle stelle o Re del cielo,
e vieni in una grotta al freddo e al gelo,
e vieni in una grotta al freddo e al gelo.
O Bambino mio divino, io ti vedo qui a tremar.
O Dio beato!
Ah! Quanto ti costò l'avermi amato.
Ah! Quanto ti costò l'avermi amato.

A te che sei del mondo il Creatore,
mancano i panni e il fuoco, o mio Signore.
Mancano i panni e il fuoco, o mio Signore.
Caro eletto pargoletto, quanta questa povertà
più mi innamora, giacchè ti fece amor povero ancora.
Giacchè ti fece amor povero ancora.

Tu lasci del tuo Padre il divin seno,
per venire a tremar su questo fieno;
per venire a tremar su questo fieno.
Caro eletto del mio petto, dove amor ti trasportò!
O Gesù mio, perchè tanto patir, per amor mio...

 Astro del ciel
Astro del ciel, Pargol divin, mite Agnello Redentor!
Tu che i Vati da lungi sognar, tu che angeliche voci nunziar,
luce dona alle genti, pace infondi nei cuor!
luce dona alle genti, pace infondi nei cuor!
Astro del ciel, Pargol divin, mite Agnello Redentor!
Tu di stirpe regale decor, Tu virgineo, mistico fior,
luce dona alle genti, pace infondi nei cuor!
Luce dona alle genti, pace infondi nei cuor!
Astro del ciel, Pargol divin, mite Agnello Redentor!
Tu disceso a scontare l'error, Tu sol nato a parlare d'amor,
luce dona alle genti, pace infondi nei cuor!
Luce dona alle genti, pace infondi nei cuor!
 

Bianco natal
Quel lieve tuo candor, neve,
discende lieto nel mio cuor.
Nella notte santa il cuor esulta
d'amor, è Natale ancor. E viene giù dal ciel lento,
un dolce canto ammaliator
che ti dice "Spera anche tu."
È Natale, non soffrire più.
Oh...oh oh oh oh

E viene giù dal ciel lento,
un dolce canto ammaliator
che ti dice "Spera anche tu."
È Natale, non soffrire più.

Catanzaro: per il nuovo ospedale in località Germaneto ora la sua costruzione diventa più vicina.


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lunedì 20 dicembre 2010

la tradizione a Sellia del fuoco di Natale: acceso in piazza la sera della vigilia di Natale per riscaldare la nascita di Gesù Bambino

Oggi per preparare il fuoco da accendera  la notte di natale nella piazza di fronte la Chiesa, ci pensa il comune con degli operai. Sino agli anni 80 non era cosi,il comune non toglieva neppure una lira, ma ci pensavano i ragazzi che mesi prima si mettevano nel raccogliere in giro vari “stroppi” che venivano depositati in un angolo della piazza non prima però di costruirci intorno un recinto fatto di “jnostrari” insieme a dei rami di “spinari” il tutto perché succedeva spesso che nottetempo alcuni pezzi ,quelli più piccoli venivano rubati per riscaldare la propria abitazione da qualche persona che non poteva provvedere nel farsi la scorta di legna per l’inverno. Alcuni giorni prima della vigilia alcuni ragazzi più piccoli giravano per il paese con una carriola e ognuno dava il proprio” zuccu” per riscaldare la nascita Gesù Bambino per  quando verso la mezzanotte sarebbe nato in una umile mangiatoia.Tutti contribuivano dando della legna, perché si vedeva nel fuoco un segno, un dono,un piccolo dono dato a Gesù Bambino,erano infatti parecchi i bambini che portavano direttamente la sera della vigilia prima di entrare in chiesa un piccolo ceppo di legno che veniva buttato direttamente sul fuoco da poco acceso. I ragazzi più grandi oltre a sistemare  a forma di piramide la tanta legna raccolta dove in cima veviva sistemato l’oggeto più strano di legno raccolto,tipo: una vecchia botte,un tavolino,una credenza ecc…, erano anche  quelli che provvedevano ad accenderlo;  spesso non mancava qualche animata discussione perché ognuno si voleva prendere il merito di averlo acceso per primo. Ritornando ai giorni nostri nessun ragazzo si sognerebbe più di andare in giro per i vari terreni nel trasportare sino in piazza la legna,invece una volta anche sotto la pioggia con pochi mezzi a disposizione si andava alla ricerca di legna per la notte di natale. Anche alla piazza del rione palazzine veniva  acceso un fuoco, il tutto serviva a tenere viva una sana competizione.Non posso dimenticarmi un anno quando un enorme,ma veramente enorme “stroppa”  fu scaricata da un camion vicino la fontana di “ sutta u ponta” perché non riusciva ad arrivare sino in piazza, (anche perché l’attuale strada con lo scempio del nuovo cavalcavia non era stata ancora realizzata) ebbene per chiamare gente nel aiutare i ragazzi nel trasportarla  sino in piazza, fecero......

Ricetta antica da pitta'nchiusa ( Pitta 'mpiglata )

Pitta 'mpigliata (o pitta 'nchiusa), dolce molto diffuso in tutta la  Calabria Tipico delle festività natalizie.Nella provincia di Catanzaro il dolce è  identificato con il nome di pitta'nchiusa. Il periodo al quale si fa riferimento della nascita della pitta 'mpigliata è il 1700. Il dolce veniva preparato soprattutto per le cerimonie nuziali. Esistono alcune varianti della pitta 'mpigliata nelle quali ci sono delle variazioni sulla frutta secca, sul tipo di miele usato, e alcuni eseguono l'impasto con il cognac invece di utilizzare il vermouth; in ogni caso il dolce mantiene sempre la sua forma tipica e viene servito con la classica forma a pitta (ossia a pizza, forma piatta e rotonda). Vi sono comunque oltre alla forma a pitta, quella a rosellina (o rosetta), la forma allungata tipo torrone e la forma a “cullura” (ciambella).Una curiosita:  San Giovanni in Fiore (provincia di Cosenza), da alcuni anni si svolge una manifestazione promozionale, che ha lo scopo di elevare ad interesse nazionale, il dolce. Attraverso questa manifestazione si stabilisce ogni anno il record mondiale della pitta 'mpigliata più lunga del mondo.

Ecco la ricetta di questo tipico dolce delle festività natalizie.