lunedì 24 gennaio 2011

L'Arrivo della corrente elettrica dentro le varie abitazioni di Sellia. La luce "a furfè"



Nei primi anni 30 a Sellia iniziò ad  arrivare la corrente anche dentro le varie abitazioni, la quale veniva chiamata “a furfè” perché non si pagava per il reale consumo ma una volta al mese veniva corrisposto un pagamento forfettario. La cabina era sistema a circa la meta della gradinata da Portabella. Un addetto che veniva pagato da una società privata Napoletana (all’epoca L’ENEL non era ancora nata)andava alla cabina due volte al giorno la mattina presto per sospendere l’erogazione, e non appena si faceva buio per accendere l’interruttore. Durante il montaggio dei primi pali con i fili elettrici non si badava certo al fattore estetico tanto che l'intero paese veniva attraversato da un groviglio di fili,mentre i pali venivano posizionati sopra i tetti più alti. La ditta lasciò un ricordo del lavoro che stavano svolgendo, costruendo sopra un tetto di una casa nel rione Ruscia  un piccolo busto in onore di Guglielmo Marconi ( il quale si può vedere nella foto) Dentro le varie abitazioni c’era sistemato un unico punto luce, questa lampadina (che non superava i 25 w) veniva spostata nelle varie stanze  con un filo molto sottile e lungo. La corrente che serviva Sellia ma anche i vari comuni vicini arrivando sino a Catanzaro, veniva prodotta da una delle prime centrali idroelettriche ed era situata nel territorio di Sellia nelle vicinanze dell’attuale laghetto del fiume Simeri  in località “crisara” questa centrale ha erogato energia sino al disastroso alluvione del 1943 (che cancellò definitivamente mezzo paese) la centrale subì ingenti danni tanto che la società che la gestiva decise di abbandonarla.  Di questa importante opera che  garanti l’elettricità a molti centri tra i quali come abbiamo detto anche Catanzaro................... (continua)

sabato 22 gennaio 2011

La consulta giovanile di Sellia cerca minimo 20 iscritti per aprire i corsi di ballo e strumenti musicali organizzati dalla scuola di musica Tarantiamo. Iscriviti!

                              

                                   LA CONSULTA GIOVANILE DI SELLIA
E’ LIETA DI  PRESENTARE ALLA COMUNITA' TUTTA UN NUOVO PROGETTO:       
                  L'APERTURA DEI CORSI DI  BALLO E STRUMENTI MUSICALI
GRAZIE ALLA  COLLABORAZIONE CON LA SCUOLA DI MUSICA
                                                  “TARANTIAMO” SEÂ "
  CON UN MINIMO DI 20 ISCRITTI SI PROTREBBERO APRIRE I CORSI DI:
  • BALLO DELLA TARANTELLA
  • STRUMENTI ETNICI
  • ORGANETTO
  • LIRA CALABRESE
  • CHITARRA BATTENTE
  • PIPITA
  • TAMBURELLO
    PER INFO SEDE DELLA CONSULTA
    COSA ESPETTI? ISCRIVITI!....................... VI ASPETTIAMO. PASSEREMO DELLE ORE INSIEME DIVERTENDOCI IMPARANDO COSE NUOVE.

    Villa Margherita ( Villa Trieste) la storica villa della città Di Catanzaro è stata riconsegnata alla cittadinanza.


    Il caratteristico chiosco sistemato all'interno della Villa


    Il taglio del nastro nell'inaugurazione di ieri
    Dopo tanta attesa, la cittadinanza ha visto la riconsegna dell’amata Villa Margherita (già Villa Trieste), in occasione del 130° anniversario dell’intitolazione della Villa alla Regina Margherita di Savoia. A celebrare l’evento, il Primo Cittadino Rosario Olivo con l’Arcivescovo metropolita Mons. Antonio Ciliberti e il Prefetto Antonio Reppucci. Il simbolico taglio del nastro ha di fatto sancito l’inizio di una nuova “stagione”, ma con un ritorno all’antico, per tutto ciò che è stato custodito e che è rimasto come patrimonio da tramandare. Tutto questo non si sarebbe realizzato senza il lavoro dei vari assessori: Roberto Talarico, assessore all’arredo urbano; Franco Curcio, assessore ai Lavori Pubblici; Domenico Iaconantonio, assessore all’Ambiente; Antonio Argirò Assessore alla Cultura e Giuseppe Marcucci, assessore alle Finanze.
    Foto d'epoca dell'ingresso di Villa Margherita Catanzaro
    Il Sindaco Olivo ha spiegato chè stata effettuata la ripavimentazione in zone di degrado, la reintegrazione della macchia mediterranea (punto che Olivo ha voluto rimarcare particolarmente, ringraziando la Catanzaro Servizi per l’impeccabile opera di piantumazione), è stata bonificata l’intera superficie per la sicurezza dei percorsi, edificati nuovi celebri busti della nostra storia con bacheche correlate,  create diverse aree ludiche per i bambini con annesso chiosco di ristoro insieme al campetto polifunzionale, oltre al “Palco della Musica”. Successivamente, lo storico Aldo Ventrici, rifacendosi alle parole del Sindaco che ha definito questa villa come “luogo dell’anima”, la esalta ancor più in quanto “luogo del ricordo intorno al quale c’è racchiusa quasi tutta la storia di questa città!”. In seguito, il responsabile del procedimento, l’architetto Biagio Cantisani, ha spiegato l’entità e i risultati di questo lavoro alacre, conseguiti grazie all’impiego della Ditta “Neri”, nella persona proprio di Antonio Neri, Presidente del Museo della Ghisa, il quale, nell’elogiare le nuove opere, si sofferma sull’importanza del “Palco della Musica”, invitando i cittadini a vivere e ad animare questo luogo con la musica, tipicamente popolare, avvicinando ulteriormente i giovani.
    Straordinariamente presente alla cerimonia anche il Console Generale della Repubblica Federale di Germania a Napoli, Christian Much, ringraziato dal Sindaco per la sua presenza estremamente importante e inaspettata.
    Durante il solenne momento della benedizione, l’Arcivescovo Ciliberti ha ringraziato l’Amministrazione Comunale e il Sindaco per aver consentito alla Villa di elevarsi a una nuova storica funzione al servizio della città. In fine, grande commozione per l’omaggio reso con una targa alla memoria del giovane Rosario Russo, rimasto vittima nella tragedia del Camping “Le Giare” per salvare la vita ai suoi genitori disabili.

    venerdì 21 gennaio 2011

    Il 17 marzo 2011 sarà festa Nazionale per l'occasione dei 150 anni dell'unità d'Italia. Niente scuola o lavoro ma solo per quest'anno.





    Nel 2011 Pasquetta coincide con il 25 aprile e Natale cade di domenica. Ma l’anno dei ponti spariti avrà anche una festa in più, e sarà un giorno davvero speciale: il 17 marzo, un giovedì, uffici e scuole resteranno chiusi per lasciare spazio alle celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia. «Penso che quel giorno non si andrà né al lavoro né in classe perché così è scritto nella legge» dice Gianni Letta durante la presentazione delle cerimonie ufficiali per l’anniversario nella sede della stampa estera a Roma. «Ma non sarà così sempre — spiega il sottosegretario alla presidenza del consiglio — sarà così solo per il 2011, l’anno della ricorrenza». Un giorno di festa in più, dunque, ma una tantum. E che dovrebbe riguardare non solo gli uffici pubblici ma anche il settore privato. Dovrebbe, perché in realtà la legge non è chiarissima e non modifica «l’elenco delle ricorrenze festive» fissato 60 anni fa e ritoccato solo una volta sempre per legge. «Sarà probabilmente necessaria una norma interpretativa da parte del governo» dice Antonio Saitta, presidente della provincia di Torino che con l’Unione delle province, di cui è vice presidente, aveva lanciato la proposta per «consentire a tutti di celebrare l’unità del Paese».

    La vita quotidiana di una comune famiglia calabrese nelle campagne di Sellia verso il 1920. Terza parte

    In ogni piccola o grande vallata "cavuna"   c'erano sorgenti d'acqua con molte "cibbie" le quali non seccavano mai neppure durante il periodo estivo perché d'inverno pioveva, pioveva molto, spesso anche per settimane di fila senza interruzione, scendeva una fitta foschia che andava via solo dopo giorni o settimane di pioggia. Anche questo diveniva un lato positivo per chi abitava stabilmente nella campagna perché appena il tempo smetteva anche per alcune ore ci si poteva subito dedicare a fare alcuni lavori  che non potevano essere rimandati, mentre chi abitava nel paese prima che decidesse di andare in campagna o meno, caricare l'asino ecc...  era facile che si rimetteva a piovere di nuovo. Come abbiamo visto  l'allevamento di alcuni animali diveniva essenziale nell'avere una dispensa un pò piena oppure vuota. In paese ogni famiglia chi più chi meno aveva animali da cortile che girovagavano anche dentro casa come: galline,conigli,colombe,mentre il maiale era un lusso di pochi oppure veniva accudito da più famiglie dividendosi poi le varie provviste. I furti di galline, conigli ecc  era all’ordine del giorno, le molte famiglie più povere che non potevano permettersi di avere neppure una gallina spesso nottetempo per bisogno rubavano quello che potevano, proprio per questo molti preferivano dormire assieme alle galline, conigli ecc…  legando la capretta che era il bene più prezioso “ ari pedi da tavarca”