sabato 5 febbraio 2011

Nicotera (Vibo Valentia)Un ragazzo di 15 anni assieme ad un complice uccide il padre durante una finta rapina





Un ragazzo di 15 anni ha ucciso il padre a coltellate  a Nicotera in provincia di Vibo Valentia.
Il minore e' stato subito individuato ed arrestato dai carabinieri insieme ad un complice, anch'egli minorenne.Il ragazzo e' entrato incappucciato nella sua abitazione insieme a C.D. ed ha colpito con numerose coltellate Domenico Piccolo, di 51 anni, alla presenza di un altro figlio della vittima. E' stato quest'ultimo a portare nell'ospedale di Vibo Valentia il padre, che e' morto poco dopo il ricovero.
Simulando un tentativo di rapina, il figlio quindicenne con l'aiuto di un coetaneo, ha ucciso a coltellate il papà, Domenico Piccolo, 51 anni (in foto), ambulante con piccoli precedenti penali.
I due presunti autori sono stati fermati poco dopo il delitto, avvenuto intorno alle 22,30 di ieri sera a Nicotera Marina, la cittadina turistica sulla costa vibonese. Nei pressi della casa della vittima è stato invenuto il passamontagna, il coltello con cui l’uomo è stato pugnalato e una pistola. Secondo quanto riferito dai carabinieri della Compagnia di Tropea, diretti dal tenente Francesco Di Pinto, Piccolo è stato colpito mentre si trovava in casa con la moglie ed altri due figli minorenni a guardare la televisione. Trasportato all’ospedale di Vibo Valentia dall’altro figlio minorenne, è spirato durante il viaggio.
Alla base del delitto pare vi siano stati dei dissidi tra padre e figlio. Ed il giovane appena fermato ha ammesso le proprie responsabilità nell’omicidio. Il ragazzo ed un coetaneo di origini polacche, C.D., sono entrati nell’abitazione di Piccolo col volto coperto da passamontagna e, simulando una rapina, hanno colpito l’uomo con numerose coltellate alla schiena ed al torace. Appena rintracciato dai carabinieri il figlio della vittima ha ammesso le proprie responsabilità ed ha fatto ritrovare il coltello, due passamontagna ed una pistola giocattolo, che aveva gettato in un pozzo vicino all’abitazione. Subito dopo il giovane si è avvalso della facoltà di non rispondere.
Secondo i primi riscontri medico legali la vittima è stata colpita con cinque coltellate al petto, sferrate dal figlio quindicenne dell’uomo, mentre un coetaneo originario della Polonia, con una pistola giocattolo teneva sotto minaccia la moglie di Piccolo e gli altri tre fratelli di cui due minorenni e l’altro maggiorenne.
Intanto, su ordine del giudice dei minori nel pomeriggio il patologo forense Katiuscia Bisogni effettuerà un sopralluogo sulla scena del delitto, dopodichè domattina procederà all’esame autoptico del cadavere che si trova presso l’obitorio di Vibo Valentia. I due minorenni, pare che fossero anche compagni di scuola, al momento sono accusati di omicidio preterintenzionale, doloso e aggravato dallo stato di parentela.
Roberto Piccolo, un fratello di Domenico Piccolo, ucciso dal figlio quindicenne, è stato arrestato nel settembre 2009, dopo tre mesi di latitanza, per detenzione di armi ed è ritenuto dagli investigatori vicino alla potente cosca dei Mancuso di Limbadi. Domenico Piccolo, invece, aveva alcuni precedenti, ma per piccoli reati. Roberto Piccolo, di 48 anni, è stato arrestato il 3 settembre 2009 dalla polizia a Gioia Tauro insieme al figlio Giuseppe, di 20 anni. I due, nel giugno precedente, erano stati fermati e portati nella caserma dei carabinieri di Nicotera per un controllo, ma avevano aggredito un maresciallo ed erano fuggiti. Dopo l'aggressione, i carabinieri, perquisendo l’abitazione di Piccolo, avevano trovato un arsenale composto da un mitra kalashnikov, un fucile ed una pistola, oltre ad un migliaio di cartucce per le due armi.

Lamezia Terme (Catanzaro) La fieragricola giunge alla sua quarantesima edizione



Ha preso il  via mercoledì la quarantesima Fieragricola di Lamezia Terme. La presentazione dell’evento è avvenuta  nella sala dell’ex consiglio comunale di Sambiase alla presenza del sindaco Gianni Speranza, del vicepresidente della Camera di Commercio di Catanzaro Franco Lucia, l’assessore alle Attività produttive Giusi Crimi e il presidente dell’Ente Fiera Vincenzo Sirianni. 
La fiera quest’anno coprirà un territorio 5mila metri quadri, con 180 stand e 300 aziende vinicole provenienti da tutta la regione. I primi due giorni della kermesse è previsto l’ingresso gratuito per tutti i cittadini. Obiettivo della kermesse, hanno spiegato nel corso della presentazione della fiera, “è quello di rilanciare l’agricoltura, anche attraverso l’esposizione dei mezzi meccanici che saranno esposti nei vari stand, dato che la terra e i prodotti agricoli rappresentano l’oro nero della Calabria”.  “In questi 40 anni sia il Comune di Lamezia che la Camera di commercio di Catanzaro hanno sostenuto molti sforzi –
ha sottolineato gli organizzatori della kermesse – ora però è necessario uno slancio ancora maggiore in modo che la fiera possa diventare un vero e proprio punto di riferimento non solo per la città”. Il Comune intanto sta lavorando per creare proprio nella zona di Sambiase un mercato a “chilometro zero”, in modo da favorire il contatto diretto tra produttori e consumatori. “Mi auguro che il tempo sia clemente – ha detto il primo cittadino – e che ci siano anche tanti imprenditori interessati a partecipare a questa fiera”. 
Il presidente dell'Ente Fiera Lamezia ha precisato anche che «nonostante gli sforzi ed i mancati finanziamenti, abbiamo aumentato la superficie espositiva superando i 5.000 mq, ospitando 180 stand, 40 aziende per il concorso riservato all'olio e 300 per quello dei vini». E rimarca poi un “ritorno alle origini”: «rispetto alle ultime edizioni abbiamo puntato maggiormente sul settore agricolo e dintorni, diminuendo iprezzi pergli espositoridi talicategorie. Nei primi giorni l'ingresso sarà gratuito, perché oltre all'esposizione ci auguriamo di favorire gli scambi commerciali ed anche culturali».Fieragricola èaccompagnata anche da una serie di eventi collaterali, come forum, iniziative gastronomiche e novità: ci sarà un convegno che riguarderà gli strumenti per far ripartire l'agricoltura. In un altro incontro si parlerà del commercio e,nell'ultimo convegno,in programma sabato 5 febbraio e organizzato in collaborazione con Fincalabra, si affronterà non solo il tema dell'agricoltura, mail modoin cuiaiutare le piccole e medie imprese in Calabria.Motivi di orgoglio per questa edizione sono il Concorso enologico nazionale “Vini del Mediterraneo” e la rassegna “Oleum olivarum”.

venerdì 4 febbraio 2011

Il racconto del mese di febbraio 2011. La lucertola a due code "A lucertula a du cudi" Prima parte.

Chi di voi da piccolo non avrà giocato con "u cacchiu" a prendere le lucertole? Sicuramente quelli che hanno superato gli anta tutti,o almeno tutti i maschietti. Ma anche qualche femminuccia qualche volta partecipava a questa  caccia la quale oggi sarebbe vista  come una cosa crudele , ma vi posso assicurare che quasi mai nessuna lucertola veniva uccisa;  perchè dopo che la caccia finiva venivano tutte liberate. Forse uno o due volte è successo che qualche lucertola sia morta , ma bastava dire la formula magica " nun signu statu  ne eju e nnè a Madonna, ma u diavulu ccu i corna" e la coscienza ritornava pulita. Da anni partecipavo alle varie retate contro le lucertole , ma il mio scopo non era sadico,ne violento ma nobile,io cercavo,speravo di trovare la famosa,l'introvabile,la rara lucertula a du cudi, ma malgrado i miei continui sforzi ancora niente,niente di niente. Nessuno dei miei amici ci credeva " sono le solite storielle inventate che raccontano per farci stare buoni" dicevano. Ma io non mi scoraggiavo,non mi tiravo  certo indietro, ero certo che prima o poi l'avrei trovata , allora sarei diventato famoso, ma sopratutto sarei diventato una persona fortunata , la più fortunata............. 
 Finalmente l'avevo trovata  ancora non ci credevo l'avevo sistemata dentro un contenitore di latta e avevo paura di aprirlo perché poteva scappare  ma ne ero sicuro: si finalmente l'avevo trovata!   Continua..........
  
Autore: sellia racconta. Si prega di inserire il link a chi ne fa uso (anche in modo parziale) con esplicito riferimento della fonte

Una megastruttura alberghiera dal valore di circa 11 milioni. Seguestrata nella Locride il Parco dei Principi di Roccella Jonica RC


 
Una struttura alberghiera del valore di 11 milioni di euro, il "Parco dei principi" di Roccella Ionica, e' stata sequestrata nella Locride da carabinieri e guardia di finanza, che hanno notificato sette informazioni di garanzia. Tra le persone indagate figurano alcuni imprenditori. Gli imprenditori, insieme ad alcuni presunti affiliati alle cosche Aquino-Coluccio di Marina di Gioiosa Ionica, ai quali erano legati, sarebbero riusciti ad ottenere indebitamente finanziamenti pubblici. Le accuse, per tutti, sono di truffa aggravata e riciclaggio, con l'aggravante delle modalità mafiose.
L'indagine, svolta dai finanzieri del Comando provinciale di Catanzaro in seguito ad uno stralcio dal procedimento sull'omicidio del vice presidente del Consiglio regionale, Francesco Fortugno, ucciso a Locri il 16 ottobre 2005, è stata integrata con ulteriori elementi acquisiti in altre operazioni, quali "Crimine" e "Solare".Dietro la societa' che gestisce l'albergo "Parco dei principi" di Roccella Ionica si celava l'invasiva ed occulta "regia" di alcuni presunti affiliati alla cosca Aquino-Coluccio, opera nte a Marina di Gioiosa Ionica. Lo hanno sostenuto gli investigatori in merito all'inchiesta coordinata dalla Dda di Reggio Calabria e condotta dai finanzieri del Nucleo di polizia tributaria di Catanzaro e dai carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria. Le accuse contestate agli indagati sono truffa aggravata e riciclaggio, con l'aggravante delle modalità mafiose.    
La società secondo quanto emerso dalle indagini, aveva ottenuto un contributo pubblico di oltre 3,8 milioni di euro erogato nell'ambito del "patto territoriale della Locride" e destinato alla realizzazione a Roccella Ionica di una struttura alberghiera a "cinque stelle" (da qui il nome dell'operazione). Dalle indagini è emerso che i soci, che secondo gli investigatori sono vicini alla cosca, erano riusciti ad ottenere il finanziamento attestando falsamente un aumento di capitale. Le indagini successive, hanno reso noto gli investigatori, hanno permesso di individuare un apparato organizzativo specializzato nell'investire e riciclare i capitali di illecita provenienza accumulati dalla cosca.

giovedì 3 febbraio 2011

L'ateneo Magna Graecia di Catanzaro si piazza al primo posto nel Meridione e in sesta posizione tra tutti gli atenei Italiani.

 
Finalmente una buona notizia in questa nostra terra nella quale ci  siamo così poco abituati che quando arrivano destano stupore. E «sorprendente» - nonostante i tanti traguardi d'eccellenza raggiunti finora - è sembrato agli stessi vertici dell'Università Magna Graecia di Catanzaro il piazzamento dell'Ateneo al primo posto tra le università meridionali e in sesta posizione tra tutti gli atenei italiani nella classifica sull'attività di ricerca dei propri docenti pubblicata dalla Via-Academy, associazione di accademici italiani all'estero.

Il rettore Saverio francesco Costanzo.
Un riconoscimento prestigioso che fa onore all'intera regione migliorandone l'immagine nei circuiti che contano. Un risultato ottenuto senza clamore ma "certificato" con criteri oggettivi, quello che vede il sesto posto dell'Umg nella graduatoria "per frazione" di ricercatori d'eccellenza (Tis, ossia top italian scientists) lasciare dietro di sé Università come quelle di Milano, Roma 2, Bologna e la stessa Bocconi posizionata al decimo posto. Un dato ottenuto incrociando il numero dei docenti con quello dei ricercatori di chiama fama, selezionati in base all'"H-index". Un parametro che tiene conto sia del numero di pubblicazioni scientifiche sia delle citazioni degli stessi lavori di ricerca nell'ambito della comunità scientifica internazionale.
Se nel mondo accademico la sopravvivenza del ricercatore è scandita dal detto "publish or perish" (pubblica o muori), l'Università del capoluogo calabrese si è garantita quanto meno la longevità visto che a Germaneto la Tis Fraction (3,43%) è più del doppio del valore medio nazionale, pari a 1,2%.   
Il risultato è stato presentato ieri in una conferenza stampa svoltasi nel rettorato di un Ateneo che vanta, tra l'altro, un campus nel Sud senza uguali per estensione e per pregio dell'enorme complesso edilizio concepito con criteri d'avanguardia e ancora in via di ulteriore ampliamento.

Pentone la storia,le origini,le tradizioni.


Il nome di Pentone, e di origine greca Panta-Oinos, dalla voce panta oinos e cioè tutto vigne, oppure potrebbe essere una contrazione di Pente Eikona da cui cinque icone.Si hanno sicure notizie dell’esistenza di Pantona nel 1276. I padri Brasiliani introdussero il culto di San Nicola Vescovo di Mira ed edificarono la Chiesa Matrice. Il Casale di Pentone seguì le sorti della città di Taverna, assunse il titolo di Universitas nel 1632 ed ebbe l’autonomia amministrativa nel 1816. Di particolare interesse artistico, la Chiesa Matrice,Nella seconda metà del XVI secolo i padri Basiliani che avevano fondato il convento di Santa Maria di Pesacà introdussero il Culto di San Nicola di Bari ed edificarono la Chiesa Matrice che è di particolare interesse artistico, composta da un’ampia navata centrale e da due navate laterali con cinque cappelle.
L’abside dell’altare maggiore è sormontata da una Pala D’Altare (m 2,5 x 3,5) che rappresenta un Cristo Maestoso con accanto la Madonna ed in basso San Nicola Vescovo attorniati da angeli e putti.

Il Baldacchino è in stile gotico ed è rivestito in oro zecchino mentre il pulpito di pregevole fattura è collocato nella navata principale.  
La Chiesa è dotata di un organo a mantice e di diverse tele del ‘700 ed adornata da parecchie statue dell’800. All’interno della Chiesa si trova l’Oratorio della Rea! Confraternita del SS. Rosario fondato nel 1619 in rendimento di grazia per la memorabile vittoria sui Turchi nel 1571 a Lepanto.
La cappella è decorata con pregevoli stucchi ed affreschi, con un magnifico altare rivestito in marmo ed un coro in legno per i Fratelli.
Nella parte bassa del centro storico è ubicata la Porta di Mezzogiorno antico ingresso a forma di torre inserita in un contesto murario di difesa.   
Nella località di Termine sorge il Santuario della Madonna delle Grazie o delle Trache dal greco “trachius” (roccia) luogo roccioso. La Chiesa rurale di Termine fu eretta a Cappella nel 1291 e fa parte del Circuito dei Santuari Mariani della Calabria per il Giubileo del 2000. Contiene diverse statue lignee realizzate da artisti della Valle di Ortisei (BZ), le pareti dell’abside sono decorati da mosaici e l’altare è impreziosito da un’affresco del pittore Gariano 1910. Sul piazzale è stata collocata una pregevole statua di bronzo di Padre Pio dell’artista Egidio Ambrosetti da Anagni, mentre sul piazzale una icone in legno dipinta dal pittore Aldo Sirianni rappresenta l’apparizione della Madonna a Maria Madia. Il Santuario è meta di numerosi pellegrinaggi oltre che sosta per i turisti che proseguono per l’altopiano Silano.

Inimitabili e di grande maestria e suggestione sono i lavori all’uncinetto creati dalle donne pentonesi e preziosi sono i ricami e gli intagli; lavori in legno, radica (semilavorati per la produzione delle pipe).

Gli artigiani pentonesi erano rinomati in tutta la Calabria per l’allevamento del baco da seta e per la tessitura.
LE RICORRENZE
Pasqua: manifestazioni ultra secolari della Settimana Santa quali processione della" Naca" e rappresentazioni sacre;
Seconda domenica di luglio: Festa di San Nicola Vescovo con processione e giochi popolari;
15 Agosto: a S. Elia Maria SS. Assunta in Cielo;
Seconda domenica di settembre: Festa della Madonna di Termini, suggestiva è la processione che si snoda per le montagne a cui partecipano migliaia di fedeli. Nelle serate precedenti, i crinali delle montagne a mo’ di corona si illuminano di centinaia di fiaccole accese da giovani del luogo;