domenica 27 febbraio 2011
sabato 26 febbraio 2011
Terribile incidente sul lavoro ieri a Catanzaro: un operario di appena 24 anni precipita dall'altezza di 18 metri in uno dei cantieri per l'ammodernamento della statale 280 nei pressi di CZ Lido.
| Il luogo del terribile incidente |
Aveva appena 24 anni si chiama Stefano Guarascio, 24 anni, di Santo Stefano di Rogliano l’operaio deceduto ieri mattina, intorno alle 10,30, in un cantiere per l’ammodernamento della Statale 280 nei pressi di Catanzaro Lido. Il ragazzo, secondo quanto si è appreso, stava lavorando sopra un ponteggio quando è caduto. L’operaio lavorava per una ditta del Cosentino, la Piano Lago calcestruzzi. Sul posto sono giunti il medico legale, dottor Pepe, il pm di turno Paolo Petrolo, e i carabinieri della stazione di Catanzaro Lido e del Nisa, Nucleo ispettorato sanità e ambiente. Ed è stato sequestrato dal personale del Nisa, il Nucleo ispettorato sanità e ambiente della Procura, il tratto di ponte dal quale l’operaio è caduto. “Ancora una volta siamo costretti a richiamare l’attenzione sulla sicurezza nei luoghi di lavoro a causa di un incidente in cui ha perso la vita un operaio”. È il commento del segretario regionale Ugl Calabria, Antonio Franco, riferendosi alla morte del giovane operaio a Catanzaro. “Ci aspettiamo che siano accertate tutte le responsabilità del caso e chiediamo un impegno maggiore da parte di tutti i soggetti interessati - evidenzia il sindacalista - innanzitutto sul fronte della prevenzione, intensificando le ispezioni nei cantieri e sanzionando in modo più incisivo le irregolarità nell’applicazione della normativa vigente”. “Non avendo per il momento informazioni più dettagliate sulla vicenda -conclude Franco - evitiamo le abituali polemiche sul lavoro nero, diffuso più che altrove proprio in Calabria, ma ribadiamo l’assoluta intransigenza sul rispetto delle norme di sicurezza”.
| Il cavalcavia in costruzione da dove è precipitato l'operaio |
Sgarbi si rifà dare la scorta che gli era stata tolta perchè la usava per fare giri a ragazze e amici,in contemporanea a chi si trova in prima linea nella lotta contro la mafia la scorta viene dimezzata o peggio eliminata.
Gliel'avevano tolta perché la usava per gli affari suoi, amici e ragazze. Ma lui si è infuriato, ha finto di dimettersi da sindaco di Salemi ed è andato a piagnucolare da Berlusconi. Risultato: oplà, il critico d'arte ha di nuovo guardaspalle e lampeggianti. Mentre la tutela viene dimezzata a chi è in prima linea contro la mafia
(22 febbraio 2011) In sordina, senza che notizia sia stata seguita da clamori o proclami, Vittorio Sgarbi ha riottenuto la scorta. Il critico d'arte, sindaco di Salemi, nei giorni scorsi è tornato ad essere un uomo politico destinatario della protezione armata. Nelle stesse ore a Massimo Russo, per vent'anni pubblico ministero antimafia in Sicilia, e oggi assessore regionale alla Sanità, la scorta veniva invece dimezzata: non più due auto blindate e quattro uomini armati, ma una sola auto e due addetti alla sicurezza. Due decisioni – quelle relative alla riduzione delle misure di protezione - accolte in modo diverso dagli interessati. Sgarbi il 25 gennaio aveva annunciato le sue dimissioni da sindaco di Salemi ("Una farsa" le aveva bollate il capogruppo del Pd in consiglio comunale, Domenico Venuti) e l'1 febbraio era volato ad Arcore per invitare a nome della giunta comunale Silvio Berlusconi nella cittadina siciliana in occasione delle celebrazioni dell'Unità d'Italia.
L'ex pm Russo ha chiesto un'audizione al prefetto di Palermo, Giuseppe Caruso, e s'è limitato a dire: "Sono un uomo delle istituzioni che rispetta i provvedimenti, anche se lo amareggiano e li ritengono ingiusti. Faremo valere le nostre ragioni delle sedi opportune. Io continuo a fare il mio dovere, com'è giusto che sia, nell'interesse della Sicilia e dei siciliani. Sono sereno e vado avanti".
Il caso Sgarbi. La decisione di togliere la scorta a Sgarbi pare fosse stata provocata da una relazione di servizio dei finanzieri addetti alla sua tutela: spesso il sindaco violava le norme previste dal regolamento che vietano ad esempio alla "personalità" di salire su vetture diverse da quelle assegnategli per motivi di sicurezza. Nei giorni scorsi Sgarbi è tornato a Salemi e parecchi consiglieri comunali lo hanno notato entrare in Municipio sotto la scorta di due finanzieri.
Il sindaco-critico d'arte ha anche compiuto atti amministrativi: ha affidato ad esempio la delega ai Servizi sociali al vicesindaco, Antonella Favuzza. "Al di là delle sceneggiate di Sgarbi che parlava di dimissioni o di auto-sospensioni" commenta il capogruppo del Pd, Venuti "ora mi auguro che il sindaco sia più attento ai veri problemi di Salemi".
Il caso Russo. La scelta di dimezzare la scorta al magistrato-assessore è del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica di Palermo ed è stata accolta dall'Ucis, l''Ufficio centrale per la sicurezza personale del ministero dell'Interno. Russo ha saputo ufficialmente del provvedimento di riduzione della scorta solo lunedì mattina, il 21 febbraio: sotto casa sua, a Palermo, è arrivata una sola auto blindata con due finanzieri armati. E' vero però che nei giorni precedenti la notizia era arrivata alla stampa, tanto che al fianco di Russo erano scesi il presidente della Regione, Raffaele Lombardo, e la giunta regionale di cui fanno parte anche il magistrato Caterina Chinnici e il prefetto Giosuè Marino.
L'ex pm Russo ha chiesto un'audizione al prefetto di Palermo, Giuseppe Caruso, e s'è limitato a dire: "Sono un uomo delle istituzioni che rispetta i provvedimenti, anche se lo amareggiano e li ritengono ingiusti. Faremo valere le nostre ragioni delle sedi opportune. Io continuo a fare il mio dovere, com'è giusto che sia, nell'interesse della Sicilia e dei siciliani. Sono sereno e vado avanti".
Il caso Sgarbi. La decisione di togliere la scorta a Sgarbi pare fosse stata provocata da una relazione di servizio dei finanzieri addetti alla sua tutela: spesso il sindaco violava le norme previste dal regolamento che vietano ad esempio alla "personalità" di salire su vetture diverse da quelle assegnategli per motivi di sicurezza. Nei giorni scorsi Sgarbi è tornato a Salemi e parecchi consiglieri comunali lo hanno notato entrare in Municipio sotto la scorta di due finanzieri.
Il caso Russo. La scelta di dimezzare la scorta al magistrato-assessore è del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica di Palermo ed è stata accolta dall'Ucis, l''Ufficio centrale per la sicurezza personale del ministero dell'Interno. Russo ha saputo ufficialmente del provvedimento di riduzione della scorta solo lunedì mattina, il 21 febbraio: sotto casa sua, a Palermo, è arrivata una sola auto blindata con due finanzieri armati. E' vero però che nei giorni precedenti la notizia era arrivata alla stampa, tanto che al fianco di Russo erano scesi il presidente della Regione, Raffaele Lombardo, e la giunta regionale di cui fanno parte anche il magistrato Caterina Chinnici e il prefetto Giosuè Marino.
venerdì 25 febbraio 2011
In occasione della festa della donna 2011 al Sant'Anna Hospital controllo cardiologico gratuito, prenotarsi al numero verde 800 005 988
Un 8 marzo all'insegna del cuore femminile; il cuore quello ''vero', nel senso dell'organo fondamentale per l'intero organismo umano. In occasione della Festa della Donna 2011, gli ambulatori cardiologici del Centro regionale di alta specialità del cuore resteranno aperti dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18 per tutte quelle donne che vorranno sottoporsi a un controllo cardiologico, completo di esami di laboratorio e completamente gratuito. Per farlo, sarà sufficiente prenotarsi telefonando al numero verde, già attivo, 800-005-988 messo a disposizione dal S.Anna Hospital. L'iniziativa, intitolata ''Cuore di Donna', è stata promossa dallo stesso S. Anna insieme con le Commissioni Pari Opportunità del Consiglio Regionale della Calabria e dell'Amministrazione provinciale di Catanzaro e con l'Associazione Mogli Medici Italiani.
Il senso dell'iniziativa stessa è stato spiegato questa mattina nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno preso parte il direttore sanitario del SAH, Gaetano Muleo, le presidenti delle due Commissioni, Giovanna Cusumano ed Elena Morano Cinque, nonché la presidente del'Ammi, Nuccia Caglioti. All'incontro con i giornalisti erano presenti anche il direttore generale del SAH, Giuseppe Failla, il direttore del dipartimento di Chirurgia Cardiovascolare, Mauro Cassese e la presidente dell'Amministrazione Provinciale, Wanda Ferro. ''È opinione diffusa che le malattie cardiovascolari siano un problema tipicamente maschile - ha spiegato il dottor Muleo. Ma se è vero che la donna in età fertile ha un rischio cardiovascolare inferiore a quello dell'uomo grazie agli estrogeni, è anche vero che con la menopausa i nuovi casi di infarto e di ictus cerebrale nelle donne aumentano progressivamente fino a raggiungere e, intorno ai 75 anni, superare quelli maschili. Senza contare quei fattori di rischio, come l'ipertensione o il sovrappeso e l'obesità, che sono comuni a uomini e donne. Al contrario di quanto si crede, la realtà dei fatti è che le malattie cardiovascolari sono le malattie più frequenti nelle donne; il 40% delle morti femminili è dovuta a infarto e ictus; le donne muoiono molto di più a causa delle malattie cardiovascolari che per tutti i tumori messi insieme, compreso il tumore del seno; l'allungarsi della vita media, poi, porta le malattie cardiovascolari a rappresentare un'emergenza per la salute delle donne'. Da qui alla necessità di una opportuna prevenzione da parte della popolazione femminile, il passo è breve; ''soprattutto - come ha osservato il dottor Cassese - la prevenzione secondaria, visto che quella primaria avrebbe dei costi che il sistema non sarebbe in grado di sopportare. Le donne però - ha aggiunto - debbono principalmente prendere coscienza del fatto di essere soggetti a rischio e quindi superare quell'impostazione culturale che, in tema di malattie cardiovascolari, le vede sempre molto attente verso le condizioni di salute del marito, del padre o del fratello ma troppo poco verso le proprie'. Proprio sui temi della prevenzione hanno insistito le rappresentanti istituzionali, presenti in conferenza stampa (Cusumano, Morano Cinque e Caglioti) che hanno ribadito con convinzione il sostegno all'iniziativa da parte delle rispettive Commissioni Pari Opportunità e dell'AMMI. Ne è scaturita la proposta,
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