giovedì 17 marzo 2011

17 marzo 2011 150° anniversario dell'unità d'Italia, ecco i vari appuntamenti a catanzaro.

Fervono i preparativi per le celebrazioni del 150 anniversario dell’Unità d’Italia che vedranno il momento clou nell’intitolazione, prevista alle ore 10,30 di giovedì 17 marzo, della piazza antistante al Teatro Politeama. “Ci aspettiamo una significativa partecipazione dei cittadini e dovrà trionfare il tricolore – ha detto l’assessore al decentramento Tommasina Lucchetti – perché quel momento rappresenterà valori indissolubili che appartengono a tutti”. La fanfara dei bersaglieri eseguirà l’inno nazionale, mentre in piazza sarà schierato un reparto interforze, alla presenza delle principali autorità civili, religiose e militari.
L’assessore Lucchetti ha confermato che un primo “percorso risorgimentale” attraverso la topomonastica sarà “segnalato” dal logo del 150: il progetto, che sarà implementato nei prossimi mesi con la realizzazione di una brochure curata dall’associazione “Calabria in armi”, presieduta dal giornalista Mario Saccà. Il primo itinerario comprende piazza Stocco-via Indipendenza-piazza Garibaldi- via XX Settembre- discesa Cavour e via Italia. Da ricordare che prima dell’intitolazione della piazza dell’Unità d’Italia all’interno di Villa Margherita sarà scoperta una targa in ricordo dei Patrioti e dei Garibaldini di Catanzaro e della Calabria Media.
Un concerto dedicato all’Unità d’Italia. E’ quello che si terrà, per volontà del sindaco di Catanzaro Rosario Olivo, al Teatro Politeama giovedì 17 marzo, alle ore 18,30. L’ingresso è naturalmente gratuito. Ad esibirsi sul prestigioso palco del Politeama sarà l’orchestra giovanile di fiati “Giuseppe Rossi” del Polo didattico di Catanzaro del Conservatorio musicale “Torrefranca” di Vibo Valentia.
“E’ il contributo offerto dalla Fondazione Politeama – ha spiegato il direttore generale Marcello Furriolo - alle celebrazioni per i 150 anni dell’Unità d’Italia. E’ assai significativa la circostanza che ad esibirsi saranno i giovani del Conservatorio musicale”.Il programma messo a punto dai maestri-direttori Tommaso Rotella e Antonio La Torre comprende i seguenti brani: M. Lufrano ITALIA (gran marcia sinfonica); G. Rossi, L’Italiana in Algeri (Sinfonia dell’opera) ,G. Verdi , La Traviata -Preludio atto I° e brindisi, V. Bellini Norma “Casta Diva”, G. Verdi Nabucco “Va, Pensiero”, E.Moccolini Gesta Eroiche, F.Creux Echi di Trincea, G. Basile (arrangiamento) Inno di Garibaldi, F.Francia (arrangiamento Marcia dei Bersaglieri, G.Verdi, Ernani “Marcia dell’Opera”. Formata dagli allievi e docenti del Polo Didattico di Catanzaro e del Conservatorio di Musica di Vibo Valentia, è stata costituita con lo scopo di diffondere la musica sinfonica, mirando a valorizzare le possibilità tecniche ed espressive degli strumenti con esecuzioni dirette, il più possibile, a tutti gli ambienti culturali ed educativi, perseguendo anche l’obiettivo di valorizzare i nostri giovani talenti locali, contribuendo alla loro formazione musicale.

Oggi sono esattamente150 anni dall'unità d'Italia. precisiamo subito una cosa: è il nord che prende dal sud..... da sempre

Un video da vedere sino alla fine per rimarcare alcune verità spesso non dette sull'unità d'Italia.

mercoledì 16 marzo 2011

Notizie dal comprensorio Soveria Simeri, Albi, Pentone



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Al nord sempre di più comanda la ndrangheta, la lega? Si adegua!


35 persone sono state arrestate con l’accusa di associazione per delinquere, estorsione, spaccio di droga, minacce e smaltimento illecito di rifiuti 
 Si riunivano negli uffici amministrativi di due funzionari definiti dagli investigatori “di alto livello” negli ospedali “Niguarda” e “Galeazzi”, i boss Giuseppe Flachi, Paolo Martino e altre persone coinvolte nell’inchiesta sulla ‘ndrangheta che ha portato a 35 arresti disposti dal gip di Milano, Giuseppe Gennari. A quanto si è appreso, i due funzionari non sono stati iscritti nel registro degli indagati. “Questo è un fatto che ci deve allarmare - ha commentato il procuratore aggiunto Ilda Boccassini -. Io non ero in quella stanza e non so cosa si siano detti, ma è evidente che questi incontri sono avvenuti in un periodo topico dell’indagine in cui gli indagati stavano molto attenti a dove si incontravano e non lo facevano mai in strada”. Pepè Flachi e Paolo Martino tenevano i loro vertici nell’ufficio messo a disposizione da due funzionari amministrativi del Galeazzi e del Niguarda, approfittando del fatto che Flachi era in cura in quegli ospedali. Prima dei vertici Davide Flachi, figlio del boss, era incaricato di bonificare gli uffici dalla presenza di microspie. Secondo l’ordinanza del gip Giuseppe Gennari la ‘ndrangheta aveva “messo le mani” anche sui venditori ambulanti di Milano che si trovano, per esempio, fuori dallo stadio San Siro in occasione delle partite o nei pressi delle discoteche. Obiettivo dell’organizzazione criminale erano anche gli uomini della sicurezza di alcuni locali della movida meneghina. La ‘ndrangheta voleva imporre i propri buttafuori e minacciava che se questi non fossero stati accettati, alcuni “picchiatori” avrebbero posto problemi all’interno dei locali. Le forze dell’ordine, su disposizione della magistratura, hanno fatto chiudere la discoteca “De Sade” e un night per spogliarellisti vicino alla stazione centrale. Coinvolti nell’indagine 7-8 locali, tra cui anche “L’officina della birra” di Bresso che, nel frattempo, ha cambiato gestione. Ma non solo la security dei locali notturni di Milano e il pizzo ai chioschi dei panini, ma anche la distribuzione dei pacchi e della posta sarebbero stati sotto il controllo della ‘ndrangheta a Milano. Emerge dall’ordinanza di custodia cautelare. Secondo l’accusa, la ‘ndrangheta gestiva anche i servizi di distribuzione per la Lombardia della multinazionale Tnt, società che si occupa anche della consegna di pacchi e posta. Secondo il provvedimento del giudice, la Tnt aveva dato in subappalto a consorzi e cooperative di trasporto (con proprietà dei camion) i servizi di recapito di plichi. Ed è proprio di questi servizi che la ‘ndrangheta avrebbe assunto il controllo, secondo l’inchiesta della Dda, da almeno due anni. Anche se da alcune intercettazioni tra Pepè Flachi con il figlio emerge che la criminalità organizzata ha infiltrazioni da almeno un ventennio nella società di spedizione e consegne pacchi in Lombardia. “Non ci sono dirigenti della Tnt indagati”, ha detto il procuratore aggiunto Ilda Boccassini durante la conferenza stampa, sottolineando come nei confronti della società, che ha sede legale sia in Olanda che in Italia, vi sia stata una vera e propria “aggressione”.
Inoltre il boss Paolo Martino avrebbe avuto contatti con diversi personaggi del mondo dello spettacolo, tra cui l’ex tronista Costantino Vitagliano. “Martino risulta relazionarsi - spiega il gip - con alcuni personaggi del mondo dello spettacolo, alcuni dei quali di fama nazionale, tra cui: Lele Mora, Costantino Vitagliano e Luca Casadei”. Inoltre, “è emerso che Martino risulta essere in contatto con imprenditori che operano nel mondo dei locali notturni, tra cui l’imprenditore Vito Cardinale, comproprietario della nota discoteca “Hollywood””. Tornando alle relazioni tra il boss, Costantino e Casadei, anch’egli come Mora agente dello spettacolo, emerge l’interesse di Martino “a promuovere la rivista “Macao” edita dalla società “Alan Publishing Group””. “Pur apparentemente non figurando in alcuna carica sociale nella società “Alan Publishing Group”, Martino si impegna attivamente nelle attività della predetta, organizzando anche interviste con noti giocatori di poker, tra i quali il campione Salvatore Bonavena”. La famiglia dei Flachi, coinvolta nell’inchiesta, decise inoltre di sostenere la candidata Antonella Maiolo alle Regionali. “Dalle conversazioni e dalle indagini si comprende chiaramente come il gruppo Flachi eserciti il suo pieno controllo del territorio anche attraverso la canalizzazione di preferenze elettorali - in occasione di consultazioni amministrative o politiche - sui candidati che si decide di sostenere”.

martedì 15 marzo 2011

Ecco la mappa di tutti i probabili siti nucleari che il governo non vuole divulgare. In Calabria 4 siti tra i quali Sellia Marina

Mentre sono nitide nei nostri occhi le terribili immagine del terremoto che ha colpito il Giappone, danneggiando seriamente dei siti nucleari di ultima generazione con conseguenze terribili sulla popolazione, Mentre molte nazioni che prima erano favorevoli al nucleare come la Germania oggi vogliono accelerare il processo di smantellamento. Da noi invece si continua fortemente a pensare solo al nucleare come fonte di energia alternativa. La lista che segue sono elencati i vari siti,  ben quattro in Calabria una proprio a Sellia Marina nella ex base militare " Loran "
Ecco l'elenco  oggetto dell'interrogazione del gruppo del Pd alla Camera, che denuncia l'esistenza di una mappa di siti nucleari nascosta dal governo: Piemonte 1. la zona lungo il Po, da Trino a nord di Chivasso (Vercelli). 2. la zona intorno alla Dora Baltea a sud di Ivrea (Biella) Lombardia 3. la zona a nord di Voghera lungo il Po (Pavia) 4. la zona a sud di Mantova lungo il Po 5. la zona a sud di Cremona lungo il Po Veneto 6. la zona a sud di Legnago fra Adige e Po (Rovigo) 7. la zona del delta del Po (Rovigo) 8. la zona della foce del Piave (Venezia) 9. la zona costiera al confine con il Friuli (Venezia) Friuli Venezia Giulia 10. la zona costiera al confine con il Veneto (Udine) 11. la zona lungo il Tagliamento tra Spilimbergo e Latisana (Udine-Pordenone) Emilia Romagna 12. La zona costiera a nord (Ferrara e Ravenna) e la meridionale fino a Rimini 13. La zona a nord di Fidenza fra Taro e Po (Parma) Toscana 14. Isola di Pianosa (Livorno) 15. la zona costiera a nord di Piombino fino a Cecina (Livorno) 16. la zona a sud di Piombino fino a Follonica (Grosseto) 17. la zona costiera di Grosseto e la zona a nord e a sud del Monte Argentario (Grosseto) Lazio 18. la zona costiera di Montalto di Castro (Viterbo) 19. l'area di confluenza tra Nera e Tevere tra Magliano Sabina e Orte (Viterbo) 20. l'area costiera di Borgo Sabotino (Latina)Campania 21. Foce del Garigliano (Caserta) 22. Foce del Sele (Salerno)
Sellia Marina ex base Loran
Calabria 23. area costiera di Sibari (Cosenza) 24. la zona costiera tra il fiume Nicà e la città di Cosenza. 25. la zona costiera ionica vicino alla foce del Neto (Crotone) a nord di Crotone (Marina di Strongoli, Torre Melissa, Contrada Cangemi, Tronca). 26. la zona costiera ionica in corrispondenza di Sella Marina, tra il fiume Simeri e il fiume Alli (Catanzaro) Molise 27. la zona costiera meridionale alla foce del Biferno (Termoli) Puglia 28. zona costiera al confine con la Basilicata (Taranto) 29. zona costiera a nord del promontorio del Gargano in prossimità di Lesina (Foggia) 30. zona costiera del Golfo di Manfredonia (Foggia) 31. la zona costiera ionica a nord di Porto Cesareo (Lecce) 32. la zona costiera ionica a sud di Gallipoli (Lecce) 33.

Dalla provincia di Cosenza arriva l'ennesimo tentativo di indebolire l'università di Catanzaro

Ci risiamo……..puntualmente  quando nella nostra regione si inizia nel realizzare,nel conseguire degli ottimi risultati come nel caso specifico dell’università di medicina di Catanzaro. Quando si realizza qualcosa di buono subito il vicino invidioso vuole clonarlo. Questa volta è toccato alla provincia di Cosenza (ma di questa brutta malattia nessuna provincia ne resta immune) in questi giorni è passata con il consenso bipartisan l’eventuale realizzazione di un nuovo ateneo di medicina anche a Cosenza. La Calabria vanta già tre università Reggio, Catanzaro, Cosenza in un territorio di poco più di 2,5 milioni di abitanti queste tre università vanno bene soprattutto perché si diversificano una dall’altra cercando di non pestarsi i piedi a vicenda, come la prenderebbe Cosenza se i tanti indirizzi formativi si conseguissero anche a Catanzaro? Cosenza dista circa 80 chilometri dal capoluogo molti stenti di Catanzaro vanno a studiare a Cosenza e viceversa va bene così in una regione libera da stupidi campanilismi dove si vuole realizzare doppioni di tutto vedi il (consiglio regionale ) con costi elevatissimi che paghiamo noi contribuenti. I doppioni non servono a niente se non ad indebolirli entrambi. Non reggono le varie scuse tipo la domanda in medicina è in continua crescita e Catanzaro non riesce a soddisfarle tutte, aumentiamone  la capienza , i vari indirizzi facendolo diventare sempre di più un centro d’eccellenza e non indebolendolo con la costruzione di un doppione a circa 80 chilometri di distanza. Queste lotte tra le varie provincia deve finire, le conseguenze le stiamo pagando tutti, bisogna valorizzare le varie peculiarità senza creare doppioni inutili. Bisogna cambiare soprattutto la mentalità corta,molto corta dei nostri politici regionali che in tutti questi anni hanno creato un sacco di disastri è sono visibili agli occhio di tutti meno dei loro che ancora non riesco a vedere aldilà dei propri confini elettorali.