venerdì 18 novembre 2011

Insediato il governo Monti sedici ministri tra cui tre donne il Calabrese Antonio Catricalà sarà il sottosegretario della Presidenza del consiglio

Il catanzarese Antonio Catricalà sottosegretario alla Presidenza del Consiglio      
 
 È un catanzarese il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio del nuovo Governo Monti. Si tratta di Antonio Catricalà che torna a Palazzo Chigi dove era già stato segretario generale della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Catricalà è stato fino ad oggi Presidente dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato, ruolo ricoperto dal 9 marzo 2005. Il suo incarico all’Antitrust sarebbe terminato a marzo 2012, momento in cui, secondo le sue stesse parole, avrebbe puntato ad indossare di nuovo la toga, tornando alla sua lunga carriera di magistrato e giurista. Nato a Catanzaro il 7 febbraio 1952, ha conseguito la Maturità Classica nel 1970 presso il Liceo “Galluppi”. A ventidue anni si è laureato con lode in legge a Roma ed è stato nominato, a seguito di concorso, assistente di Pietro Rescigno, di cui era stato allievo, alla Facoltà di Giurisprudenza della Sapienza. A ventiquattro anni ha vinto il concorso in magistratura ordinaria e ha superato l’esame di abilitazione all’esercizio della professione forense. Ha vinto i concorsi per procuratore dello Stato e, a ventisette anni, per avvocato dello Stato. Nel 1982 ha vinto il concorso per consigliere di Stato. Dal 2006 è Presidente di sezione del Consiglio di Stato in posizione di fuori ruolo. Presidente e componente di collegi amministrativi, ha collaborato con l’Ufficio legislativo della Presidenza del Consiglio dei Ministri ed è stato Capo di Gabinetto e consigliere giuridico in vari Ministeri. È stato anche segretario generale dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni.

giovedì 17 novembre 2011

Rinnovato il gemellaggio siglato circa un anno fa in Grecia tra le due Sellia


Articolo tratto dalla "Gazzetta del Sud" del 15.11.2011

Insediato il comitato per le celebrazioni dei 400 anni dalla nascita di Mattia Preti


     
 
Panoramica di Taverna CZ
 

Il comitato sarà presieduto da Vittorio Sgarbi. 

Autoritratto di Mattia Preti
L’assessore regionale alla Cultura Mario Caligiuri ha coordinato l’incontro per l’insediamento del comitato scientifico per le celebrazioni dei 400 anni della nascita di Mattia Preti, presieduto dal critico d’arte Vittorio Sgarbi, nominato dal Presidente della Regione Giuseppe Scopelliti, il quale ha dichiarato che “Mattia Preti rappresenta la secolare storia della Calabria, terra ricca di cultura e quindi di futuro”. L’assessore Caligiuri - informa una nota dell’ufficio stampa della Giunta - ha evidenziato come la ricorrenza del pittore calabrese, che si verificherà nel 2013 “dovrà essere un’occasione per promuovere la cultura, l’economia, i territori e l’immagine della regione”. Vittorio Sgarbi, che è stato anche il presidente del Comitato dei 300 anni della morte di Mattia Preti, ha ricordato la mostra di Milano su “Caravaggio e l’Europa”, all’interno della quale era protagonista il Cavaliere calabrese. Sgarbi ha, poi, illustrato alcune idee per promuovere in uno scenario internazionale una mostra dal titolo “Mattia Preti e il barocco napoletano”, insieme ad una serie di iniziative che dovranno coinvolgere gli istituti italiani di cultura. All’incontro ha partecipato anche il restauratore Giuseppe Mantella il quale ha annunciato che a Malta, il prossimo 25 novembre, verrà riaperta la Chiesa di Santa Caterina ed ha evidenziato come anche il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano potrebbe essere interessato ad ospitare una o più opere di Mattia Preti al Quirinale. Alla riunione erano presenti, tra gli altri, De Giovanni Centelles, Domenico Romano Carratelli, Rossella Vodret, Alessandra Anselmi, Luigi Tassoni, Fabio De Chirico, Fernando Miglietta e il sindaco di Taverna Eugenio Canino. Pertanto,

Storia vera di due ragazzi catanzaresi che diventano famosi sul web arrivando anche sulla rivista il "Millionaire" il tutto grazie al sexyshop


E’ una storia di business, una storia di coraggio, una storia di pazzia. Certo, perché il genio è sempre un po’ folle. Ma è anche una storia di speranza, di passione e di professionalità. E se hai tutto questo puoi farcela. Puoi partire in 500 e arrivare con il Porche. E allora, signore e signori, rimanete comodi e leggete questa storia. Tutta da raccontare. Tutta catanzarese.
Segnatevi questi nomi:  Arnaldo Bianco, anni 27  studi universitari di odontoiatria alle spalle e Domenico Perri di anni 30 con una laurea in Ingegneria informatica. Sono soci del più grande sexy shop on line del mondo. E sono di Catanzaro. La loro idea e la loro azienda hanno già ricevuto due premi: idea dell’anno e Franchising dell’anno. Millionaire gli ha dedicato un articolo con tanto di foto da star. Il mondo gli sta regalando fama, soldi e successo professionale. Insomma, i due giovani imprenditori hanno fatto boom e mangiando pane, idee ed eros hanno sfondato. Ma andiamo per ordine.
La storia: E’ il 2009 quando Arnaldo Bianco e Domenico Perri si incontrano per caso ad una riunione di un partito politico. Entrambi andati per caso, per trascorrere il tempo e (forse) sfottere i protagonisti sul palco. Una stretta di mano, una discussione, un’idea. Eccola, è nata una simbiosi perfetta. La testa ha incontrato il suo corpo. Domenico e Arnaldo diventano una cosa sola. La passione infinita per il web definito come “un mondo illimitato che conosce solo la lungimiranza, ci ha fatti diventare amici e soci in un solo giorno”. E’ impressionante e quasi impossibile ma l’indomani a quell’incontro sul web è online www.sexxxyshop.it , un sito che propone articoli di erotismo “e non di pornografia, perché non serve per fare soldi”.  Dopo una settimana nasce la loro società e l’idea è di assoluta innovazione. “Abbiamo creato – dice Arnaldo con gli occhi di chi è solo all’inizio della scalata – un negozio virtuale capace di realizzare i sogni degli italiani, il vero popolo eros del mondo. La gente può scegliere tra 25mila articoli: calzature, intimo, vibratori e preservativi particolari. C’è di tutto e io nemmeno conosco la gran parte dei prodotti in vendita. I nostri collaboratori fanno della indagini di mercato e poi creano dei prodotti che ritengono possano funzionare, ci sono anche vibratori per iphone. Io e Domenico sapevamo dove volevamo arrivare e ogni giorno ne pensiamo una. La cosa funzionava e abbiamo deciso di creare il primo franchising online del mondo”.
Boom! La società fa il botto che da Milano si sente a Palermo. I due giovani imprenditori catanzaresi conquistano Romania, Montenegro, Inghilterra, Svizzera e Germania. Gli affiliati a sexxyshop.it sono 30 in meno di 3 mesi. E’ record! Beccano il premio in Francia come idea dell’anno e primo franchising esistente sul pianeta web. E’ sexxxyshop mania, è idea vincente, è fama.

mercoledì 16 novembre 2011

Ordinazione Sacerdotale nella Cattedrale di Catanzaro per Don Fabrizio Fittante da parte del Vescovo Metropolita Vincenzo Bertolone


Articoli tratto dalla "Gazzetta del Sud" "Quotidiano della Calabria" del 15.11.2011

Otto anni di reclusione per Chafik El Ketani il Marocchino che a bordo della sua auto investì un gruppo di ciclisti uccidendone otto.


La decisione del Gup di Lamezia, Carlo Fontanazza, sulla strage del 5 dicembre scorso. I familiari delle vittime: “Una pena troppo lieve che ci sorprende”

LAMEZIA TERME. Otto anni di reclusione: questa la condanna inflitta dal gup di Lamezia Terme a Chafik El Ketani, di 21 anni, il marocchino che il 5 dicembre scorso, a bordo della sua auto, a Lamezia Terme, investì un gruppo di ciclisti amatoriali uccidendone sette. Un ottavo morì dopo alcuni mesi. Il pm aveva chiesto la condanna a 10 anni per omicidio colposo plurimo pluriaggravato, tra l’altro, dalla guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. Il gup Carlo Fontanazza ha concesso ad El Ketani le attenuanti generiche, riducendo così la pena inflitta rispetto alle richieste. Ieri mattina, prima che il giudice si ritirasse per la camera di consiglio, il difensore di El Ketani, l’avv. Salvatore Staiano, aveva sostenuto che il suo assistito non guidava sotto l’effetto di sostanze stupefacenti e non c’era neanche la certezza dell’eccesso di velocità, chiedendo una condanna più mite. Il legale aveva anche detto di avere chiesto al suo assistito di presentarsi in aula, ma che il giovane marocchino non se la sentiva di guardare in faccia i familiari delle vittime. Dopo Staiano aveva preso la parola il pm per una breve replica. Nell’incidente morirono Rosario Perri, di 55 anni; Francesco Stranges (51); Vinicio Puppin (47); Giovanni Cannizzaro (58); Pasquale De Luca (35), Fortunato Bernardi (58) e Domenico Palazzo (46). Nell’ospedale di Cosenza, a distanza di due mesi, morì Domenico Strangis, di 48 anni- Una pena troppo lieve: è unanime il giudizio dei familiari degli otto ciclisti travolti ed uccisi. “La pena ci sorprende - ha detto Gennaro Perri, che quel giorno si salvò per miracolo e nello scontro ha perso il fratello, Rosario - anche perché lui, intanto, sta comodamente a casa sua e va anche su facebook mentre ha travolto la vita di tante famiglie. Per quello che ha fatto è una pena lieve, un anno per ognuna delle vittime”. I familiari di un’altra vittima, Vinicio Puppin, si limitano a dirsi “delusi” preferendo evitare di fare altri commenti. Fabio Davoli, avvocato, anche lui nel gruppo dei ciclisti travolti ed uscito illeso, ha attribuito la responsabilità di una sentenza....