È partito per la
Svizzera a metà degli anni '60 «perchè allora il posto di lavoro nel mio
paese lo davano solo ai raccomandati».
Oggi è tornato, con la sua
famiglia, a San Giovanni in Fiore, nel cuore della Sila, in Calabria, e
ha investito 4 milioni e 900 mila euro, «i risparmi di 115 anni in
tutto, quelli in cui abbiamo lavorato io, mia moglie e i miei due
figli», per dare al suo paese natale una grande struttura alberghiera a 4
stelle, con tanto di ristorante e sala ricevimenti. Dando lavoro a 20
persone, «tutti calabresi, giovani, per il 99% di San Giovanni in
Fiore». Ha il 'saporè del riscatto, e della fiducia nel futuro, la
storia di
Giuseppe Nuoto, imprenditore di 65 anni, dopo 45 anni di lavoro in un'azienda internazionale in Svizzera, ha inaugurato in Calabria, la sua '
Duchessa della Sila, dando un
'calciò alla crisi che, tra i boschi cari all'Abate Gioacchino da Fiore
che qui ebbe i natali, oggi si fa sentire più che mai. «Ho investito a
San Giovanni in Fiore -spiega Nuoto in un'intervista a
LABITALIA- perchè
è il mio paese natìo, dopo aver avuto l'opportunità di lavorare e
guadagnare tanto all'estero, in Svizzera. Tutti i calabresi che hanno
grandi risorse dovrebbero farlo, e sono tanti. In questo modo, le cose
cambierebbero. E la mia scelta di tornare e investire è anche una forma
di riscatto. Il costo dell'investimento è lievitato nel corso degli
anni, fino ad arrivare a 4 milioni e 900mila euro, ma visto il risultato
-sottolinea- ne è valsa proprio la pena».
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Centro storico di San Giovanni in Fiore |
E nella nuova avventura Nuoto ha voluto accanto a sè la moglie e i suoi
figli. «Il maschio ha 42 anni -racconta Nuoto- ed è agente di
assicurazioni, mentre la femmina parla 5 lingue, ed è anche direttore
d'albergo. Sono con noi, anche se a distanza». Una struttura, la
'Duchessa della Silà, che per precisa scelta di Nuoto e dei suoi
familiari 'strizzà l'occhio alla cultura e alle tradizioni del posto.
«Qui abbiamo l'abbazia florense -ricorda Nuoto- e la struttura è stata
pensata e costruita tenendone conto». Le suite porteranno il nome delle
figure disegnate dall'Abate Gioacchino da Fiore nel suo 'Liber
Figurarum', una sala porterà il nome di Luca Campano, segretario
biografo di Gioacchino e in seguito Arcivescovo di Cosenza. E un
suggestivo 'balconcinò sarà dedicato all'abate commendatario Salvatore
Rota, fondatore di San Giovanni in Fiore. E poi l'orto della Duchessa,
un vero e proprio orto naturale, posto nelle vicinanze della struttura,
fornirà al ristorante della Duchessa prodotti esclusivamente biologici,
coltivati come una volta, recuperando così sapori e profumi dimenticati.
E domani, lì, sui monti della Sila, saranno in tanti ad essere
presenti a un'iniziativa che vuole portare al rilancio turistico
dell'altopiano. «Verranno -spiega Nuoto- l'arcivescovo e il prefetto di
Cosenza, e anche il sindaco, il presidente della provincia di Cosenza,
il deputato Franco Laratta. Abbiamo già assunto 20 persone -sottolinea
Nuoto- tutte assicurate in modo regolare. Voglio dare a questa attività
una mentalità svizzero-tedesca, e cioè lavoro sicuro e regolare. Noi non
vogliamo fare pubblicità alla crisi. La crisi c'è, ma se gli facciamo
pubblicità -conclude con convinzione Nuoto- la aggraviamo sempre di
più».