lunedì 3 giugno 2013

Parco eolico di Simeri Crichi: dopo i vari interventi autorevoli che in modo allarmante chiedevano di fare di tutto per difendere il territorio; Il sindaco Marcello Barberio ne ripercorre la storia sin dalle sue origini.


 Riceviamo e pubblichiamo 
Grande strabismo sul parco eolico di Simeri Crichi
 nota-stampa del sindaco Marcello Barberio

 I giornali hanno pubblicato negli ultimi giorni autorevoli e allarmati interventi della Coldiretti, della CGIL e di Italia Nostra, a proposito del parco eolico che la società Dynamica dovrebbe realizzare nel territorio di Simeri Crichi e di Catanzaro. In molti chiedono ai due Comuni d’intervenire in autotutela, per impedire la realizzazione di un altro megaimpianto in Calabria, in un’area dove già insiste la centrale Edison e la discarica di Alli. Nel premettere che l’Amministrazione comunale in carica è insediata da soli 2 anni, è bene precisare che il potere di annullamento d’ufficio o di revoca deve riguardare atti amministrativi di propria competenza, cioè posti in essere dallo stesso Ente, sul presupposto che essi appaiano illegittimi o inopportuni ab origine o in itinere. L’abilitazione alla costruzione e all’esercizio dell’impianto di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili e di potenza di 75 MW è stata rilasciata dalla Regione Calabria, con decreto 17870 del 17.12.2012. Il Dipartimento Attività Produttive della Regione è competente a intervenire in autotutela, non già i due Comuni. Il D.Lgs. 387/2003, infatti, attribuisce alla Regione il potere dell’Autorizzazione Unica, per l’eolico come per il fotovoltaico;i Comuni hanno competenza solo per piccoli impianti, assimilabili ad attività di edilizia libera. Anche il ricorso al Tar da parte degli agricoltori riguarda l’autorizzazione unica, cioè i decreti regionali 1780/2012 e 5578/2013. Precisano gli stessi ricorrenti che il procedimento ha avuto inizio nel 2007, prima del rilascio del parere regionale di compatibilità ambientale e dopo l’approvazione della convenzione con la società proponente, con delibere del Consiglio Comunale n°46/2006 e 3/2007, considerate dai ricorrenti come provvedimenti di assenso. E’, perciò, assolutamente errato sostenere che il Comune sta rilasciando autorizzazioni e concessioni che attentano all’integrità del territorio e al suo pregio paesaggistico. Non una concessione è stata rilasciata negli ultimi 2 anni, per quanto attiene direttamente o indirettamente al parco eolico. Inoltre negli ultimi 6 anni non risulta che una qualche associazione o qualche amministratore locale con la lampadina della tutela del territorio a intermittenza abbia mai sollevato questioni o provocato discussioni in merito. Eppure alcuni rilievi degli ultimi giorni possono anche apparire condivisibili. Di sicuro meritano attenzione, anche se suscitano un interrogativo non di poco conto: “Perché in Calabria solitamente si grida ai pericoli ambientali dopo che gli impianti sono stati realizzati o a conclusione dell’iter procedurale, e non prima? E perché il silenzio tombale per oltre 6 anni sul parco eolico?”. Ben venga, perciò, ogni utile iniziativa capace di andare oltre il semplice clamore mediatico. Noi siamo attenti e rispettosi e intendiamo, per intanto, favorire una ...

venerdì 31 maggio 2013

"Sutta u mantu da Madonna" (seconda parte) Racconto inedito ambientato nell'antico borgo di Sellia



La piccola era più sorridente che maiil suo visino da angelo fece commuovere il prete che prendendola in braccio la strinse forte a se notò subito che non aveva più la febbre, mentre i suoi occhi rossi contornati di un nero malaticcio erano divenuti splendidi di una luce bella, nuova. Molti senza pensarci due volte gridarono al miracolo, essendo certi che  la piccola era guarita grazie alla intercessione della Madonna. Dopo che il manto fu risistemato la processione ripartì, tutti cantavano inni di lode verso la Madonna che vedevano nel fatto appena accaduto come un qualcosa di inspiegabile, di Miracoloso.Un gesto d'amore della Madonna che voleva ringraziare la forte tenacia della piccola bimba facendola guarire. La processione fini verso le 23 non prima che l’Arciprete con il sorriso sulle labbra volle che tutti i bambiniuno alla volta si inserivano (letteralmente)  sotto il manto della Madonna, come un gesto di rifugio, di protezione, di integrità della loro purezza, cercando soprattutto di preservarli dalle troppe,  dalle tante morti che colpivano proprio  i bambini ( infatti molto spesso “A campana janca” ( la più piccola delle campane del campanile della chiesa ) annunciava con il suo triste rintocco la morte di qualche bambino, morte il più delle volte causata da malattie oggi ritenute banali come una semplice infezione, una banale appendicite, ecc ..  o come nel caso della bambina la malaria; ora debellata ma all’epoca era una vera tragedia. Questo particolare rito fu riproposto ogni anno l’ultimo giorno del mese di maggio dove dopo la processione con la statua della Madonna sistemata ai piedi dell'altare principale, l’arciprete avvolgeva ogni bambino  sotto il manto della Madonna, benedicendolo affinché l’aiutasse nel crescere forte non solo nel corpo ma anche nello spirito. La bambina guarì del tutto conservando  integro il ricordo nel suo cuore di quel particolare episodio che cambiò la sua vita.  Ricordo rimasto integro anche in molti anziani che dopo molti ...

giovedì 30 maggio 2013

" Sutta u mantu da Madonna " ( Prima parte) Racconto inedito ambientato nell'antico borgo di Sellia


Abbiamo avuto modo di raccontare del forte attaccamento, del smisurato amore che il popolo Selliese da sempre porta verso la Madonna, il quale nell’antico borgo durante i vari secoli si è espresso con le chiese dedicate all’Immacolata del S.S. Rosario alla Madonna della Neve e del convento della Madonna delle Grazie. Il racconto che andrò a narrarvi è successo nel secolo scorso proprio nel mese di Maggio mese dedicato alla Madonna. In quei tempi le processioni erano due una la prima domenica di maggio l’altra ultimo giorno del mese la quale si svolgeva di sera con una bella fiaccolata. Il nuovo Arciprete era da poco arrivato a Sellia conoscendo ben poco delle tante tradizioni che organizzavano soprattutto le due congreghe. Dopo la Messa la processione tardava causa un forte vento che ne impediva la partenza. I tantissimi bambini erano già pronti su due file i maschietti da un lato le femminucce dall’altro. Erano veramente tanti; tra di loro vi era una minuscola bambina che causa la malaria (malattia molto comune all’epoca) piano piano la stava spegnendo. Aveva quasi sempre la febbre è quella sera bruciava ancora di più. Dopo un bel po’ che si aspettava che il vento diminuisse il suo impeto, l’Arciprete rivolgendosi ai tantissimi fedeli disse che la processione per quell’anno non si sarebbe svolta, ormai passate le 9 di sera ne tantomeno si poteva rimandare al giorno dopo perche non avrebbe avuto più senso. I tantissimi fedeli presenti mugugnarono un bel po’ invitando il giovane prete di aspettare ancora un po’ Verso le 10 di sera il vento sembrava un po’ meno violento la processione stava per partire ma il giovane prete avendo notato le precarie condizioni di salute della piccola con la malaria invito la madre di portarla subito a casa, la madre quasi offesa con un gesto di stizza si mise “U Maccaturu” nero in testa (segno dei vari lutti) girandosi di spalle si allontanò lasciando la piccoletta al suo posto in fila, il giovane prete stava per reagire quando il priore avvicinandosi le disse all’orecchio: “Arciprè sta battella forsi nun arriva mancu a domana, lassatila ma si fa sa prucessiona, u viditi puru vui comu è tutta cuntenta ma sta vicina a ra Madonna” il giovane prete ancora un po’ contrariato ma vedendo come la piccola ci teneva a farsi la processione fece partire il lungo corteo, le tantissime luminarie facevano brillare il volto della Madonna, il vento anche se molto diminuito si faceva spesso sentire con delle volate furiose, in una di questa il bellissimo manto della Madonna si staccò volteggiando nel cielo stellato, tutti l’osservavano preoccupati con il serio rischio che ...