Finalmente un Ente territoriale sovra comunale (la Provincia di Catanzaro)
interviene opportunamente sulla questione dei rifiuti, che ha mostrato i suoi
limiti nel periodo natalizio e rischia di esplodere endemicamente già prima
dell’estate, se è vero che a luglio anche la discarica di Pianopoli sarà
esaurita. Non è difficile, perciò, concordare col presidente Enzo Bruno, che
invita a un’azione sinergica tra le diverse istituzioni.
Occorre,però, che la Regione faccia un ragionamento di verità e dia
adempimento ai suoi obblighi di legge in materia, quelli del D.Lgs. 152/06 e
anche quelli della recente legge regionale 14/2014.
Si adotti subito, in concertazione con i Comuni del
Consiglio delle Autonomie locali, la delibera di G.R. sugli assetti
territoriali per l’organizzazione del ciclo dei rifiuti, con la perimetrazione
definitiva dell’ambito territoriale ottimale (Ato) e dell’Aro (area di raccolta
ottimale: oggi corrispondente ai 14 sottoambiti del piano regionale del
commissario delegato del 2007). La
Regione proponga lo schema-tipo di convenzione per la
costituzione delle Comunità d’Ambito nonché il regolamento di funzionamento delle stesse Comunità, cioè
dei sindaci dell’Ato riuniti in forma obbligatoria per l’esercizio delle
funzioni fondamentali.
E si tenga conto che dal 1 gennaio 2015 i Comuni sono
obbligati alla gestione unitaria di 9 funzioni, compresa quella della raccolta
e smaltimento rifiuti e degli uffici tributari. A questo punto l’annosa
questione si complica ulteriormente, proprio per via della tariffa unica
regionale, maggiorata non solo dai limiti della raccolta differenziata ma soprattutto dalla gestione antieconomica
della lunga fase commissariale e di quella successiva. Altro che rifiuti come
risorsa. Non è così in Calabria, dove i rifiuti non vengono smaltiti
razionalmente e prevalentemente in loco (per carenze di strutture adeguate e
inadempienze varie anche da parte di alcune Province), ma vengono trasferiti
fuori regione, con costi aggiuntivi che si riverberano in ultima istanza sulle
tariffe e quindi sui contribuenti. I sindaci sono resi impotenti nel ruolo di
esattori non solo per conto dello Stato ma anche della Regione. Ecco allora che
i sindaci di ogni orientamento politico vanno ribadendo da più tempo che la
parte mediana della Calabria non può continuare a essere la pattumiera
regionale e che la cattiva gestione dei rifiuti non può tradursi in danno per i cittadini, alle prese con gli
effetti di una crisi generale epocale. L’assemblea dei sindaci prevista dalla
legge Del Rio e dalla legge regionale 14/2014 deve diventare il luogo
privilegiato per la soluzione vera del problema, senza la scusa che si
tratterebbe di un organismo pletorico e pertanto inconcludente.
Il governatore Oliverio se ne faccia carico, tenendo conto
anche delle ....