martedì 1 marzo 2016

Per le elezioni comunali di Simeri Crichi si delinea una corsa a tre mentre il PD serra le file per presentarsi tutto unito.

Attualmente la corsa per la prestigiosa carica di Sindaco di Simeri Crichi importante comune della provincia dove nel vasto territorio  ricadono varie attività turistiche, industriali e aziende agricole si sta delineando una gara a tre che vede il ritorno dell'Avv Saverio Loiero, dell'Avv. Piero Mancuso e il Dott. Franco Primo che farà da collante nella vasta area del centro sinistra.

 In una nota congiunta di Davide Zicchinella, vice segretario provinciale PD Michele Gigliotti, consigliere comunale e segretario circolo PD Franco Primo Presidente circolo PD Maria Costa consigliere comunale PD. si legge quanto segue:
"Il prossimo appuntamento elettorale per il rinnovo del sindaco e del consiglio comunale di Simeri Crichi rappresenta un momento fondamentale per il locale circolo del Partito Democratico." 
"Consapevoli dell’importanza strategica - si legge ancora - che in nostro comune riveste a livello provinciale e regionale, siamo tutti impegnati insieme a Franco Primo, che ha avuto dal partito l’incarico di costruire uno schieramento di centro-sinistra forte e competitivo, a mettere insieme tutte le forze sane del paese che vogliano impegnarsi per una effettiva crescita economica, sociale e culturale della nostra comunità. La nostra comunità, nella sua interezza, ha necessità di essere ben amministrata nell’esclusivo interesse dei cittadini ai quali nelle prossime settimane ci rivolgeremo direttamente per costruire insieme un programma amministrativo all’altezza delle grandi opportunità di cui il nostro territorio dispone. Il Partito Democratico, ancora una volta, si candida ad essere collante e catalizzatore di tutte le forze che hanno realmente a cuore le sorti della nostra cittadina, ed in tal senso nei prossimi giorni si renderà protagonista di una serie di incontri con tutte le forze politiche, i raggruppamenti civici, le associazioni presenti ed operanti nel territorio per verificare la possibilità di un proficuo lavoro programmatico propedeutico ad una...............

lunedì 29 febbraio 2016

Su 24 mila operai forestali ben 3500 sono segnalati come piromani o mafiosi Il delicato caso della regione Sicilia sollevato dal quotidiano la Repubblica su questi operai che dovrebbero tutelare i boschi

Su 24 mila guardie forestali arruolate in Sicilia, almeno 3500 sono piromani o mafiosi. Persone cioè condannate in via definitiva per reati gravi, compreso quello di aver dato fuoco a quei boschi che dovrebbero in realtà difendere. Una chiara incompatibilità rispetto al posto che occupano ma che
nessun controllo aveva finora evidenziato: tutti sono rimasti negli elenchi della Regione. Il caso già sollevato dal quotidiano la Repubblica è finito solo ora all’attenzione del governatore Rosario Crocetta che adesso alza la voce, con parole che ai più possono apparire tardive: “Saremo inflessibili. Solo chi ha i requisiti di legge può rimanere all’interno del bacino dei forestali. Si dovrà agire con la necessaria determinazione perché l’obiettivo di fare pulizia all’interno della macchina regionale è prioritario e questa azione la porteremo avanti fino in fondo”. Il dossier compilato dall’ex dirigente generale Anna Rosa Corsello rivela una platea complessiva di 3.500 forestali con condanne: di questi circa mille hanno sentenze per reati contro il patrimonio, compreso l’incendio doloso, 200 hanno reati contro la pubblica amministrazione, 600 contro la persona, altre centinaia di condanne per reati che hanno a che fare con l’amministrazione della giustizia. Crocetta però assicura di non essersi svegliato solo ora: “Da tempo sollecito di fare applicare la legge e l’amministrazione regionale si è attivata per questo”. Già a ottobre del 2014, in effetti, aveva dato direttiva al dirigente generale del Dipartimento Lavoro di acquisire in tempi ristretti il certificato del casellario giudiziale e il certificato dei carichi pendenti di tutti i lavoratori forestali, “proprio allo scopo di...........

venerdì 26 febbraio 2016

Sul rifinanziamento dei 10 milioni per la strada SP 25 Arsanise/ Catanzaro; nessun tono entusiastico ma è solo la restituzione del maltolto da parte del PD

Il tono entusiastico con cui tutto il centrosinistra catanzarese ha commentato la notizia della rimodulazione dei fondi Pac da parte della giunta regionale, ed il conseguente ripristino del
finanziamento di dieci milioni di euro per la messa in sicurezza della Strada provinciale 25, ha rappresentato l’ennesimo tentativo da parte loro di mascherare le gravi responsabilità politiche consumatesi nei confronti della collettività catanzarese. All’indomani dei “trionfali” comunicati stampa, non si può non ricordare che, tramite un atto deliberativo della Giunta regionale, il presidente Oliverio aveva sottratto i fondi CIPE già destinati all’importante infrastruttura della Presila catanzarese, mettendo a rischio un intervento strategico i collegamenti fra il Capoluogo e buona parte del suo hinterland. Una scelta di cui è complice il PD ed il centrosinistra rimasti per tanti mesi inermi ad osservare le scelte del governo regionale dello stesso colore politico che ha dirottato il finanziamento verso altri territori. Quello che oggi viene salutata come un esempio di buona amministrazione e di attenzione verso il Capoluogo, non è altro, dunque, che la restituzione del maltolto. Esultare per un finanziamento che non doveva neanche essere messo in discussione, rappresenta l’epilogo incoerente e strumentale di una vicenda rispetto alla.........

giovedì 25 febbraio 2016

Rieccoli! Ritornano i finanziamenti dei 20 milioni per il porto e i 10 milioni per la messa in sicurezza della SP 25 Grazie alla rimodulazione dei fondi "Pac"

La Giunta regionale, così come il Presidente Oliverio aveva già preannunciato ed assicurato in diverse occasioni pubbliche, ha oggi approvato la rimodulazione dei fondi “Pac”,che prevede il finanziamento di venti milioni di euro per il porto di Catanzaro.



“Desidero ribadire - ha detto Oliverio – che la realizzazione del porto di Catanzaro è un’opera strategica per l’intera Calabria. Abbiamo recuperato il finanziamento di venti milioni di euro che rischiava ormai di essere perso perché per lunghi anni è stato inutilizzato.Ho ritenuto di fare approvare il finanziamento per il completamento del porto perché questo modo di operare nell’interesse dei cittadini calabresi e, quindi, di quelli catanzaresi in questo caso, rientra nel mio programma”. In relazione alle polemiche sollevate in queste settimane il Presidente Oliverio ha tagliato corto definendole “tentativi inconcludenti di alterare la verità al solo scopo di mettere il cappello sulle opere pubbliche. Vecchia politica…”.
"Nel dare atto al Governatore di avere impostato un corretto rapporto istituzionale con il Comune di Catanzaro, verificherò già nei prossimi giorni, con la struttura regionale, tempi e modalità del finanziamento in maniera da potere appaltare al più presto  i lavori di completamento del porto". Parole del sindaco Sergio Abramo.
" Una risposta chiara a quanti strumentalmente, anche nell’ultimo Consiglio comunale, cercavano di gettare fango nel tentativo di difendersi agli occhi dei catanzaresi per essere stati compari dell’ex Presidente Giuseppe Scopelliti nelle spoliazioni alla città Capoluogo di Regione. Ad affermarlo il consigliere comunale Vincenzo Capellupo. 
“La Strada provinciale 25 si farà, così come il Porto di Catanzaro, perché le risorse necessarie sono state inserite nei fondi Pac. Lo avevamo assicurato in più occasioni contro le strumentalizzazioni mirate a screditare la disponibilità e l’impegno del presidente della Giunta regionale Mario Oliverio nei confronti di Catanzaro e del suo comprensorio.  E’ quanto afferma il presidente della Provincia di Catanzaro, Enzo Bruno, nell’apprendere del via libera all’importante strumento.
"La decisione della Giunta regionale di voler puntare sull’investimento,attraverso la................

mercoledì 24 febbraio 2016

Su Facebook impazza la gara delle mamme; ma la polizia postale avverte: non pubblicate quelle foto perchè oltre la metà finisce in mano dei pedofili.

Attente alle foto dei bimbi su Facebook', ma il monito della polizia divide le mamme



"Mamme.Tornate in voi"
E' questo l'appello della Polizia alle 'madri social', lanciato nel tentativo di tutelare i più piccoli e di contrastare l'ultima moda di Facebook in materia di figli: quella 'Sfida delle mamme' che incita le nominate a postare tre foto con gli amati pargoli a testimonianza della gioia della maternità. Un gioco che potrebbe sembrare innocuo alle mamme in buona fede, ma che per gli investigatori potrebbe invece nascondere lati oscuri e molto pericolosi. "Da alcuni giorni - spiegano in un post diventato virale le forze dell'ordine - circola questo messaggio tra le mamme, diffuso con il sistema delle Catene di Sant'Antonio: "Sfida delle mamme. Sono stata nominata da xxxxx per postare 3 foto che mi rendano felice di essere mamma. Scelgo alcune donne che ritengo siano grandi madri. Se sei una madre che ho scelto, copia questo testo, inserisci le tue foto e scegli le grandi madri". Mamme. Tornate in voi. Se i vostri figli sono la cosa più cara al mondo, non divulgate le loro foto in Internet. O quantomeno, abbiate un minimo di rispetto per il loro diritto di scegliere, quando saranno maggiorenni, quale parte della propria vita privata condividere".
Ma non è tutto. Perché ad approfittare della 'debolezza' di una mamma orgogliosa potrebbe esserci molto più che un innocuo utente: "Se questo non vi basta, considerate - spiega ancora la Polizia - che oltre la metà delle foto contenute nei siti pedopornografici provengono dalle foto condivise da voi. Il contrasto alla pedopornografia online è esteso a tutte le piattaforme della Rete ove è presente materiale pedopornografico, concentrandosi in particolare su quelle maggiormente a rischio per le vittime, quali i social network, ove emergono nuove ed insospettate modalità di adescamento di minori, nonché nelle reti “darknet”, aree profonde e nascoste del web ove l'utilizzo di tecnologie sofisticate rende inefficaci i tradizionali mezzi di accertamento delle identità online".
Un monito forte e chiaro quello della Polizia, che riporta dati inquietanti, ma che tuttavia non trova d'accordo tutte le madri, divise nei commenti al post tra ringraziamenti e accuse di ingiustificata 'paranoia' e 'moralismo': "Non è mettendo le foto dei propri figli che si sbaglia....non lo credo affatto e non DEVO essere giudicata per questo! Pensate invece - scrive ad esempio Giulia - a tutte le mamme che non educano i figli ...che non lo seguono e non ci sono mai...o che invece di giocare con loro sul tappeto stanno su Facebook non per ricordare un momento di gioia con loro ma solo per scrivere scemenze e chattare sui vip. Rifletterei su questo!". E al coro si uniscono in tante, tra cui Marilena: "Di cosa sa questa paternale in toni quasi offensivi a mamme che...........