martedì 6 marzo 2018

Elezioni politiche elenco definitivo dei 30 parlamentari eletti in Calabria, oltre la metà vanno ai 5 Stelle



E' a maggioranza M5s la pattuglia dei parlamentari calabresi, 20 deputati e 10 senatori, eletti domenica 4 marzo dove, tra i nomi usciti dalle urne, c'è anche quello del leader della Lega e candidato premier Matteo Salvini.
    Sono 17 i pentastellati che torneranno o faranno il loro primo ingresso alla Camera e al Senato. Oltre ai rieletti Nicola Morra, Danila Nesci, Paolo Parentela e Federica Dieni ci sono Francesco Forciniti, Elisa Scutellà, Alessandro Melicchio, Bianca Laura Granato, Giuseppe Auddino, Pino d'Ippolito, Margherita Corrado, Silvia Vono, Elisabetta Barbuto, Massimo Misiti, Anna Laura Orrico, Francesco Sapia. 
Per Forza Italia Iole Santelli, Roberto Occhiuto Francesco Cannizzaro, Marco Siclari e Giuseppe Mangialavori. Wanda Ferro entra con FdI. Per la Lega eletto anche Domenico Furgiuele. Tre i rappresentanti Pd: gli uscenti Ernesto Magorno e Enza Bruno Bossio e il neo eletto Antonio Viscomi. Unico parlamentare Leu è Nico Stumpo.
    Morra e Occhiuto sono stati eletti anche al proporzionale.

E se i trenta parlamentari calabresi festeggiano la loro elezioni, quello del 4 marzo è stato un voto amaro per Giacomo Mancini jr, che non è stato eletto alla Camera e non entrerà neppure in consiglio regionale.
Il politico cosentino era infatti finito sotto i riflettori perché protagonista di un caso molto particolare: Mancini jr, nipote dello storico leader del Psi di cui porta il nome, è stato candidato alle Politiche di domenica scorsa nel collegio uninominale di Cosenza con il Pd, ma è anche il primo dei non eletti di Forza Italia alle Regionali 2014, e in questa veste sarebbe potuto entrare in consiglio regionale se fosse stato eletto al Parlamento il consigliere regionale di Fratelli d'Italia, Fausto Orsomarso, che lo precedeva nella lista forzista alle Regionali.
Queste condizioni tuttavia non si sono...........

lunedì 5 marzo 2018

Sellia ennesimo preoccupante furto. Rubati in un magazzino del centro storico 3 quintali di olio più vari attrezzi da lavoro



Ennesimo furto a Sellia che diventa sempre più insicura lontano ormai dal periodo in cui veniva considerata da tutti un isola felice dove non succedeva mai nulla di brutto.
Nei giorni scorsi nottetempo i soliti ignoti hanno preso di mira un magazzino del centro storico sempre di più meno abitato. I ladri sicuri di quello che avrebbero trovato hanno scassinato la porta del magazzino dove all'interno vi erano custoditi dentro delle botti circa 3 quintali di olio locale oltre a  vari attrezzi da lavoro per la campagna come 2 motoseghe. I ladri noncuranti dei rumori  sicuri di non essere disturbati da nessuno hanno trasportato i 3 quintali di olio lasciando per i vicoli segni di olio
 Quest'ennesimo episodio lascia ancora più ............

sabato 3 marzo 2018

Domani si vota ecco tutto quello che bisogna sapere ricordandosi che la Calabria sarà molto determinante per l'esito del voto




Secondo esperti e sondaggisti, la sera di domenica 4 marzo, il giorno delle elezioni politiche, la cosa più importante da tenere d’occhio sarà quello che accadrà in Sud Italia. In quest’area il vero scontro  Secondo gli ultimi sondaggi pubblicati prima del divieto, ci sono cinque regioni – Sicilia, Sardegna, Calabria, Puglia e Basilicata – in cui la forza politica di maggioranza relativa  Domenica, a causa della nuova legge elettorale, sarà doppiamente importante ottenere anche solo un punto percentuale in più degli avversari. Il Rosatellum assegna due terzi dei seggi in maniera proporzionale (più o meno ogni partito ottiene un numero di seggi proporzionale al numero di voti che riceve). Il restante terzo (348, di cui 232 alla Camera e 116 al Senato) viene assegnato tramite collegi uninominali in cui ottiene il seggio chi prende anche un solo voto più degli altri.

Domenica, dalle ore 7 alle ore 23, si svolgeranno le operazioni di voto per il rinnovo del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati. Nella stessa fascia oraria si svolgeranno anche le elezioni del Presidente e del Consiglio regionale di Lombardia e Lazio. Lo scrutinio avrà inizio al termine delle operazioni di voto e di riscontro dei votanti, cominciando dallo spoglio delle schede per l'elezione del Senato. Successivamente, dalle ore 14 di lunedì 5 marzo, nelle regioni interessate, si svolgeranno gli scrutini per le elezioni regionali.
La nuova legge prevede un sistema elettorale misto sia alla Camera che al Senato: un terzo dei seggi è assegnato con il sistema maggioritario e due terzi con il sistema proporzionale. Con il sistema maggioritario in ciascun collegio viene eletto un solo candidato: quello che ottiene più voti. Con il sistema proporzionale a ciascuna lista o coalizione di liste sono assegnati i seggi in proporzione ai voti ottenuti, calcolati a livello nazionale e poi redistribuiti nelle singole circoscrizioni territoriali.


Ogni candidato che concorre con sistema maggioritario è identificato sulla scheda elettorale perché il suo nome è scritto dentro un rettangolo che non presenta simboli ed è collocato in alto rispetto alla lista o alle liste collegate. Ogni lista o coalizione di liste è collegata a un solo candidato. Con il sistema maggioritario sono assegnati 232 seggi alla Camera e 116 seggi al Senato. L'assegnazione dei restanti seggi del territorio nazionale (386 alla Camera e 193 al Senato) avviene con il metodo proporzionale in collegi plurinominali.

Per l'elezione della Camera possono votare i cittadini che alla data di domenica 4 marzo hanno compiuto diciotto anni; per l'elezione del Senato possono votare i cittadini che alla data di domenica 4 marzo hanno compiuto il venticinquesimo anno di età. Per l'elezione della Camera dei deputati la scheda è rosa. Per l'elezione del Senato della Repubblica la scheda è gialla.


Cosa è il tagliando antifrode 


Ogni scheda è dotata di un.............

venerdì 2 marzo 2018

40 milioni di euro per l'elettrificazione della tratta ferroviaria Catanzaro Lido-Crotone finalmente approvato dal Cipe il piano operativo Mit



Ci sono anche 40 milioni di euro previsti per l'elettrificazione della linea ferroviaria jonica nella tratta che va da Catanzaro Lido a Crotone (e viceversa) nel secondo Addendum al Piano operativo infrastrutture del ministero dei Trasporti approvato quest’oggi dal Cipe. Relativo alla programmazione 2014-2020 del Fondo sviluppo e coesione, esso prevede stanziamenti complessivi per 934,4 milioni per strade, ferrovie, rinnovo materiale rotabile, porti, dighe, ciclovie. Le risorse del secondo Addendum si aggiungono a quelle del Piano operativo infrastrutture del dicembre 2016, 11,5 miliardi di euro, ed al precedente addendum del 2017, con 5,4 miliardi di euro. L'obiettivo principale e' dare continuita' e rafforzare la strategia nazionale in materia di infrastrutture delineata nel Piano Operativo del Mit, contribuendo al raggiungimento degli obiettivi di Europa 2020, in primo luogo "promuovere sistemi di trasporto sostenibili ed eliminare le strozzature nelle principali infrastrutture di rete". La struttura complessiva del secondo addendum ripropone l'articolazione in sei assi tematici: interventi stradali, ferroviari, trasporto urbano e metropolitano, messa in sicurezza del patrimonio esistente, rinnovo del materiale rotabile. I 40 milioni previsti nel secondo addendum si sommano a quelli gia' disponibili su fondi Por Calabria 2014-2020 con cui si realizzera' l'elettrificazione della linea da Catanzaro Lido fino a Lamezia Terme. Una rimodulazione del progetto consentira' di reinvestire 70 milioni di euro per............

lunedì 26 febbraio 2018

Itinerari turistici della Pre – Sila : SAN PIETRO MAGISANO

  SAN PIETRO MAGISANO




La Sila è affascinante da qualsiasi angolo si visita, perché presenta visioni di naturale bellezza sempre nuove e interessanti in un meraviglioso quadro di lussureggiante vegetazione.
Questa volta la nostra tappa è San Pietro a Magisano che si adagia su un pittoresco sperone tra due fiumi sul versante jonico della presila a m. 565 s.m. Esso, con Vincolise, fa parte del Comune di Magisano fin dal 1820. La sua storia si fonde con l’antica Taverna alla quale apparteneva. San Pietro è il più importante centro del comune e possiede una Chiesa parrocchiale molto interessante dal punto di vista artistico e storico. Nonostante i recenti rifacimenti, conserva un portale rinascimentale (sec. XVII). Vi si ammira pure un’acquasantiere, una tela secentesca, sculture lignee del 700, arredi di argento e paramenti del sec. XVI, XVII e XVIII. In detta Chiesa si venera una statua di S. Maria della Luce, che vanta un’origine gloriosa di cui diamo brevi cenni.
L’origine della “Madonna della Luce” viene così narrata da Galasso, il più antico e accreditato cronista locale:
“ Quando si stava costruendo la chiesa di Pèsaca, i due eremiti videro una quantità di lumi e una fiaccola più luminosa indicante proprio un’immagine della Beata Vergine. A tal miracolo, la città tutta, benchè occupata alle fabbriche proprie, non mancò di edificare una Chiesa e con i voti e le elemosine ed eredità otto anni appreso farne convento. Che alla continua comparsa dei lumi ogni notte si erano portati con molta gente ad osservarli da vicino, che ritrovata l’immagine vi lasciarono la loro roba e ivi da romiti si ritirarono e poi da monaci basiliani morirono. Fra lo spazio di questi pochi anni avevano accumulato tanto che l’Abbazia fu creata Archimandrita l’anno 1110”.
Dalla cronaca citata si rileva che gli eremiti, Basilio Painticchio e Conone Zonatores, greci italioti, ambedue benestanti, dando i loro beni per la costruzione di una chiesa, incoraggiarono il popolo tavernese, accorso sul luogo, a costruire la chiesa con l’Abbazia di Pèsaca.
Nella stessa cronaca difatti si rileva pure che l’anno di fondazione dell’Abbazia fu il 988, proprio nel periodo in cui si costruiva l’attuale Taverna, quando le incursioni saracene (frequentissime dal sec. IX in poi) costrinsero le popolazioni rivieresche, fiorenti specialmente nel periodo magno greco, a disertare i litorali, per rifugiarsi sugli acrocori inaccessibili, sulle impervie pendici, sui recessi montani, ed ivi munirsi di propugnacoli, torri, bastioni e fortilizzi d’ogni genere. Quindi, dopo la distruzione dell’antica Trischines (sec. X), anche i Basiliani si trovarono rifugiati nel nuovo paese. Dopo il prodigio della Madonna, che venne chiamata della Luce, non tanto per quella fisica osservata da molti; ma per significare l’immensa luce spirituale che la Madre di Dio riversa su l’umanità.
I detti Basiliani superstiti della distrutta città di Uria, convinti che fosse volontà di Dio, si recarono pur essi nella località di Pèsaca, a mille metri sul mare, tra Taverna e Albi, e, accanto alla Chiesa vi costruirono l’Abbazia di Pèsaca. Detta Abbazia prese considerevole incremento da diventare “ricca di molti monumenti letterari della civiltà bizantina, sede di uno scriptorium abbastanza noto donde uscì la “Cronica Pesacense” ma soprattutto in continui rapporti con Taverna”. (1)
Da ciò appare l’importanza di questo monastero nei secoli ormai divenuto un centro di cultura e un cenacolo di santità. Crebbe in pochi anni di numero e di attività da essere dichiarato ben presto Abbazia, e l’Abate ebbe il titolo di Archimandrita, cioè “capo degli altri Abati Basiliani. (2)
L’Abbazia, insomma, divenne un faro di luce e di civiltà che si diffondeva dalle balze silane per la Calabria, come ci riferiscono gli antichi cronisti. E la devozione alla “Madonna della Luce” crebbe tanto da essere considerata quella Chiesa un vero Santuario. La Madonna della Luce non cessava di far scendere una incessante pioggia di grazie sulla povera umanità, dalla quale.............