venerdì 27 dicembre 2019

Catanzaro; Triste tragedia nel giorno di Natale. Sparisce dalla casa di riposo "Madonna di Porto", anziano trovato morto nel fiume Corace

Si era disperso durante la notte di natale  dalla casa di riposo dove era ospite, un anziano di 85 anni. Scattate le ricerche, solo intorno alle 13:30 circa, i vigili del fuoco hanno rinvenuto il corpo esanime del disperso, nel fiume Corace.

Si è allontanato nella notte di Natale dalla casa di riposo dove era ospite, nel comune di Gimigliano, in particolare da Località Madonna di Porto, e da allora non si avevano più notizie di lui: lo scomparso è un 85enneCarmine Spadafora, il cui corpo senza vita, purtroppo, è stato ritrovato - poco dopo l’una e mezza di oggi - nel fiume Corace e si sta ora procedendo al suo recupero.Le ricerche del disperso erano state abbiate stamani sul presto dalla Prefettura di Catanzaro su richiesta dei Carabinieri della zona, così come prevede la procedura ed hanno visto impegnati sul posto di ben tredici uomini dei vigili del fuoco del capoluogo, coordinati dal funzionario di soccorso Massimo Conforti.I pompieri sono stati supportati anche dalle unità SAF-Fluviali, quelle cinofile dei Carabinieri e della......

martedì 24 dicembre 2019

A Natale siamo tutti più buoni ! Occhiuto dice si alla Santelli Oliverio dice si a Calippo mentre i Calabresi continuano a emigrare

Regionali Calabria- Alla fine anche il Centro/Destra si ricompatta. Dopo il passo indietro di Mario Oliverio che sosterrà Callipo ed il Centrosinistra, Mario Occhiuto ha deciso di anche lui nel passo indietro a favore dell’unità del centrodestra. Il sindaco di Cosenza grazie alla regia del fratello Roberto, ha trovato l’accordo, dopo una trattativa frenetica, con Jole Santelli e gli altri esponenti della coalizione.

L’accordo da quello che si apprende sarà di inserire nelle liste alcune dei fedelissimi degli Occhiuto alle regionali del 26 gennaio prossimo.

Noi iniziamo tutti insieme un’esperienza che avrà un unico pronome Noi, mai Io. Sempre rispetto, squadra, stima e sintonia. Per realizzare insieme il sogno di dare alla Calabria il futuro che merita”.A pronunciare queste frasi è stata la candidata alla Presidenza della Regione Calabria per il centrodestra Jole Santelli durante la conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa “La Calabria che vogliamo” a Lamezia Terme.“Sono uscita fuori grazie al fato – ha affermato la coordinatrice regionale di Forza Italia – e questo dimostra che non c’è volontà di potere nella nostra proposta. Questa regione deve riacquistare il senso della normalità perché i diritti devono essere ordinari. Non mi sentirete parlare mai del termine legalità, perché la legalità è una precondizione della politica”.Santelli, che ha precisato di non credere ai sondaggi, ha sottolineato il fatto che “in Calabria abbiamo avuto troppi uomini soli al comando” e che, dunque, è “meglio una donna che sa fare il gioco di squadra”, mostrandosi “interdetta” per gli ultimi attacchi di Mario Occhiuto.

Era chiuso nella sua war room di Sant’Eufemia, alle porte di Lamezia, da tre giorni. E quella sede del suo comitato elettorale già domani dovrebbe cambiare le insegne. Perché Mario Oliverio è a un passo dal ritiro.Ammaccato dal ciclone Gratteri, che con la recente maxi operazione Rinascita-Scott ha investito i suoi luogotenenti Gigi Incarnato e Nicola Adamo, era stretto in un angolo. E ieri la Procura di Catanzaro ha chiesto per lui il rinvio a giudizio nell’ambito dell’inchiesta su presunte irregolarità nell’uso di fondi per la promozione del turismo. L’accusa è peculato. L’udienza dal gup è stata fissata per il 25 febbraio. L’indagine si riferisce alle risorse utilizzate per finanziare, nel luglio 2018, un’iniziativa a Spoleto, a margine del Festival dei Due Mondi, che secondo l’accusa avrebbe perseguito finalità privatistiche di promozione politica dello stesso Oliverio. L’evento era il format giornalistico «I dialoghi di Paolo Mieli». Per gli inquirenti, in quel contesto «non venivano promosse le attività turistiche regionali, bensì si realizzavano le interviste tipiche di un talk show». Ora il presidente ha deciso di cedere il passo a Pippo Callipo, il candidato dem che lo ha detronizzato nei favori del suo partito. Proprio il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, aveva notato le difficoltà di Oliverio e gli aveva lanciato una ciambella domenicale di salvataggio. Lo invitava a «sostenere questo percorso di cambiamento e rinnovamento messo in campo al fine di non disperdere il lavoro svolto in questi anni». Erano le parole che garantivano una delle condizioni che Oliverio aveva sempre posto per il ritiro della candidatura, ossia la tutela della sua dignità politica e personale. Zingaretti aveva sottolineato che la divisione della destra, con l’ex sindaco di Cosenza Mario Occhiuto pronto a correre contro la candidata della coalizione Jole Santelli, «apre uno scenario nuovo, mettendoci nelle condizioni di poter competere e vincere, con Callipo, una sfida che poche settimane fa sembrava impossibile. Abbiamo due obiettivi davanti a noi: combattere e sconfiggere la ’ndrangheta e sbarrare il passo alla peggiore destra emersa in Italia dopo il ventennio fascista». Oliverio ieri mattina ha salutato i dipendenti regionali della «Cittadella» e poi si è rintanato nel bunker di Sant’Eufemia. E alle 19 la riunione partoriva il comunicato di resa. «La coalizione guidata dal presidente Oliverio condivide la preoccupazione del segretario Zingaretti di non disperdere il lavoro positivo svolto in questi anni dal governo regionale e di proiettarlo nel futuro con un progetto innovativo sostenuto da un ampio schieramento del centro sinistra e del civismo democratico. La coalizione ha apprezzato le parole di stima politica, istituzionale e personale di Zingaretti nei confronti del presidente». Oliverio ottiene un riconoscimento per la propria storia e per il lavoro svolto. E ora le parti possono trattare l’accordo. Come dice la nota, «ora costruiamo un ampio fronte contro la destra a trazione leghista». L’accordo con il Pd «ufficiale», rappresentato dal commissario regionale Stefano Graziano e dal responsabile per il Mezzogiorno Nicola Oddati, potrebbe chiudersi già oggi. Nel frattempo, la destra scalda i motori e presenta ufficialmente Santelli in un albergo di Catanzaro. Lei parla già da «prima presidente donna della mia regione. Sono uscita fuori grazie al fato e questo dimostra che non c’è volontà di potere nella nostra proposta. La parola che vogliamo cancellare è speranza perché dà l’idea di una.............

lunedì 23 dicembre 2019

Maltempo, ancora il catanzarese flagellato da raffiche di vento fortissime e piogge intense

La violenta ondata di maltempo di ieri ha portato venti molto forti, anche superiori ai 100 chilometri orari, e nubifragi, provocando danni e disagi su buona parte del territorio calabrese. 

superato livello 3 di allerta in alcune zone del Catanzarese

A Catanzaro molti i danni anche nel quartiere Lido con tetti scoperchiati o danneggiati e auto in sosta colpite dai detriti. Moltissime le segnalazioni per piccoli smottamenti e pali della pubblica illuminazione divelti in tutto l’hinterland catanzarese. Disagi alla circolazione si sono verificati a Simeri Crichi (Cz), con diverse interruzioni della strada provinciale 13 per la caduta di alberi. Stessa situazione nella zona di Caraffa, Gimigliano e Sellia. Chiusa la strada provinciale nel tratto Sellia Simeri Crichi per caduta alberi mentre un grosso albero ha impedito l'accesso al Santuario Madonna di Porto. Allagamenti sono stati segnalati, infine, lungo tutto il tratto della statale 106. Molte le manifestazioni natalizie rinviate proprio a causa del maltempo. Alcuni sindaci hanno sollevato il problema della gestione del sistema di allerta di protezione civile, considerato che le zone interessate prevedono allerta gialla, ma si.......

sabato 21 dicembre 2019

Sila: Indagati i 5 direttori di spegnimento. Chiusa l'indagine sul terribile incendio che durò 26 giorni distruggendo 4mila ettari di boschi la maggior parte nel Parco Nazionale.


La Procura di Castrovillari ha chiuso le indagini sull'incendio che nell'estate del 2017 distrusse migliaia di ettari di bosco in località Paoleparto nel comune di Longobucco. Cinque sono le persone indagate: tutti direttori operazioni di spegnimento (Dos) che si sono visti recapitare, in queste ore, dai Carabinieri forestale l'avviso di conclusione indagini. Il lavoro dei militari, attraverso cui è stata svolta una ricostruzione storica degli eventi che hanno riguardato il vastissimo incendio che ebbe inizio il 25 luglio e terminò il 19 agosto del 2017, sono state coordinate dal Procuratore Eugenio Facciolla. "Dalle indagini è emerso - è scritto in una nota - che gli indagati, quattro di Calabria Verde e uno dei Vigili del fuoco, in qualità di Dos cagionavano, per colpa, un disastro ambientale operando con negligenza e imperizia nella gestione e conduzione delle operazioni di spegnimento, attestando in più riprese contrariamente al vero che il rogo si era spento e gestendo le squadre antincendio intervenute e i mezzi in modo incongruo, confuso e inefficace sul territorio. Inoltre, redigendo le schede che caratterizzano ogni incendio in modo approssimativo e incompleto così da non consentire agli operatori montanti di gestire correttamente mezzi e uomini dell'antincendio. Un rogo vastissimo che ha provocato alterazione irreversibile dell'ecosistema dell'area". L'evento incendiario destò non poco allarme sociale e ingenti danni l'erario è stato ripercorso anche con l'acquisizione materiale video e fotografico. Le fiamme provocarono la distruzione di 3.885 ettari di territorio boschivo, di questi 1.033 dei....

venerdì 20 dicembre 2019

Catanzaro anche de Magistris indagava sull'avv. Pittelli ma fu bloccato dal procuratore per loschi legami

L'accusa dell'ex pm sindaco di Napoli: "Pittelli era amico del procuratore, era stato il suo avvocato, e pochi mesi prima aveva assunto nella società a lui riconducibile, il figlio della moglie del procuratore"


Negli arresti di oggi in Calabria leggo di fatti e persone che furono anche oggetto di alcune delicatissime inchieste di cui ero titolare quale pm presso la procura della Repubblica di Catanzaro, negli stessi uffici oggi diretti dal procuratore Gratteri. Il mio procuratore della Repubblica nel 2007, Mariano Lombardi, mi revocò l'inchiesta Poseidone quando notificai un'informazione di garanzia all'avvocato Pittelli, che all'epoca dei fatti era parlamentare e coordinatore regionale di Forza Italia". Lo sottolinea in un lungo post di Facebook il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris.

"Pittelli era amico del procuratore, era stato il suo avvocato, e pochi mesi prima aveva assunto nella società a lui riconducibile, il figlio della moglie del procuratore - ricorda - l'inchiesta Poseidone stava portando alla richiesta di misure cautelari per fatti gravissimi che riguardavano illeciti nella gestione di fiumi di denaro pubblico destinati, in particolare, alla depurazione delle acque ed al settore ambientale. Nell'ottobre dello stesso anno, mentre mi accingevo a scrivere le misure cautelari, mi fu avocata illecitamente anche l'inchiesta Why Not, in cui erano indagati, tra i tanti, sia Pittelli che Nicola Adamo, all'epoca dei fatti segretario regionale dei Ds.

Nell'inchiesta WhyNot avevamo individuato un sistema criminale che vedeva coinvolte persone delle istituzioni, politici, imprenditori, professionisti. In entrambe le indagini un ruolo fondamentale fu assunto dalle massonerie deviate. Le indagini mi sono state sottratte da magistrati e il Consiglio superiore della magistratura, invece di tutelare chi indagava su corruzioni e criminalità organizzata, mi tolse le funzioni di pubblico ministero e mi trasferì per incompatibilità ambientale, con un procedimento disciplinare rapidissimo e surreale. Ero incompatibile con un ambiente mafioso che invece si e' lasciato operare per dieci anni. Una vergogna di Stato con mandanti ed esecutori ai vertici delle istituzioni. Oggi leggo, a distanza di oltre dieci anni, che l'avvocato Pittelli è stato tratto in arresto per associazione mafiosa e Nicola Adamo è destinatario della misura cautelare del divieto di dimora. Avevamo scoperto un sistema criminale devastante e siamo stati fermati da quelli che ci dovevano coprire le spalle. La magistratura negli anni ha accertato la correttezza del mio operato e ha verificato le attivita' illecite commesse ai danni miei e dei miei piu' stretti collaboratori. Nessuno mai ci restituira quello che ci.........................

giovedì 19 dicembre 2019

Max retata della DDA 334 arresti con nomi eccellenti l'avv. Pittelli e il sindaco Callipo,Adamo, Incarnato. Tutti i particolari dell'imponente operazione.

Maxi operazione dei Carabinieri del Ros e del Comando provinciale di Vibo Valentia per l’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare del gip di Catanzaro su richiesta della Dda a carico di 334 persone. L’operazione, denominata “Rinascita-Scott”, ha disarticolato tutte le organizzazioni di ‘ndrangheta operanti nel Vibonese e facenti capo alla cosca Mancuso di Limbadi. Complessivamente sono 416 gli indagati, accusati a vario titolo di associazione mafiosa, omicidio, estorsione, usura, fittizia intestazione di beni, riciclaggio e altri reati aggravati dalle modalità mafiose. 
L’operazione ‘Rinascita-Scott’ ha disarticolato tutte le organizzazioni di ‘ndrangheta operanti nel Vibonese e facenti capo alla cosca Mancuso di Limbadi. Complessivamente sono 416 gli indagati, accusati a vario titolo di associazione mafiosa, omicidio, estorsione, usura, fittizia intestazione di beni, riciclaggio e altri reati aggravati dalle modalità mafiose. Contestualmente all’ordinanza di custodia cautelare, i carabinieri stanno notificando anche un provvedimento di sequestro beni per un valore di circa 15 milioni di euro. L’imponente operazione, frutto di indagini durate anni, oltre alla Calabria interessa varie regioni d’Italia dove la ‘ndrangheta vibonese si è ramificata: Lombardi, Piemonte, Veneto, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Sicilia, Puglia, Campania e Basilicata. Alcuni indagati sono stati localizzati e arrestati in Germania, Svizzera e Bulgaria in collaborazione con le locali forze di Polizia e in esecuzione di un mandato di arresto europeo emesso dall’autorità giudiziaria di Catanzaro. Nell’operazione sono impegnati 2500 carabinieri del Ros e dei Comandi provinciali che in queste ore stanno lavorando sul territorio nazionale supportati anche da unità del Gis, del Reggimento Paracadutisti, degli Squadroni Eliportati Cacciatori, dei reparti mobili, da mezzi aerei e unità cinofile. Politici, avvocati, commercialisti, funzionari infedeli dello Stato e massoni figurano tra gli arrestati della maxi operazione condotta all’alba dai carabinieri del Ros e del Comando provinciale di Vibo Valentia con il coordinamento della Dda di Catanzaro. Tra loro anche l’avvocato ed ex parlamentare di Forza Italia Giancarlo Pittelli. Nell’operazione sono coinvolti anche esponenti politici fra cui Gianluca Callipo, sindaco di Pizzo Calabro (VV) e presidente regionale dell’Anci. Fra gli arrestati anche l’ex consigliere regionale della Margherita e poi Pd, Pietro Giamborino, Nicola Adamo, ex vice presidente della Giunta regionale calabrese, e, per un breve periodo, deputato, e Luigi Incarnato, commissario liquidatore della Sorical, la società per la gestione delle risorse idriche calabresi, e segretario regionale del Psi. Per Adamo è stato disposto il divieto di dimora in Calabria, mentre per Incarnato, già consigliere e assessore regionale, sono stati disposti i domiciliari. I dettagli dell’operazione verranno illustrati nel corso di una conferenza stampa che si terrà alle 11 nella Procura della Repubblica di Catanzaro alla quale parteciperanno il