martedì 14 luglio 2020

Sersale Parte da oggi la sesta edizione Camminate Gioachimite: 70 Km a piedi in 5 giorni sui monti della Sila.

Si è tenuta venerdì scorso  presso il Municipio di Sersale (Cz) la conferenza di presentazione della edizione 2020 delle Camminate Gioachimite

manifestazione sportiva-turistica-culturale che è giunta oggi alla sesta edizione.
I membri del Comitato UISP di Catanzaro, ideatori e organizzatori dell’evento, da sei anni promuovono la figura dell’abate Gioacchino da Fiore (1135 circa -1202) e di altri grandi calabresi protagonisti in passato sui monti e nei centri della Sila. Quest’anno l’edizione sarà nel segno di San Zosimo pontefice, Sant’Umile da Bisignano, Carmela Borelli, Lea Garofalo, Mattia Preti e tanti altri.
Le camminate gioachimite sono un cammino di 70 Km a piedi in 5 giorni sui monti della Sila in Calabria, tra storia e natura. Il cammino è ormai storicizzato e si svolge su sentieri e percorsi ogni anno diversi e sempre ricchi di emozioni, alla scoperta di boschi, laghi, monumenti, tradizioni locali, enogastronomia e antiche abbazie. Un viaggio sulle tracce dell’abate Gioacchino da Fiore, che Dante definì “di spirito profetico dotato”, e di altri grandi calabresi protagonisti in passato sui monti della Sila.
Il cammino si svolgerà nei giorni 14, 15, 16, 17 e 19 luglio 2020 lungo antichi sentieri, percorsi sterrati e strade provinciali. L’arrivo, come è ormai tradizione, avverrà nella grande Abbazia di San Giovanni in Fiore (Cs), la cui amministrazione comunale per la sesta volta accoglie con grande entusiasmo i camminatori. La partenza, invece, ogni anno prende il via da un luogo diverso.
Come ha evidenziato il Sindaco Torchia, che ha portato i saluti alla conferenza insieme ad una nutrita rappresentanza dell’Amministrazione Comunale, quest’anno è un piacere veder partire i camminatori dalla città silana che, nell’anno 2020, festeggia i 400 anni dalla sua fondazione, avvenuta il 3 agosto 1620 ad opera di coloni provenienti da Serrastretta. A Sersale la UISP ha più volte organizzato escursioni e manifestazioni; ultima quella effettuata nell’anniversario della tragica storia di Carmela Borelli. Il Cammino, come ha rimarcato il Presidente dell’asd Calabriando di Catanzaro Riccardo Elia, tra gli organizzatori dell’evento «permette di riscoprire a passo d’uomo diverse realtà territoriali e di valorizzare il patrimonio monumentale, artistico, storico, paesaggistico ed enogastronomico dell’intera Sila». Felice Izzi, Presidente del Comitato UISP di Catanzaro, ha sottolineato quanto la UISP sia sempre stata attenta alla eco-sostenibilità degli eventi sportivi che organizza e al rispetto dell’ambiente nelle passate edizioni delle Camminate; ed anche quest’anno l’evento sarà “plastic free”, avendo la UISP aderito da anni alla campagna del Ministero dell’Ambiente “Plastic free challenge” e impegnandosi così alla non utilizzazione di materiale di plastica monouso; inoltre i partecipanti contribuiranno a pulire i sentieri attraversati raccogliendo i rifiuti di plastica trovati lungo il percorso.Anche quest’anno Antonietta Mannarino, dell’associazione “Amici con il Cuore”, ha donato al Sindaco dei portapenne dal gran valore sociale, poiché realizzati con carta riciclata dai suoi associati, che da anni praticano questa attività artistica e artigianale con i detenuti nel carcere di Siano. Sempre di Antonella è l’idea del “bigiotto”, un dolce a base di miele molto energetico e pratico da portare nello zaino, che dalle edizioni precedenti aiuta i camminatori. Gli organizzatori hanno offerto al Sindaco e alla sua squadra le magliette dell’evento, ricevendo nello scambio dei doni una bella pubblicazione sulla storia di Sersale. Il 14 luglio si ritroveranno tutti per un saluto prima della partenza di questa nuova avventura che, come in passato, vuol dare visibilità, arricchimento culturale ed economia al comprensorio silano, custode di scenari naturalistici meravigliosi.
 l Cammino 2020 gode del patrocinio della Regione Calabria, del Parco Nazionale della Sila e della collaborazione dei comuni di Sersale e San Giovanni in Fiore
oltre che di vari enti e associazioni. Tra questi l’associazione la Maruca, segreti mediterranei e il Centro Studi Internazionali Gioachimiti di San Giovanni in Fiore, che con il professore Riccardo Succurro accoglierà come sempre i camminatori con una brevis lectio su Gioacchino. Il percorso a piedi si snoda su sentieri di montagna per 70 km e attraversa.................

Chi ha intenzione di seminare odio...sappi che a Sellia Marina non riceverà tempesta. Il sindaco risponde al post su FB di Selvaggia Lucarelli "Non si affitta ai settentrionali"

Chi ha intenzione di seminare odio...sappi che a Sellia Marina non riceverà tempesta ma accoglienza, solidarietà e compassione!

Ho preso visione del post di fb pubblicato da Selvaggia Lucarelli dal titolo "Non si affitta ai settentrionali..."
Ho notato che il post, ha scatenato odio e discriminazione!
Sono convinto che l'obiettivo del post di Selvaggia Lucarelli non era quello di seminare odio e discriminazione sui social, purtroppo il risultato è questo!
L'uso della prudenza e della responsabilità, evidentemente, non è mai troppa! Mi preme evidenziare che, quand'anche fosse vero, il comportamento sbagliato e discriminatorio di un singolo cittadino non può essere sintesi di un comportamento della Comunità dove Egli stesso abita. Colgo l'occasione per assicurare Selvaggia Lucarelli ed i commentatori social che, Sellia Marina è una comunità accogliente e compassionevole, una comunità sempre pronta a scendere in campo per praticare solidarietà, una comunità che, con spontaneità e generosità, è solita farsi carico delle sofferenze degli altri! Sellia Marina ha avuto la fortuna, al momento, di essere un Comune con #ZeroContagioCovid! Assicuro, però, che in questi mesi terribili di pandemia, non solo Noi Selliesi, ma tutto il Sud, abbiamo tanto sofferto e siamo stati in continua apprensione per le difficoltà di tanti nostri fratelli dell'ITALIA che hanno sofferto e che, tutt'ora, stanno soffrendo, a causa dell'emergenza sanitaria da covid_19!

Voglio rassicurare, quanti sui social hanno avuto modo di dubitare sul nostro Paese che, a Sellia Marina siamo contagiati della riconoscenza e della gratitudine...siamo untori di accoglienza!
Migliaia sono i nostri amici del Nord che, in queste ore, sono presenti a Sellia Marina e tanti altri si stanno recando a trascorrere le proprie vacanze nelle diverse strutture ricettive e nelle oltre 5 mila seconde case. Insieme, ci stiamo godendo il nostro mare eccellente, il nostro sole, le nostre meraviglie paesaggistiche, sotto lo sventolio della BANDIERA BLU! La ragazza in foto è un esempio bello del nostro essere; è una ragazza arrivata circa una settimana fa da Como, si è stabilita qui a Sellia Marina per godersi la stagione estiva ed ha avuto anche la fortuna di trovare lavoro! Questa ragazza, è una delle tantissime (migliaia) persone del Nord, che in questo momento si trovano a Sellia Marina! Invito anche Lei, Selvaggia Lucarelli a fare visita (come ospite naturalmente) a Sellia Marina e fare esperienza di questa bella comunità e godersi le bellezze della nostra costa, il nostro clima, le nostre prelibatezze e, sopratutto, la nostra amicizia. Se vorrà poi, insieme possiamo lanciare un messaggio di unità, di vicinanza, di solidarietà, di compassione a quanti (del Nord, del Centro e del Sud) hanno sofferto e stanno continuando a soffrire!
Sarebbe bello, lanciare un messaggio di...............
UNITÀ proprio dal Sud! Un messaggio che assumerebbe un significato straordinario perché lanciato proprio da dove abitano gli "inferiori".
Il Sindaco
Francesco Mauro

a seguire il racconto di Selvaggia Lucarelli sul caso di una casa a Sellia Marina da affittare nei mesi estivi ma non a chi veniva dal nord Italia tratto dal sito: tpi.it
A meno di 50 mt dal mare, vacanze a Sellia Marina”. Così dice l’annuncio su subito.it. E in effetti la casa in affitto, 85 mq in provincia di Catanzaro, è piuttosto carina. Meno carino il proprietario, tal Giovanni, il quale dal 6 luglio prova ad affittarla con una sorta di selezione all’ingresso: la gente del nord non la vuole.
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La prima a contattarlo è Eleonora, da Milano, su WhatsApp. “Buonasera, la casa è ancora disponibile?”. Risposta di Giovanni: “Yes da dove chiama?”. “Dalla provincia di Milano, che zona è la casa?”. Quindi Eleonora viene immediatamente bloccata su WhatsApp dal signore. È bastata la parolina magica: Milano.
Allora lo contatta un’amica di Eleonora, Maddalena, che gli domanda sulla bacheca di subito.it come mai blocchi chi vuole affittare l’ appartamento se dice che è di Milano. Risposta: “Chiaramente può prendersela, è nei suoi diritti, come anche non volerla fittare, la casa è mia e la fitto a chi voglio”. Eleonora mi contatta per raccontarmi la vicenda. “Sono molto dispiaciuta, vado a Sellia da anni perché la mia famiglia è di lì, odio qualsiasi tipo di discriminazione”.
Allora scrivo io a Giovanni su WhatsApp. “Sarei interessata alla casa”. La risposta immediata è: “Da dove chiama?”. Io faccio finta di nulla e vado avanti senza rispondere, dico che siamo tre persone e che mi interessa agosto. Giovanni non sembra prendere bene l’omissione sulla città di provenienza e risponde telegrafico: “Agosto occupata”. Allora rilancio e chiedo settembre, dall’1 al 10. Mi risponde che sono 800 euro. (non proprio un affare) Dico che va bene e torna la domanda: “Da dove mi contatta?”. Rispondo “Da Bergamo”. Risposta: “Per il contratto chiedo a mio padre”. “Me lo manda domattina?”. “Vedo cosa riesco fare”. Giovanni riesce a fare una cosa: mi blocca su WhatsApp e non si fa più vivo.
Quindi, il giorno dopo, lo contatta un mio amico su WhatsApp. Solito approccio: “Da dove mi contatta?”. Questa volta il mio amico risponde: da Roma. E come per magia Giovanni diventa affabile e disponibile, la casa è libera ANCHE AD AGOSTO e non blocca su WhatsApp il mio amico. Che comunque non lo chiama più.
Oggi chiamo Giovanni al telefono. Noto che la casa è ancora sfitta, e ormai agosto è alle porte. Forse questa selezione è un po’ troppo rigida, magari si è fatto meno esigente e accetta anche noi infetti del Nord. La voce è affabile. Mi risponde che la casa in effetti è ancora libera, che l’ha anche tutta riarredata. Mi chiede, ovviamente, da dove chiami. Rispondo: Milano. Dopo un attimo di silenzio mi dice che mi manda le foto della casa con i nuovi arredi su WhatsApp, sono 2300 euro. Lo stesso WhatsApp sul quale mi ha bloccata giorni fa. In effetti mi sblocca e mi invia le foto. Gli rispondo: “Come mai mi aveva bloccata?”. Lui: “Non so nemmeno farlo, non ho idea, saranno stati i miei figli”. Gli rispondo che ha già bloccato altre persone perché scrivevano dal Nord, questi figli sono molto attivi. Gli invio degli screenshot con le prove.
Domando perché discrimini la gente del nord e se ha cambiato idea… visto che magari non è riuscito ad affittarla. Risposta: “Ma lei quanto tempo ha da perdere?”. Rispondo: “Molto, perché sono una giornalista”. E qui l’ultima risposta di Giovanni, tanto incomprensibile quanto lapidaria, da vero eroe: “Brava, chiamo a mio figlio”. E vengo bloccata di nuovo su WhatsApp.

Ora, non si capisce bene cosa volesse dire “chiamo a mio figlio” (forse è quello addetto a bloccargli gli untori su WhatsApp oppure il figlio mena via WhatsApp), di sicuro una cosa la si capisce benissimo: Giovanni la sua casa a Sellia, ad agosto, se la può anche tenere.

sabato 11 luglio 2020

E' Calabrese una delle foto più belle del mondo scattata un anno fa ancora gira sul web "L'uomo con le nespole" esprime l'orgoglio e l'eleganza Calabrese

Sta suscitando ancora commozione la fotografia di un uomo anziano appoggiato a un muro mentre guarda per terra, vicino a una bilancia e a delle cassette di nespole




L’uomo è stato immortalato a Civita, comune dell’Arbëria (la comunità degli albanesi d’Italia) in provincia di Cosenza. Quell’uomo anziano “vestito in modo elegante”, che attende con mitezza che qualcuno compri il suo raccolto, è stato descritto dal Corriere della Sera come una sorta di personificazione della dignità del Sud.
E, a ruota, si è unita una lunga sequela di lirici cantori del contadino meridionale dallo sguardo basso, idealmente – e immancabilmente – contrapposto al mafioso meridionale. Citiamo, per tutti, il Pino Maniaci di Telejato, il quale ha scritto che “in Calabria ci sono tante persone perbene come lui, e poi ce ne sono altre prive di valori che controllano il territorio con le loro attività illecite”. O contadini dallo sguardo basso, poveri ma dignitosi col vestito della domenica, oppure delinquenti. Abbiamo scoperto solo dopo che quel signore si chiama Zi’ Demetrio. Perché il nome e la storia non interessano al fotografo. La fotografia cristallizza un momento, una posa plastica, tacitando vicende e soggettività, fermando la Storia, forcludendo i nomi. Orbene, questa fotografia, più che rappresentare la dignità di un popolo, denuncia in modo indiretto lo sguardo mediterraneista non tanto di chi l’ha scattata, ma di chi la guarda. La descrizione del Sud è sempre passata attraverso questo approccio orientalizzante, anche grazie alla fotografia. In un primo momento, i viaggiatori che arrivavano al Sud descrivevano il paesaggio ubertoso, dimenticando gli abitanti. Nel Sette-Ottocento, la descrizione del paradiso (abitato da diavoli) cominciò a lasciare spazio alla presenza degli uomini, descritti per lo più attraverso il pittoresco: il primitivo, il selvaggio e soprattutto il “popolo”. Non è un caso se un grande fotografo orientalista come Maxime du Camp, amico e accompagnatore di Flaubert in Egitto, arrivato in Calabria descrisse Maida come una cittadina turca o “ebrea”.
Ma torniamo alla fotografia: essa cristallizza, si diceva, la realtà, la rende statica e immodificabile. Ma per fortuna l’antropologia critica sa che la fotografia ha avuto un ruolo in quella disciplina (e oltre): produrre certezze e ridurre la complessità entro un’ottica funzionale allo sviluppo della società borghese. Dietro il lirismo, si cela un programma “scientifico” di alterizzazione, di produzione dell’Altro. Ne dà testimonianza Renato Fucini, che quando si reca a Napoli e ne scrive un reportage (siamo nel 1877) colleziona una tale teoria di similitudini con l’Oriente da far pensare al lettore che stare a Napoli fosse come stare a Costantinopoli o al Cairo. Ma da dove aveva preso questi raffronti Fucini? “Io non conosco l’Oriente, né conosco la Spagna altro che dalle descrizioni dei viaggiatori, dai libri letti, dai dipinti e dalle fotografie; ma se questo può servire, come io credo, a dare un’idea abbastanza esatta di quelle regioni…” etc. Fucini non era mai stato a Costantinopoli, gli bastava desumere le somiglianze dai racconti di Edmondo De Amicis o dalle foto. Insomma, per conoscere l’Altro, sembrano dirci costoro, basta guardarlo attraverso le fotografie. In realtà, esse riproducono ciò che vogliamo sentirci dire, anche al di là della buona fede di chi personalmente ha eseguito lo scatto. Il mediterraneismo che la foto produce restituisce un Sud ipostatizzato, lirico, fuori dalla Storia. Mentre la Calabria veniva scossa dalle rivolte contadine per la terra che – a cavallo tra la prima e la seconda metà del Novecento, ignorate e screditate da intellettuali e dirigenti progressisti (con l’eccezione di persone come Panzieri o Cinanni) – producevano sconquassi politici, le fotografie di Patellani rappresentavano, come ci racconta Francesco Faeta in alcuni suoi studi, un.............
Sud riottoso verso la democraziaSe tutto ciò era noto a un occhio critico allenato, oggi è tornato come inversione dello stigma e capovolgimento del pregiudizio: ciò che era mediterraneismo come produzione e rafforzamento dello stereotipo negativo, si è rovesciato in elemento identitario positivo. Ed ecco che il contadino – arcaico nella sua posa, “dignitoso” nella sua mise – che una volta avrebbe rappresentato il Sud arretrato e rurale, fuori dal progresso, oggi è l’incarnazione di un Sud altrettanto lirico, oleografico, il cui riscatto non passa dalle lotte ma dalla meme-izzazione della realtà.

"Ma di notte miagoli?" Professore di Catanzaro Lido molestava le sue alunne. Costringeva 6 alunne a subire atti sessuali all'interno dell'edificio scolastico

«Ma di notte miagoli?», erano queste le “attenzioni” che un professore di Catanzaro Lido avrebbe riservato alle sue giovani alunne. Un molestatore seriale, almeno così racconta il capo d’accusa che racchiude i racconti di sei giovanissime vittime.

IL sostituto procuratore della Repubblica di Catanzaro Stefania Paparazzo ha chiuso l’inchiesta nei confronti di D. C., 61 anni, indagato per violenza sessuale aggravata nei confronti di sei alunne. I fatti contestati dalla Procura risalgono al mese di febbraio del 2017 e si sarebbero protratti fino a novembre dello stesso anno. Secondo il capo di imputazione - riporta la Gazzetta del Sud in edicola - il docente «con gesto repentino e subdolo tale da non consentire alle vittime alcuna difesa e con abuso di autorità, consistente nel rapporto insegnante-alunna, all’interno dell’edificio scolastico, durante le lezioni, posizionandosi a stretto contatto con le medesime sfiorandone il seno, appoggiandosi con il proprio bacino sul corpo delle parti offese sporgendo in avanti la zona pubica, costringeva le alunne a subire atti sessuali». il sostituto procuratore della Repubblica di Catanzaro Stefania Paparazzo ha chiuso l’inchiesta nei confronti di D. C., 61 anni, indagato per violenza sessuale aggravata nei confronti di sei alunne. I fatti contestati dalla Procura risalgono al mese di febbraio del 2017 e si sarebbero protratti fino a novembre dello stesso anno. L’insegnante, secondo le accuse, in un’occasione si sarebbe seduto al fianco della vittima sfiorandole il seno, dicendole: “Tu sei una gattina, ma di notte miagoli?” e nei confronti di un’altra discente all’interno dell’aula informatica, tra febbraio e marzo 2017, ci sarebbe andato giù molto più pesante. Diversi i particolari venuti fuori dall’inchiesta. L’indagato avrà venti giorni di tempo per chiedere di essere interrogato dal pubblico ministero o rilasciare dichiarazioni spontanee, depositare memorie difensive e compiere qualsiasi atto utile per l’esercizio del diritto di................

venerdì 10 luglio 2020

Catanzaro primo caso di maternità surrogata I due papà coronano il loro sogno abbracciando la piccola Enea.


Tre chili e 100 grammi di felicità e, dopo una trafila complicata, ma non impossibile nonché una serie di viaggi andata e ritorno dalla Calabria negli Usa, Giovanni Carpanzano ha coronato il suo sogno di paternità. Quella del professore dell'Accademia delle Belle Arti del capoluogo di regione è una cavalcata per i diritti che iniziò dodici anni fa e che nel frattempo l'ha anche portato ad agguantare un altro sogno: l'unione civile con il suo grande amore Stefano Pullano. La maternità surrogata sbarca, dunque, sui Tre colli e Giovanni Carpanzano difende la scelta rispedendo al mittente le accuse di chi la bolla come la pratica prediletta di chi vuole scegliere il colore degli occhi o dei capelli. Lui ci racconta tutta un'altra storia. È quella fatta di amore e scelte reciproche dalla quale è nato Enea e che adesso ha tante pagine da scrivere perché, ora che il bimbo ha quasi tre mesi, l'attesa è tutta per il giorno, non troppo lontano, in cui Stefano potrà legalmente adottare quel bimbo che biologicamente è di suo marito, ma...........
che lui sente già suo.
Tratto dalla Gazzetta del Sud.

giovedì 9 luglio 2020

Pentone sulla gestione del palazzetto dello sport botta e risposta tra sindaco e ex sindaco

Comune Pentone e Asd Pallacanestro Catanzaro, ente proprietario e società affidataria del Palazzetto dello Sport situato a Sant'Elia
PENTONE (CZ), 7 LUG -  Il Comune di Pentone e la società Asd Pallacanestro Catanzaro sono rispettivamente da ieri, ente proprietario e società affidataria del Palazzetto dello Sport situato a Sant'Elia. Attraverso una convenzione della durata di 2 anni si è arrivati all’affidamento dell’importante struttura, vero fiore all’occhiello della cittadina pedemontana.  


Dopo diversi anni il Comune di Pentone è riuscito ad espletare la procedura di gara con una offerta concreta e quindi non ricorrere all'affido diretto come in passato. Ottimi i presupposti per una nuova stagione del Palasport che già in passato è stato punto di riferimento del comprensorio. Come da convenzione l'Asd Pallacanestro Catanzaro verserà nelle casse comunali una quota annuale pari a 5500 euro a cui si aggiungerà una percentuale sugli utili realizzati dalla fruizione. L'offerta tecnica presentata dal nuovo gestore permetterà il ripristino funzionale della struttura che attualmente evidenzia segni di incuria frutto di anni di scarsa attenzione.  
Non mancano poi in convenzione scontistiche per l’utilizzo dei residenti e  delle scuole. Soddisfatta l’amministrazione del sindaco, Vincenzo Marino,  che già in campagna elettorale aveva assunto l’impegno di dare nuova vitalità alla struttura meritevole di migliori fortune e soprattutto reale indotto per una comunità che vi ha sempre contato. “Un grazie va al responsabile dell’ufficio tecnico, ingegnere Anacreonte,  che ha dato ampia dimostrazione di disponibilità e professionalità,  - dice il sindaco Marino- 
così come a tutta la maggioranza che ha sostenuto l’impegno. Con l'Asd Pallacanestro Catanzaro mi auguro che ci sia collaborazione e reciprocità,  ma di certo l'approccio è assolutamente positivo. C è  condivisione e la volontà comune di restituire al Palasport centralità e importanza “. Ora è tempo di costruire e guardare avanti nella consapevolezza che questo è un importante risultato per tutto il territorio.
La risposta dell' ex sindaco  Michele Merante
In relazione alla nota pubblicata dell’attuale Sindaco di Pentone e relativa al locale Palazzetto dello Sport  -scrive ex Sindaco di Pentone Michele Merante attuale Capogruppo consiliare di “Futuro è Cambiamento”. è utile fare alcune precisazioni.La struttura ubicata nella Frazione S.Elia di Pentone è stato da me riattivata nel Luglio 2014 dopo solo due mesi dal mio insediamento e la stessa come noto a tutti i residenti e anche alla popolazione di Catanzaro e alle relative società sportive, risultava in grave stato di abbandono, priva di Certificato di Prevenzione Incendio e senza alcuna condizione di sicurezza. Nonostante le gare di affidamento espletate, andate regolarmente deserte, nessuna società aveva voluto interessarsene. L’unica Società Sportiva  a fare una proposta vantaggiosa e migliorativa rispetto alle previsioni del bando, andato deserto per ben due volte, è stata la Società Stefano Gallo, con la quale all’epoca fu  stipulata una Convenzione della durata di cinque anni rinnovabili per altri cinque. La stessa società facendosi carico di ogni onere ed ogni costo per rendere idonei i locali e per conseguire il CPI,  di cui da sempre la struttura era stata sprovvista, realizzava i lavori necessari pari a 35 Mila Euro, per come riconosciuti dal Responsabile Area Tecnica-Manutentiva del Comune, conseguendo l’importante abilitazione.Il locale Palazzetto dello Sport , quindi , come è noto a tutti, solo grazie a noi,  ha rappresentato fino a Febbraio 2019 un importante riferimento per Pentone e soprattutto per la Città di Catanzaro capoluogo di Regione, ospitando gare di Serie A di Calcetto e diverse gare interregionali nelle più svariate attività sportive oltre che manifestazioni di importante interesse culturale, sociale e didattico, richiamando migliaia di persone arrivate da tutta Italia.
Importanti i risparmi avuti da parte del nostro Comune, pari tra investimenti da scontare sul Canone di locazione minori costi a circa 10 Mila euro all’anno. Tale Abilitazione ha consentito, ripeto la regolare ‘accessibilità del pubblico prima impossibile e l’omologazione della struttura per 600 spettatori.Unica struttura insieme a poche altre ad averlo nella Regione Calabria.
Quanto affermato quindi dall’attuale Sindaco di Pentone nel precedente articolo è non solo lontano dalla realtà, ma incoerente rispetto agli atti.
Ma a questo oramai anche i lettori stanno cominciando ad abituarsi, essendo tale disinformazione, l’unica sua possibilità, per rimediare alla inconsistente ed incompetente attività amministrativa dopo 14 mesi di operato. Solo come maggiore dettaglio all’attuale bando così tanto decantato dal sindaco Marino, la cui concessione è di soli due anni, ha partecipato una sola società che ha fatto arrivare la sua proposta, l’ultimo giorno utile. Nei fatti, il Palazzetto a causa di gravi condizioni igienico sanitarie in cui versavano i relativi locali per esclusiva responsabilità del concessionario,  è stato da me sgomberato con regolare Ordinanza Sindacale emessa nel Febbraio 2019 periodo fino al quale le attività sportive si sono regolarmente effettuate.Da Maggio 2019, l’attuale Sindaco siede in carica nel Comune e lo stesso, ritardando di 4 mesi l’acquisizione della struttura, solo a seguito di una mia espressa diffida ha riacquisito il Palazzetto.  Diffida, supportate dagli stessi funzionari del Comune, che smentivano quanto affermato in una pubblica seduta consiliare dall’attuale Sindaco, in ordine a presunte transazioni e danni ereditati. Necessario evidenziare, che accanto alle precarie condizioni igienico-sanitarie da me rilevate, nell’assoluto silenzio dell’attuale Sindaco Marino che all’epoca sedeva sui banchi dell’opposizione, il Palazzetto su sua ....................