articolo tratto dal Quotidiano del Sud
Cinque giorni ancora, poi Catanzaro dirà addio ai frati Cappuccini e a una storia di simbiosi che nella chiesa del Monte dei morti iniziò 128 anni fa. La presenza in città dei padri fedeli agli ideali annunciati da San Francesco d'Assisi risale addirittura a quasi cinque secoli fa.
Nota stampa del Comitato spontaneo permanente Pro Monte Catanzaro
“Catanzaro ha vissuto più volte l’angosciante esperienza degli scippi e delle spoliazioni, spesso per l’insipienza degli amministratori di casa che non hanno saputo o voluto opporsi agli attacchi sferrati dagli altri territori che, di volta in volta, hanno agito per accaparrarsi uffici, funzioni, competenze e prerogative del Capoluogo di regione. Ciò premesso, non possiamo non sottolineare che quanto la città ha dovuto vivere in questi ultimi mesi ha dell’incredibile, perché mai e poi mai ci saremmo potuti aspettare un attacco da parte dell’Ordine Francescano dei Frati Minori. I nemici di turno non sono state, quindi, le agiate classi politiche bardate nei loro abiti sartoriali e tailleur fashion. No, questa volta ad agire contro la città sono stati gli uomini che vestono il saio, il cingolo e il cordiglio dei Cappuccini, in particolare quelli del convento e della chiesa del Monte – e c’è chi sostiene che un ruolo, per restare in metafora, lo abbia sostenuto anche il titolare dell’anello, della mitra e del pastorale. Tutti questi uomini di fede, nel giro di un paio di lustri, sono riusciti a cancellare da Catanzaro sia la Sede del Capitolo Provinciale di Calabria, sia la stessa Casa religiosa del Monte, rimuovendo e trasferendo i frati in altre sedi meno importanti, incuranti di recidere un rapporto iniziato cinque secoli or sono. Ora che tutto si è compiuto, ora che qualche lingua comincia a sciogliersi, iniziano a trapelare particolari inquietanti che raccontano di un disegno ben architettato e, come nei più tradizionali intrighi di Chiesa, c’è anche chi sostiene che alcuni frati del Capitolo Provinciale abbiano portato a compimento una vendetta ai danni di Catanzaro.In questi ultimi pochi giorni che precedono la data del 31 agosto 2020, giorno fatidico in cui i cappuccini dovranno lasciare il convento francescano del Monte, sentiamo il bisogno di comunicare alla città il nostro sconforto per avere perso, nonostante il costante e disinteressato impegno, una battaglia di civiltà e di amore verso la nostra città. Una battaglia che abbiamo combattuto fin dove le nostre forze ce lo hanno permesso, spesso trovandoci soli, quasi sempre nell’indifferenza di una cittadinanza sonnolenta e priva di scatti d’orgoglio e con il solo appoggio dell’assessore comunale Danilo Russo e del Consiglio comunale, da noi richiesto e sollecitato. Ci siamo resi conto, nel constatare che il nostro slancio sincero e altruista veniva contrastato duramente dal clero regolare e secolare non solo catanzarese, che la Chiesa, quella di papa Francesco, quella che sostiene di essere aperta al dialogo con la moderna società laica, erige invece muri invalicabili e rifiuta qualsiasi confronto, trincerandosi dietro una arrogante impenetrabilità. Una sconfitta, insomma, non per noi ma per l’intera città. Una sconfitta che potrebbe probabilmente trasformarsi in una disfatta se rispondono al vero altre voci – ché di notizie ufficiali non trapelano dalle segrete stanze del potere religioso – che riferiscono di spartizioni di beni mobili e di oggetti religiosi non meglio specificati, e dell’asportazione dal convento dei Morti della biblioteca e dell’archivio storico che prenderebbero la strada di altre città della Calabria. Tutto questo in barba alle nostre ripetute lagnanze e alle nostre segnalazioni indirizzate, nero su bianco, alle Soprintendenze di Reggio Calabria e Cosenza, al Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, sempre a Cosenza, e all’Ufficio Diocesano di Catanzaro per i Beni Culturali Ecclesiastici, e anche in spregio alla Bolla del Vescovo De Riso del 30 aprile 1892 con la quale il prelato, nel concedere all’Ordine dei Cappuccini il convento e la chiesa del Monte, stabilì già a quel tempo che, in caso di rescissione da parte dell’Ordine, tutti i beni mobili e immobili affidati dovessero ritornare alla Curia diocesana, con ciò sancendo il principio di irresolubilità del vincolo di appartenenza dei predetti beni con la.............................
“L’obiettivo è aiutare questa terra a ritrovare orgoglio, sicurezza e lavoro, l’unica immigrazione a cui vogliamo lavorare in Calabria è quella dei calabresi che sono stati costretti a scappare in altre città d’Italia e in altri paesi”. Lo ha sostenuto il leader della Lega, Matteo Salvini, a Catanzaro, seconda tappa della sua giornata odierna in Calabria. “Sono orgoglioso di incontrare tanti calabresi. “Qui – ha proseguito Salvini – c’è una potenzialità incredibile, turismo, mare, agricoltura, però occorrono strade all’altezza, porti, aeroporti, ferrovie. Ho fatto la statale 106 stamattina, ed è un’odissea, è una strada indegna nell’Italia del 2020”. La Lega ha sottratto 7 miliardi alla SS 106 per pagare quote latte” "Salvini scende in Calabria e percorre la strada Statale 106 da Rocca Imperiale, primo Comune della provincia di Cosenza, fino a Soverato, in provincia di Catanzaro.
Il ritorno di Salvini a Catanzaro fa parlare anche per e scuote per così dire gli animi e gli equilibri a Palazzo de Nobili, perché è lo stesso Matteo a dichiarare la “vicinanza” o “attenzione” del Sindaco Sergio Abramo verso il partito della Lega.
Dichiarazioni che, comunque, lasciano spazio a differenti interpretazioni politiche, sta di fatto che il gruppo consiliare Catanzaro con Sergio Abramo è riuscito a far eleggere un consigliere regionale in quota Lega. Quasi certamente sarà proprio dal gruppo più numeroso in consiglio che uscirà il nome del futuro candidato sindaco della città di Catanzaro, chi lo sa, forse in quota Lega.
Il 2022 è dietro l’ angolo e le manovre per il successore di Sergio Abramo sono in atto da diverso tempo.
A seguire la nota stampa di Fabio Pugliese, presidente dell'associazione "Basta Vittime Sulla Strada Statale 106".
"Salvini scende in Calabria e percorre la strada Statale 106 da Rocca Imperiale, primo Comune della provincia di Cosenza, fino a Soverato, in provincia di Catanzaro. Afferma a più riprese che lo stato in cui versa la famigerata e tristemente nota "strada della morte" è "una roba fuori dal mondo..." e mi lascia sorpreso per due motivi.
Il primo: perché Salvini dimentica che lui è il Leader di un partito politico che alla S.S.106 ha sottratto ben 7 miliardi di euro per pagare le quote latte agli allevatori del Nord. Perché Salvini fa parte di un Governo che insieme a Di Maio e Toninelli ha approvato a giugno scorso 28 grandi opere in Italia di cui ben 27 sono al Nord e solo una al Sud, il Megalotto 3 (bloccato per volere dei parlamentari al Governo eletti in Calabria..)".
"Il secondo: perché Salvini – si legge ancora nella nota dell'associazione - ha scelto in Calabria di puntare su..............................
L’estate non è ancora finita, anzi, come riporta un bollettino Enit molti italiani quest’anno hanno scelto di partire in tarda stagione, tra fine agosto e inizio ottobre. C’è ancora dunque il tempo di dedicarsi a un po’ di sano relax e perché no, concedersi qualche coccola gastronomica. Certo, anche nelle Marche. TheFork, piattaforma leader per la prenotazione del ristorante online, ha cercato di analizzare le preferenze dei suoi utenti per garantire un’offerta sempre allineata con la domanda. Ad esempio cresce ancora la preferenza per gli spazi all’aperto quando si tratta di mangiare fuori infatti, solo nella prima metà di giugno 2020, il traffico nella ricerca di ristoranti con tavoli esterni ha visto un aumento del 224% rispetto all’anno scorso. Inoltre, la piattaforma ha analizzato le abitudini di consumo degli utenti e riscontrato che le cucine preferite sono quella mediterranea e di pesce, dunque quelle con radici nazionali.
Armonie d'Arte Festival lancia un messaggio alto e nobile, ma anche etico, simbolico e fortemente mediatico.
Sulla spiaggia di Roccelletta di Borgia – alla presenza del direttore artistico del Festival, Chiara Giordano , del sindaco di Borgia, Elisabeth Sacco e del direttore di Palazzo Reale a Milano, Domenico Piraina - è stata allestita “La Bandiera del Mondo. 1+1=3”, l'opera realizzata per il Festival da Michelangelo Pistoletto e Angelo Savarese, a cura di Fortunato D'Amico e Francesco Saverio Teruzzi di Cittadellarte.
“Abbiamo fuso due espressioni d'arte – ha affermato l'artista Angelo Savarese - il noto “Terzo Paradiso” di Pistoletto e il mio progetto delle “Bandiere”. Da qui l'idea di creare “La Bandiera del mondo” unendo tutti i paesi. L'elemento forte è stato l'atto performante e partecipativo che si è creato con l'intervento attivo delle persone che hanno inserito una bandiera all'interno della forma realizzata. Qui in Calabria abbiamo avuto una grande partecipazione ed è significativo perché questa è una terra bistrattata che sta dimostrando di volersi riscattare e realtà come Armonie d'Arte Festival pososno essere decisive.”
“Con “La Bandiera del Mondo. 1+1=3” - ha evidenziato il curatore Fortunato D'Amico - Etica ed Estetica non sono più entità separate ma punti cardine da cui hanno origine le ispirazioni dell’Arte e la loro concretizzazione sensibile dentro l’universo del reale. Sulla spiaggia di Borgia abbiamo creato un rito per comprendere che occorre coniugarsi con gli altri per cambiare le cose. Quest'opera, infatti, ha un sottotitolo “1+1=3” che vuol significare che due persone, insieme, creano un “noi”. La Bandiera del Mondo farà un'altra tappa a Venezia il 10 settembre e poi il 16 settembre saremo a Milano per presentare l'opera e il catalogo, insieme anche a Domenico Piraina e al direttore artistico di Armonie d'Arte Festival, Chiara Giordano.”
“Questa collaborazione con Armonie d'Arte Festival – ha sottolineato l'altro curatore Francesco Saverio Teruzzi - continuerà tutto l'anno. Vogliamo tornare in Calabria, proseguendo anche la sinergia con il comune di Borgia che ha già visto il Terzo Paradiso protagonista e...........................
vorremmo anche intraprendere un discorso formativo ed educativo, coinvolendo tutta la provincia di Catanzaro.”L'iniziativa è realizzata in collaborazione con Fondazione Pistoletto-Cittadellarte.