lunedì 21 dicembre 2020

Solidarietà, attenzione, amore. A Cropani continua l'impegno dell'associazione "Ginevra" a favore dei bisognosi.


 Solidarietà, attenzione, amore. Tutto questo e molto altro nell'iniziativa promossa dall'associazione Ginevra, che ha visto i volontari raccogliere, durante il mese di Dicembre, i beni di prima necessità, pronti ad essere  consegnati in questi giorni alle famiglie più bisognose. Un atto di solidarietà che mensilmente "Ginevra"  vuole realizzare, cercando di supportare coloro che necessitano di aiuto, portando avanti questa raccolta nella sede dell'associazione, dove i volontari assemblano i "pacchi" prima di distribuirli. 

"In attesa di realizzare nuovi progetti sul territorio, come quello inerente alla nascita del Centro di aggregazione "Bella Piazza" in collaborazione con "Fondazione con il sud", vogliamo ringraziare tutti i volontari che ogni mese dedicano parte del loro tempo per organizzare il Banco alimentare e riuscire a consegnare i beni alle persone in difficoltà- fa sapere l'associazione- il nostro augurio è quello che il Santo Natale possa portare a tutti gioia, speranza e che soprattutto, molto presto, tutti potremo tornare a sorridere ed abbracciarci lasciandoci alle spalle questa pandemia che, purtroppo, sta condizionando le nostre vite".

Piccoli, ma significativi e preziosi gesti, che fanno bene al cuore. Un plauso, dunque, ai volontari di Ginevra e a tutti coloro che, donando, dimostrano amore verso il prossimo. Un sentimento che non è mai troppo.

di FRANCESCA FROIO

Fonte: lanuovacalabria.it

sabato 19 dicembre 2020

intitolazione a Jole Santelli della cittadella regionale 12 associazioni dicono no! Intanto la data è fissata per il 28 dicembre.

 Dodici associazioni e sette cittadini hanno presentato un ricorso al Tar Calabria, firmato dall’avvocato Gaetano Liperoti, per chiedere l’annullamento del provvedimento adottato da Giunta e consiglio regionale per intitolare la cittadella a Jole Santelli. 


Per il gruppo il provvedimento è “illegittimo”. I ricorrenti non si sarebbero mai aspettati la decisione da parte della Giunta e del consiglio, una decisione che definiscono “emotiva” che per il gruppo è “l’esatto contrario del comportamento che dovrebbe tenere un amministratore accorto e imparziale”. Da qui la decisione del ricorso per “impedire che l’intitolazione dell’edificio che ospita l’organo di governo della regione Calabria avvenisse con un atto, successivamente fatto proprio dal Consiglio regionaleadottato repentinamente ed emotivamente dalla Giunta Regionale, sull’onda della commozione suscitata dalla improvvisa scomparsa della presidente Santelli. E l’emozione deve essere stata talmente tanta che nella deliberazione di Giunta non vi è traccia delle motivazioni prese a giustificazione di una così fulminea intitolazione, né sono presenti i richiami agli adempimenti previsti dalle leggi dello Stato che regolamentano la materia”.

Il 28 dicembre si svolgera’ la cerimonia di intitolazione della Cittadella, la sede della Giunta regionale a Catanzaro, a Jole Santelli, la governatrice della Calabria scomparsa lo scorso 15 ottobre.

“Nei prossimi giorni sarete informati su tutto il cerimoniale”, ha aggiunto Spirli’ specificando che l’iniziativa, ovviamente, sara’ organizzata nel rispetto delle misure anti Covid 19 e dovrebbe prevedere la presenza di vari rappresentanti istituzionali. Lo ha annunciato il .....

Comune di Pentone e Rotary di Cropani regalano tre alberi di Natale per la comunità

 

 Pentone CZ: Il Gruppo "Pezzottare" anche quest'anno ha allestito il tradizionale albero di Natale 

Ancora una bella iniziativa nel centro presilano. Natale in tempo di Covid, ma pur sempre Natale. Allora che si fa … si lascia tutto nell’indifferenza più generale? Intanto la luce va curata e così compaiono le luminarie. E gli alberi di Natale? Ci sono pure e questa volta le sinergie funzionano. 3 alberi da inaugurare dopo allestimenti vari. Il primo inaugurato ieri sera. Ad offrirlo il Rotary di Cropani che con Pentone ha un rapporto privilegiato anche perché il Presidente, Gina Tallarico, da pentonese, ha voluto fortemente che quest’albero abbellisse il centro di Pentone. Una cerimonia sobria e nel rispetto delle norme con tanto di diretta facebook per procedere all’accensione. L’amministrazione comunale guidata dal Sindaco Vincenzo Marino ha inteso così promuovere questa collaborazione. L’albero offerto dal Rotary però ha anche un altro valore. E’ stata promossa infatti una ulteriore condivisione con la scuola media. I ragazzi infatti hanno realizzato delle palline artigianali con dentro dei messaggi di legalità. Un albero della legalità dunque che campeggia nei pressi del Monumento dei Caduti e che con la sua luce darà lustro alle festività. Il Sindaco ha inteso ringraziare il Rotary e evidenziare come le collaborazioni devono essere funzionali e significative come in questo caso. Anche la Presidente ha ricordato il valore della legalità che attraverso la scuola fa parte di un albero speciale e significativo. Poi canti natalizi grazie a Morena Zappia, la piccola allieva del maestro Amerigo Marino. Tante luci. Tanti significati e soprattutto tanta condivisione per un Natale che sarà vissuto, sebbene in tono minore,  ma .............. pur sempre all’insegna della gioia e della sensibilità.

Fonte: lanuovacalabria.it

venerdì 18 dicembre 2020

San Pietro Magisano ritorna nel suo antico splendore l'antichissimo S.S. Crocifisso custodito nel Santuario Madonna della Luce

 E' tornato all'originario splendore l'antichissimo SS. Crocifisso, di autore ignoto, scolpito in legno di pero e custodito da secoli all'interno del Santuario della Madonna della Luce a San Pietro di Magisano.




    L'opera, la cui fattura era stata attribuita ad un periodo più recente, intorno al 1800, mentre in realtà sarebbe databile in un periodo che va dalla fine del Quattrocento agli albori del Cinquecento, è da tempo collocata nella prima arcata laterale sinistra del santuario, edificato pochi decenni dopo l'anno Mille (1064), proprio laddove vi era un altare ligneo poi rimosso negli anni Cinquanta.
    A restituire l'originaria bellezza alla scultura è stato il restauro effettuato nell'ambito del progetto "RestauriAmo", realizzato in collaborazione con l'Ufficio Beni Culturali della Diocesi di Catanzaro-Squillace diretto da don Maurizio Franconieri e sotto l'egida della Soprintendenza di Cosenza. Il lavoro di recupero del manufatto, che a breve sarà riposizionato nella sua sede naturale, è stato attuato per volontà di don Franconiere e del parroco di San Pietro Magisano don Simone Marchese, con l'apporto gratuito del restauratore Giuseppe Mantella coadiuvato da Dante Palmerini, ricercatore e operatore della Diocesi di Catanzaro-Squillace.
    Una scoperta, la nuova datazione, avvenuta poco a poco.

    Il Crocifisso per secoli, infatti, è rimasto avvolto da una sorta di corazza di stucco ridipinto che ne aveva celato la condizione naturale. Sono stati necessari sei mesi di meticoloso lavoro al restauratore Mantella per riuscire ad avere ragione di un intervento attuato anche grazie a moderne indagini diagnostiche che hanno consentito di portare alla luce la particolare tecnica esecutiva. Il manufatto è stato realizzato all'epoca in legno mediante assemblaggio delle varie parti del corpo: testa, tronco (fino all'altezza delle ginocchia), arti superiori, gambe e porzioni di legno applicate anche nella realizzazione del perizoma. "Non c'è un chiodo di ferro in questa scultura - ha spiegato Mantella - ma tutto è stato realizzato con particolare maestria in legno di pero stagionato perfettamente, al punto che il materiale è privo di tarli. Il restauro dell'opera - ha aggiunto - è stato condiviso ed è questo il sistema con il quale in sinergia dobbiamo guardare al nostro patrimonio artistico per valorizzarlo nel migliore modo possibile".
    Non si hanno notizie certe sull'autore dell'opera, anche se è presumibile che la fattura sia da collegare al contesto produttivo di un'ignota bottega presente nel territorio di Taverna, di cui San Pietro Magisano all'epoca era casale.
    Elemento questo sottolineato da Palmerini e suffragato dalla ricca presenza di sculture molto simili distribuite in tutte o quasi le chiese della zona presilana.
    Il Santuario della Madonna della Luce di San Pietro Magisano, meta di un pellegrinaggio religioso che si rinnova da secoli il 7 e l'8 settembre di ogni anno con la processione del quadro e della statua della Vergine originariamente custoditi nell'Abbazia basiliana di Peseca, oltre che luogo di autentica spiritualità per tutta la ..........

realtà presilana catanzarese, si conferma scrigno di tracce di un passato storico artistico di grande importanza, come ha dimostrato anche la presenza di una Croce Astile, anche questa riscoperta e catalogata da qualche anno, che ricorda i manufatti delle botteghe napoletane.

di Clemente Angotti Fonte ANSA

giovedì 17 dicembre 2020

Sequestrate 71 villette abusive costruite sul demanio marittimo. 67 sono gli indagati Erano li in bella mostra nel comune di Stalettì da tantissimi anni .

 La baia di Caminia di nuovo sotto i riflettori. Le forze dell’ordine nelle prime ore del mattino hanno dato avvio all’ordinanza di sgombero delle abitazioni etichettate come abusive (61 immobili) nella frazione marina di Stalettì. L’operazione non è passata inosservata considerando il numero di vetture uscite dalla caserma della Compagnia di Soverato. Da mesi è aperta la questione sulle abitazioni costruite a ridosso dell’arenile e della ferrovia di Stalettì, una vicenda al centro di complicati passaggi giudiziari. Stamattina il blitz che ha sorpreso tutti e che certamente susciterà reazioni.


Alle prime luci dell’alba di questa mattina i Carabinieri del Comando Provinciale di Catanzaro hanno posto i sigilli a 71 villette abusive in località Panaja Caminìa, la rinomata località turistica nel comune di StalettìLe abitazioni, costruite abusivamente lungo la spiaggia e a ridosso della linea ferroviaria, sono da tempo soggette a provvedimenti di sgombero, e gli stessi abitanti hanno subito negli anni diverse condanne che, almeno in teoria, li avrebbero dovuti allontanare dalle case. La vicenda era finita addirittura al Tar, vista la pretesa dei proprietari di legittimare le costruzioni in base ad una presunta delibera del 1964, che tuttavia è stata annullata proprio dal tribunale amministrativo in quanto il Comune avrebbe disposto “una superficie che non gli appartiene”, rigettando il ricorso.

Sia nel 2006 che nel 2016 è stata accertata la proprietà demaniale del terreno, sul quale, oltre alle abitazioni, è stato costruito anche un ampio parcheggio e ben nove bungalow da adibire a bar e ritrovi. Il tutto, abusivamente e sulla spiaggia. L’operazione è stata guidata dal colonnello dei Carabinieri, Giuseppe Carubia, dal comandante della Procura di Caranzaro, maggiore Gerardo Lardieri, e coadiuvata dal tenente della Guardia Costiera di Soverato, Augusto Cipollone. Il provvedimento è stato varato dal Gip Filippo Aragona su .......

mercoledì 16 dicembre 2020

La bella storia del centenario Aldo nativo di Zagarise con la tenacia da vero Calabrese ha superato una brutta caduta e dribblato il covid.

  Aldo originario di Zagarise CZ  ha combattuto la seconda guerra mondiale e vive da tempo in Umbria. Con la tempra di vero Calabrese ha 100 anni  supera una brutta frattura al femore e ‘dribbla’ il Covid



Aldo Martino è abituato alle sfide. Nato a Zagarise nell’ottobre del 1920, ha combattuto la seconda guerra mondiale in Libia dove è stato fatto prigioniero dagli inglesi. Poi è stato per sei anni in India, poi in America. Compiuti i 100 anni lo scorso 26 ottobre, ha dovuto fare i conti con l’ennesima sfida, una brutta frattura del femore che quasi sempre si rivela fatale per gli anziani di quell’età. Eppure “nonno Aldo” ha superato anche questa, stupendo il personale sanitario di Villa Cecilia che non si aspettavano una ripresa così rapida. In più, il “calabrese di ferro” ha anche evitato il Covid, pur essendo venuto a contatto con un congiunto risultato positivo. Con il carattere forte e tenace da vero  calabrese che non si arrendono mai. Uno straordinario esempio viene dal centenario Aldo Martino, originario di Zagarise, che in Umbria – regione dove risiede da svariati anni – è riuscito a sconfiggere una brutta frattura del femore e “dribblare” il Covid. Risultato: contro ogni previsione, “nonno Aldo” è tornato con le sue gambe a casa per festeggiare il Natale con i suoi cari e in particolare con le figlie Florence e Carmela che vivono a Perugia. Questa bella storia ha suscitato molta commozione in Umbria e anche i giornali locali se ne sono occupati, mettendo in risalto l’efficienza di una struttura di riabilitazione di Passignano sul Trasimeno, ma .... soprattutto la fibra indistruttibile di questo calabrese davvero speciale.