Verso il 25aprile: una strada e una targa per i partigiani sersalesi.
In occasione dei 400 anni di Sersale e per il 70° della Liberazione, l'anno scorso, alcuni compagni hanno fatto una ricerca informale tra i sersalesi e negli archivi di Organizzazioni Partigiane italiane riportando alla luce almeno una decina di partigiani. Anche se ancora mancano i dati di diverse Commissioni regionali tra cui la Lombardia, questi archivi sono ora consultabili online (https://www.partigianiditalia.beniculturali.it/), perché interamente digitalizzati dalla Fondazione Ferruccio Parri col patrocinio del Ministero dei Beni Culturali.
Qualche settimana fa Rifondazione Comunista Sersale ha inviato i risultati di questa ricerca a
Città di Sersale
e all'
Anpi Comitato Provinciale Catanzaro
per
chiedere l'intitolazione di una "via dei partigiani sersalesi", nella nuova toponomastica, e la posa di una targa commemorativa.
Questa ricerca ha riempito d'orgoglio chi l'ha condotta. E' stato sorprendente scoprire quanti sersalesi hanno avuto un ruolo riconosciuto dallo Stato nella
#Resistenza, abituati ad una narrazione che vede il meridione d'Italia poco partecipe alla lotta di Liberazione dal nazifascismo.
Ma soprattutto, man mano che abbiamo scoperto i nomi di nostri compaesani, abbiamo coinvolto i loro discendenti, chiedendo conferme o storie. In alcuni casi, i nipoti ci hanno detto che neanche loro conoscevano il passato partigiano dei loro nonni. Spesso, come ci hanno raccontato i figli, le atrocità della guerra, gli eccidi e le sofferenze cui hanno assistito, hanno spinto molti di questi protagonisti della storia a custodirne privatamente il ricordo.
Gli accenni dati ai figli o le scatole coi ricordi di guerra sono rimasti solo confidenze, senza il prezioso lavoro di ricostruzione e di memoria che altrove hanno compiuto l'ANPI e le altre associazioni di reduci, ma grazie a questa ricerca possiamo ora riaprirle e destare la curiosità di altri che vorranno ricercare, in primis le scuole sersalesi a cui regaliamo questi spunti (http://rifondasersale.ning.com/.../400-anni-di-sersale-75...).
Proprio per queste ragioni - orgoglio e memoria - riteniamo sia doveroso rendere omaggio ai propri compaesani che si sono distinti e sono stati protagonisti della lotta al nazifascismo. Abbiamo trasmesso al Comune le schede di riconoscimento di questi partigiani, ritrovate negli archivi o donateci dagli eredi e le loro storie, insieme alla richiesta di intitolazione di una strada e alla posa di una targa ricordo.
Vogliamo che tutti sappiano che Carmine Antonio, militare in Grecia, non è finito in un campo di prigionia tedesco solo grazie a delle forbici con cui si è ferito e all'Esercito Popolare di Liberazione della Jugoslavia cui si unì; oppure di Giuseppe, curato dai partigiani di Tito a cui si era aggregato dopo lo sbando dell'esercito italiano; o di Salvatore, unico di tre fratelli ad essere sopravvissuto alla guerra, rientrato a Sersale ben oltre la fine delle ostilità quando tutti lo credevano morto; oppure di Tommaso, il cui nome è su una lapide commemorativa dei caduti della resistenza ad Agliano Terme (AT), membro della stessa colonna del mitico comandante Nord (quello del libro Il Partigiano Johnny); di Antonio, catturato e torturato dall'OVRA a Torino, e poi illustre cittadino impegnato e storico presidente ANPI a Grugliasco; o Binda, Teresina, Franco, nomi di battaglia di altri Sersalesi, con ruoli attivi e di responsabilità nelle brigate partigiane piemontesi; e ancora Lino, studente/operaio e partigiano a soli 17 anni!
Vogliamo ricordare Antonio, che non ha mai voluto raccontare molto al figlio della sua esperienza nella resistenza del Canavese. Oppure di Vincenzo, neanche riconosciuto partigiano, ma testimone dell'esperimento di Repubblica Partigiana dell'Ossola (cui prese parte Terracini), ma così disgustato dalla guerra che abbandonò l'Arma per un posto in fabbrica.
Vogliamo ricordare, attraverso i loro nomi e una via, cosa fu la #Liberazione: una fucina di valori e ideali, trascritti nella Costituzione repubblicana che garantisce oggi pace, diritti e sicurezza. Un esperienza collettiva che ha forgiato una nazione umiliata e fustigata da un ventennio di dittatura.
Riteniamo che la memoria sia dovere civico di chiunque, ma lo è ancor di più il riconoscimento a chi ha lottato e ha trasmesso i valori della giustizia e della libertà ai propri figli, credendo che mai più toccasse a nessuno imbracciare un fucile per uccidere i suoi simili, i suoi fratelli.
In questi tempi di facile revisionismo o di 'disinteresse' verso una pagina viva della storia italiana è opportuno riscoprire storie e uomini che ne furono protagonisti. Il nostro obiettivo non è semplice commemorazione ma trasmissione di un testimone alle generazioni future che vorranno ricostruire, ricercare e ripercorrere l'impegno civile di questi sersalesi. La curiosità che abbiamo involontariamente acceso negli eredi, ci ha portato nel tempo ad allargare il numero dei partigiani sersalesi a una quindicina, ma molti altri saranno presenti negli archivi non ancora digitalizzati, nei fascicoli matricolari conservati al comune o al Distretto Militare, nei cassetti delle case dei sersalesi.
Perciò oltre ad essere certi che l'Amministrazione Comunale non perderà l'occasione di omaggiare questi illustri cittadini, cogliamo l'occasione per rivolgere un appello alla istituzioni scolastiche di Sersale, all'ANPI e ai sersalesi tutti di approfondire queste ricerche.
Lo dobbiamo ai nostri nonni, lo dobbiamo a questi uomini che hanno fatto l'Italia. Lo dobbiamo alla Resistenza!
Qui di seguito i nomi e alcune schede dei partigiani nati o residenti a Sersale all’epoca del loro riconoscimento: