sabato 9 ottobre 2021

Catanzaro, sanzionate 8 aziende zootecniche, 24 cani di razza maremmana per la custodia delle greggi, senza microchip. Operazione dei Carabinieri Forestale di Taverna

 Dopo il triste epilogo costato la vita ad una giovane ragazza in provincia di Catanzaro, sono stati intensificati i controlli sui cani utilizzati per la custodia delle greggi in tutta la provincia, nell’ambito di una mirata campagna programmata dal Comando Regione Carabinieri Forestale “Calabria” in tutta la regione.


In particolare, militari della stazione Carabinieri Forestale di Taverna, hanno eseguito, nel comprensorio silano, numerose verifiche presso le aziende zootecniche che utilizzano cani per la sorveglianza del proprio gregge. Dai controlli effettuati in varie località nei comuni di Taverna e Sorbo San Basile, è emerso che, ben otto aziende zootecniche utilizzavano complessivamente 24 cani di razza maremmana e meticcia per la protezione e custodia delle greggi, senza avere il previsto microchip di riconoscimento e, conseguentemente, senza essere iscritti all’anagrafe canina. A ciascuno dei titolari degli allevamenti sono state contestate le relative violazioni amministrative, per un totale superiore ai 1000 euro, impartendo anche le specifiche prescrizioni di procedere all’immediata  registrazione degli animali, previa applicazione del microchip, che consente facilmente l’identificazione a  distanze degli animali e il loro inserimento nelle banche dati dell’anagrafe delle Asp.

giovedì 7 ottobre 2021

Arrestato nel catanzarese pericoloso latitante era in un bunker dentro una fabbrica di inerti con compagna e figlia.

 È finita la latitanza di Cosimo Damiano Gallace, 60 anni, esponente di spicco dell’omonimo clan di Guardavalle. Era irreperibile dal novembre 2020 quando era diventata definitiva la condanna nell’inchiesta Appia. Ad aprile era sfuggito anche all’arresto nell’ambito dell’operazione Molo 13 coordinata dalla Dda di Catanzaro. I carabinieri del Nucleo investigativo del Comando di Catanzaro lo hanno arrestato a Isca all’interno di una fabbrica con lui ci sarebbero state la moglie e la figlia.



Si nascondeva in un bunker ricavato nella sua camera da letto Cosimo Damiano Gallace, 60enne boss dell’omonima ‘ndrina e ricercato da un anno perché condannato a scontare una pena di 14 anni di carcere per associazione di tipo mafioso.Gallace aveva trovato rifugio ad Isca sullo Ionio. Al momento dell’irruzione dei carabinieri del nucleo investigativo di Catanzaro, con i colleghi del Gis e supportati dallo squadrone eliportato “Cacciatori Calabria”, del latitante non c’era alcuna traccia. I militari sono infatti entrati nell’abitazione di uno stabile, con annessa cava di inerti, di una ditta locale di produzione di calcestruzzo e, nella camera da letto, vi hanno trovato la compagna 34enne del ricercato e la figlia di 4 anni. Ma i carabinieri, certi della presenza del 60enne, hanno effettuato una perquisizione al termine della quale hanno trovato Gallace in un bunker attrezzato di un accesso nascosto da una falsa parete, posta sotto una specchiera della camera. La porta del nascondiglio, collegata a un congegno meccanico, poteva essere aperta esclusivamente ruotando uno dei tre pomelli, quello centrale, di un adiacente attaccapanni a muro. Nel corso della perquisizione, i militari hanno trovato un trolley contenente circa 35 mila euro in contanti, un tablet, nove telefoni cellulari di cui due danneggiati dall’interessato prima di essere scoperto nel bunker. Inoltre vi erano varie sim non ancora attive e l’hard disk dell’impianto di videosorveglianza con monitor affianco alla tv, in sala da pranzo, per controllare 24 ore su 24 l’area esterna all’abitazione, tra l’altro dotata di allarme e di cane da guardia di grossa taglia. Gallace, ritenuto il boss dell’omonima ‘ndrina di Guardavalle con articolazioni ad Anzio, Nettuno, in Lombardia, Piemonte e Toscana, era ricercato dal 25 novembre 2020 a seguito di un ordine di carcerazione, emesso dalla Corte d’Appello di Roma, in quanto condannato a 14 anni per associazione mafiosa e associazione finalizzata al traffico illecito di stupefacentiInoltre, a suo carico pende un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa il 15 marzo 2021 dal gip del Tribunale di Catanzaro, e al ............. 

martedì 5 ottobre 2021

Ecco i nomi del nuovo consiglio. Tutti voti di tutti i candidati risultati dettagliati delle votazioni regionali.

 

Occhiuto vince con il 54%. Sette seggi a Forza Italia, 4 a FdI e Lega, 5 al Partito Democratico


 nel dettaglio: Occhiuto prende 20 consiglieri7 vanno ad Amalia Bruni e 2 a Luigi De Magistris. Nel dettaglio 7 vanno a Forza Italia4 a Fratelli d'Italia4 alla Lega2 a Forza Azzurri e Coraggio Italia1 all'Udc. Nel centrosinistra 5 al Partito Democratico e 2 al Movimento 5 Stelle. E 2 a De Magistris Presidente.

IL NUOVO CONSIGLIO................

lunedì 4 ottobre 2021

Abusivismo edilizio, furti in un negozi, coltivazioni di marijuana, furti di auto e gasolio. 4 arresti e 14 denunce nel Catanzarese durante vari controlli

 Quattro arresti, 14 denunce e 25mila euro di multe. Sono i numeri del bilancio dei controlli dei carabinieri di Catanzaro. Le attività sono state svolte con la collaborazione dei militari del Nucleo Ispettorato del Lavoro e quelli del Nucleo Cinofili di Vibo Valentia.


Sono state fermate e controllate 1662 persone e 1192 veicoli, controllati 201 esercizi commerciali, mentre 160 sono state le verifiche a pregiudicati sottoposti a regimi alternativi al carcere. A Catanzaro Lido sono state denunciate quattro persone ritenute responsabili di due furti in un negozio di una catena internazionale di prodotti tecnologici e di una rivendita di materiale per il “fai da te”. A Vallefiorita e Catanzaro nei quartieri Santa Maria e Lido invece, il fiuto dei cani del Nucleo Cinofili ha permesso di scoprire quattro coltivazioni di marijuana e arrestare due dei coltivatori, mentre altri 2 sono stati denunciati. A Soverato, tre giovani tra i 21 e 26 anni sono stati denunciati per un furto di gasolio perpetrato di notte all’interno di un plesso scolastico. Sempre a Catanzaro Lido, una 46enne di nazionalità ucraina ma residente in città è stata fermata e denunciata dai Carabinieri perché, sotto l’effetto di sostanze alcoliche, ha importunato i clienti di una nota pizzeria e, all’atto del controllo, non ha esibito i documenti di riconoscimento. Nella stessa località, un sorvegliato speciale con obbligo di soggiorno nel comune di Simeri Crichi è stato arrestato perché sorpreso senza autorizzazione al di fuori del comune di residenzaMentre a Conflenti, un pregiudicato è stato denunciato poiché fermato alla guida di un veicolo rubato, subito restituito al legittimo proprietario. I Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro hanno controllato decine di aziende e per tre di queste con sede a Nocera Terinese, Squillace e Montepaone hanno comminato multe per circa 25 mila euro, in quanto ritenute responsabili di aver impiegato personale in nero. A Marcellinara, un 33enne è stato denunciato per abusivismo edilizio per aver realizzato, senza alcuna autorizzazione, nel proprio giardino una piscina e un ampliamento dell’abitazione costruendo in totale 9 manufatti abusivi quale dependance dell’immobile e accessori alla citata piscina. Mentre a Settingiano, è stato deferito un pregiudicato 55enne per aver appiccato un incendio a un cumulo di sterpaglie in località Valdaro.

Platania, un pregiudicato 26enne veniva fermato dai Carabinieri alla guida di ........

sabato 2 ottobre 2021

Le mani della ndrangheta dentro l'ASP di Catanzaro. Tredici condanne e tre assoluzioni scaturiti dall’inchiesta Quinta Bolgia

 Tredici condanne e tre assoluzioni sono state comminate dal gup di Catanzaro nell'ambito del procedimento denominato "Quinta Bolgia", istruito dalla Dda di Catanzaro, che coinvolge dirigenti medici, infermieri, imprenditori nel settore delle onoranze funebri e loro dipendenti, tutti legati all'Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro e all'ospedale di Lamezia Terme in particolare.


    Un'indagine che ha dato la stura all'insediarsi della commissione d'accesso antimafia nell'Asp di Catanzaro che ha portato al commissariamento. l gup ha condannato Giuseppe Perri, ex direttore generale dell'Asp di Catanzaro, a 8 mesi (escluse le aggravanti mafiose); Diego Putrino, di 39 anni, amministratore della Putrino service srl, a 9 anni e 6 mesi; Diego Putrino, di 54 anni, socio al 95% e amministratore delle altre società legate alla famiglia Putrino, a 9 anni e 6 mesi; Pietro Putrino, a capo dell'omonimo gruppo imprenditoriale, 11 anni; Vincenzo Torcasio, dipendente della ditta Putrino, a 9 anni e 4 mesi; Silvio Rocca, socio unico e amministratore della società Rocca Snc, a 10 anni e 6 mesi; Ugo Bernardo Rocca, a 9 anni e 2 mesi; Franco Antonio Di Spena, a 2 anni e 8 mesi, dipendente della Rocca servizi, (assolto dall'associazione mafiosa). Le società La Pietà Putrino, Croce Rosa Putrino, Putrino Service, Rocca servizi e Pietro Rocca, in persona dei legali rappresentati, responsabili di illeciti amministrativi, sono state condannate al pagamento della sanzione pecuniaria di 206.400 euro ciascuna.
    Assolti, per non avere commesso il fatto, gli infermieri dell'ospedale di Lamezia Terme Roberto Frank Gemelli e Sebastiano Felice Corrado Mauceri, e l'ex direttore amministrativo dell'Asp di Catanzaro Giuseppe Pugliese perché il fatto non sussiste.
    Il gup ha inoltre disposto la confisca per la .......................