Sulla base del bollettino della Protezione civile Regionale che ha diramato rischio allerta meteo arancione, Catanzaro come tanti centri sulla costa ionica hanno fatto un ordinanza di chiusura delle scuole. Il provvedimento si rende necessario, in via precauzionale, in previsione del rischio di rovesci di forte intensità, che potrebbe rendere difficoltoso il raggiungimento delle scuole e degli impianti sportivi con mezzi pubblici e privati. Nel capoluogo di regione e stata predisposta anche il COC, Centro operativo Comunale, per monitorare l’evoluzione delle condizioni meteo e predisporre ogni misura necessaria per scongiurare eventuali pericoli a tutela della sicurezza e pubblica incolumità. L’ordinanza di chiusura, per domani 14 ottobre, per le scuole di ogni ordine e grado statali e paritarie di Catanzaro (compresi i servizi educativi per l’infanzia e per la scuola dell’infanzia pubblici e privati, asili nido pubblici e privati e ludoteche, attività scolastiche ed extrascolastiche), in seguito al bollettino di Allerta meteo Arancione, emesso dalla Protezione Civile regionale, e che prevede dal pomeriggio di oggi, fino alla mezzanotte di domani, rovesci temporaleschi e vento consigliando a chi può di non uscire dalle proprie abitazioni. In aggiunta alle ......
mercoledì 13 ottobre 2021
Nel catanzarese, lite al semaforo degenerata in un accoltellamento, un 19enne raggiunto da un fendente alla zona lombare da un 29enne.
Una lite al semaforo degenerata in un accoltellamento. Protagonisti della vicenda, avvenuta intorno alle undici e mezza di sera di sabato scorso, 9 ottobre, in Piazza Dante a Chiaravalle Centrale, nel catanzarese, due persone.
Ad avere la peggio un 19enne di Torre di Ruggiero, raggiunto da un fendente alla zona lombare infertogli da un 29enne fruttivendolo ambulante di Chiaravallese, tra l’altro già noto alle Forze dell’Ordine. Luogo del fatto - scatenatosi dal mancato rispetto del rosso - il semaforo che si trova all’altezza del restringimento della carreggiata in Via Mario Ceravolo, e che impone il senso unico alternato. Il 19enne, dopo essere rimasto ferito fortunatamente in modo non grave, spaventato si è recato subito al pronto soccorso dell’Ospedale di Soverato. Al medico ha però raccontato di essersi ferito su una ringhiera in ferro, a causa di una caduta. Spiegazione che non ha convinto il dottore, che ha invece e subito compreso che era stato attinto da un’arma da taglio ferro. Per questo i sanitari hanno avvisato i Carabinieri che, arrivati in ospedale, hanno sentito il ragazzo. La vittima, terrorizzata dalla possibilità di essere oggetto di un’ulteriore e peggiore ritorsione da parte dell’aggressore qualora ne avesse fatto il nome, aveva per questo ed inizialmente fornito una differente versione ai medici, ma poi ha raccontato cosa gli fosse accaduto veramente. Come dicevamo un mancato rispetto dell’unico semaforo di Chiaravalle, poi la discussione che è degenerata tragicamente nell’accoltellamento e la fuga in ospedale.I Carabinieri, raccolte le dichiarazioni della vittima, si sono recati a casa del 29enne dove quest’ultimo, vistosi scoperto, ha consegnato spontaneamente l’arma, un coltellino svizzero multiuso, con cui aveva ferito poche ore prima l’altro giovane. Nonostante la collaborazione del presunto aggressore, i Carabinieri hanno deciso comunque di procedere alla perquisizione dell’abitazione dove hanno ritrovato e sequestrati una pistola, un revolver 38 special con la matricola abrasa. Già carica con 6 proiettili, pulita e pronta per l’uso, l’arma era tenuta in un marsupio, tra gli indumenti riposti nell’armadio della sua camera da letto. Il fruttivendolo chiaravallese è stato così arrestato in flagranza di reato per detenzione clandestina di arma da fuoco e denunciato per le lesioni personali causate al 19enne, che è tuttora ricoverato nell’ospedale nosocomio soveratese. L’arresto è stato.-.............
lunedì 11 ottobre 2021
Cropani, botte da orbi alle poste. Pestato mentre era in fila trasportato all'ospedale per gravi ferite, tra cui un trauma cranico, la frattura del naso e dei denti rotti.
È stato pestato mentre era in fila alle Poste di Cropani Marina: il tutto risale al 28 agosto scorso e da quanto appurato a scatenare l’aggressione sarebbe stata una questione banale, ovvero l’ordine d’arrivo nella filiale.
La vittima è un 49enne marocchino e quest’oggi, per quell’aggressione, è finito in arresto un 56enne con precedenti penali. L’aggredito aveva allora riportato delle gravi ferite, tra cui un trauma cranico, la frattura del naso e dei denti rotti dopo aver subito una serie ripetuta di calci e pugni. il 56enne, dopo aver colpito la vittima, avrebbe poi continuato indisturbato le operazioni allo sportello, e concluse le sue “faccende” se ne era così andato via. Immediati furono i soccorsi per il 49enne che fu trasportato e ricoverato nell’ospedale di Catanzaro, in prognosi riservata. Subito dopo l’accaduto i carabinieri di Cropani hanno avviato le indagini. Si sono recati in ospedale per sentire la testimonianza della vittima e incrociando i dati, hanno identificato il presunto aggressore. A distanza di poche settimane il gip del Tribunale del capoluogo ha dunque emesso a suo carico un’ordinanza di misura cautelare dei domiciliari. I Carabinieri hanno arrestato il 56enne che, anche in quel momento, ha ........
sabato 9 ottobre 2021
Catanzaro, sanzionate 8 aziende zootecniche, 24 cani di razza maremmana per la custodia delle greggi, senza microchip. Operazione dei Carabinieri Forestale di Taverna
Dopo il triste epilogo costato la vita ad una giovane ragazza in provincia di Catanzaro, sono stati intensificati i controlli sui cani utilizzati per la custodia delle greggi in tutta la provincia, nell’ambito di una mirata campagna programmata dal Comando Regione Carabinieri Forestale “Calabria” in tutta la regione.
In particolare, militari della stazione Carabinieri Forestale di Taverna, hanno eseguito, nel comprensorio silano, numerose verifiche presso le aziende zootecniche che utilizzano cani per la sorveglianza del proprio gregge. Dai controlli effettuati in varie località nei comuni di Taverna e Sorbo San Basile, è emerso che, ben otto aziende zootecniche utilizzavano complessivamente 24 cani di razza maremmana e meticcia per la protezione e custodia delle greggi, senza avere il previsto microchip di riconoscimento e, conseguentemente, senza essere iscritti all’anagrafe canina. A ciascuno dei titolari degli allevamenti sono state contestate le relative violazioni amministrative, per un totale superiore ai 1000 euro, impartendo anche le specifiche prescrizioni di procedere all’immediata registrazione degli animali, previa applicazione del microchip, che consente facilmente l’identificazione a distanze degli animali e il loro inserimento nelle banche dati dell’anagrafe delle Asp.
giovedì 7 ottobre 2021
Arrestato nel catanzarese pericoloso latitante era in un bunker dentro una fabbrica di inerti con compagna e figlia.
È finita la latitanza di Cosimo Damiano Gallace, 60 anni, esponente di spicco dell’omonimo clan di Guardavalle. Era irreperibile dal novembre 2020 quando era diventata definitiva la condanna nell’inchiesta Appia. Ad aprile era sfuggito anche all’arresto nell’ambito dell’operazione Molo 13 coordinata dalla Dda di Catanzaro. I carabinieri del Nucleo investigativo del Comando di Catanzaro lo hanno arrestato a Isca all’interno di una fabbrica con lui ci sarebbero state la moglie e la figlia.
Si nascondeva in un bunker ricavato nella sua camera da letto Cosimo Damiano Gallace, 60enne boss dell’omonima ‘ndrina e ricercato da un anno perché condannato a scontare una pena di 14 anni di carcere per associazione di tipo mafioso.Gallace aveva trovato rifugio ad Isca sullo Ionio. Al momento dell’irruzione dei carabinieri del nucleo investigativo di Catanzaro, con i colleghi del Gis e supportati dallo squadrone eliportato “Cacciatori Calabria”, del latitante non c’era alcuna traccia. I militari sono infatti entrati nell’abitazione di uno stabile, con annessa cava di inerti, di una ditta locale di produzione di calcestruzzo e, nella camera da letto, vi hanno trovato la compagna 34enne del ricercato e la figlia di 4 anni. Ma i carabinieri, certi della presenza del 60enne, hanno effettuato una perquisizione al termine della quale hanno trovato Gallace in un bunker attrezzato di un accesso nascosto da una falsa parete, posta sotto una specchiera della camera. La porta del nascondiglio, collegata a un congegno meccanico, poteva essere aperta esclusivamente ruotando uno dei tre pomelli, quello centrale, di un adiacente attaccapanni a muro. Nel corso della perquisizione, i militari hanno trovato un trolley contenente circa 35 mila euro in contanti, un tablet, nove telefoni cellulari di cui due danneggiati dall’interessato prima di essere scoperto nel bunker. Inoltre vi erano varie sim non ancora attive e l’hard disk dell’impianto di videosorveglianza con monitor affianco alla tv, in sala da pranzo, per controllare 24 ore su 24 l’area esterna all’abitazione, tra l’altro dotata di allarme e di cane da guardia di grossa taglia. Gallace, ritenuto il boss dell’omonima ‘ndrina di Guardavalle con articolazioni ad Anzio, Nettuno, in Lombardia, Piemonte e Toscana, era ricercato dal 25 novembre 2020 a seguito di un ordine di carcerazione, emesso dalla Corte d’Appello di Roma, in quanto condannato a 14 anni per associazione mafiosa e associazione finalizzata al traffico illecito di stupefacenti. Inoltre, a suo carico pende un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa il 15 marzo 2021 dal gip del Tribunale di Catanzaro, e al .............