giovedì 28 ottobre 2021

Nel Catanzarese, costretta a subire atti sessuali contro la sua volontà, picchiata, maltrattata. Dopo anni di soprusi fa arrestare suo marito.

  


I carabinieri della Compagnia di Soverato, in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip su richiesta della Procura di Catanzaro, hanno arrestato, a Badolato, un uomo, già noto alle forze dell'ordine, perché ritenuto responsabile di maltrattamenti in famiglia, lesioni personali e violenza sessuale. In particolare, le indagini dei carabinieri scaturite dalla denuncia della vittima, avrebbero consentito di ricostruire i maltrattamenti, fisici e verbali, posti in essere nei confronti della moglie iniziati sin dal principio del loro rapporto e culminati nell'episodio di violenza verificatesi qualche giorno. Dagli accertamenti sarebbe emerso come l'uomo vessasse psicologicamente e fisicamente la donna, umiliandola in più occasioni e picchiando la vittima, fino a costringerla a subire atti sessuali contro la sua volontà. Solo dopo l'ultima violenza, la donna ha trovato la forza di denunciare il marito ai carabinieri, che hanno attivato il cosiddetto "Codice Rosso", informando immediatamente la Procura diretta da Nicola Gratteri, che dopo di ulteriori approfondimenti, ha ............................. chiesto ed ottenuto dal Gip l'emissione di un'ordinanza cautelare a carico dell'uomo. L'arrestato, al termine delle formalità, su disposizione del Gip Gaia Sorrentino, come richiesto dal pm Saverio Sapia, che ha diretto e coordinato le indagini, è stato portato nella Casa Circondariale di Catanzaro-Siano. 

FONTE (ANSA).

mercoledì 27 ottobre 2021

Calabria, da domani rischio uragano mediterraneo, arriva il "Medicane" vento impetuoso e piogge torrenziali.

 


Il vortice ciclonico che sta imperversando con estrema violenza sulla Sicilia orientale (zona ionica), dopo una temporanea perdita di forza, da domani si rinforzerà ulteriormente e raggiungerà la Sicilia nel corso di venerdì. Il team del sito www.iLMeteo.it avvisa che dopo un mercoledì sicuramente meno piovoso per la Sicilia e di bel tempo sul resto d’Italia, da domani il ciclone si incamminerà verso l’isola con il rischio che diventi un pericoloso medicane. Questo termine deriva dalla fusione delle parole inglesi MEDIterranean hurriCANE, letteralmente «uragano del Mediterraneo» in quanto per le caratteristiche fisiche della struttura atmosferica ricorda i «mostri» che si formano sugli oceani. Se ciò dovesse concretizzarsi il maltempo diventerà davvero ancora pesante soprattutto sulla Sicilia centro-orientale, settentrionale e poi sulla Calabria ionica, che verranno sferzate da venti tempestosi, piogge battenti e insistenti per oltre 24-48 ore. Se giovedì pioverà diffusamente soltanto sulla Sardegna, sarà venerdì la giornata cruciale nella quale il possibile medicane, posizionato proprio sulla Sicilia, scatenerà tutta la sua violenza sull'isola e sulla Calabria ionica. Il resto d’Italia invece se ne starà a guardare, grazie al riparo offerto dall’alta pressione. Attorno al centro depressionario i venti potrebbero soffiare con raffiche superiori ai 100 km/h generando intense mareggiate sulle coste.

Nel dettaglio......

sabato 23 ottobre 2021

Benvenuti sulla SS 106 Gallerie buie, buche sull'asfalto, segnaletica inesistente.....

 


Dopo i fatti di Genova le inchieste nazionali sulla manutenzione dei ponti che attraversano le strade italiane avevano acceso i riflettori anche sulla rete stradale calabrese, ma a distanza di anni nel Basso Ionio poco sembra cambiato. Gli appelli sono i medesimi degli anni passati e mirano a sensibilizzare le autorità alla realizzazione di interventi che continuano a essere rimandati. A farne un cavallo di battaglia è stata l’associazione intercomunale “0967” che continua a segnalare le condizioni di rischio delle strutture che sorgono nel tratto soveratese Al coro di sdegno si unisce ore anche quello dei coordinatori di Forza Italia del territorio. «Si continua a investire altrove – spiega il referente di 0967 Antonio Sinopoli – è di pochi giorni fa la notizia del termine dei lavori all’interno della gallerie del Sassinoro, lungo la strada statale “Sannittica” a Benevento per la quale Anas ha investito 850 mila euro, mentre nella galleria Santicelli di Soverato ci dobbiamo accontentare di un cambio di.............

venerdì 22 ottobre 2021

Tra i 42 medici indagati anche uno di Simeri Crichi e di Fossato Serralta. Avrebbero rilasciato i certificati falsi ai Medici del 118 concordate su un gruppo whatsapp



 La Procura di Catanzaro sta indagando per le ipotesi di reato di truffa e falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici 42 medici – quelli in servizio presso il 118 ma anche medici di base e della guardia medica che avrebbero rilasciato i certificati falsi – che avrebbero percepito un ingiusto profitto consistente nella retribuzione percepita nel periodo di malattia. Una sorta di “epidemia” scoppiata tra febbraio e aprile dello scorso anno – che metteva in crisi la funzionalità del servizio di emergenza urgenza – concordata come ritorsione contro la terna commissariale dell’Asp di Catanzaro che aveva tagliato le indennità aggiuntive al personale medico del 118. in particolare, un primo nutrito gruppo di medici si è accordato per dare luogo a un’autentica ritorsione ai danni dell’Asp a seguito della sospensione e contestuale recupero di una speciale indennità, che sarebbe stata illegittimamente riconosciuta per anni anche in corrispondenza delle giornate di ferie. I predetti operatori del 118 hanno creato un apposito gruppo di whatsapp, ove si sono scambiati messaggi che inducevano alla protesta, sperando che i disservizi indotti dalla loro azione potessero indurre a un ripristino dell’indennità. Alcuni sanitari hanno invece deliberatamente deciso di assentarsi dal lavoro per il timore di contrarre il virus covid-19, ovvero di trasmetterlo ai propri congiunti, sottraendosi così ai propri doveri nel primo periodo di massima diffusione della pandemia.

A SEGUIRE I NOMI DEI MEDICI INDAGATI

giovedì 21 ottobre 2021

Dal catanzarese arriva una bellissima notizia. La nuova centrale a biomassa con 70 mila tonnellate annue di rifiuti per ricavarne biogas, non sarà realizzata.

  “I titolari della società proprietaria del sito di località Favarella di Curinga, sul quale doveva sorgere la Centrale a biogas della Energy Waste Asset, hanno rinunciato al progetto che prevedeva la conversione dell’industria preesistente”. È quanto rende noto il presidente del comitato Salviamo Curinga, Mario Maiorana, dopo settimane di mobilitazione.


Il progetto, depositato presso la Regione Calabria per le necessarie autorizzazioni, riguardava la realizzazione di un impianto capace di trattare 70 mila tonnellate annue di rifiuti per ricavarne biogas. Immediata la mobilitazione dei cittadini, che hanno da subito raccolto migliaia di firme per dire no al progetto. Secondo il comitato, la centrale avrebbe danneggiato “gravemente il paesaggio sotto più punti di vista: possibile inquinamento del suolo, delle acque e dell’aria; cattivo odore, passaggio di decine di mezzi che trasportano rifiuti ogni giorno, danni per le colture pregiate e per l’immagine delle aziende, disagi per i residenti, compromissione del paesaggio e delle pregnanti emergenze ambientali, storiche, culturali ed archeologiche ricadenti nell’area”. Dopo la mobilitazione, è stata resa nota la rinuncia da parte dei titolari. “È un segno importante, che dimostra più cose: da un lato la necessità di essere uniti quando un intervento che si ritiene improvvido per il territorio deve essere contrastato; da un secondo punto di vista la forte vocazione del comune di Curinga verso un’economia che si basi sull’agricoltura, il turismo, i beni culturali ed ambientali; sotto un terzo aspetto la responsabilità sociale di un’impresa – quella proprietaria dell’impianto esistente – che ha evidentemente ritenuto di dover accogliere, responsabilmente, le istanze della comunità entro cui .......