sabato 7 maggio 2022

Una buona notizia, la SS 106 è stata inserita nel Def come opera strategica per il Sud.

 

La statale 106 non ha bisogno di semplici ritocchi o meri interventi di messa in sicurezza, ma di una organica e complessiva opera di ammodernamento che preveda un nuovo tracciato a 4 corsie nei tratti in cui è sprovvista. 

 


Per questo salutiamo positivamente quanto deciso dal Governo Draghi che ha inserito questa opera nel documento di economia e finanza facendola divenire bandiera degli investimenti programmati nel Mezzogiorno". Così Alberto Statti presidente di Confagricoltura Calabria commenta la notizia del finanziamento programmato dall’esecutivo per il completamento dell’intera infrastruttura.

"Una decisione che va nella direzione giusta e che come organizzazione avevamo sollecitato con forza al Governo ed avevamo posto come una delle precondizioni per lo sviluppo organico di un intero territorio anche in occasione degli incontri che abbiamo avuto con i candidati presidenti della Regione. Dobbiamo dare atto che il pressing esercitato dal governatore Roberto Occhiuto proprio in questa direzione ha sortito gli effetti auspicati da tutti noi" prosegue Statti. "La fascia jonica calabrese da tempo è in attesa di infrastrutture moderne ed integrate con il resto del Paese necessarie a sostenere lo sviluppo delle attività imprenditoriali d’eccellenza presenti, a partire dalle produzioni agricole".

"Il completamento della statale 106 e la sua trasformazione in un’arteria importante in questo senso rappresenta, come sosteniamo da tempo, una priorità assoluta non solo per quest’area della regione, ma per la Calabria intera" conclude. "Il nostro auspicio ora è quello che si recuperino presto tutte le risorse contemplate dal Def e si proceda speditamente alla messa a terra dei progetti necessari a realizzare in tempi stretti l’intero tracciato. Solo così si permetterà a quest’area di sviluppare finalmente le........

venerdì 6 maggio 2022

"Occhio ai Bambini" è partita la campagna di prevenzione in tantissime scuole del catanzarese. Bambini di età compresa tra i 3 e gli 11anni saranno sottoposti ad uno screening oculistico gratuito.

 A partire da ieri, 5 maggio, presso l'I.C. "Casalinuovo - Catanzaro Sud" e per diverse settimane l’Unione Italiana dei ciechi e degli Ipovedenti di Catanzaro e il Comitato IAPB sezionale aderendo al progetto “Occhio ai Bambini” dell’Agenzia Internazionale per la Prevenzione della Cecità (I.A.P.B. Italia ONLUS) con l’imprescindibile collaborazione e sostegno degli oculisti dell’Azienda Ospedaliera "Pugliese – Ciaccio" di Catanzaro e anche privati si è attrezzata e sarà presente in diverse scuole della provincia consentendo a bambini di età compresa tra i 3 e gli 11anni di essere sottoposti ad uno screening oculistico gratuito.


L’obiettivo degli screening è l’individuazione precoce delle patologie che interferendo con il processo di crescita del bambino ne compromettono il normale sviluppo dell’apparato visivo. Sottoponendosi sin da piccoli ad un esame che prevede dei test di valutazione della naturale visione monoculare e binoculare del corretto funzionamento sia in termini di acuità visiva che di motilità ogni anomalia che si presenti può essere corretta precocemente evitando che determini danni che potrebbero permanere per tutta la vita. Queste iniziative di prevenzione vengono promosse nella consapevolezza che lo screening delle malattie oculari in età pediatrica possa evitare diverse patologie curabili solo se individuate tempestivamente e in maniera corretta. Il Presidente del comitato provinciale della IAPB Luciana Loprete, da un ventennio impegnata in azioni di sensibilizzazione e prevenzione della cecità nel ribadire la necessità di continue azioni di controllo ha voluto sottolineare come “tali azioni siano di rilevante importanza, nella convinzione che sia fondamentale poter garantire un servizio gratuito a tutto il territorio e soprattutto ai bambini che com’è noto non riescono sempre a riferire il loro disturbo" ringraziamo - ha ...........

giovedì 5 maggio 2022

In Calabria gli incidenti stradali causati dai cinghiali sono raddoppiati nel 2021 arrivando a 410 incidenti, costano milioni di euro

 


A chi non è mai capitato di vedere un animale selvatico materializzarsi all’improvviso sulla strada mentre si è alla guida del proprio veicolo? Sicuramente a tanti e, la probabilità del verificarsi di un incidente con un cinghiale negli ultimi tempi è sempre più frequente. Gli avvistamenti aumentano sempre di più anche in città, tanto da costituire ormai la normalità. Purtroppo, a non essere normali, sono gli incidenti stradali che il loro scorrazzamento indisturbato procura. Incidenti che, a volte, possono essere anche gravi, perché il mammifero Sus scrofa Linneaus (il cinghiale, appunto) è quello che potrebbe provocare i maggiori danni al veicolo, essendo possente e molto stabile. I numeri di questo fenomeno parlano chiaro: nel solo anno 2020 vi sono state più di 15mila le persone ad aver avuto un incidente perché all’improvviso un cinghiale ha invaso la corsia di marcia. In Calabria, nel 2020, i sinistri di questa natura sono stati 210, un numero che è raddoppiato nel 2021 arrivando a 410 incidenti e la previsione per il 2022 tenderà solo ad aumentare e non di poco. «Purtroppo questo è un dato che crescerà in maniera parallela alla proliferazione, ormai incontrollata, dei cinghiali - afferma Bruno Zito dirigente del settore Caccia, Pesca e Fitosanitaria della Regione Calabria – . Le persone che chiedono alla Regione il risarcimento per i danni provocati alle loro automobili sono sempre più numerose e la cifra che ogni anno paghiamo è davvero molto esosa». La responsabilità per gestire eventuali danni subiti dal veicolo che impatta su di un animale selvatico, come il cinghiale, spetta quindi alla Regione nel caso in cui l’incidente si sia verificato lungo strade urbane o extraurbane, proprio perché è ritenuto l’ente deputato a controllare il ...........

mercoledì 4 maggio 2022

In un bar di Cropani le estorsioni mentre il boss si era appropriato di un immobile di Botricello dove si appartava intimamente con le sue amanti.

 ('tu lo sai con chi stai parlando?') la vittima in uno stato "di prostrazione, temeva fortemente per la sua incolumità


Quella domenica pomeriggio al bar di Cropani

In un dialogo captato tra il gestore del bar e un’altra persona, il primo fa esplicito riferimento alle pretese estorsive poco prima avanzate nei suoi confronti di Trapasso, indicandolo nominativamente. “Ti rendi conto!! Cioè vengono con le pretese!! Tu pensa che quello là ieri mattina … hanno parcheggiato la macchina dove c’è il negozio di …  hanno parcheggiato là…quel pezzo di merda di Giuseppe Trapasso, ha fatto scendere quell’altro ragazzo che non so come si chiama…! Entra…al bar…va…si mette alla porta…ha visto a te dietro alla cassa non ha visto a me…è tornato indietro… perchè io me li gustavo dalla pasticceria! … ho visto le macchine parcheggiare no!?! Ho visto a questo qua no… Cioè tu fai entrare a questo qua nò per vedere se sono io… per cercarmi i soldi che gli devo mettere ai carcerati!!! Ma poi ti va a te la testa e pensi a queste cose! Cioè io stanotte pensavo a sta scena! Renditi conto questi che entrano nei locali… liberamente. E sarà stato il 22 di novembre!! Una cosa del genere …Una domenica pomeriggio era…Giuseppe Trapasso! Ti presenti al bar da me… dopo tre giorni che esci e mi cerchi i soldi dei carcerati!!! ma c’è da uscire pazzi!”.

Si era appropriato di un immobile a Botricello per appartarsi in intimità con le sue amanti, tra cui qualche ragazza dell’Est a cui aveva trovato un posto di lavoro nei bar della zona. Per quattro anni, il presunto boss Alfonso Mannolo avrebbe utilizzato gratuitamente lo stabile, ingenerando in Roberto Pisano, il proprietario, uno stato di “prostrazione”, come è detto nel capo d’accusa contestato nelle carte dell’inchiesta che ha portato all’operazione “Jonica” contro il clan da lui capeggiato. Tant’è che quando i finanzieri sono andati da lui si è sentito “liberato”, dopo un perdurante stato di disagio per le continue vessazioni ed angherie subite, con tanto di minacce di morte se provava a obiettare qualcosa o a chiedere la formalizzazione di un fitto con la sottoscrizione di un canone di locazione.

«Sai chi sono io? Come cazzo ti permetti a parlarmi così? Tu lo sai con chi stai parlando?». E ancora: «Bastardo e cornuto, io ti faccio ammazzare a te e tutta la famiglia tua…». Soltanto un anno dopo l’arresto di Mannolo, nel maggio 2020, la vittima si decide a denunciare. Mannolo aveva sistematicamente preteso la consegna delle chiavi dell’appartamento, da lui utilizzato come alcova, senza corrispondere alcunché, neanche a titolo di rimborso delle spese vive. E Pisano avrebbe più volte cercato di persuadere bonariamente il boss a regolarizzare la situazione, quantomeno accollandosi le ........................ 

martedì 3 maggio 2022

Estorsione ai villaggi turistici da Cutro sino a Sellia Marina tutti pagavano il pizzo. Continua l'operazione "Malapianta" coordinata dalla Dda di Catanzaro

 L’indagine è una continuazione dell’operazione “Malapianta” che aveva già inferto un duro colpo alla cosca Mannolo-Zoffreo-Trapasso



Decine di estorsioni nei confronti dei villagi turistici della costa a cavallo tra le province di Crotone e Catanzaro, secondo un modus operandi consolidato nel tempo, ma anche alle aziende che nei villaggi si occupavano di forniture e manutenzione: è il quadro che emerge dall’operazione coordinata dalla Dda di Catanzaro portata a termine questa mattina dalla Guardia di finanza di Crotone che ha eseguito 10 misure cautelari disposte dal Gip distrettuale Matteo Ferrante.

L’indagine è di fatto una continuazione dell’operazione “Malapianta”, con la quale nel maggio 2019 la Dda di Catanzaro aveva già inferto un duro colpo alla cosca Mannolo-Zoffreo-Trapasso, radicata nel territorio di San Leonardo di Cutro e che opera a cavallo tra le province di Crotone e Catanzaro. Al vertice c’è l’anziano boss Alfonso Mannolo, 83 anni, raggiunto questa mattina da una nuova misura cautelare, che è già detenuto in carcere per scontare una condanna a 30 anni di reclusione che gli è stata inflitta a conclusione del processo d’appello scaturito proprio dall’indagine “Malapianta”. La nuova operazione della Guardia di Finanza riguarda una serie di attività criminali, soprattutto estorsioni aggravate dal metodo mafioso, commesse dal 2001 al 2018 nei ............................. 

lunedì 2 maggio 2022

La drammatica assurda storia di un 52 enne obeso senza gamba e in dialisi paga pure l’ambulanza per l’ospedale 3 volte a settimana.

 Un dramma umano e familiare, una storia di dedizione totale di un’intera a famiglia nei confronti di un disabile e degli ostacoli contro cui questa famiglia deve lottare ogni giorno per potergli assicurare un’assistenza adeguata e un minimo di dignità personale.



La
storia si consuma a Guardavalle superiore e ha come protagonista un uomo di 52 anni, Vincenzo Gallace, disabile psichico, con una gamba amputata, obeso e costretto tre volte a settimana a sottoporsi a dialisi all’ospedale di Soverato. L’uomo non è spostato e vive con la sorella Filomena che assieme a tutta la famiglia stanno affrontando mille dificoltà in totale solitudine, dovendo contare solo ed esclusivamente sulle loro forze.
Il signor Vincenzo ha bisogno di cure costanti, perché il suo corpo, costretto in un letto, è ricoperto di piaghe che devono essere disinfettate e curate. Anche per i più semplici gesti quotidiani, quest’uomo ha bisogno dell’aiuto e dell’assistenza di qualcuno, perché il suo peso e l’amputazione di una gamba rendono difficoltoso qualsiasi spostamento.
Per potersi occupare del fratello, Filomena ha dovuto anche affittare un’altra casa, rispetto alla sua abitazione di residenza. Una casa piccolissima, ma più idonea dell’altra per poter consentire il trasporto in ospedale del fratello tre volte a settimana per la dialisi. Ogni settimana la famiglia spende ben .......