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giovedì 27 ottobre 2011

Furto sacrilego nella chiesa di Simeri Crichi dove ignoti rubano gli oggetti d'oro dalla statua di San Nicola


Simeri Crichi Ignoti durante la notte tra lunedì e martedì rubano tutti i gioielli della statua di San Nicola

Secondo una prima sommaria ricostruzione del brutto gesto i malviventi  sono entrati in azione durante la notte di lunedì, agendo  in maniera veloce hanno dapprima forzato la porta della Chiesa poi una volta entrati  si sono subito diretti  verso la statua di San Nicola protettore del paese  facendo razzia dei vari gioielli ed oggetti in oro donati dai vari fedeli  in segno di riconoscenza o per grazia ricevuta da parte del Santo taumaturgico. A dare per primo l’allarme è stato Don Luigi Talarico giovane e dinamico parroco, il quale una volta scoperto l’accaduto ha sporto regolare denuncia verso ignoti recandosi nella  locale stazione dei Carabinieri i quali assieme ai colleghi della compagnia di Sellia Marina hanno subito avviato le indagini nella speranza di poter risalire all’identità degli ignoti autori del furto sacrilego  che ha destato molta incredulità e profonda impressione all’interno di tutta la comunità
Sullo sfondo la chiesa di Simeri Crichi

mercoledì 26 ottobre 2011

Addio Sellia.....io parto con la valigia ( Quarta parte)

Dopo la scomparsa di papà mia sorella la più grande mi raggiungerà  al nord.Intantto io avevo cambiato lavoro dopo il cameriere ora facevo manutenzione alle caldaie, avevo un po’ di tempo libero e lo dedicavo a studiare, mi ero messo in testa di recuperare tutti gli anni scolastici persi, così dopo la terza media arrivò anche il diploma da privatista come perito bella soddisfazione. Lavoravo e studiavo,studiavo e lavoravo. Mia sorella lavorava come domestica in una casa di facoltosi si era anche fidanzata con un pugliese e dopo un anno di fidanzamento si sposò,per l'occasione salirono mamma e la mia sorellina, era la loro prima volta fuori da Sellia il posto più lontano dove si erano recati  era stato  Catanzaro. Mia sorella avrà ben 4 figli: 3 maschietti e una femminuccia, e sempre stata un punto fermo, di riferimento, di aiuto per me che mai mi sono completamente adattato avendo malgrado tutte le varie soddisfazioni personali e lavorative  il pensiero  la mia voglia era sempre quella di ritornare a Sellia (... prima o poi). Dopo avermi diplomato si aprirono varie opportunità di lavoro, feci varie domande in vari enti fui presi anche con una certa facilità in un importante ente statale e li che conobbi mia moglie fu amore a prima vista aveva tutti i pregi tutti meno uno era una nordista, una polentona non soffriva, non sentiva certo la maliconia,la lontananza verso il proprio loco natio   certamente non gli mancava Sellia, invece a me tanto,tantissimo ogni giorno di più. Abbiamo avuto 2 figli un maschietto e una feminuccia ma nessuno dei due porta il nome dei miei genitori nomi troppo antichi, fuori moda io dopo una stenua resistenza ho ceduto.

martedì 25 ottobre 2011

La Corte d'appello di Catanzaro conferma la pena di 11 anni di carcere contro il papà "orco"

Corte appello conferma condanna contro padre “orco”


I racconti di una bambina, che ora ha 8 anni, che aveva riferito come il padre, in più di un occasione, ora in macchina ora in una stanza avesse abusato di lei non erano il frutto di invenzione. A sancirlo è stato la Corte d'appello di Catanzaro che ha confermato la condanna di primo grado a 11 anni di carcere per un architetto quarantunenne. A riportare la notizia è il quotidiano "Calabria Ora" nelle pagine di Catanzaro L'uomo in primo grado era stato riconosciuto colpevole e il pm Simona Rossi aveva chiesto una condanna a 13 anni di carcere. Il professionista calabrese fu condannato a 11 anni, e la sua difesa ricorse in appello, dove però la pena è stata confermata. Infatti, scrivono i giudice di secondo grado, "il racconto della bambina sarebbe un resoconto di chi l'abuso l'ha vissuto realmente, come del resto denotano anche le dimostrate conoscenze.....

lunedì 24 ottobre 2011

Si è tenuta a Botricello giovedi scorso il dibattito dal titolo " Unione dei comuni: il comprensorio" Presente anche il Sindaco di Sellia Davide Zicchinella

 
Confrontarsi su progetti e programmi di sviluppo per la crescita del territorio. Uno sviluppo che sarà possibile soprattutto se i comuni del comprensorio uniscono le proprie forze per realizzare l'Unione dei Comuni. È questo il filo conduttore del convegno organizzato dal Lions club di Cropani, Botricello, Sellia Marina, Medio Jonio in programma per giovedì 20 ottobre, alle 16,30, nella sala convegni "Francesco Fortugno" di via Rinascimento, a Botricello.
Un incontro per ragionare e discutere insieme sulla crescita del comprensorio, e che vedrà presenti tutti i sindaci dell'aria del Medio Jonio e della Presila Catanzarese: Giuseppe Costantini (Andali); Ivan Ciacci (Belcastro); Giovanni Camastra (Botricello); Mario Marchio (Cerva); Bruno Colosimo (Cropani); Santino Bubbo (Petronà); Davide Zicchinella (Sellia); Giuseppe Amelio (Sellia Marina); Vera Scalfaro (Sersale); Marcello Barberio (Simeri Crichi); Aldo Olivo (Soveria Simeri); Pietro Raimondo (Zagarise).
I lavori per il dibattito "Unione dei comuni: il futuro comprensorio" sono stati coordinati da Paolino Camastra, delegato del club Lions per i rapporti con gli Enti locali. Mentre per i saluti: Pietro Funaro, presidente del Lions club; il sindaco di Botricello, Giovanni Camastra; il presidente della fondazione Field, Domenico Barile, e il prefetto di Catanzaro, Antonio Reppucci.Hanno Intervenuto il presidente del Credito cooperativo centro Calabria, Giuseppe Spagnuolo e il responsabile del progetto....

domenica 23 ottobre 2011

L'Arcivescovo metropolita di "Catanzaro Squillace" monsignor Vincenzo Bertone ha fatto visita al Movimento Apostolico in occasione dell'inaugurazione del 33° anno della Catechesi

«Questa vostra realtà mi riempie il cuore di gioia»
così l’arcivescovo metropolita di Catanzaro-Squillace, monsignor Vincenzo Bertolone, ha salutato paternamente lunedì scorso, nella chiesa Maria Madre della Chiesa, i fedeli, i presbiteri e la fondatrice ed ispiratrice del Movimento Apostolico, Maria Marino, in occasione dell’inaugurazione del 33. anno della catechesi che in quest’anno pastorale rifletterà sul tema: «Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà».
Un tema, letto in sintonia con il cammino pastorale diocesano e alla luce del Vangelo della domenica, al quale, come ha affermato anche l’arcivescovo Bertolone, occorre restituire la giusta credibilità e significatività, recuperando la dimensione escatologia della fede cristiana, dinanzi ad un’umanità segnata dal materialismo e dal consumismo, che spesso ignora le realtà ultime e definitive della morte, del giudizio, dell’inferno e del paradiso. A salutare il Presule è stato il teologo mons. Costantino Di Bruno, assistente ecclesiastico centrale del sodalizio . «La catechesi – ha detto monsignor Di Bruno – è azione ecclesiale. Riuniti attorno alla sua persona, Eccellenza, che è fondamento e principio visibile della nostra ecclesialità, ringraziamo il Signore e lo benediciamo, perché ci fa sua Chiesa, perché viviamo in essa come vere pietre vive, sante, al fine di attrarre ogni uomo a Gesù Signore. Nella fede noi sappiamo che il Vescovo è presenza di Cristo Gesù in mezzo al suo popolo, presenza di amore, verità, compassione, misericordia, desiderio di dare la vita per la salvezza del suo gregge».Monsignor Bertolone, nell’approfondire il tema già affrontato il 14 e il 15 ottobre scorso durante il convegno teologico-pastorale diocesano, ha ribadito come «ogni attimo è carico d’eterno» e «occorre riproporre una catechesi vera, ricca e profonda, che aiuti a rimuovere i dubbi e le incertezze, per rendere ragione alla speranza cristiana, ripercorrendo una pedagogia pastorale che miri a costruire esemplari di comunità cristiane capaci di incidere nella storia per comunicare la speranza, orientando lo sguardo a Cristo, pienezza di ogni speranza».Una formazione costante e permanente che da sempre caratterizza il cammino ecclesiale del Movimento Apostolico.......

sabato 22 ottobre 2011

Cosenza ragazzo di 37 anni si lancia dal ponte gridando il suo dolore per essere stato lasciato dalla moglie

Un ragazzo lo afferra ma lui si sfila la maglia e compie il suo proposito. L’urlo: «Mia moglie mi ha lasciato». Così è morto un 37enne di Montalto ...


Il suo amore lo aveva lasciato e lui non voleva più vivere senza di lei. Una motivazione che unita alla mancanza di lavoro, ha portato un uomo di 37 anni di Montalto Uffugo, V. S., a compiere il tragico gesto, togliersi la vita. Così nei giorni scorsi ha portato a termine il suo disegno di morte. Salito sul ponte di Celico, alle porte della città dei Bruzi sulla Ss 107 Silana-Crotonese, l’uomo, si è lanciato nel vuoto, sfuggendo anche alla presa di una delle persone che erano corse in suo soccorso. Con un estremo gesto, si è sfilato la maglia dalla quale era stato afferrato e si è lasciato cadere. Un volo tremendo, di un centinaio di metri, sotto gli occhi atterriti dei tanti automobilisti che, vista la scena, si erano fermati per cercare di intervenire. Il suicidio si è consumato attorno alle 13,15.
Poche le parole del giovane prima di lanciarsi: «Il mio amore mi ha lasciato, non voglio più vivere», dice ai soccorritori che hanno tentato di farlo desistere. Un ragazzo, che fa parte dell’Associazione di volontariato Amicizia e Solidarietà Presilana di Spezzano, riesce ad afferrarlo per la maglia che.....