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venerdì 20 novembre 2015

Approvati importanti interventi contro il dissesto idrogeologico, interessati 16 comuni tra i quali Sersale, Sellia Marina, Zagarise, Simeri Crichi.

La Giunta Regionale presieduta da Mario Oliverio, con deliberazione n. 445 del 30 ottobre scorso, ha approvato il piano degli interventi per la sistemazione idrogeologica e idraulica degli alvei prevedendo nuove azioni in prosecuzione a quelle già avviate. Per il Consorzio Ionio Catanzarese si tratta complessivamente di una assegnazione di 2milionisettantottomila €uro.
E allora: pronti via. Al gran completo, la Deputazione del Consorzio presieduta da Grazioso Manno presenti Gaetano Costa, Pasquale Greco e Antonio Iamello ha deliberato gli interventi che, afferma Manno “incideranno in modo determinante sulla pulizia di fossi e canali proseguendo una attività di prevenzione, che il Consorzio, in questi anni ha continuamente assicurato anche attraverso una stretta sinergia con le Amministrazioni Comunali”. Quelli deliberati dalla Regione Calabria, sono interventi per la mitigazione del rischio, di manutenzione ordinaria, di idraulica forestale, di rinaturazione, e di ripristino della sezione idraulica. Essi ricadono nei comuni di Belcastro: bacino Arango per complessivi 3km, Botricello: bacino Arango Case Botro per 1,5 km, Cropani: Crocchio per 1,8 km;; Sersale: Scilotraco per 2 km; Sellia Marina: Scilotraco,Uria per 4,3 km; Zagarise: Uria per 2,5 km; Simeri Crichi Fegato per 2,0 km; Borgia: Corace e Burrone Vallo per 3,0 km; Caraffa di Catanzaro: Castaci per 1,0 km; Catanzaro Corace, Castaci e Mosca per 4,5 km; Gimigliano Corace per 1,5 km; Petrizzi: Beltrame per 4,5 km; Stalettì: Caminia e Vulcano per 4,5 km; Davoli: Ancinale per 2,0 km; Guardavalle: Borgorosso per 2,0 km; Satriano: Ancinale per 4,3 km. In totale quindi questi interventi ricadranno su 16 comuni per un totale di 46,4 km. Sono interventi incisivi che sicuramente, come.....

giovedì 19 novembre 2015

Sersale: durante il consiglio comunale di ieri il sindaco ha fornito chiarimenti sul sedicente organizzatore di eventi che avrebbe truffato alcuni operatori del centro presilano, ma alcuni dubbi restano.

Nel consiglio di ieri il Sindaco ha fornito chiarimenti sulle voci sul sedicente organizzatore di eventi Andrea Nigro



Le  richieste di sponsorizzazioni a danno di commercianti e associazioni sersalesi – voci che se confermate, darebbero un triste ritratto dell’emancipazione culturale di Sersale. Nell’epoca de “Le Iene” o “Striscia la Notizia” è possibile che un imbonitore possa raggirare operatori commerciali e associazioni? Forse sì, ma a noi non interessa la credulità popolare: è probabile che Nigro si accompagnasse con amministratori comunali per ingenerare una sorta di moral suasion, approfittando di ‘garanzie istituzionali’ al suo operato di imbonitore. Non interessa SE e COME Nigro abbia raggirato privati cittadini: questa è materia di tribunali e polizia; infatti, allo stato, non ci risulta che le denunce si siano moltiplicate, pertanto crediamo alla buona fede esposta dal Sindaco nelle sue comunicazioni.
A noi interessa invece SE e COME Nigro ha iniziato a collaborare con l’Amministrazione: dato che Nigro ha proposto al Comune di Sersale un programma di sostegno a famiglie indigenti con l’iniziativa“Diamo uno schiaffo al Disagio” nel maggio scorso.
Ma se un’associazione propone un progetto all’amministrazione comunale, lo farebbe a mezzo protocollo; soprattutto se chiede che il Comune individui i beneficiari per il suo programma di sostegno agli indigenti. Poi, accertata la bontà del progetto, l’Amministrazione dovrebbe dare mandato agli uffici di approntare i formulari, l’avviso pubblico e di istruire una graduatoria di beneficiari.
Normalmente il procedimento amministrativo prevede tre fasi: avvio, istruttoria e dispositivo.
Normalmente l’avvio è necessitato da istanza di parte o d’ufficio; l’istruttoria, previa direttiva agli uffici, raccoglie informazioni di fatto e di diritto; il dispositivo, di norma si concretizza con un atto: una delibera di giunta, una determina dirigenziale o un bando.
Ad oggi non esiste al protocollo alcuna istanza del sig Nigro – strano per un titolare di associazione del terzo settore operante su scala nazionale – né un atto deliberativo della Giunta, con il quale si incaricano gli uffici degli atti consequenziali e necessari.
Esiste solo una sorta di istruttoria dell’ufficio affari generali nella quale sono elencati i richiedenti del suddetto pacco alimentare, il possesso dei requisiti ISEE e il versamento dell’ “una tantum” quota d’iscrizione pari ad € 35,00 per spese di organizzazione e gestione del servizio; pare che l’ufficio abbia operato su istruzione verbale del Sindaco secondo un semplice avviso pubblico, in cui non compare la partnership di Nigro. In questi casi, quando il Comune seleziona destinatari di aiuti, il semplice avviso è sufficiente o è necessario pubblicare un bando?
Ma nell’avviso non viene neanche citato l’atto che vi ha dato luogo; sappiamo però che gli uffici comunali hanno valutato le circa 70 domande e accettato il versamento di € 35,00 (non di tutti però!): tutte operazioni non contemplate in nessun atto amministrativo. Tant’è che non sappiamo in quale capitolo di bilancio siano andate a finire le quote, se sono servite a coprire i costi organizzativi, se siano state affidate all’ Azione Cattolica – partner locale del progetto– o  alle tasche del proponente, il sig. Nigro. Tutto è stato gestito bonariamente e personalmente!
Fa sorridere che si voglia aiutare gli indigenti chiedendo loro il versamento di danaro!
In più, se un promoter di spettacoli “…Si è, inoltre, offerto di collaborare alla realizzazione di alcune manifestazioni estive organizzate dal Comune”, non dovrebbe esistere un’istanza del promoter, una convenzione promoter-Comune, una rendicontazione delle spese?
Sappiamo che i concerti di Mimmo Cavallaro, Ciccio Nucera e il concorso di Miss Italia (poi misteriosamente cancellato, quando cominciano a girare i sospetti su Nigro!), non sono stati pagati con risorse proprie dalla ProLoco Sersale, ma pare se ne sia fatto carico Nigro.
Ma se il sig. Nigro non ha “donato” alla ProLoco i concerti come contributo privato, dovremmo supporre che alla pari di altre associazioni abbia partecipato all’organizzazione degli eventi estivi. Ma - mentre con la Del. GC del 23/07/2015 n°54 l’amministrazione approva le richieste di contributo delle associazioni (tutte con protocollo del successivo 30 luglio, sic!) - allo stato attuale non abbiamo a disposizione né una comunicazione, né un contratto, né una convenzione che abbiano legittimato Nigro a partecipare economicamente agli eventi, e quindi a chiederne eventualmente sponsorizzazioni a titolo di business culturale.
Quindi: a che titolo Nigro collabora con l’Amministrazione comunale? Quali sono gli atti amministrativi che permettono tale collaborazione?
Il titolo a partecipare è una intesa bonaria con l’Amministrazione comunale. Un caso di gestione discrezionale del potere: a Sersal
e è possibile porre in essere politiche piegando, evitando le più elementari procedure amministrative. Cioè: Nigro chiede al Comune di individuare i beneficiari del proprio progetto, chiede al Comune di intascare dai beneficiari la quota di partecipazione da versare sul suo conto, senza uno straccio di atto amministrativo! Oppure si offre di portare dei musicanti senza il minimo contratto o accordo formale con l’Amministrazione!
E se l’ufficio perde i soldi? Se Nigro scappa col malloppo o dice di non averli mai ricevuti? Se un beneficiario non ha pagato? Non sapremo mai come dirimere il caso, perché non c’è atto amministrativo vincolante: di solito il maneggio di danaro dei pubblici ufficiali deve essere autorizzato da un atto, la destinazione e l’uso delle somme deve essere rendicontato e espressamente dedicato alla finalità. DI SOLITO QUESTA SI CHIAMA TRASPARENZA!
Invece abbiamo davanti un’amministrazione che vuole dare l’idea di essere impegnata nel sociale e nella cultura. Un’Amministrazione che ha compiuto un capolavoro gramsciano di egemonia culturale, dando l’idea di gestire i gangli dell’amministrazione, le grandi scelte, la solidarietà, lo sport, la cultura. Ad un punto tale da confondere l’amministrazione con l’associazionismo, le procedure amministrative (dovute per legge) con il volontariato (che è attività privata). Nulla, se non il culto dell’immagine dell’amministrazione caritatevole e di spettacolo, avrebbe altrimenti spinto l’Amministrazione a stringere bonariamente rapporti con ..................

mercoledì 18 novembre 2015

Oggi importante riunione del consiglio comunale di Sersale tra i vari punti anche alcuni chiarimenti da parte del sindaco sul sedicente organizzatore di eventi che avrebbe truffato varie associazioni e commercianti

E' probabile che a seguito dell'ultimo manifesto del PD Sersale "La Gallina dalle uova d'oro", il sindaco voglia offrire adeguati chiarimenti in merito alla vicenda.
Infatti, secondo voci circolate nel nostro paese come riassunto nell'interrogazione scritta dei colleghi Mungo e Perri, un sedicente organizzatore di eventi a nome Andrea Nigro avrebbe utilizzato la 'garanzia' dell'Amministrazione per truffare e raggirare alcune associazioni e operatori commerciali di Sersale.
Parrebbe che il sig. Nigro si sia presentato nei primi mesi dell'anno al Comune di Sersale proponendo un progetto di assistenza agli indigenti mediante la distribuzione di pacchi alimentari e offrendo il proprio contributo nell'organizzazione degli eventi estivi, durante i quali avrebbe promesso facili guadagni a chiunque offrisse una sponsorizzazione.
Ha scritto il Sindaco nella risposta al manifesto PD: “…E comunque, non appena ci siamo accorti che qualcosa non andava per il verso giusto (eravamo arrivati alla fine, quasi, del mese di agosto), ci siamo immediatamente attivati per chiedere spiegazioni al Nigro che, su nostra richiesta, ha restituito alcuni titoli (assegni) emessi, a nostra insaputa, per sponsorizzazioni da parte di alcuni operatori commerciali…” 
Ciò premesso, per invitare membri e rappresentanti di associazioni, operatori commerciali e cittadini ad intervenire al prossimo consiglio per capire meglio le manovre di un imbonitore che avrebbe approfittato della cortesia dei sersalesi. Con le stesse modalità che quotidianamente vediamo denunciate in....

martedì 17 novembre 2015

Ma in giro per Sersale ci sono persone come la " Gallina dalle uova d'oro?"

LA GALLINA DALLE UOVA D’ORO
A seguito dell’interrogazione dei consiglieri del PD del 5/10/2015 (prot. 4526), in merito alle notizie circolate sulla presenza di una “…persona non meglio identificata…” nel nostro paese, è giunta la risposta del nostro Sindaco in data 13/10/2015 (prot. 4725).
In merito alla stessa risposta riteniamo necessario fare alcune considerazioni.
Il Sindaco esordisce rammentando che tale Signor Andrea Nigro è giunto nella nostra comunità proponendo un progetto di assistenza a famiglie in situazione di disagio, con erogazione di generi alimentari di prima necessità ed afferma che l’amministrazione ha valutato positivamente tale proposta avviando la collaborazione.
Ci auguriamo che i termini di tale “…progetto…” siano stati verbalizzati e risultino agli atti, disponibili per essere visionati e pubblicati.
I benefici che la nostra comunità pare abbia tratto dall’operato di tale buon Samaritano sono dettagliati e circostanziati dal Sindaco; secondo il quale, sembra che il benefattore abbia REGALATO, “…150 pacchi (ciascuno contenente circa 20 referenze di vari generi alimentari di prima necessità) per un valore commerciale totale di circa 7.500,00 euro”, deduciamo, quindi, che nessuno, nè famiglie, nè Enti, né associazioni abbiano sborsato un solo euro, tutto gratis !!!
Sempre secondo lo scritto del nostro Sindaco, il buon Samaritano “…Si è, inoltre, offerto di collaborare alla realizzazione di alcune manifestazioni estive organizzate dal Comune di Sersale, del valore complessivo di circa 10.000,00 euro, totalmente a carico del signor Nigro e della sua associazione…”; anche qui deduciamo che non vi è stato .............

lunedì 16 novembre 2015

Allarme per la moschea di Sellia Marina. Dopo l'attentato terroristico in Francia gli 007 la classificano tra le 6 più pericolose D'Italia.

Sellia Marina è il 5° comune più popoloso della provincia di Catanzaro con 7.361 residenti: proprio grazie alla moschea, ha avuto negli ultimi anni uno straordinario boom demografico (nel 1975 i residenti erano 3.500, meno della metà di oggi). L’aumento è dovuto proprio all’arrivo di numerosi residenti musulmani, che oggi rappresentano quasi il 20% dei cittadini 

Dopo 
l’attentato terroristico in Francia a opera dei terroristi islamici i livelli d’attenzione e d’allarme si sono alzati in tutta Europa. Proprio per questo i servizi segreti italiani si stanno mobilitando per mantenere la sicurezza in Italia, a maggior ragione dopo le minacce dell’ISIS che da tempo esplicitamente fanno riferimento a possibili attacchi su Roma. Gli 007  italiani hanno preparato una relazione aggiornata, trasmessa al Governo, dove sostengono che alcune moschee in Italia potrebbero rappresentare i focolai per la propaganda di nuovi attentati terroristici. Tra le varie moschee considerate “pericolose” c’è un FOCUS particolare sulla moschea catanzarese di Sellia Marina, già alle cronache per i tre arresti avvenuti nel 2011. Le altre moschee monitorate sono l’istituto Culturale Islamico di Milano; la moschea di Varese; la moschea di via Domenico Pino a Como; la moschea di Ponte delle Alpi diBelluno; la moschea di El Huda di Roma; la moschea di Piazza Larga di Napoli.
Sellia Marina è il 5° comune più popoloso della provincia di Catanzaro con 7.361 residenti: proprio grazie alla moschea, ha avuto negli ultimi anni uno straordinario boom demografico (nel 1975 i residenti erano 3.500, meno della metà di oggi). L’aumento è dovuto proprio all’arrivo di numerosi residenti musulmani, che oggi rappresentano quasi il 20% dei cittadini del borgo situato sulla costa poco a nord di Catanzaro Lido. Secondo il.........

venerdì 13 novembre 2015

Sulla Strada Provinciale 25 "Arsanise-Catanzaro" tante promesse ma i fatti stanno (ancora) a zero e la storia rischia di ripetersi.....

Tra  le varie criticità che affliggono la Presila catanzarese, quella della Strada Provinciale 25, è assolutamente la più grave. Anche quest'anno, con l'inverno alle porte che si è già fatto sentire in altre zone della Calabria, noi cittadini presilani ci ritroviamo con un'arteria principale in condizioni di precarietà e con una viabilità seriamente compromessa oltre che rischiosa in alcuni tratti della stessa. 
In quanto responsabile-insieme ad un mio fraterno amico- di una piccola comunità virtuale, o come piace chiamarla a noi una piccola agorà, mosso dall'amore verso il mio territorio e dal senso civico ho scritto un messaggio al Presidente della Provincia Enzo Bruno, cogliendo l'occasione della sua ospitata televisiva ad "Articolo 21" programma di Lino Polimeni in onda su RTC.
Questo il teso originale:

Buon pomeriggio sig. Polimeni, sono Francesco de "la politica ai giovani" avrei un'osservazione per il sig. Presidente della Provincia Enzo Bruno. Lei, ha affermato che la provincia di Catanzaro é riuscita a risollevare la situazione per quanto riguarda il dissesto idrogeologico ma in merito a ciò cos'ha da dire sulla SP25 "Arsanise-Catanzaro"? Dove sono andati a finire i 10 mln di euro tanto promessi e giá stanziati per la messa in sicurezza definitiva di questa importantissima arteria che collega Catanzaro a tutta la Presila? La strada é stata oggetto di alluvioni anche tra loro vicine negli ultimi anni e ora versa in uno stato di pericolosità, con una viabilità (che anche per via dei lavori che si stanno svolgendo in alcuni tratti) é fortemente compromessa. 
A tutto ciò, c'è da aggiungere la precarietà di quella che sarebbe dovuta essere una soluzione provvisoria ma che a due anni dai fatti é ancora tale. 
Senza, voler far polemiche e apprezzando il lavoro sinora svolto anche in una situazione economica non delle più semplici con le Province quasi smantellate, non vorrei che dopo aver riparato la condotta idrica della Cittá Capoluogo la politica si dimentichi della provinciale 25 magari costringendoci a percorrere strade alternative per raggiungere la Città. 
Grazie Polimeni grazie Bruno.
Il Presidente Bruno rispondendo in diretta ha invitato noi cittadini e gli amministratori tutti alla tranquillità, dicendo che la situazione è costantemente sotto controllo e che in questi mesi scavalcando i "livelli politici" si è occupato personalmente della situazione affrontandola anche mediante un tavolo tecnico svoltosi tra il Prefetto, i Sindaci e la Provincia. A conclusione di questo tavolo tecnico,si è avuta la certezza che i 10 milioni di euro destinati alla messa in sicurezza dell'opera saranno trovati, molto probabilmente utilizzando i Fondi PAC, dopo che i Fondi CIPE sono stati dirottatati verso altri progetti da parte della Regione la quale ha dovuto far fronte  -a detta del Presidente Bruno-  alla mancata erogazione di Fondi statali dovuti al periodo di ristrettezza economica. 
Nei prossimi giorni il Presidente ha convocato una conferenza stampa nella quale illustrerà la soluzione atta a porre fine a tale emergenza.
Da cittadini presilani come possiamo stare tranquilli su questa annosa situazione che...........

giovedì 12 novembre 2015

Sellia: la polemica corre sui social. "Ma è eticamente corretto che un sindaco usi la sala del consiglio comunale per la sua festa di compleanno? "







Nei giorni scorsi il primo cittadino di Sellia Dott. Davide Zicchinella ha festeggiato i suoi primi 40 anni nella sala del consiglio comunale del piccolo centro presilano, sui social ne è scaturita una accesa discussione se era lecito o meno usare i locali ?
"Una festa privata e personale fatta in una sala istituzionale, luogo di avvenimenti importanti e seri attinenti o riguardanti le serie problematiche della comunità. "
Il sindaco chiamato in causa smorza subito la polemica puntualizzando: 
"Ovviamente prima di organizzare al comune la festa dei miei 40 anni ho provveduto a fare apposita comunicazione e apposito versamento come prevede il regolamento comunale perché so bene quel che è di mia proprietà e quello che non lo è. ..Io non ho mai usato per fini personali il bene pubblico a differenza di altri. Chi dice il....

mercoledì 11 novembre 2015

L'elenco completo dei 223 comuni calabresi che saranno serviti dalla banda larga da Telecom. Nel nostro Comprensorio sono 5 i comuni che beneficeranno di internet super veloce.

Telecom Italia si e’ aggiudicata il Bando indetto dalla Regione Calabria e realizzera’ entro il 2015, nei 223 comuni previsti dal progetto, le infrastrutture di rete passiva in fibra ottica adeguando 359 aree di centrale. Riportiamo di seguito l’elenco dei 223 Comuni previsti dal progetto Banda Larga:


                                                        Reggio Calabria
Africo, Anoia, Ardore, Bagnara Calabra, Benestare, Bianco, Bova Marina, Bovalino, Brancaleone, CampoCalabro, Cardeto, Caulonia, Cinquefrondi, Cittanova, Condofuri, Delianuova, Gerace, Giffone, GioiaTauro, Gioiosa Ionica, Grotteria, Laureana di Borrello, Locri, Mammola, Marina di Gioiosa Ionica,Melicucco, Melito di Porto Salvo, Molochio, Monasterace, Montebello Ionico, Motta San Giovanni,Oppido Mamertina, Palizzi, Palmi, Platì, Polistena, Rizziconi, Roccella Ionica, Rosarno, San Ferdinando,San Giorgio Morgeto, San Lorenzo, San Luca, Sant’Eufemia d’Aspromonte, Sant’Ilario dello Ionio, SantoStefano in Aspromonte, Scilla, Seminara, Siderno, Stilo, Taurianova, Villa San Giovanni.
Cosenza
Acquappesa, Acri, Altomonte, Amantea, Amendolara, Aprigliano, Belmonte Calabro, BelvedereMarittimo, Bisignano, Bocchigliero, Bonifati, Calopezzati, Campana, Cariati, Carolei, Casole Bruzio,Cassano all’Ionio, Castiglione Cosentino, Castrolibero, Castrovillari, Cerchiara di Calabria, Cerisano,Cetraro, Corigliano Calabro, Crosia, Diamante, Dipignano, Fagnano Castello, Falconara Albanese,Fiumefreddo Bruzio, Francavilla Marittima, Frascineto, Fuscaldo, Grisolia, Lago, Lattarico, Longobardi,Longobucco, Lungro, Luzzi, Malvito, Mandatoriccio, Marano Marchesato, Marano Principato, Mendicino,Montalto Uffugo, Montegiordano, Morano Calabro, Mormanno, Oriolo, Paola, Pedace, Praia a Mare,Rende, Rocca Imperiale, Roggiano Gravina, Rogliano, Rose, Roseto Capo Spulico, Rossano, Rovito, SanDemetrio Corone, San Fili, San Giovanni in Fiore, San Lorenzo del Vallo, San Lucido, San MarcoArgentano, San Nicola Arcella, San Pietro in Guarano, Santa Maria del Cedro, Santa Sofia d’Epiro,Sant’Agata di Esaro, Saracena, Scalea, Scigliano, Spezzano Albanese, Spezzano della Sila, Terranova daSibari, Torano Castello, Tortora, Trebisacce, Verbicaro, Villapiana.
Catanzaro
Amaroni, Badolato, Borgia, Botricello, Carlopoli, Chiaravalle Centrale, Cortale, Cropani, Curinga, Davoli,Decollatura, Falerna, Gimigliano, Girifalco, Gizzeria,...................

martedì 10 novembre 2015

La cittadella regionale verrà inaugurata a dicembre. Il presidente Oliverio detta le regole su Catanzaro: niente cementificazione selvaggia, il centro storico sarà rivalutato, le metropolitana si farà, il porto verrà ultimato mentre si dovrà rilanciare il ruolo di capoluogo di regione della città. Ma sarà tutto vero?

Cittadella regionale:  a dicembre l’inaugurazione


No alla cementificazione di Germaneto”. Il presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, lancia un messaggio chiaro all’amministrazione comunale di Catanzaro sul futuro dell’area dove sorge la cittadella regionale. “Mi attendo – ha detto Oliverio incontrando questa mattina i giornalisti – dagli strumenti urbanistici scelte coerenti che non assecondino appetiti speculativi su queste bellissime colline”. Al contrario, il governatore invita a “mettere al centro la salvaguardia del patrimonio culturale, artistico e architettonico del centro storico di Catanzaro. Dobbiamo rilanciare il ruolo del capoluogo non mortificarlo”.- Il presidente Oliverio pone l’attenzione su due tematiche ritenute fondamentali per evitare la desertificazione del centro storico del capoluogo dopo il trasferimento degli uffici regionali. “Innanzitutto garantire un collegamento adeguato tra il resto della citta’ e l’area di Germaneto, in questo senso stiamo accelerando l’iter per la realizzazione della metropolitana leggera. Occorrera’ poi ripensare la funzione del centro cittadino mettendo a disposizione le volumetrie ora vuote per nuove attivita’. Penso, ad esempio, alle opportunita’ legate alla presenza degli studenti universitari”. Un problema che si fa di stringente attualita’ ora che le 29 sedi che finora avevano ospitato gli uffici regionali a Catanzaro hanno chiuso per trasferirsi nella sede della cittadella. Un trasloco “complesso”,coordinato dall’ex dirigente regionale Francesco Amoruso, che si e’ concluso in appena due mesi. Un’operazione che consentira’ di “costruire una nuova Regione che rappresenti davvero un punto di riferimento per cittadini ed enti locali”. Oliverio ha voluto pubblicamente ricordare i meriti dei suoi predecessori: “Agazio Loiero che ha fatto partire il progetto e Giuseppe Scopelliti che ha portato avanti l’iter”. Il governatore non ha nascosto il permanere di alcune criticita’. In particolare, l’ultima variante del progetto ha eliminato gli spazi dedicati al vasto archivio della Regione: “Migliaia di atti che rappresentano la storia di questa terra, un patrimonio da custodire. Il nostro progetto e’ di procedere alla digitalizzazione dei documenti”. Nelle scorse settimane, inoltre, Oliverio ha incontrato l’architetto Paolo Portoghesi per il completamento dell’opera: “Si sta pensando a una recinzione che assicuri la dovuta sicurezza dell’edificio ma che sia consona al contesto. Inoltre stiamo cercando una soluzione per il collegamento tra i parcheggi e l’ingresso”. Il governatore ha annunciato che..........

lunedì 9 novembre 2015

Buon Compleanno "Sellia racconta il Comprensorio" 09.11.2009 - 09.11.2015. Sei anni nell'offrire un piccolo servizio messo a disposizione del nostro Comprensorio.



Sesta candelina per il blog Sellia racconta il Comprensorio.  Un piccolo spazio virtuale messo a disposizione di tutti dove in modo totalmente gratuito cerco di far conoscere i  vari avvenimenti, notizie, manifestazioni, problematiche varie, curiosità che riguardano i 12 comuni del nostro comprensorio più il Capoluogo Catanzaro. Nel novembre del 2009 quando inizia quest'avventura dettata solo dall'amore smisurato per la nostra cara ma spesso amara terra di Calabria non sapevo quanto sarebbe durata quest'esperienza da blogger ma sicuramente fondamentale sarebbe stato il consenso dei vari lettori nel primo mese del 2009 ci furono circe 4000 visualizzazioni oggi solo 6500 visualizzazioni li abbiamo raggiunti in un solo giorno ( 06.10.2015 ) record attuale per il blog. Senza l'apporto fondamentale, confortante degli ottimi risultati festeggiare questo sesto compleanno non avrebbe molto senso, perchè inutile girarci intorno  se non si hanno riscontri positivi  con le visite giornaliere sul piccolo lavoro che in modo gratuito senza alcun banner pubblicitario viene offerto  sicuramente oggi non sarei qui a scrivere queste due righe per dirvi Grazie!!! ma anche permettetemi  nel lodare chi con l'apporto di servizi, segnalazioni, foto ecc...  mi aiuta nell'aggiornare e arricchire il blog con notizie spesso in anteprima. Per quanto riguarda l'assenza di  banner pubblicitari, Google in un paio di occasione mi ha contattato per inserire vari banner in cambio di denaro, ma per il momento meglio di no meglio continuare nel piccolo con un servizio totalmente assente di fastidiosi banner pubblicitari che si aprono da soli vedi alcuni siti molto importanti anche locali. Come sfondo nell'home page  inserirò di volta in volta foto dei nostri stupendi borghi, ho già inserito Zagarise, Pentone ora è la volta di Sellia il prossimo borgo sarà Sersale poi a turno i rimanti bellissimi paesi del nostro comprensorio, quel comprensorio che cercherò nel mio piccolo spazio virtuale di metterlo sempre in primo piano inserendo le notizie da qualsiasi colore o appartenenza politica arrivano anche al rischio di beccarmi l'ennesima denuncia, l'ennesimo oscuramento delle.............

venerdì 6 novembre 2015

Servizio antibracconaggio nel Parco della Sila sono diverse le persone denunciate grazie alla Lipu ma l'importante servizio è a rischio chiusura nella provincia di Catanzaro.


ILCoordinatore calabrese della vigilanza LIPU (Lega Italiana Protezione Uccelli), Domenico Laratta, informa che, i giorni scorsi, il Presidente nazionale della LIPU, Fulvio Mamone Capria, ha trasmesso all’indirizzo della Polizia Provinciale di Cosenza, nelle persone del Dirigente Giovanni De Rose, del Coordinatore della Polizia Provinciale Sostituto commissario Maria Antonietta Pignataro e del personale dipendente dal Distaccamento di San Giovanni in Fiore (Giuseppe Barberio – Giovanni Mancina e Gianluca Congi, ndr) un attestato di apprezzamento per un importante operazione antibracconaggio, condotta qualche giorno addietro all’interno del Parco Nazionale della Sila e che, ha consentito di stroncare dei gravi atti che si stavano perpetrando ai danni dell’inestimabile patrimonio ambientale della Sila, attività terminata poi, con la denuncia in stato di libertà di alcune persone, che adesso dovranno rispondere di reati in materia di tutela della fauna selvatica. Secondo la nota della Vigilanza calabrese della LIPU – sarebbe notizia soltanto di pochissimi giorni fa, quella di un altro bracconiere, sorpreso sempre sulla Sila, dagli agenti della Polizia Provinciale in servizio al distaccamento di San Giovanni in Fiore; tale soggetto, pare, che stesse cacciando di frodo ai danni della selvaggina migratoria, prontamente bloccato è stato poi anch’esso denunciato alla competente autorità giudiziaria.Laratta, ricorda, come nonostante il grave clima d’incertezza che si era determinato sul futuro dei corpi e servizi di Polizia Provinciale italiani, questi uomini, come se nulla fosse, perseveravano ugualmente per l’affermazione della legalità e della legge, in territori ostili e difficili, fattore quest’ultimo, che andrebbe ancor più elogiato! Alcuni anni fa, la più importante associazione italiana per la tutela dell’avifauna, aveva consegnato proprio alla Polizia Provinciale di Cosenza, alcuni encomi per l’incessante ruolo di protezione della natura portato a segno su una delle più grandi e articolate province d’Italia. Le riforme in tema di polizie provinciali, vedono a oggi, un quadro nazionale a tinte fosche, con corpi fortunatamente salvi, altri smembrati o ridotti e, addirittura, in alcuni casi destinati a sparire. Da quanto si apprende, in Calabria, rimarrebbero integralmente salvi, solo i Corpi di Polizia Provinciale di Cosenza e Reggio Calabria, mentre la situazione sarebbe incerta su Catanzaro e tristemente negativa per.........

giovedì 5 novembre 2015

Amianto sono tanti i siti da bonificare nella presila catanzarese come a Sellia dove i tetti in eternit sono veramente tanti. Che stanno facendo di concreto i nostri amministratori?

Nella foto in alto Sellia con i numerosi tetti in eternit del rione " Madonna della Neve"

Quanto emerge dalla relazione dell’oncologo Pasquale Mondilla  è veramente preoccupante e fa venire i brividi solo a pensarci e a domandarsi: ma gli Enti Locali ed in primis la Regione Calabria che è in possesso dell’elenco dei siti da bonificare tra cui tutta la zona della Presila catanzarese, in particolare il territorio  dove ricadono l’imponente discarica di località Marra, la miniera di metalli dismessa dalla Montedison e la diga del Melito, mai bonificate, perché continuano a tacere? E’ mai possibile che a nessun politico, sia esso regionale, provinciale o comunale sia venuto il dubbio visti i centinaia di decessi avvenuti negli ultimi tempi e l’incremento di determinate patologie, a nostro avviso, sono da attribuire a questo disastro ambientale? E la stessa Regione Calabria perché non attiva il Registro regionale dei tumori ? Sono tanti i “perché” che qualcuno con un pizzico di coscienza dovrebbe dare delle risposte, specie le autorità sanitarie preposte. Purtroppo anche a Catanzaro ci sono ancora  diversi siti da bonificare o smantellare, come l’ex cementificio ubicato nel popoloso quartiere De Filippis costruito negli anni sessanta e bonificato da circa un ventennio. Ma come si evince dalla foto la copertura in eternit, oramai  compromessi, della imponente struttura   e le pareti tutte in amianto dimostrano tutto il loro degrado, abbandono e pericolosità; come pure il traliccio ad alta tensione, poco distante dall’ex cementificio, istallato dall’Enel e completamente a ridosso delle abitazioni comportano un serio pericolo per la salute degli abitanti. Non vogliamo creare allarmismi, ma come Centro Democratico abbiamo il dovere delle salvaguardia della salute dei cittadini e invitiamo  chi di competenza come: l’Arpacal, l’Asp ed il Sindaco Abramo, massima autorità comunale, ad intervenire con.......

mercoledì 4 novembre 2015

4 novenbre giornata delle forze armate "centinaia di giovani vite furono spezzate. È il caso di Buda, 25 anni, di Catanzaro, incensurato; a un certo punto si rifiutò di andare in prima linea". Storie struggenti di giovani militari durante la grande guerra del 1915/18

Salvatore Astuto, 26 anni, di Caltanissetta, analfabeta, 49° Battaglione bersaglieri, fu «accusato di codardia» e per questo condannato «per mezzo della fucilazione nel petto» perché il 14 maggio 1916 si rifiutò di andare in prima linea insieme alla sua compagnia. 

Si legge nella sentenza del Tribunale di guerra del VI Corpo d’Armata: «Il Tribunale ravvisa tutti gli elementi del reato previsto e punito dall’art. 92 e più precisamente da quella ipotesi di esso che riflette il rifiuto di marciare contro il nemico, rifiuto sulla cui sussistenza non può dubitarsi per le ragioni suesposte e che ha indubbiamente come motivo non già il non sentirsi, come l’accusato afferma, ma un senso di pusillanimità che costituisce l’elemento distintivo del reato che gli si ascrive». Dunque per paura di andare a combattere. È di cinque righe, invece, il telegramma datato 15 aprile 1916 con cui il Reparto Disciplina e Giustizia militare trasmetteva al Comando Supremo Reparto Giustizia due esecuzioni e altrettante condanne di militari italiani a seguito della violazione del codice penale militare: «3167 Rosso. Stamane ha avuto luogo esecuzione soldato Buda Carmine e Annaloro Antonino. Oggi pronunziate due condanne fucilazione carico soldato Passantino Salvatore 144° Reggimento Fanteria allontanatosi trincea inizio azione 28 marzo e soldato Eufemi Pietro 88° Reggimento fanteria agente principale reato rivolta perché 13 marzo rifiutò obbedire con altri dovendo andare trincea. Stop». 
Dietro a messaggi stringati del genere centinaia di giovani vite furono spezzate. È il caso di Buda, 25 anni, di Catanzaro, incensurato; a un certo punto si rifiutò di andare in prima linea. Lo stesso fece Annaloro, anch’egli venticinquenne, nato a Palermo. Il primo, si legge nella sentenza del Tribunale di Guerra del VII Corpo d’Armata, fu accusato di «rifiuto d’obbedienza perché il 15 marzo 1916, ordinatogli dal sergente De Michelis Filippo di recarsi a lavorare cogli altri suoi compagni, mentre trovavasi alla presenza del nemico, si rifiutò di ubbidire: ripetutogli l’ordine dal capitano Dagna Riccardo opponeva lo stesso rifiuto». Entrambi i soldati Buda e Annaloro furono colpevoli «del reato di cui all’art. 72 n.4 del Codice penale dell’esercito perché nella sera del 12 marzo 1916, in territorio di occupazione, mentre si trovavano alla presenza del nemico, e a poche ore dall’inizio di un’azione, unitamente ad altri militari rimasti sconosciuti, tumultuarono e sollevarono grida allo scopo di obbligare il loro comandante 
a non impegnare l’azione». Giovanni Moglia, 28 anni, torinese, sposato con figli, commerciante e sergente del 162° Reggimento Fanteria, fu accusato insieme a Natale 
Lanza, 26 anni di Novara, falegname anch’egli ammogliato, di «abbandono del posto di combattimento in faccia al nemico». 
Per Moglia ci fu la condanna «per mezzo della fucilazione nel petto». Lanza invece ebbe una pena a venti anni di reclusione in carcere militare. Storie che emergono dai documenti custoditi e concessi grazie all’Archivio Centrale dello Stato, utili a comprendere il dramma di quella «inutile strage» che fu la Grande Guerra. Molti di quei ragazzi non erano mai usciti fuori dal proprio paese, non parlavano italiano, non sapevano né leggere né scrivere. Inoltre il 1916 fu, forse più del precedente, l’anno in cui i soldati iniziarono ad avere la percezione che tra loro e il quartier generale da dove venivano coordinate le operazioni c’era uno scollamento e non sempre i capi sapevano quali fossero le reali condizioni dei soldati. A ciò si aggiunse............


martedì 3 novembre 2015

Salvatore Caruso il nonno Calabrese con i suoi 110 anni ci spiega il segreto della longevità. Di recente si è messo in auto e ha fatto 800 chilometri fino a Perugia per assistere alla laurea del nipote.

Dal cuore dell’Aspromonte 

al centro dell’Italia. Nonno Salvatore Caruso non finisce mai di stupire per la sua straordinaria vitalità. 110 anni il 2 novembre, 800 chilometri in auto, da Molochio a Perugia, per essere presente alla laurea del nipote che porta il suo nome. «Non potevo mancare». 

Il nipote: «Che gran regalo mi ha fatto!» Salvatore ha conseguito la Laurea Magistrale in Biotecnologie Agrarie e Ambientali ed è orgoglioso «per avere avuto il nonno ultracentenario accanto in un giorno così importante». Un privilegio raro, probabilmente senza precedenti. «Che fortuna avere questo nonno. Così affettuoso. Così forte. Così generoso». Felice anche la fidanzata di Salvatore, Alda Attinà che sempre a Perugia si è laureata in Scienza della Nutrizione Umana. La foto -ricordo è un racconto d’amore. Il sorriso splendido dei neolaureati che guardano felici al futuro e al centro il nonno-quercia, uscito indenne da cento tempeste: dalla terribile epidemia della “spagnola” alle due grandi guerre. Una presenza rassicurante. Nonno-nipoti, più di 80 anni di differenza, generazioni solo anagraficamente lontane, perchè unite fortemente dall’interesse per lo studio. Più cultura, più libertà.
I tragici eventi del primo Novecento e la morte del padre avevano impedito al nonno di seguire gli studi regolarmente . Salvatore ed Alda hanno concretizzato quello che l’ultracentenario sognava di poter fare quando era giovane. E per questo si è fatto forza e ha raggiunto con il figlio Ottavio, la nuora Grazia e il nipote Giovanni la lontana Umbria. «Eccoci». E ha commosso tutti. Oggi il nonnino della Calabria spegnerà 110 candeline. «Un bel traguardo» dice. «Spero di vivere ancora a lungo», aggiunge. Felice ed emozionato quando ha ricevuto le prime cartoline di auguri da Torino e da Firenze. Le tiene in mano, le gira e le rigira, legge e rilegge «Al nonno d’Italia». «Guai a toccargliele», ci dice il figlio Ottavio che come ogni anno sta preparando la festa con la moglie Grazia ed i figli Salvatore e Giovanni. Nonno Salvatore è uno dei pochi casi di “lunga vita in buona salute” che la comunità scientifica mondiale da anni sta studiando con molta attenzione. Studiosi di fama hanno cercato di capire il segreto della sua longevità . Tra questi spicca il professore Valter Longo , 48enne biogerontologo , figlio di emigranti di Molochio (lo stesso paese di nonno Salvatore) che in questo campo è un’autorità mondiale. Guida l’Istituto per la Longevità dell’università di Los Angeles e dirige il programma di Longevità e Cancro all’ Istituto Firc di oncologia molecolare (Ifom) di Milano, dove i ricercatori sono impegnati nella “sfida della senilità”.
Il professore Longo continua a mantenere la cattedra americana.«Faccio avanti e indietro, sono un cervello senza frontiere in cerca di problemi da risolvere», spiega in una intervista al Corriere della Sera. Da Genova agli Stati Uniti, attratto dal jazz. «Sì, proprio così. A 16 anni ho attraversato l’Oceano, per imparare a suonare jazz. Ho ultimato le scuole secondarie a Chicago e poi mi sono laureato in biochima all’ Universita del Texas. Ho ottenuto il PhD da UCLA (Los Angeles) dove ho fatto anche un master in Patologia. Quindi il post-dottorato in neurobiology alla University of Southern California. Qui sono adesso professore di Gerontologia e Scienze Biologiche nonchè Direttore dell'Istituto di Longevità, uno dei principali centri di ricerca sull’ invecchiamento al mondo. Negli anni Sessanta c’era già il primo centro di ricerca dedicato alla frontiera più affascinante della medicina. Per studiare il caso di Salvatore Caruso, il professore Longo ha lavorato anche in collaborazione con Giuseppe Passarino dell’Universita della Calabria e Mario Mirisola dell’Universita di Palermo.
Ogni anno ritorna a Molochio, dove ci sono i parenti .«Ho visto Salvatore ad agosto. Mi è sembrato abbastanza in forma, considerati i suoi 110 anni». Come sempre il nonnino continua a guardare senza occhiali la tv e non si perde un telegiornale .«Bisogna essere informati». Segue le trasmissioni che si occupano dei fatti di cronaca insoluti. «Fin dall’inizio ha detto che Melania era stata uccisa dal marito”, ricorda la nuora Grazia Franco. Consulta senza problemi l’orologio da polso e con il telecomando sceglie i programmi . Qualche problema invece con l’udito. bMa usa le cuffie, così non disturba chi sta nella stanza. Legge quotidiani e settimanali: ha tutta la collezione di Cronaca Vera, fin dal primo numero. Ha scritto libri e ama la musica. Suona la chitarra, canta le celebri melodie di un tempo, accompagnato spesso dal nipote Giovanni.
«Ci divertiamo, il nonno è simpaticissimo. Durante una delle tante “visite di studio” si è messo a cantare con il professore Longo nelle vesti di chitarrista». A giugno 2015 sono stati pubblicati dalla rivista scientifica americana Cell Metabolism i risultati della ricerca condotta proprio dal gruppo diretto dal professore Longo su una dieta che ci farebbe vivere più a lungo. «Il digiuno migliora la salute, combatte l’invecchiamento e, in prospettiva, allunga la vita. L’affermazione non è più soltanto una battuta dei nostri nonni o di qualche saggio dalla vita ascetica ma il frutto di una ricerca pubblicata dalla rivista scientifica Cell Metabolism», ha scritto il Corriere della Sera, che ha intervistato il professore Longo. «Periodi prolungati di digiuno, correttamente gestiti dagli specialisti - ha detto-, innescano cambiamenti nel sistema immunitario e una sua rigenerazione, stimolando il rinnovamento delle cellule staminali». E poi: «Ho capito come possiamo invecchiare meglio studiando i lieviti e non mi stupirei se fra 50 anni la vita media fosse intorno ai cento anni. I 120 anni sono la meta possibile, raggiungibile. Già ora il numero dei centenari sta crescendo con grande velocità». Dai lieviti le indagini sono continuate sui topi e infine sull’uomo. «Per sei mesi abbiamo sottoposto i volontari a periodi di digiuno di quattro giorni rendendoci conto che il sistema immunitario si libera delle cellule inutili, non necessarie, mentre è spinto a rimettere in azione in modo naturale, come accadeva nei momenti della nascita e della crescita, le cellule staminali capaci di assicurare la rigenerazione».
Lo scienziato ritiene che «potenzialmente questa pratica sul cibo favorisca l’eliminazione di cellule anomale, precursori di cellule cancerogene». Dallo studio pilota sugli esseri umani “«è emersa la diminuzione dei fattori di rischio associati a invecchiamento, diabete, malattie cardiache e cancro». Il ricercatore sottolinea: «Si tratta del primo intervento alimentare anti-invecchiamento e per migliorare la salute dimostrato clinicamente». Al professore Longo abbiamo chiesto quali indicazioni ha avuto dal “caso” di Salvatore Caruso. Ci ha risposto che «questo studio conferma nuovamente che il tipo di dieta mantenuto per la maggior parte della vita da Salvatore Caruso ha effetti protettivi su fattori di rischio delle principali malattie». Tempo fa il professore Longo ci aveva spiegato: «Forse nonno Salvatore il segreto di lunga vita lo sapeva già prima di noi. Ho fatto il giro del mondo per trovare i segreti dell'invecchiamento per poi scoprire che il segreto era nel paesino dove passavo le mie estati da bambino. Forse sto esagerando ma è sorprendente come la dieta dei nonni calabresi si allinea agli studi molecolari, genetici e di nutrizione che facciamo da 20 anni. A Molochio molti abitanti hanno mantenuto l’abitudine a consumare pasti con un basso contenuto di proteine, privilegiando una dieta a base vegetale». Per questo aveva consigliato di «adottare la dieta che Salvatore e i molochiesi o molochiari (come si dice lì) hanno seguito per la maggior parte della vita: basso apporto di proteine, e la dieta a base di fagiolini verdi, olive e pane integrale . Quando poi vanno a vivere con i figli, perché diventati troppo vecchi per poter stare da soli, debbono essere aumentate le proteine principalmente da fonti vegetali».
E a proposito di Salvatore Caruso, National Geographic nell’inchiesta mondiale sulla “Longevità al di là dei 100”, ha scritto: «Quando a Caruso è stato chiesto cosa abbia fatto per essere così longevo, ha risposto ........