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martedì 24 gennaio 2017

SP 25 Arsanise Catanzaro chiusa. Altre strade chiuse o a rischio frane Le foto di questo terribile nubifragio

La Sp 25 è stata chiusa perchè non garantisce il minimo di sicurezza nell'attraversarla con frane e avvallamenti in più punti mentre il fiume Alli in piena fa paura. Il sindaco di Sellia Davide Zicchinella si è adoperato sin da ieri pomeriggio per monitorare le varie arterie comunicando in tempo reale le criticitàfacendo intervenire li dove era possibile i mezzi della provincia.La SP 13 Sellia Catanzaro (via Simeri Crichi) è interrotta su più punti- Una frana tra i comuni di Sorbo e Taverna impedisce il transito. Arrivano di continuo segnalazioni di frane in tutti i nostri comuni come Simeri Crichi, Soveria, nella 109 Cafarda strada chiusa, frana tra San Pietro Magisano e San Giovanni. Scuole chiuse in tutti i comuni come anche nel Capoluogo anche a causa dell'improvvisa rottura dell'acquedotto di Santa Domenica,  rimarranno chiusi tutti gli istituti scolastici di ogni ordine e grado e le scuole paritarie della città. 




 a seguire altre foto di questa violenta ondata di maltempo nel nostro Comprensorio

lunedì 23 gennaio 2017

Emergenza Maltempo: strade chiuse o piene di detriti Domani scuole chiuse in molti paesi mentre a Catanzaro saranno aperte

Strada SP 25 al limite della percorribilità si inviata a evitare di attraversarla se non per urgenza.sulla S.P. 13 che dal Bivio Arsanise arriva a Catanzaro passando per Sellia e Simeri Crichi si segnalano forti criticità. A Crichi (altezza magazzino Mosca circa) la strada è interrotta. Prima di Sellia venendo da Arsanise e dopo Sellia andando verso Simeri Crichi sono presenti diverse frane. I mezzi della provincia sono dal primo pomeriggio all'opera per arginare le varie criticità.
L'importante arteria sta resistendo ma sono molte le segnalazioni di frane o detriti che la rendono molto pericolosa.
A seguito di ulteriore messaggio di allerta meteo per possibili precipitazioni intense di Livello 3 che dovrebbe durare fino alle prime ore della mattinata di domani 24/01/2017, diramato dalla Protezione Civile regionale a Sersale come in altri centri della Presila le scuole resteranno chiuse anche domani martedi 24 gennaio mentre nel capoluogo (Catanzaro) dalle ultime notizie sembra che domani le scuole saranno aperte ma il tutto è in evoluzione la pioggia continua incessantemente a cadere da oltre 24 ore; mentre le varie pagine su facebook diventano un ottimo mezzo al servizio dei cittadini con continue segnalazioni di quest'ultimo evento calamitoso che non........

Sersale: Presentato il simbolo della lista "Rinnov@ndo Sersale" che correrà alle prossime elezioni comunali.

Presentata sabato scorso il simbolo della lista "Rinnov@ndo Sersale" che correrà alle prossime elezioni comunali di Sersale.
Il progetto alla base di questa lista nasce nel campo del centrosinistra ed è alternativo alle modalità di amministrare di Progetto Sersale a guida Salvatore Torchia. Alternativa sia nel metodo che nei contenuti.
Innanzitutto le tre linee guida nella compilazione del programma: Partecipazione, Trasparenza e Legalità.
Partecipazione intesa come coinvolgimento dei cittadini (non dei soli nostri elettori) e delle associazioni, come costante consultazione e condivisione di scelte e programmi. Un ruolo attivo dei cittadini nella cura dei beni comuni, degli spazi pubblici, dei rapporti sociali: una comunità è tale se si mette in comune risorse e si ottengono benefici insieme.
Trasparenza significa comunicare coi cittadini, rendere pubblici atti e spese, dati amministrativi. Significa rispettare le regole dell'Amministrazione Trasparente, sviluppare regolamenti e modalità di fruizione dei servizi sempre più rispondenti alle esigenze dei cittadini. Separare chi dà l'indirizzo politico dalla macchina amministrativa soprattutto per quanto riguarda appalti, gare, selezioni pubbliche.
Legalità è garanzia di corretto esercizio dell'amministrazione, con piani di intervento, regolamenti, controlli, sanzioni: dalla viabilità al piano neve, dall'edilizia al commercio ambulante, tutto deve rispondere a regole condivise che garantiscano tutti. Proprio per questa ragione tra i primi atti per rinnovare Sersale ci sarà la stipula di protocolli d'intesa con ANAC (Agenzia Nazionale Anti-Corruzione) e l'adesione ad una Stazione Unica Appaltante regionale, per garantire il comune di Sersale la qualità dei rapporti con le aziende private, per garantire la terzietà della politica nella disciplina degli appalti pubblici.
Questi tre assi sono la più immediata risposta al modello Torchia. Basti ricordare, a titolo di esempio, il "caso Nigro" - il filantropo e organizzatore di eventi che ha raggirato molti commercianti, cittadini e associazioni sersalesi un paio di anni fa. In quel caso nessun atto scritto è stato posto in essere tra Nigro e l'amministrazione (eppure tutti a Sersale dialogano col comune a mezzo protocollo!), nessuna traccia di transazioni e, quel che è peggio, nessuno si è presentato in consiglio per ascoltare come si fossero svolti i fatti. Oppure i consigli comunali desolatamente vuoti che denotano una disaffezione dei cittadini verso la politica e l'amministrazione, imputabile ad un metodo amministrativo accentratore, personalistico, poco dialogante: ne sono esempio lo "sfregio" dell'acqua pubblica o il silenzio tombale della maggioranza in tutti i consigli comunali, che danno l'idea di un uomo solo al comando.
Siccome in consiglio si discute degli interessi dei cittadini, noi vogliamo che i cittadini tornino in consiglio.
Con queste linee guida abbiamo anche declinato il programma amministrativo: gestire in economia i servizi e restituire ai cittadini un po' di dignità. Non ci proponiamo di salvare il mondo, né di fare promesse che non possiamo mantenere, ma solo di rinnovare il modo di concepire il servizio pubblico e il modo di gestirlo.
In questi anni il servizio si è sempre detto che le risorse sono scarse e che meglio di così non si può fare, perciò è meglio esternalizzare e affidare ai privati. A questo modello Torchia noi opponiamo invece la gestione in house dei servizi locali come scuolabus, acqua, rifiuti, manutenzioni.
Una gestione pubblica ci permette di recuperare risorse che intendiamo utilizzare o per abbassare le tariffe o per coinvolgere i cittadini nella gestione dei servizi con short list di merito (quello che una volta erano i turni di lavoro), laddove possibile.
In questo modo intendiamo restituire ai cittadini la dignità di poter pagare le bollette (in costante aumento), di ricevere un servizio efficiente e possibilmente anche di beneficiare di piccole occasioni di lavoro. La nostra idea è capovolgere il paradigma di Progetto Sersale "costi pubblici, benefici privati" con "gestiamo insieme, beneficiamo tutti".
Questo progetto nasce da cinque anni di opposizione puntuale, attenta, intransigente da parte dei consiglieri comunali Francesco Perri, Rosario Mungo e Antonio Borelli. In questi anni abbiamo acquisito le informazioni necessarie per scrivere un programma e per smascherare il modello personalistico di Torchia.
A questo modello opponiamo l'albero al centro del simbolo della lista:
Un albero testimonia di un ambiente fertile come è la comunità di Sersale ed è esso stesso simbolo del territorio. Ma quell'albero ha un fusto che è fatto di uomini, tanti, diversi che sorreggono una chioma che è fatta di mani. Noi puntiamo a quelle mani: ogni cittadino deve dare il suo contributo, deve lasciare la sua impronta nella vita della comunità. Proprio come un albero vive nell'insieme perché ha radici profonde come le nostre idee politiche, ha un tronco forte come l'impegno degli uomini, e foglie che trasformano l'energia della gente in nutrimento per la comunità.
Con questo spirito ci accingiamo a proporre un......

giovedì 19 gennaio 2017

35 imprenditori arrestati per Ndrangheta dalla DDA di Catanzaro coordinata da Nicola Gratteri.


Controllavano appalti in mezza Calabria

Sequestrate anche 54 importanti società, molte anche a Roma. Indagati anche funzionari. Tra le accuse associazione di tipo mafioso


Le opere pubbliche erano cosa loro. Poco importa quale fosse la stazione appaltante. Nella piana di Gioia Tauro, a Cosenza, nell'alto Tirreno cosentino è stata la 'ndrangheta ad aggiudicarsi i più importanti e remunerativi appalti pubblici messi a gara grazie a imprenditori compiacenti. Lo hanno scoperto le Dda di Reggio Calabria e Catanzaro, che per questo motivo hanno ordinato il fermo di 35 imprenditori, considerati punto di riferimento per i clan Piromalli di Gioia Tauro, Muto dell'alto tirreno cosentino e Lanzino-Ruà di Cosenza.

Contro di loro, le accuse sono pesantissime. Per i magistrati, sono tutti a vario titolo responsabili di associazione per delinquere di tipo mafioso, associazione per delinquere finalizzata alla turbativa d'asta, turbata libertà degli incanti, frode nelle pubbliche forniture, corruzione e falso in atti pubblici. Sotto sequestro sono finite 54 importanti società, molte delle quali con sede a Roma, mentre sul registro degli indagati sono stati iscritti funzionari e dirigenti di diverse stazioni appaltanti che avrebbero agevolato le imprese dei clan.

Ad emergere è un quadro devastante dell'imprenditoria calabrese, ricostruito con un'indagine minuziosa dagli specialisti del Gico della Guardia di Finanza di Reggio Calabria e Cosenza. Due i filoni riuniti nella maxi-operazione. Il primo, coordinato dalla Dda di Reggio Calabria retta da Federico Cafiero de Raho, ha permesso di accertare come fra il 2012 e il 2015 il potentissimo clan Piromalli, grazie ad un noto gruppo imprenditoriale, abbia messo le mani su 27 gare, aggiudicandosi i più importanti lavori pubblici nell'area della Piana di Gioia Tauro.

"Si sono aggiudicati appalti nei settori più diversi e con la copertura delle società più diverse. Si tratta in larga parte di imprese calabresi, ma ci sono anche importanti realtà del centro-nord Italia" dice il procuratore capo di Reggio Calabria, Federico Cafiero de Raho.

Il metodo però - spiega il magistrato - era sempre lo stesso. "Nella maggior parte dei casi si creava un vero e proprio cartello di imprese, spesso riunite in associazione temporanea, che quando si presentano ad una gara presentano le offerte in bianco. Poi chi di dovere si occupa di riempirle in modo che il cartello si aggiudichi i lavori". Ecco perché - lascia intendere il procuratore -   i fermi eseguiti oggi non sono che una parte di un'indagine più ampia mirata a ricostruire l'infezione che ha contaminato l'economia della provincia tirrenica reggina.

Un metodo molto simile veniva utilizzato dagli imprenditori dei clan della provincia tirrenica catanzarese e del cosentino, ha scoperto la Dda di Catanzaro coordinata da Nicola Gratteri. "Questa è una costola dell'indagine sul clan Muto di Cetraro eseguita a luglio" spiega il procuratore capo di Catanzaro, Nicola Gratteri.

All'epoca, in manette era finito il capoclan Franco Muto, insieme a molti dei suoi luogotenenti. A prendere le redini è stata la moglie, Angelina Corsanto, che per conto del......