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venerdì 2 marzo 2018

40 milioni di euro per l'elettrificazione della tratta ferroviaria Catanzaro Lido-Crotone finalmente approvato dal Cipe il piano operativo Mit



Ci sono anche 40 milioni di euro previsti per l'elettrificazione della linea ferroviaria jonica nella tratta che va da Catanzaro Lido a Crotone (e viceversa) nel secondo Addendum al Piano operativo infrastrutture del ministero dei Trasporti approvato quest’oggi dal Cipe. Relativo alla programmazione 2014-2020 del Fondo sviluppo e coesione, esso prevede stanziamenti complessivi per 934,4 milioni per strade, ferrovie, rinnovo materiale rotabile, porti, dighe, ciclovie. Le risorse del secondo Addendum si aggiungono a quelle del Piano operativo infrastrutture del dicembre 2016, 11,5 miliardi di euro, ed al precedente addendum del 2017, con 5,4 miliardi di euro. L'obiettivo principale e' dare continuita' e rafforzare la strategia nazionale in materia di infrastrutture delineata nel Piano Operativo del Mit, contribuendo al raggiungimento degli obiettivi di Europa 2020, in primo luogo "promuovere sistemi di trasporto sostenibili ed eliminare le strozzature nelle principali infrastrutture di rete". La struttura complessiva del secondo addendum ripropone l'articolazione in sei assi tematici: interventi stradali, ferroviari, trasporto urbano e metropolitano, messa in sicurezza del patrimonio esistente, rinnovo del materiale rotabile. I 40 milioni previsti nel secondo addendum si sommano a quelli gia' disponibili su fondi Por Calabria 2014-2020 con cui si realizzera' l'elettrificazione della linea da Catanzaro Lido fino a Lamezia Terme. Una rimodulazione del progetto consentira' di reinvestire 70 milioni di euro per............

lunedì 26 febbraio 2018

Itinerari turistici della Pre – Sila : SAN PIETRO MAGISANO

  SAN PIETRO MAGISANO




La Sila è affascinante da qualsiasi angolo si visita, perché presenta visioni di naturale bellezza sempre nuove e interessanti in un meraviglioso quadro di lussureggiante vegetazione.
Questa volta la nostra tappa è San Pietro a Magisano che si adagia su un pittoresco sperone tra due fiumi sul versante jonico della presila a m. 565 s.m. Esso, con Vincolise, fa parte del Comune di Magisano fin dal 1820. La sua storia si fonde con l’antica Taverna alla quale apparteneva. San Pietro è il più importante centro del comune e possiede una Chiesa parrocchiale molto interessante dal punto di vista artistico e storico. Nonostante i recenti rifacimenti, conserva un portale rinascimentale (sec. XVII). Vi si ammira pure un’acquasantiere, una tela secentesca, sculture lignee del 700, arredi di argento e paramenti del sec. XVI, XVII e XVIII. In detta Chiesa si venera una statua di S. Maria della Luce, che vanta un’origine gloriosa di cui diamo brevi cenni.
L’origine della “Madonna della Luce” viene così narrata da Galasso, il più antico e accreditato cronista locale:
“ Quando si stava costruendo la chiesa di Pèsaca, i due eremiti videro una quantità di lumi e una fiaccola più luminosa indicante proprio un’immagine della Beata Vergine. A tal miracolo, la città tutta, benchè occupata alle fabbriche proprie, non mancò di edificare una Chiesa e con i voti e le elemosine ed eredità otto anni appreso farne convento. Che alla continua comparsa dei lumi ogni notte si erano portati con molta gente ad osservarli da vicino, che ritrovata l’immagine vi lasciarono la loro roba e ivi da romiti si ritirarono e poi da monaci basiliani morirono. Fra lo spazio di questi pochi anni avevano accumulato tanto che l’Abbazia fu creata Archimandrita l’anno 1110”.
Dalla cronaca citata si rileva che gli eremiti, Basilio Painticchio e Conone Zonatores, greci italioti, ambedue benestanti, dando i loro beni per la costruzione di una chiesa, incoraggiarono il popolo tavernese, accorso sul luogo, a costruire la chiesa con l’Abbazia di Pèsaca.
Nella stessa cronaca difatti si rileva pure che l’anno di fondazione dell’Abbazia fu il 988, proprio nel periodo in cui si costruiva l’attuale Taverna, quando le incursioni saracene (frequentissime dal sec. IX in poi) costrinsero le popolazioni rivieresche, fiorenti specialmente nel periodo magno greco, a disertare i litorali, per rifugiarsi sugli acrocori inaccessibili, sulle impervie pendici, sui recessi montani, ed ivi munirsi di propugnacoli, torri, bastioni e fortilizzi d’ogni genere. Quindi, dopo la distruzione dell’antica Trischines (sec. X), anche i Basiliani si trovarono rifugiati nel nuovo paese. Dopo il prodigio della Madonna, che venne chiamata della Luce, non tanto per quella fisica osservata da molti; ma per significare l’immensa luce spirituale che la Madre di Dio riversa su l’umanità.
I detti Basiliani superstiti della distrutta città di Uria, convinti che fosse volontà di Dio, si recarono pur essi nella località di Pèsaca, a mille metri sul mare, tra Taverna e Albi, e, accanto alla Chiesa vi costruirono l’Abbazia di Pèsaca. Detta Abbazia prese considerevole incremento da diventare “ricca di molti monumenti letterari della civiltà bizantina, sede di uno scriptorium abbastanza noto donde uscì la “Cronica Pesacense” ma soprattutto in continui rapporti con Taverna”. (1)
Da ciò appare l’importanza di questo monastero nei secoli ormai divenuto un centro di cultura e un cenacolo di santità. Crebbe in pochi anni di numero e di attività da essere dichiarato ben presto Abbazia, e l’Abate ebbe il titolo di Archimandrita, cioè “capo degli altri Abati Basiliani. (2)
L’Abbazia, insomma, divenne un faro di luce e di civiltà che si diffondeva dalle balze silane per la Calabria, come ci riferiscono gli antichi cronisti. E la devozione alla “Madonna della Luce” crebbe tanto da essere considerata quella Chiesa un vero Santuario. La Madonna della Luce non cessava di far scendere una incessante pioggia di grazie sulla povera umanità, dalla quale.............

mercoledì 21 febbraio 2018

Terribile incidente a Sorbo San Basile operaio si ribalta con l'escavatore precipitando in un burrone in località "Colle Castagna"

Stava lavorando, per conto di un’impresa boschiva, alla realizzazione una pista all'interno della zona boscata di Colle Castagna, a Sorbo San Basile, sulla Sila Catanzarese, quando all’improvviso l'escavatore si è ribaltato precipitando poi in un burrone.

Brutta avventura per un operaio 54enne, G.D., che era alla guida del mezzo meccanico, e che è rimasto gravemente feritoL’incidente è avvenuto intorno alle 8.30 di stamani e sul posto sono subito intervenute le squadre dei vigili del fuoco della sede di Catanzaro insieme ai colleghi specialisti del Nucleo SAF.
Difficoltoso il recupero del ferito: i soccorritori hanno infatti dovuto agire su un terreno impervio e in condizioni meteorologiche piuttosto difficili, riuscendo comunque a raggiungere l'infortunato, ritrovato in condizioni gravi ma ancora in vita.
L’uomo è stato recuperato e trasportato fino al luogo dove attendeva un’ambulanza. Affidato al personale sanitario suem118 l’operaio è stato poi trasportato in ospedale dove le sue condizioni sono state giudicate gravissime avendo riportato numerose ferite.
In via precauzionale era stato attivato anche il........

martedì 20 febbraio 2018

Sellia Marina sui presunti casi di tubercolosi riscontrati presso uno dei due centri di accoglienza preoccupa il silenzio del Sindaco

Grave ed inquietante il silenzio del Sindaco Francesco Mauro (PD) di Sellia Marina (CZ) sui casi di tubercolosi riscontrati presso uno dei due centri di accoglienza della cittadina catanzarese, un silenzio che desta ancora piu’ scalpore della notizia stessa tenuta insabbiata anche da tutti gli organi di stampa calabresi.
Pare, infatti, che lo scorso venerdi (16 febbraio) si sia dovuto ricorrere al ricovero urgente con TSO per uno degli ospiti del centro che, recidivo, ha già infettato altre due persone ma, di tutto questo, nulla è trapelato (o almeno cosi’ sperava la giunta PD di Sellia M.) da parte degli organi preposti ed è per questo che noi di Azione Identitaria Calabria chiediamo al sindaco di agire e rilasciare dichiarazioni veritiere sul caso richiamandolo al rispetto ed alla tutela della salute dei cittadini che rappresenta poiché sarebbe non...........

lunedì 19 febbraio 2018

Sersale tutta la popolazione dovrebbe decidere con un referendum popolare sull'imminente privatizzazione dell'acqua

Qualche giorno fa abbiamo raccontato che è in corso la privatizzazione del servizio idrico comunale. Abbiamo anche spiegato, col capitolato d’appalto alla mano, che questa privatizzazione favorisce solo i privati e non i cittadini.
Innanzitutto, si trasferiscono oltre 2 mln di euro in 10 anni dalle casse comunali a quelle dell’azienda privata:  270.000€/anno all’azienda anche se il costo dei servizi dovesse essere più basso.
In secondo luogo, si permette al privato di captare nuove sorgenti e di rivendere l’acqua e di installare mini turbine ai serbatoi per produrre corrente. Questo vorrà dire che non ci sarà nessuna riduzione degli sprechi e delle perdite perché più acqua passa dai serbatoi più corrente si produce!
Terzo, l’azienda gestirà le manutenzioni, gli allacci e le riparazioni e ovviamente fatturerà tutto al comune che trasformerà questi costi in bollette. Come avviene per il metano o per la corrente, oltre una certa misura le riparazioni e gli allacci raggiungono cifre elevatissime che ovviamente pagheranno i cittadini. Ciò che oggi costa 1, domani potrebbe costare 10.
Quindi abbiamo il fondato dubbio che questa privatizzazione non farà diminuire né le bollette, né i consumi di acqua. Quindi sarà ad esclusivo vantaggio del privato!
Temiamo che – come è avvenuto in altri comuni dove il servizio è diventato privato – i costi aumentino e la qualità si riduca. Già osserviamo quotidianamente i disservizi imputabili a SoRiCal che il comune paga puntualmente, ma non contenti corriamo il rischio di consegnare ad un’azienda privata una corposa voce di bilancio, oltre che i diritti dei consumatori.
Perciò il nostro gruppo consiliare ha depositato una proposta di deliberazioneper chiedere che si consultino i cittadini prima di privatizzare:
CONSIDERATO CHE al referendum popolare del 12.06.2011 il 67% dei cittadini di Sersale si è espresso a favore del principio del servizio idrico privo di rilevanza economica.
CHE il Consiglio Comunale, all’unanimità, con Del. CC n° 30 del 14.06.2013 approvava la Proposta di Legge Popolare Regionale “Tutela, governo e gestione pubblica del ciclo integrato dell’acqua”che evidenzia, tra gli altri principi, l’esigenza del servizio idrico privo di rilevanza economica e la preferenza per una gestione totalmente pubblica e partecipata.
CHE il Consiglio Comunale, all’unanimità, con Del. CC n° 18 del 18.08.2015 approvava la Carta del Servizio Idrico Comunale nella quale è sancito che “tutte le acque superficiali e sotterranee sono pubbliche e non mercificabili”.

CONSIDERATO CHE con Del. GC n° 9/2016 la Giunta Comunale emanava l’indirizzo di affidare a terzi la gestione del servizio idrico comunale.
PRESO ATTO che con nota prot. 1888 del 28.04.2016 i consiglieri comunali Perri, Mungo e Borelli depositavano petizione popolare sottoscritta dai cittadini per il riconoscimento nello statuto comunale dell’acqua come diritto umano inalienabile e del principio del servizio idrico privo di rilevanza economica.
RILEVATO CHE la succitata proposta, sottoscritta da 726 cittadini, è stata discussa e rigettata in luogo della Del CC n° 24 del 28.06.2016 che approvava una contro proposta popolare, sottoscritta da soli 220 cittadini, a sostegno dell’affidamento a privati della gestione del servizio idrico.
CHE, sulla base della suddetta proposta, il Consiglio Comunale adottava la Del. CC n° 40 del 28.11.2016 recante il Capitolato Speciale d’Appalto per l’affidamento del servizio idrico comunale.
PRESO ATTO che con atto n° 11 del 09.01.2018 il Comune di Sersale bandiva apposito avviso di gara per l’affidamento del servizio idrico comunale.
EVIDENZIATO CHE gli atti deliberati negli ultimi anni sono confliggenti tra di loro per quanto attiene agli obiettivi enunciati e che appaiono in netto contrasto con quanto è desumibile dalle espressioni di volontà popolare nel merito.

VISTO l’art. 8 del D.Lgs. 267/2000 che prevede forme di partecipazione e consultazione dei cittadini alla vita amministrativa.
CONSIDERATO che lo statuto comunale di Sersale, all’art. 36, c.11, prevede che “il consiglio comunale, con delibera votata a maggioranza, può indire referendum consultivi o, senza formalità, consultazioni.
SI CHIEDE
  1. Di indire referendum consultivo popolareper acquisire la volontà dei cittadini in merito alla gestione del servizio idrico comunale, depurazione e verde pubblico avente ad oggetto il seguente quesito: “Volete Voi che il servizio idrico comunale integrato sia gestito in modo pubblico”;
  2. Di dare mandato ai competenti uffici di predisporre tutti gli atti necessari e consequenziali, ivi compresi i regolamenti di attuazione dell’istituto referendario;
  3. Che, nelle more dell’espletamento del referendum consultivo, si da indirizzo ai competenti uffici di sospendere in autotutela tutti i provvedimenti già posti in essere.
Noi crediamo che nessuna amministrazione può prendere decisioni così importanti senza ...........