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venerdì 31 agosto 2018

Preoccupano sempre più i continui furti a danno di aziende agricole del Catanzarese una delle ultime razzie a Soveria Simeri. Coldiretti lancia gara di solidarietà

Sempre più frequentemente nelle campagne calabresi registriamo l’aumento di furti in particolare di trattori ed in generale dei mezzi agricoli, purtroppo cresce l’abigeato e non meno frequenti le intimidazioni, gli incendi dolosi ed azioni di racket. L’ultimo episodio in ordine di tempo si è verificato al giovane imprenditore vitivinicolo Matteo Dell’Aera, titolare dell’azienda agricola di circa 30 ettari, nel comune di Soveria Simeri (CZ) prevalentemente coltivata a vigneto, che ha subito il furto di due trattori e di tutte le attrezzature necessarie alla conduzione dell’azienda. Certamente non si possono lasciare soli i singoli agricoltori nel contrastare la criminalità’ nelle campagne.

Coldiretti nell’esprimere solidarietà sollecita il Prefetto di Catanzaro e le forze dell’ordine ad intensificare le attività di controllo del territorio rurale purtroppo sempre di più preda di criminali. Coldiretti però vuole dare un segnale tangibile con una solidarietà operosa che veda coinvolte sia le Istituzioni e contemporaneamente gli stessi agricoltori e anche cittadini. Riteniamo ormai non più rinviabili – afferma infatti Coldiretti – azioni straordinarie per assicurare sicurezza e legalità nelle campagne calabresi e per questo chiede al Presidente Oliverio l’attivazione immediata di due azioni a supporto degli agricoltori volte a garantire tutela alle aziende agricole e pertanto propone: l’attivazione del PON-Sicurezza e Legalità per rafforzare la prevenzione e la difesa e poi, un bando mono-tematico a valere sul PSR 2014-2020 per il ripristino dei mezzi agricoli e del patrimonio zootecnico oggetto di furti, incendi dolosi o azione di racket. Ma nell’immediato? Ecco che proprio in attesa degli interventi Regionali, per il ripristino dei mezzi agricoli aziendali e di una maggiore attività di tutela, – dichiara Molinaro presidente di Coldiretti Calabria – serve sostegno concreto ed immediato per garantire la conduzione delle aziende dal giorno dopo. Coldiretti Calabria sollecita una forte reazione di solidarietà, al fianco di Matteo per sostenerlo nella conduzione del vigneto e poi nelle prossime settimane nella vendemmia e per questo lancia l’hashtag #nonlasciamosoloilcontadino. Facciamo appello a chiunque è nelle condizioni di poterlo fare di mettere a disposizione mezzi agricoli ed ore lavoro necessarie per non perdere il raccolto; stringersi concretamente intorno a chi ha bisogno e sostenerlo aiutandolo a superare le ..................

giovedì 30 agosto 2018

Sersale Serve urgentemente la bonifica della discarica abusiva in località "Angaro" la presenza di eternit preoccupa molto

Sono di da molto tempo a fare "bella" mostra  deturpando il paesaggio, si tratta di rifiuti vari come scarti edili con la presenza anche di eternit molto pericolosi all'ambiente la zona si trova esattamente  su una stradina interpoderale  difronte la casa di cura Giuseppe Moscati precisamente in località "Angaro" percorrendo la strada che porta in Sila prima di arrivare a Porta del parco basta prendere questa stradina per restare senza parole a cosi tanta inciviltà dei pochi cafoni che incuranti deturpano un paesaggio meraviglioso. Siamo fiduciosi che ancora una volta il sindaco della Città di Sersale si adoperi al più presto a bonificare l'area impartendo multe severissime a chi.............


mercoledì 29 agosto 2018

Catanzaro Maxi truffa alle assicurazioni Il lungo elenco delle 230 persone coinvolte "molte del comprensorio" incidenti fasulli,false testimonianze per rimborsi milionari.


Sono 230 gli indagati dalla Procura di Catanzaro per quello che i pm considerano un maxi sistema finalizzato alle truffe assicurative. Gli uffici giudiziari ipotizzano l’esistenza di una associazione a delinquere il cui scopo sarebbe stato quello di truffare alcune compagnie assicurative e il Fondo di garanzia per le vittime della strada. Sono coinvolti anche alcuni avvocati e medici molto noti nel capoluogo. L’avviso di conclusione delle indagini preliminari è stato firmato dal pm Paolo Petrolo assieme a Graziella Visconti, al procuratore capo Nicola Gratteri e all’aggiunto Vincenzo Capomolla. Agli indagati, a vario titolo, vengono contestati i reati di associazione a delinquere, truffa, frode assicurativa, corruzione in atti giudiziari, falsa testimonianza, falso ideologico.
Al centro dell’inchiesta vi sarebbero incidenti stradali “fantasma”, costruiti a tavolino producendo false prove e false testimonianze. Una “fabbrica” di falsi, quella ricostruita nelle 90 pagine dell’avviso di chiusura delle indagini preliminari, che avrebbe fruttato profitti agli attori della presunta truffa. Lo scopo era quello di mettere le mani sui risarcimenti, passando attraverso i processi celebrati davanti ai giudici di pace.
Tra gli indagati, anche gli avvocati Gennaro Pierino Mellea, ex consigliere comunale di Catanzaro, e Antonio Bressi e il medico Giulio Cosco, individuato dagli investigatori come «redattore di falsa documentazione sanitaria», già coinvolti nel primo filone dell’inchiesta sulle truffe assicurative condotto dal pm Petrolo e della Guardia di finanza di Catanzaro. La Procura avrebbe ricostruito i ruoli di tutti gli indagati, differenziandoli a seconda dei compiti rivestiti: ci sarebbero i “procacciatori” e organizzatori di falsi sinistri, i “suggeritori” per i testimoni e i professionisti incaricati di offrire servizi logistici e di rappresentare in giudizio le istanze delle presunte vittime dei sinistri.
La chiusura delle indagini è il nuovo step dell’inchiesta partita nel luglio del 2017. Si tratta di “Violentemente investito 2”, procedimento nel quale le Fiamme gialle hanno denunciato inizialmente 263 persone, tutte residenti nella provincia di Catanzaro.
Nel 2017 i finanzieri sequestrarono beni per circa 2,3 milioni di euro a due avvocati.
L’ASSOCIAZIONE All’interno dell’organizzazione, secondo l’accusa, i vari indagati avevano ruoli be definiti. Giovanni Chiaravalloti, per esempio, viene indicato quale “procacciatore” e organizzatore di falsi sinistri, in alcuni casi partecipandovi personalmente. Antonio, Giuseppe e Stefano Iania, oltre ad essere procacciatori (Antonio Iania in particolare), in alcuni caso hanno messo a disposizione i propri mezzi mentre Antonio Iania avrebbe prestato falsa testimonianza. Oltre ad essere un procacciatore, Endriu Ianos, secondo l’accusa, avrebbe organizzato i falsi incidenti coinvolgendo anche membri della propria famiglia, individuando personalmente i falsi testimoni. A questi indagati, accusati di associazione per delinquere, si aggiungono, con ruoli simili, Eleonora Morelli, Ivan Valentino, Giuseppe Nicoletta, Angela Zucco, Floro Caccavari, Vincenzo Cesareo, Stefano Saverio Ierace, Rosaria Leone, Pietropaolo Lanzellotti, Marco Mancuso, Marco Sasso. Secondo la Procura di Catanzaro queste persone agivano insieme a Gennaro Pierino Mellea, Raoul Mellea, Antonio Bressi, Vitaliano Mirarchi, Fabrizio Nicoletta, Rosa Mazza, Emanuele Nicoletta, Vittorio Nicoletta, Alessandro Nicoletta, Filomena Nicoletta, Francesco Giglio, Rosario Murica, Bruno Candeloro, Serafino Guido, Fabio Parrinello, Luigi Scalzo, Luigi Cosco – tutte persone nei confronti delle quali è stata esercitata l’azione penale nel procedimento “Violentemente investito 1”.
Questi i nomi di tutte le persone coinvolte:.........................

martedì 28 agosto 2018

Catanzaro ricorda i tristi bombardamenti del 1943 i racconti nitidi di Zia Rosaria 102 anni nata a Soveria Simeri con video storico sul bombardamento di Catanzaro del 27 agosto 1943


 Esattamente 75 anni fa gli anglo-americani bombardarono il centro di Catanzaro, colpendo anche l’ospedale. Una delle infermiere rimaste al suo posto, nonostante le bombe, era Rosaria Veraldi, la decana – chiamata da tutti “zia Rosaria” – che, anni dopo, raccontò quella pagina tristissima. Nella ricorrenza del bombardamento, la Commissione Pari Opportunità di Catanzaro ha voluto ricordare quella donna speciale, nata a Soveria Simeri nel 1911 e scomparsa nel 2013 alla veneranda età di 102 anni.

Come racconta lo storico Nando Castagna, la Veraldi aveva preso servizio, giovanissima, nell’Ospedale Civile di Catanzaro, nella vecchia struttura di via Acri, dove ha lavorato per quarant’anni della sua vita. «Quel fatidico 27 agosto – ha ricordato Castagna – poco prima delle dieci di mattina, preceduto dal sinistro suono delle sirene di allarme aereo, iniziò il bombardamento della città, gli aerei alleati sganciarono sul centro di Catanzaro, il loro carico di morte. La struttura dell’Ospedale, già piena di ammalati e feriti, non rimase indenne dalle bombe e dai mitragliamenti che ne seguirono, zia Rosaria, quando tutti scappavano, rimase al suo posto, per assistere i suoi ammalati, fino a quando l’inferno di fuoco ebbe termine. Una bomba, per come raccontava la stessa zia Rosaria, aveva terminato la sua discesa nei locali della cucina dell’Ospedale, incredibilmente senza esplodere. Era, dunque, necessario sfollare il nosocomio e trasferirlo, urgentemente, di sede. La Prefettura di Catanzaro e le autorità militari dell’epoca, in quella emergenza, optarono per i locali della nuova Scuola Media di Petronà, paese arroccato sulle pendici della Sila, a 900 metri sul livello del mare; la scuola, più di ogni altra, sembrava assicurare una momentanea sistemazione, anche
perché non sembrava costituire un obiettivo da colpire, in attesa di un ritorno a Catanzaro una volta che gli artificieri del Genio militare rimuovessero la bomba inesplosa nei locali dell’ Ospedale civile catanzarese. 
«Zia Rosaria – continua il racconto dello storico Castagna – con i pochi infermieri e i medici di “trincea” accompagnò il convoglio militare, costituito da ben diciassette camion della Wehrmacht germanica presente in città (ancora nostri alleati), per  trasferire degenti ed attrezzature ospedaliere presso la scuola media di Petronà, paesino della Presila. Qui li attendeva una dura realtà perché trovarono una condizione drammatica, si rese necessario condividere i locali con il personale ed i degenti dell’Ospedale di Crotone, anch’esso trasferito, per necessità, nell’ edificio scolastico, non solo, ma il paese di Petronà mancava di tutto, compreso l’approvvigionamento idrico, ci si dovette industriare per reperire acqua da bere e qualcosa da mangiare per i feriti e per loro stessi; per il materiale sanitario occorrente, si fece ricorso a quel poco che la Sanità Militare riusciva a far pervenire, scarseggiavano anche le bende per i numerosi feriti di guerra che affluivano quotidianamente a Petronà da tutta la provincia, per cui le infermiere erano costrette ad utilizzare sempre le stesse bende dopo averle sterilizzate tramite bollitura. Notevoli erano quindi le difficoltà operative e scarseggiavano anche i viveri. In seguito, la bomba inesplosa sita all’interno dell’Opedale Civile di Catanzaro, fu disinnescata dagli artificieri militari presenti in città, consentendo, in tal modo, il ripristino della struttura ospedaliera. L’anno successivo, tornò la calma e fu possibile il rientro all’Ospedale, dove la nostra eroina Rosaria Veraldi, riprese la sua attività lavorativa che poi ultimò all’Ospedale Pugliese».

La Commissione pari opportunità ha voluto perciò esprimere gratitudine “per questa..........

lunedì 27 agosto 2018

Botricello presunta violenza sessuale su una donna di 29 anni da parte di un animatore turistico La donna aveva fatto anche voto di castità ma alcuni testimoni riferiscono che i due si conoscevano da tempo.

 Secondo alcune testimonianze tra l’animatore e la turista ci sarebbe stato un rapporto affettivo già da un mese e nessun tentativo di approccio violento




Sono a lavoro i carabinieri della stazione di Botricello, compagnia di Sellia Marina comandati dal capitano Alberico De Francesco, per chiarire i termini della vicenda che ha come protagonisti due ragazzi  I militari si sono visti arrivare una denuncia per presunta violenza da parte di una giovane che era in vacanza a Botricello, da parte, a suo dire,  di un animatore . Le testimonianze però rimanderebbero un quadro diverso e gli ospiti dello stesso villaggio  parlano di un rapporto affettivo che durava da un mese tra i due, confermato da numerosi messaggi, tutti di tenore affettuoso. Una normale serata sulla spiaggia, di quelli che in tanti hanno trascorso da giovani, e un approccio del ragazzo  forse non gradito da  parte della giovane, devono aver scatenato ciò che poi si è trasformata nella notizia di una presunta violenza, ma , pare , almeno dal racconto che il ragazzo ha fatto alle persone vicine a lui, che  non avrebbe usato forza  o Violenza nei confronti della giovane. I militari hanno proceduto come atto dovuto , ma per il momento l’animatore è stato mandato in un’altra struttura come gesto di pacificazione degli animi, poiché sono in molti pronti a giurare sulla professionalità e la bravura di un

sabato 25 agosto 2018

Il paese perfetto dove tutti vorrebbero abitarci esiste ! Zero disoccupazione, una casa nuova costa solo 15 euro ogni cittadino percepisce 47 euro al giorno indipendentemente della sua mansione.

Esiste un paesino dove non c'è disoccupazione e la gente vive di quello che ricava dalla terra. Tutti hanno una casa e per averla pagano un anticipo di 15 euro.

Parliamo di Marinaleda e dei suoi fortunati 2.700 abitanti. A guidarli in una amministrazione responsabile e sociale del terriotrio è dal 1979 il sindaco Juan Manuel Sánchez Gordillo che favorendo l'occupazione di terreni abbandonati ha permesso a tutta la comunità di lavorare, produrre ed esportare prodotti agricoli grazie alla costituzione della Cooperativa Humar – Marinaleda SCA, creata dagli stessi lavoratori, ed allo sviluppo della distribuzione locale.
A Marinaleda si producono ed esportano (anche da noi in Italia) peperoni, carciofi, legumi e olio d’oliva. La disoccupazione è allo 0% e tutti i lavoratori, indipendentemente da mansione e responsabilità percepiscono 47 euro al giorno per sei giorni alla settimana. Il sistema di welfare di Marinaleda permette a tutti i cittadini di costruirsi una casa versando un anticipo di 15 euro, senza il bisogno di chiedere un mutuo o pagare interessi.Nei periodi di grave crisi, le politiche nazionali, così come le comunità locali, cercano in tutti i modi di trovare la forza per rilanciare l'intera popolazione.Se in Italia l'operato dei leader politici solleva critiche da parte dell'opposizione sulle conseguenze delle manovre economiche, in Spagna, precisamente nella comunità autonoma dell'Andalusia, un un piccolo paesino dove tutti i cittadini lavorano guadagnando uno stipendio fisso che permette loro di mantenere la propria famiglia, un piccolo paesino dove non c'è disoccupazione ed i politici non.........