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venerdì 28 giugno 2019

Coinvolti anche docenti di Catanzaro Nell'inchiesta sui concorsi truccati all'università L'elenco dei 40 professori indagati

Ben quaranta professori di facoltà italiane sono finiti sotto la lente della Digos di Catania che - su delega della Procura Distrettuale locale - ipotizza a loro carico i reati di associazione a delinquerecorruzioneturbativa d’asta ed altro.

Tra i docenti coinvolti nell’operazione non a caso chiamata in codice “Università Bandita”, vi sono anche prof dell’ateneo di Catanzaro, oltre a colleghi di Bologna, Cagliari, Catania, Chieti-Pescara, Firenze, Messina, Milano, Napoli, Padova, Roma, Trieste, Venezia e Verona.
Nell’ambito dell’inchiesta nove i docenti coinvolti e che appartengo all’università del capoluogo siciliano dove ricoprono posizioni apicali, compreso il rettore Francesco Basile, e che sono stati sospesi con procedimento di interdizione dai pubblici uffici.
Gli investigatori ritengono di poter dimostrare che siano stati truccati 27 concorsi, 17 per professore ordinario, 4 per professore associato, 6 per ricercatore. Scattate anche decine di perquisizioni, 41 in tutto.
 a seguire i nomi dei 40 docenti indagati 

giovedì 27 giugno 2019

Sellia Marina operatore turistico per protesta issa una bandiera blu su un cumulo di rifiuti.

Una battaglia di civiltà. 
Così la definisce Francesco Faragò, titolare dello storico locale “Paquito” sito in località Ruggero del comune di Sellia Marina.
Oramai è stanco Faragò, sono anni che chiede all’Amministrazione comunale di effettuate semplici interventi di “ordinaria manutenzione”.
Lunedì scorso la goccia che ha fatto traboccare il vaso.
“E’ umiliante ricevere l'ennesima disdetta per un banchetto, con conseguente danno economico, a causa dello stato di abbandono intorno la mia attività”.
Così Faragò ha deciso di rivolgersi, ancora una volta al Sindaco ed all’Assessore all’ambiente, “per invitarli a fare ciò che dovrebbe essere del tutto naturale, soprattuto in un posto che pone il turismo come vessillo di sviluppo.”
Per questo motivo Faragò ha inviato al Comune un dossier fotografico per documentare lo stato di colpevole degrado in cui è costretto ad operare.
In fondo proprio la spiaggia di Ruggero è stata appena premiata con il conferimento della “Bandiera Blu” e dalle foto emerge una situazione “francamente imbarazzante”. 
“Al fine di scongiurare una cattiva pubblicità per il paese, con inevitabili ripercussioni negative sia per l’Ente che per la mia attività - scriveva Faragò - avevo sollecitato un intervento d’urgenza per eliminare i cumuli di rifiuti sulla spiaggia “bandiera blu” e provvedere alla bonifica delle aree pubbliche”.
Evidentemente a qualcuno interessano solo i vessilli.
Preso atto dell’assoluto disinteresse ecco la clamorosa protesta.
Faragò ha deciso di issare sui cumuli di rifiuti e su una sorgente di acqua putrida la “Bandiera Blu”.
“Sto preparando un dettagliato esposto non solo a FEE Italia, ma anche al Ministero dell’Ambiente, a quello della Cultura e del turismo, al Comando Generale delle Capitanerie di Porto, all’ISPRA fino all’Associazione Balneari, perché qualcuno dovrà spiegare come si possa conciliare il prestigioso riconoscimento con uno stato di degrado e l’assenza dei servizi obbligatori”.
Ricordiamo che una spiaggia “Bandiera Blu”, tra gli altri requisiti, deve avere  delle passerelle per facilitare l’accesso in spiaggia alle persone anziane, ai portatori di disabilità ed in generale alle famiglie, in.........

mercoledì 26 giugno 2019

Report rifiuti ecco la lista Completa di tutti i 251 comuni Calabresi che hanno regolarmente presentato le schede sulla raccolta.

Sono 251 su 404 i Comuni Calabresi, pari al 62,12 % sul totale, che hanno trasmesso al Catasto regionale rifiuti presso l’Arpacal (Agenzia regionale per la protezione dell’Ambiente della Calabria) le schede per la quantificazione dei rifiuti urbani e rifiuti differenziati per l’anno 2018.



Il termine di scadenza per l’invio delle schede era stato fissato al 5 maggio, ma alcuni Comuni, in considerazione del fatto che al 22 giugno sarebbe scaduto il termine per l’invio del MUD (Modello dichiarazione Unica Ambientale) alle Camere di Commercio, hanno erroneamente considerato quest’ultima data come riferimento per l’invio delle schede all’Arpacal.
Occorre precisare, infatti, che ogni Comune è stato chiamato a compilare – entro il 5 maggio 2019 – una scheda dati predisposta dall’Arpacal e, sulla base di quanto regolamentato da una delibera di Giunta regionale del 2017, l’invio del MUD (Modello di Dichiarazione Ambientale che ogni anno viene inviato alle Camere di Commercio, ndr) da parte dei Comuni è valutato come aggiuntivo. Ciò significa che un Comune, ipoteticamente, avrebbe rispettato in pieno quanto previsto dalla delibera inviando anche soltanto la scheda Arpacal, purché debitamente compilata, anche senza inviare il MUD.
Fermo restando questo “misunderstanding”, tali dati, come ogni anno, saranno ora elaborati per realizzare il Report regionale rifiuti, documento ufficiale che fotografa lo stato dell’arte nella diffusione, comune per comune, della raccolta differenziata in Calabria.
Per la provincia di Cosenza hanno trasmesso la scheda 111 comuni su 150, per la provincia di Reggio Calabria 42 su 97, per Catanzaro 48 su 80, per Vibo Valentia 32 su 50 e per Crotone 18 su 27.
I Comuni calabresi, oltre a inviare i dati suddivisi per categoria merceologica e quindi per codici EER (nuova denominazione dei vecchi codici CER), sono stati invitati ad indicare le piattaforme presso le quali hanno effettivamente consegnato quella tipologia di rifiuto differenziato; ciò permetterà controlli incrociati più efficaci ed una speditezza maggiore nella verifica dei dati trasmessi dai Comuni. “In mancanza di questo dato – ha comunicato il Catasto Rifiuti in una lettera ai Comuni calabresi – il quantitativo di rifiuti indicato sarà escluso dal conteggio”.

Ecco i Comuni L'elenco di tutti i comuni ..................

martedì 25 giugno 2019

Simeri Mare incendio doloso durante la notte nel villaggio Turistico Eucaliptus distrutto il palco,sedie e le passerelle per il mare

Incendio di origine dolosa è divampato la notte scorsa nel villaggio turistico Eucaliptus il rogo ha distrutto diverse attrezzature 

Le attrezzature del villaggio turistico “Eucaliptus” di Simeri Mare sono state incendiate. È successo la scorsa notte quando il rogo, di probabile natura dolosa, ha distrutto il palco utilizzato per le attività di animazione, le sedie e le passerelle usate invece per la discesa al mare. Le attrezzature dovevano essere installate proprio nella giornata di oggi.
Il fatto è stato denunciato da Sergio Gaglianese, vicepresidente provinciale di Confassociazioni, che ha deciso di affidare il proprio sfogo a Facebook, “la Calabria - scrive sul social - non avrà mai uno sviluppo serio, gli imprenditori non vengono in Calabria, quelli onesti vanno via, solo i pochi coraggiosi, ancora credono che sia possibile fare impresa in questa maledetta/benedetta terra!”.

“Sono anni che lancio appelli, ma – conclude Gaglianese - purtroppo non......

lunedì 24 giugno 2019

Traffico di droga nel catanzarese arrestati 24 persone, il capo ha solo 25 anni, coinvolti anche minori per gestire l'enorme traffico di droga. Soddisfazione del capo della DDA Gratteri.


Appena 25enne e già a capo di un’organizzazione capace di rifornire di droga l’area del soveratese ma anche piazze di spaccio più competitive, come quelle del milanese e maceratese.

Al vertice del gruppo, da “leader” - come l’hanno definito gli investigatori - vi sarebbe stato il giovane Vincenzo Aloi: non un nome “qualsiasi” considerato che è il nipote di Vincenzo Gallace, ritenuto il boss dell’omonima cosca di ‘ndrangheta di Guardavalle. Ma tra i coinvolti nel “giro”, 24 in tutto, di giovani ne figurano ben più d’uno, per la metà quasi tutti sono infatti sotto i 30 anni. Dunque una nuova generazione, “emergenze”, non a caso gli inquirenti hanno voluto chiamare l’operazione di stamani proprio Last generation

Il blitz è partito nella notte quando i carabinieri di Soverato (che hanno svolto le indagini) insieme ai colleghi di Guardavalle, Davoli, Soverato, Satriano, Cardinale e Gasperina, hanno eseguito i 24 fermi ordinati dalla Dda nella provincia catanzarese, reggina e milanese. L’indagine è iniziata dopo il ritrovamento - nel marzo del 2017 e alla periferia di Soverato - di un bidone che conteneva un notevole quantitativo di stupefacente.

Da qui gli investigatori sono partiti arrivando a documentare la gestione organizzata dello spaccio (di cocaina, hashish e marijuana) da parte del gruppo, la cui base operativa era nel soveratese ma che aveva proiezioni anche in altre realtà nazionali ed estere.

Nel corso delle indagini, sono state arrestate in flagranza altre sette persone, sequestrando oltre 2 chilogrammi di droga di vario genere e anche un’arma clandestina con le relative munizioni.

Inoltre, sono state registrate transazioni economiche sui presunti traffici illeciti per oltre mezzo milione di euro, da cui ne è scaturita l’emissione di un decreto di sequestro preventivo per pari importo che ha colpito un esercizio commerciale, un capannone industriale, una barca, un appartamento, quattro autovetture, sedici conti correnti e depositi postali.

Stamani, infine, al termine delle perquisizioni domiciliari eseguite dai militari sono stati arrestati sempre in flagranza due degli indagati trovati con cocaina, marijuana e hashish e oltre 10 mila euro in contanti. La Dda contesta a tutti i fermati e a vario titolo i reati di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, aggravata dal metodo mafioso, dall’ingente quantitativo e dall’aver indotto a commettere il reato dei minorenni, di detenzione ai fini di spaccio, di porto illegale di armi, favoreggiamento, furto aggravato ed altro.

GLI INDAGATI………………...