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lunedì 9 marzo 2020

Allarme coronavirus in Calabria tantissimi i giovani che sono arrivati dalle zone rosse in quarantena nelle case di vacanze al mare.

Ultime notizie ore 12.30 del 09-03-2020 Nel nostro Paese i malati sono 6.387, di cui 3.557 ricoverati, 650 in terapia intensiva e 2.180 in auto-isolamento. I guariti sono 622 e i morti 366. L’Italia diventa così il secondo paese al mondo, dopo la Cina, per numero di decessi legati a Covid-19.



Prima una nota, poi l'ordinanza della presidente della Regione Calabria Jole Santelli "che introduce misure straordinarie a seguito dell'evoluzione che ha avuto l'emergenza Coronavirus nelle regioni settentrionali. Un'evoluzione che ha spinto tante persone residenti al Nord a far ritorno in Calabria". "Come già annunciato, il documento prevede per chiunque arrivi in Calabria o vi abbia fatto ingresso negli ultimi quattordici giorni dopo aver soggiornato in zone a rischio epidemiologico, la misura della quarantena obbligatoria con sorveglianza attiva. E' necessario comunicare questa misura al proprio medico di Medicina Generale o Pediatra di Libera Scelta oppure telefonando al numero verde regionale 800-767676 o al Dipartimento di Prevenzione dell'Azienda Sanitaria Provinciale territorialmente competente, che adotterà le misure necessarie".
I "Dipartimenti di Prevenzione - aggiunge - dovranno fornire giornalmente al Dipartimento Tutela della Salute e Politiche Sanitarie e al Prefetto territorialmente competente, le informazioni relative ai soggetti posti in quarantena o isolamento domiciliare con sorveglianza attiva, secondo il format appositamente definito. Le società di autolinee e Trenitalia sono tenute a comunicare l'elenco dei passeggeri provenienti dalle zone indicate dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri ai Dipartimenti di Prevenzione territorialmente competenti, anche tramite i sindaci. I Prefetti delle Province regionali, invece, dispongono verifiche presso le stazioni ferroviarie, aeroportuali, le stazioni delle autolinee interregionali".
I "sindaci - prosegue Santelli -, in qualità di autorità locale di protezione civile, dovranno valutare l'apertura del Centro Operativo Comunale con l'attivazione di attività di "Assistenza alla popolazione" e "Volontariato", dedicate alle categorie fragili e ai cittadini sottoposti a quarantena o isolamento domiciliare". Sul "sito istituzionale della Regione Calabria - conclude - sarà a breve pubblicata una..........
scheda censimento per il monitoraggio dei rischi da Covid-19. Dovrà essere compilata da chiunque arrivi in Calabria o vi abbia fatto ingresso negli ultimi quattordici, giorni dopo aver soggiornato in zone a rischio epidemiologico".

sabato 7 marzo 2020

Coronavirus; tutti gli aggiornamenti dalla Calabria e da Catanzaro

 Premesso che: con appena 4 casi positivi su due milioni di abitanti, la Calabria resta la Regione meno colpita dall’epidemia di Coronavirus che sta colpendo l’Italia: soltanto la Basilicata ha meno casi complessivi (sono tre), ma ha un quarto degli abitanti (appena mezzo milione). Persino la minuscola Valle d’Aosta (125 mila residenti), è schizzata a 7 casi accertati, nonostante un numero bassissimo di tamponi (appena 28). In Calabria, invece, i controlli si stanno facendo eccome: abbiamo appena il 4% di casi positivi (4) sul numero dei tamponi effettuati (99), una delle percentuali più basse d’Italia 

Il presidente della Regione Jole Santelli comunica che sono stati effettuati i tamponi su tutte le persone in stretto contatto con il paziente di 67 anni risultato positivo al coronavirus all’ospedale Pugliese di Catanzaro. Al primo test è risultata positiva solo la moglie posta sin da subito in quarantena.Come previsto dal protocollo, il campione per il test di conferma è stato inviato all’Istituto Superiore di Sanità e si è ora in attesa della conferma anche del risultato del marito.
Esiti negativi ai test sia per il medico di medicina generale, che aveva visitato il sessantasettenne sabato mattina, sia per il fratello pediatra e per gli altri operatori sanitari del reparto del nosocomio Catanzarese. A Catanzaro bar alle prese con presenze in calo del 50 per cento e negozi messi pure peggio. La paura da coronavirus sta mettendo a dura prova l'economia già fragile di Catanzaro. Scuole chiuse e strade poco affollate stanno svuotando anche i negozi. Si salvano i supermercati, ma, stretto necessario a parte, la prima decade del mese si sta chiudendo con un profondo rosso. Sì, perché sui Tre colli la raccomandazione di stare il più possibile in casa sembra essere stata presa alla lettera. A dirlo è la crescita degli acquisti online e i titolari dei piccoli esercizi lanciano l'allarme. A soffrire particolarmente sono i........
negozi d'abbigliamento. Prova lampante in via Buccarelli. Qui i commercianti stanno accusando un contraccolpo pesantissimo perché - ci racconta Anna Del Gaiso, titolare del negozio Panarea 45 - «le vendite già in calo da qualche settimana sono letteralmente crollate negli ultimi due giorni».  Ieri in città si è registrato un vero e proprio venerdì nero che nulla ha a che fare con gli sconti da urlo del black friday. La gente ha paura e neppure le promozioni fanno breccia.

Coronavirus a Catanzaro niente pronto soccorso per i pazienti che presentino sintomi respiratori Si deve passare dalla tenda per il servizio di pre- triage


E’ attivo all’ospedale “Pugliese” di Catanzaro il servizio di Pre-Triage per la valutazione di pazienti che presentino sintomi respiratori come febbre o tosse. Lo rende noto un comunicato della direzione medica del presidio. Il servizio, è detto nel comunicato, è stato attuato al fine di “evitare che ‘casi sospetti’ di Covid19 arrivino al Pronto soccorso. Tali pazienti dovranno obbligatoriamente effettuare il Pre-Triage recandosi all’area appositamente individuata (tenda Protezione Civile) seguendo la segnaletica dislocata nel perimetro ospedaliero”.
“A tal proposito – si sottolinea nella nota – si ringrazia la Protezione civile che ha reso possibile l’attivazione dell’importante servizio. Si coglie l’occasione per rassicurare l’utenza che, per decisione assunta dalla Direzione aziendale, tanto l’attività di ricovero quanto quella ambulatoriale rimangono, al momento, invariate”.
Ospedale “Pugliese-Ciaccio” recluta nuovo personale a tempo L’azienda ospedaliera “Pugliese-Ciaccio” di Catanzaro ha deciso di reclutare, fino al 30 aprile prossimo, 10 infermieri e 5 operatori socio sanitari attingendo da graduatorie vigenti per queste figure per “fare fronte alla situazione di emergenza dovuta al Coronavirus”. Lo prevede una delibera del commissario straordinario dell’Ao, Giuseppe Zuccatelli, che recepisce una proposta dell’area aziendale Risorse umane, in considerazione del fatto che l’ospedale di Catanzaro è “centro di riferimento per tutta la regione Calabria” per il Covid-19 e in......

venerdì 6 marzo 2020

Panico da Coronavirus Sono in tanti nei vari paesi del comprensorio che sono in quarantena volontaria o sotto consiglio del medico.


Mentre è arrivata da poco la notizia del secondo caso di coronavirus a Catanzaro si tratta della moglie del paziente di 67 anni già ricoverato presso il reparto di malattie infettive dell'ospedale Pugliese Ciaccio.Il tampone sulla donna - che è asintomatica e per questo messa in quarantena domiciliare - come da prassi dovrà avere la conferma dell’Istituto Superiore di Sanità mentre sono stati negativi quelli eseguiti sugli altri due operatori con cui l’uomo è venuto a contatto nella notte tra il 2 e il 3 marzo al Pronto soccorso nei precedenti dieci giorni era stato in una località turistica del Nord prossima alla cosiddetta “zona rossa”. Si segnalato tanti casi di persone che per vari motivi a titolo precauzionale sono in quarantena volontaria o sotto consiglio del medico evitando di uscire avendo come priorità il rimanere fuori da ogni possibile contatto con familiari o amici. Il tutto dettato il più delle volte a qualche viaggio fatto nel mese scorso nelle regioni fortemente a rischio contagio.
I 3.296 casi di coronavirus SarsCoV2 in Italia registrati sino a ieri 5 marzo, 590 in più rispetto al giorno precedente, segnano l'aumento più consistente rilevato finora, ma ancora una volta i numeri non sono in grado di raccontare in modo realistico la storia di un'infezione che secondo gli esperti richiede ancora tempo e pazienza, mentre si continuano a mettere in atto le contromisure per contenerla. Tra queste, hanno un ruolo di primo piano anche i comportamenti responsabili di ognuno per evitare la diffusione, innanzitutto lavarsi le mani.
"I numeri ci dicono che non stiamo ancora vedendo gli effetti delle misure di contenimento", ha detto Alessandro Vespignani, direttore del Network Science Institute della Northeastern University di Boston. "Tutti vorremmo vedere che i casi diminuiscono, ma bisogna aspettare ancora un po' di tempo: le misure di contenimento non hanno mai un effetto immediato e i risultati si vedono nell'arco di settimane. In Cina ce ne sono volute due o tre. Bisogna avere pazienza".
Anche il presidente dell'Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, ha rilevato che i numeri in più registrati il 5 marzo riguardano "molti casi nella zona rossa, che sta ancora sviluppando positività", che anche "i contatti nella zona rossa possono manifestare infezioni" e che "la mobilità ha portato a focolai in altre regioni", dove "i contatti a loro volta possono avere generato qualcosa". E' quindi "una situazione in evoluzione" e "solo monitorando questa evoluzione si potrà capire come si sta evolvendo".
Contemporaneamente è fondamentale continuare a spingere sulle misure di contenimento. Al di là della chiusura delle scuole e di altri provvedimenti che investono tutta la società, sono fondamentali i comportamenti che ognuno può mettere in atto per prevenire la diffusione. "E'importante il modo in cui ci comportiamo": è "un appello importante" perché "nessuno si senta immune dalla possibilità di infezione", ha detto Brusaferro. Lavare le mani, ha proseguito, "è essenziale, soprattutto se frequentiamo luoghi comuni", attenzione a "non toccare occhi e bocca, possibili vie d'ingresso del virus" e a "una buona igiene degli spazi".
Sono queste le regole più efficaci, considerando il fatto che ci si trova ad affrontare un virus mai visto e che probabilmente fino al dicembre 2019 non esisteva nemmeno. Per quanto la ricerca accumuli ogni giorno nuovi risultati e per quanto si mettano in atto tutte le contromisure possibili, si vive necessariamente in una situazione di incertezza: una condizione che per i ricercatori è pane quotidiano, abituati come sono a ragionare per probabilità, mentre per i politici è cruciale dare risposte certe. A proposito della chiusura delle scuole, per esempio, il presidente del Consiglio Superiore di Sanità, Franco Locatelli, ha rilevato che "la questione è definire quale debba essere il contributo di questa misura", ossia in quale percentuale possa aiutare a contenere la diffusione dei casi. "I ricercatori vivono quotidianamente fra l'impossibilità e la......

certezza che qualcosa accada; escludendo entrambi questi estremi, viviamo costantemente nell'incertezza, come quando usciamo di casa consapevoli che possiamo correre rischi", ha osservato il filosofo della scienza Stefano Moriggi, dell'università di Milano Bicocca. "Forse - ha aggiunto - dovrebbe diffondersi nei cittadini l'idea che viviamo e decidiamo costantemente in condizioni di incertezza". Questo, ha concluso, "non deve certo significare gettare le persone nello sconforto, ma metterle in condizione di valutare i dati disponibili senza aspettarsi miracoli né scenari apocalittici".

giovedì 5 marzo 2020

Il glorioso castello di Sellia ritornerà agli antichi splendori ?

Dal Blog Sellia racconta il Comprensorio

Mercoledì 4 marzo 2020,  responsabili della Sovrintendenza dei beni artistici e culturali della Calabria hanno fatto, insieme al primo cittadino Davide Zicchinella, un sopralluogo al monumento storico eretto dai bizantini nel 960 d.c. per concertare insieme una possibile soluzione all’annoso disservizio. 
 Quando lo stesso sogno è cullato da più persone ci sta che diventi realtà. La laboriosa comunità di Sellia si vuole riappropriare del suo antichissimo castello bizantino: il maniero sovrasta il paese presilano da sempre, ma da tempo immemore nessuno si può avvicinare ai ruderi medievali  per via di una viadotto inagibile e altri crolli strutturali.

Davide Zicchinella primo cittadino del caratteristico borgo medioevali,  anche consigliere provinciale ,  vuole restituire il castello alla sua gente : “Erano davvero tantissimi anni – confessa il giovane pediatra con la passione per la politica- che non salivo sulla sommità del nostro castello.  Il  vecchio viottolo non è agibile da anni. Non solo:  le mura che restano di quella che era un imponente fortificazione quadrilatera non sono più sicure ed è un pericolo avvicinarsi. Ma, ieri mattina, non potevo fare altrimenti. Avevamo la Sovrintendenza dei Beni Artistici e Culturali a fare un sopralluogo perché sono maturi i tempi per recuperare quest’area,  perché è partito l’iter burocratico che da qui all’estate 2021 potrà vedere il Castello Bizantino di Sellia restituito a nuova vita. Non sarà una sfida né facile né scontata. Ma ce la metteremo tutta. E ieri godendo di questo panorama mozzafiato e “accarezzando” questi manufatti pensavo alla storia bi-millenaria di Sellia, alla sue antichissime radici, all’audacia dei nostri antichi antenati ed alla loro temerarietà. Forte di questa storia insieme ai ragazzi che instancabilmente mi affiancano da 8 mesi abbiamo deciso di lanciare questa ambiziosa sfida.
 Sellia lo merita con la sua storia e le sue tradizioni  perché dobbiamo essere orgogliosi del nostro passato e guardare con fierezza a futuro, perché per.........
molti altri anni possa tramandare ai posteri la gloriosa storia di Sellia

Il glorioso castello di Sellia ritornerà agli antichi splendori ?

Mercoledì 4 marzo 2020,  responsabili della Sovrintendenza dei beni artistici e culturali della Calabria hanno fatto, insieme al primo cittadino Davide Zicchinella, un sopralluogo al monumento storico eretto dai bizantini nel 960 d.c. per concertare insieme una possibile soluzione all’annoso disservizio. 
 Quando lo stesso sogno è cullato da più persone ci sta che diventi realtà. La laboriosa comunità di Sellia si vuole riappropriare del suo antichissimo castello bizantino: il maniero sovrasta il paese presilano da sempre, ma da tempo immemore nessuno si può avvicinare ai ruderi medievali  per via di una viadotto inagibile e altri crolli strutturali.

Davide Zicchinella primo cittadino del caratteristico borgo medioevali,  anche consigliere provinciale ,  vuole restituire il castello alla sua gente : “Erano davvero tantissimi anni – confessa il giovane pediatra con la passione per la politica- che non salivo sulla sommità del nostro castello.  Il  vecchio viottolo non è agibile da anni. Non solo:  le mura che restano di quella che era un imponente fortificazione quadrilatera non sono più sicure ed è un pericolo avvicinarsi. Ma, ieri mattina, non potevo fare altrimenti. Avevamo la Sovrintendenza dei Beni Artistici e Culturali a fare un sopralluogo perché sono maturi i tempi per recuperare quest’area,  perché è partito l’iter burocratico che da qui all’estate 2021 potrà vedere il Castello Bizantino di Sellia restituito a nuova vita. Non sarà una sfida né facile né scontata. Ma ce la metteremo tutta. E ieri godendo di questo panorama mozzafiato e “accarezzando” questi manufatti pensavo alla storia bi-millenaria di Sellia, alla sue antichissime radici, all’audacia dei nostri antichi antenati ed alla loro temerarietà. Forte di questa storia insieme ai ragazzi che instancabilmente mi affiancano da 8 mesi abbiamo deciso di lanciare questa ambiziosa sfida.
 Sellia lo merita con la sua storia e le sue tradizioni  perché dobbiamo essere orgogliosi del nostro passato e guardare con fierezza a futuro, perché per.........