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martedì 31 marzo 2020

La meravigliosa storia del Miracoloso SS. Crocefisso in Urbe

Il Centro Studi Theotokos e il miracoloso SS. Crocifisso in Urbe

 

In occasione della preghiera di Papa Francesco dello scorso 27 marzo per la pandemia che in questo momento affligge l’umanità, il Centro Studi Teothokos Religiosità Popolare, che ha sede a Catanzaro,  sottolinea l’importanza dell’evento straordinario che pone al centro dell’attenzione il miracoloso simulacro del SS. Crocifisso in Urbe, noto a Roma come il Crocifisso dei Miracoli. Si tratta di una meravigliosa scultura lignea del XV secolo (attribuita ad uno scultore senese) per la cui intercessione fu sconfitta la “Grande Peste” del 1500 che mise in ginocchio la Capitale. Il magnifico simulacro e l’Arciconfraternita del Crocefisso in Urbe, sottolineano Anna Rotundo e Martino Battaglia, fondatori del Centro Studi Theotokos, sono un patrimonio mondiale dell’umanità che va salvaguardato e custodito con particolare cura e attenzione da parte di chierici e laici, e dalle confraternite, come quella di San Marcello, che operano nella Chiesa prestando volontariamente e gratuitamente il loro servizio benefico verso la Chiesa e  verso il prossimo. Diverse confraternite calabresi sono state erette nel tempo in onore del Santissimo Crocefisso. Questo è uno dei motivi principali per il quale il Centro Theotokos è particolarmente interessato a questo evento durante il quale il Crocefisso dell’Urbe squarciava le tenebre di una serata piovosa in cui il pontefice pregava per l’umanità intera. Il Cristo Crocifisso è il libro della vita in cui prima o poi ci si deve specchiare. La croce è metafora della vita, sinonimo della tribolazione con cui ogni uomo dovrà fare i conti. A tal proposito, il domenicano Cavalca Domenico di Pisa scrive:

«Perho che Cristo crucifixo  ne mostra et insegna ogni perfectione et ogni scientia utile, possiamo veramente dire ch’egli è libro di vita nel quale ogni seculare idiota e d’ogni altra conditione può leggere e vedere la legge tutta abbraviata».

Il  Centro Theotokos indirizza particolarmente la sua attenzione verso la chiesa di San Marcello al Corso, una delle prime chiese cristiane a Roma (418). L’antica chiesa aveva un impianto opposto a quello attuale con l’ingresso a oriente, verso il Quirinale. Dal 1368 la chiesa è custodita dall’Ordine dei Servi di Maria. Distrutta da un incendio nella notte del 22 maggio 1519 fu ricostruita, per volere di papa Leone X. Le fiamme risparmiarono  miracolosamente il crocefisso ligneo invocato oggi più che mai dai fedeli di tutto il mondo. Al Crocefisso di San Marcello fu attribuito il prodigio di aver fermato il flagello della peste nel 1522. Perciò fu prelevato dal cortile del convento dei Servi di Maria e portato in processione per le vie di Roma verso la Basilica di San Pietro dal 4 al 20 agosto del 1522. Quando il Crocefisso rientrò a San Marcello la peste era cessata definitivamente. A causa di  questo prodigio venne eretta l’Arciconfraternita del Crocefisso in Urbe su cui sta concentrando  i suoi studi innovativi José Luis Alonso Ponga, antropologo museale di fama mondiale e grande sostenitore e ispiratore del Centro Studi Theotokos. Tale confraternita, approvata nel 1526 da papa Clemente VII, istituzionalmente si dedicava all’assistenza e alla carità ai poveri e ai pellegrini e si riuniva proprio nella cappella dedicata al Crocefisso miracoloso nella chiesa di San Marcello. Lo spazio si rivelò ben presto troppo ristretto: perciò fu decisa, per volere del cardinale Alessandro Farnese, la costruzione di un Oratorio del Crocefisso terminato nel 1568. L’Arciconfraternita tra l’altro, aveva il compito di organizzare le processioni del Giovedì Santo durante le quali il Crocefisso ligneo veniva portato in San Pietro. La processione non aveva solo il compito di ricordare il prodigio, ma aveva anche un valore bene augurale allontanando ogni male dalla città.

Ricordiamo che il “ Centro Theotokos Studi Religiosità Popolare”, fondato da Martino Michele Battaglia (docente di antropologia culturale presso la Scuola Superiore per Mediatori Linguistici di Reggio Calabria) e Anna Rotundo (docente e saggista), è un progetto laico, culturale, internazionale e itinerante, un percorso che si gloria di studiare la profondità e la bellezza della religiosità popolare, con l’apporto di tutte le scienze umane, attraverso la

Piccoli doni grandi significati nel tempo del coronavirus a Cropani e a Sersale il cuore batte forte.





Articolo tratto dalla Gazzetta del Sud in edicola oggi 31.03.2020

lunedì 30 marzo 2020

Elenco completo di tutti i comuni della provincia di Catanzaro con l'importo del contributo dei buoni spesa da dare ai cittadini più bisognosi.

Contributi per i buoni spesa: quattrocento milioni di euro in buoni spesa ai Comuni per affrontare l’emergenza povertà a seguito dell’epidemia di Coronavirus. Sono previsti dall’ordinanza della Protezione civile. L’80% del fondo sarà distribuito in base alla popolazione, e l’altro 20% si concentrerà nelle zone più povere in base al parametro della distanza fra il reddito pro capite del Comune e quello medio nazionale. I soldi dovrebbero arrivare entro domani, martedì 31 marz0 2020. A quel punto sindaci e servizi sociali dovranno individuare le famiglie a cui riservare il buono spesa. L’ordinanza non stabilisce al momento l’entità di ciascun buono spesa, dando alle.........
Amministrazioni locali margine di manovra a seconda delle situazioni specifiche.

sabato 28 marzo 2020

Raccolta di video virali e divertenti per sdrammatizzare un pò in questo bruttissimo periodo rimanendo sempre a casa.

Oggi niente numeri freddi e brutti sui vari contagiati sui vari decessi Oggi niente brutte notizie anche se continuano a arrivare puntuali e inesorabili Oggi una raccolta di video divertenti che hanno come spunto questa maledetta epidemia per sdrammatizzare un pò ricordandoci che dobbiamo rimanere a casa




















a seguire altri video divertenti da vedere rimanendo a casa

venerdì 27 marzo 2020

Allarme coronavirus alle porte di Catanzaro Troppi positivi, la Santelli chiude 5 comuni

Rischio focolaio nel catanzarese dopo che gli ospiti e il personale di una casa di cura di Chiaravalle, nelle Preserre, sono stati sottoposti a tampone per verificare se siano stati o meno contagiati dal Covid-19.
Tutto sarebbe partito dalla positività di una 91enne che è attualmente ricoverata nell’ospedale Pugliese-Ciaccio del capoluogo di regione e le cui condizioni apparirebbero comunque stabili.
Inevitabili sono scattati immediatamente i controlli sanitari anche per tutte le persone che potrebbero aver avuto contatti con l’anziana, e si attende l’esito dei test per comprendere esattamente quanti abbiano potuto contrarre il virus.
Da quanto spiegato direttamente dal sindaco di Chiaravalle, Domenico Donato, l’unità di crisi, mercoledì, ha posto sotto controllo quaranta dipendenti presso la struttura ed un’altra che si trova invece nel suo domicilio, mentre giovedì si è continuato con altri due tamponi ad altrettanti lavoratori che presentano uno stato febbrile e che si trovano anch’essi nelle loro abitazioni.
Donato ha fatto sapere che, ovviamente, i test sono stati effettuati anche ai 66 ospiti allettati della casa di cura“il risultato, ancora, non ci è dato sapere” ha affermato il primo cittadino aggiungendo che “i tempi sono lunghi… perché in realtà si possono effettuare - così ci hanno riferito - trenta tamponi e per un tempo di controllo molto lungo, intorno alle 6/7 ore”.
In attesa del risultato ieri l’amministrazione e lo stesso sindaco, anch’egli sottoposto al tampone insieme ad altri tre amministratori e dipendenti, hanno avviato i primi censimenti su tutto il personale “per sapere che relazioni hanno avuto in questi 14 giorni antecedenti il 25 (marzo, ndr), nel campo sociale: con chi si sono intrattenuti, con chi hanno avuto rapporti personali, in modo da essere pronti nell’eventualità più disperata di casi di positività”.
Non rimane dunque che attendere i responsi ufficiali dei laboratori catanzaresi che se dovessero confermare un numero elevato di positività al Covid potrebbe portare alla “chiusura” anche della cittadina di Chiaravalle, così come avvenuto per altri sei centri calabresi ritenuti “focolai” delle infezioni: Serra San Bruno, nel vibonese; Montebello Jonico, nel reggino; San Lucido, Rogliano e Santo Stefano di Rogliano , nel cosentino; e Cutro, nel crotonese.

Non uno ma ben cinque comuni catanzaresi sono divenuti “zona rossa” dopo che sarebbe stato accertato un focolaio presso una casa di cura di Chiaravalle Centrale.
Il provvedimento è stato disposto in queste ore dal Presidente della Regione Calabria, Jole Santelli, che precisa: “Dopo l’esito dei tamponi eseguiti su tutti gli ospiti e sul personale presso il centro per anziani SALUS di Chiaravalle Centrale, ho firmato con un’ordinanza che dispone la ‘chiusura’ di Chiaravalle Centrale, Soverato, Cenadi, Torre di Ruggero, Vallefiorita.” Una disposizione non casuale, la Governatrice ichiarisce infatti che: “è da questi comuni che proviene il personale operante presso la struttura nella quale si sono verificati 40 tamponi positivi tra gli ospiti, con ulteriori 10 persone da sottoporre nuovamente a valutazione e 12 positivi tra il personale, con 5 persone da rivalutare.” Una incidenza che, insieme al Dipartimento Tutela della Salute, Politiche Sanitarie abbiamo valutato come rilevante anche alla luce del fatto che potrebbe determinare un grave ampliamento dei focolai di infezione, non diversamente contenibile.” Precisa la Santelli, che avanza: “L’ordinanza prevede il divieto di........
allontanamento dai territori comunali da parte di tutti gli individui ivi presenti, riducendo drasticamente ogni possibilità di socializzazione, limitando al massimo ogni spostamento; il divieto di accesso nel territorio comunale; la sospensione delle attività degli uffici pubblici, fatta salva l'erogazione dei servizi essenziali e di pubblica utilità. Possono transitare in ingresso e in uscita dai singoli territori comunali gli operatori sanitari e socio-sanitari, il personale impegnato nei controlli e nell'assistenza alle attività riguardanti l’emergenza, nonché gli esercenti delle attività consentite sul territorio e quelle strettamente strumentali alle stesse, con obbligo di utilizzo di dispositivi di protezione individuale e fermo restando la limitazione della presenza fisica del personale per quanto strettamente indispensabile.”
L’ordinanza prevede anche adeguate disposizioni per la gestione dei casi all’interno dell’RSA interessata e un supporto ai cittadini residenti nei Comuni interessati per la risoluzione delle problematiche specifiche che potrebbero verificarsi alla luce del provvedimento”, conclude il Presidente della Regione Calabria.

giovedì 26 marzo 2020

Catanzaro forte ondata di maltempo in tutta la provincia. Nel capoluogo autobus dell'amc sprofonda in una voragine.

Catanzaro

Una forte ondata di maltempo sta imperversando, dalla giornata di ieri, su gran parte della Calabria. A creare i maggiori disagi sono la pioggia intensa e il forte vento. Nel Catanzarese sono segnalati ingenti danni e disagi. A Catanzaro strade allegate e problemi alla circolazione. Due autobus del trasporto pubblico locale sono rimasti bloccati, uno a causa dell’acqua presente sulla strada, l’altro per una voragine in cui l’autobus è sprofondato in via Alessandro Turco. La strada statale 106 è allagata in più punti; a Botricello fango, detriti e acqua hanno invaso la statale in diversi tratti. A Marcellinara è parzialmente chiusa al traffico la strada provinciale 168/1 per una frana e i tecnici della Provincia sono a lavoro per il ripristino della circolazione. Segnalazioni per problemi alla viabilità, per allagamenti e per il vento, arrivano anche dalla fascia ionica del Cosentino, del Crotonese e del Reggino. Forti mareggiate lungo tutta la costa ionica calabrese, mentre la neve è caduta copiosa in tutte le zone montane della regione. Il maltempo, nella serata di ieri, ha anche danneggiato due tende della Protezione civile installate davanti agli ospedali di Paola e San Giovanni in Fiore, in provincia di Cosenza, per le operazioni di triage legate all’emergenza coronavirus.
Frana minaccia palazzina, evacuate due famiglie.
Catanzaro

Catanzaro
Catanzaro
La neve e le abbondanti piogge delle ultime ore hanno determinato un movimento franoso avvenuto stamattina, alle prime luci dell'alba nel comune di Celico, in provincia di Cosenza. Sono stati i residenti della palazzina, svegliati dal forte rumore, ad allertare le forze dell'ordine. Il fango e i detriti, oltre ad aver compromesso parte della struttura, hanno causato il cedimento di parte del parcheggio antistante. Un'autovettura che era parcheggiata è stata trascinata dalla forza del fango ed è finita a valle. Il sindaco di Celico Antonio Falcone, conferma che non ci sono persone rimaste ferite, e che con il supporto della Protezione Civile, considerata anche l'emergenza Coronavirus, si sta lavorando alla messa in sicurezza dell'area interessata e a..............
fornire assistenza alle famiglie coinvolte. Cinque, le persone appartenenti a due distinti nuclei familiari che sono state sistemate momentaneamente presso parenti.