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mercoledì 6 maggio 2020

Usura ed estorsione ai danni di un commerciante di Cropani. I carabinieri di Sellia Marina eseguono tre arresti a ndranghetisti della zona

Nella giornata odierna, i Carabinieri della Compagnia di Sellia Marina 

hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Catanzaro, su richiesta della locale Procura della Repubblica-Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di tre soggetti di Isola di Capo Rizzuto, ritenuti responsabili dei reati di usura ed estorsione commessi in danno di un commerciante di Cropani.Il provvedimento scaturisce da una attività investigativa – condotta dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Sellia Marina e da quelli della Stazione di Cropani — coordinata dai sostituti procuratori Paolo Sirleo e Domenico Guarascio e dal procuratore della Repubblica Nicola Gratteri. Gli elementi acquisiti nel corso dell’attività investigativa hanno consentito di accertare le difficoltà economiche e il conseguente “stato di bisogno” della vittima, dovuto alla necessità di sostenere varie spese, anche per le cure mediche di familiari, che l’aveva indotta a ricorrere, nel 2010, a canali abusivi di credito, ricevendo in prestito dagli usurari la somma originaria di 4.000 euro. È stato, pertanto, ricostruito il rapporto creditizio imposto, che prevedeva la restituzione della somma complessiva di 20.000 euro a fronte del debito iniziale contratto, con l’applicazione di tassi usurai pari al 100% annuo.
In relazione alla citata pendenza creditoria, sono state anche documentate le ricorrenti condotte estorsive messe in atto nei confronti della vittima, rivolgendo minacce di morte anche attraverso l’uso di una pistola nella disponibilità degli indagati. I fatti oggetto delle indagini sono stati inquadrati in un più ampio contesto di matrice ‘ndranghetista, attesa la riconducibilità dei soggetti destinatari del provvedimento cautelare a una famiglia gravitante nell’ambito delle cosche di Isola di Capo Rizzuto. Per due dei tre destinatari del provvedimento restrittivo è stata disposta la...........

martedì 5 maggio 2020

Presila Vasto incendio di natura dolosa distrugge 3 ettari di castagneto e sottobosco nel comune di Sorbo San Basile, pronto l'intervento dei vigili del fuoco di Taverna.

Distrutti oltre 3 ettari di sottobosco e castagneto Sul posto impegnate le unità vigilfuoco del distaccamento volontario di Taverna ed una squadra di Calabria Verde


Un vasto incendio è divampato nella serata di ieri, lunedì 4 maggio, nel comune di Sorbo San Basile, in località Colle Castagna della presila Catanzarese. Diversi i fronti di fuoco che hanno distrutto oltre 3 ettari di sottobosco e castagneto. Le fiamme hanno raggiunto anche alcune strutture in legno, al momento non abitate, ed una chiesetta. Sul posto sono state impegnate le unità dei Vigili del Fuoco del distaccamento volontario di Taverna ed una squadra di Calabria Verde che hanno mantenuto sotto controllo i roghi ed evitare ulteriori propagamenti per poi procedere alle...

Sellia; "Figli di un dio minore" Segnalazione sui social da parte del gruppo (Giovani per Sellia) sulla pulizia del territorio comunale. Fotoracconto

Non fatto !

Ben fatto !



segnalazione e foto dai social

lunedì 4 maggio 2020

La regione Calabria dei bar aperti non obbliga l'uso delle mascherine perché l’uso presuppone la possibilità di distribuirla ai cittadini”. Sono le parole pronunciate ieri dalla governatrice della regione da Fabio Fazio a Che Tempo che Fa.

 La Calabria non ha ordinato l’utilizzo obbligatorio della mascherina, perché l’uso obbligatorio presuppone la possibilità di distribuirla ai cittadini”. Sono le parole pronunciate ieri dalla governatrice della regione da Fabio Fazio a Che Tempo che Fa. “In Campania non solo l’utilizzo della mascherina è obbligatorio, ma la Regione provvede a distribuirla gratuitamente ai cittadini. Questo è quanto ha dichiarato, nell’ambito della stessa trasmissione televisiva, il presidente della Regione Campania, De Luca“. 

E’ quanto afferma, in una nota, il segretario generale della Uil calabrese, Santo Biondo.
“Ora: perché in Calabria – prosegue Biondo – le mascherine non si possono distribuire e non possono essere fornite gratuitamente ai cittadini (misura sociale che come Uil abbiamo chiesto alla Regione) e in Campania sì? Sarebbe interessante capirlo. Ma al di là di chi paga, può la Regione derogare alla obbligatorietà dell’uso della mascherina e affidarsi al solo comune buon senso se, invece, questo dispositivo di protezione individuale è considerato dalla comunità scientifica fondamentale nel contrasto alla diffusione del virus?” Per Biondo “la presidente Santelli, in questa Fase 2, continua a mandare ai calabresi messaggi fuorvianti”.
Mascherine sì. Mascherine no. Anche su questo argomento in Calabria la confusione la fa da padrone. A quanto sostenuto dalla presidente Santelli non ci sarebbe nessun obbligo di utilizzare le mascherine perché «se metto l'obbligo devo essere in grado di darle».

È stata questa la risposta data a Fabio Fazio dalla governatrice ieri sera nel corso della trasmissione Che tempo che fa in onda su Rai2.  La presidente finita in questi giorni su tutte le reti e i giornali nazionali per la ormai nota ordinanza adottata il 29 aprile con cui riapriva bar e ristoranti all’aperto (provvedimento alla fine impugnato dal ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia perché ritenuto illegittimo) ha insistito ancora nella strenua difesa della sua ultima ordinanza che avvia la fase 2 perchè «i ristoranti li ha riaperti il Governo. Ritengo più pericolosa la fila dell'asporto piuttosto che permettere che chi ha i tavolini all'aperto possa riaprire» 
Che fine ha fatto l'ordinanza del presidente della Regione n.29 del 13 aprile?Al punto 5 così recitava: «È fatto obbligo a tutte le persone che si spostino o giungano all’interno del territorio regionale per attività consentite e autocertificate, di utilizzare la mascherina o, in alternativa, qualunque altro indumento a copertura di naso e bocca». Un'ordinanza che la presidente Santelli a Che tempo che fa sembra aver dimenticato considerando per di più che........

sabato 2 maggio 2020

Simeri Crichi Ecco perché il TAR ha dato ragione alla Provincia e rigetta ricorso del Comune contro l’accorpamento amministrativo dell’Istituto Scolastico con quello di Cropani


Lo scorso 23 aprile il Tar ha rigettato il ricorso del Comune di Simeri Crichi che chiedeva “l’annullamento, previa sospensione cautelare, della delibera della Giunta Regionale n. 1 del 16.1.2020 di approvazione del piano della rete scolastica e della programmazione dell’offerta formativa della Regione Calabria per l’anno scolastico 2020/2021, nella parte in cui – in recepimento della delibera n. 106 del 27.11.2019 della Provincia di Catanzaro - dispone l’accorpamento amministrativo dell’Istituto Scolastico di Simeri Crichi con quello di Cropani”.
A renderlo noto sono il vicepresidente della Provincia, Antonio Montuoro, e i consiglieri provinciali Baldassarre Arena, Marziale Battaglia, Nicola Azzarito Cannella, Giovanni Costanzo, Gregorio Gallello, Luigi Levato, Filippo Mancuso, Giuseppe Pisano, Ezio Praticò e Fernando Sinopoli, che esprimono “grande soddisfazione per la sentenza” e rammentano che “il Comune di Simeri Crichi – secondo quanto scritto nella sentenza - lamentava che l’accorpamento non teneva conto del fatto che, in sede di conferenza di servizi tenutasi il 5.11.2019 con le varie istituzioni, era stato valutato di mantenere l’autonomia dell’Istituto di Simeri Crichi nonché la violazione del principio di leale collaborazione tra pubbliche amministrazioni”.
“Quello che ci teniamo a dire e a ribadire, - dichiarano in una nota il vicepresidente e i consiglieri della Provincia di Catanzaro - e che abbiamo provato a far comprendere anche ai rappresentanti del Comune di Simeri Crichi, è che la nostra Amministrazione, sotto l’intransigente guida del nostro presidente Sergio Abramo, ha operato con grande senso di serietà e di responsabilità al fine di rispettare tutte le regole che hanno portato all’approvazione del piano di dimensionamento scolastico. Purtroppo, i nostri colleghi non hanno voluto ascoltare le nostre motivazioni, - aggiungono - la cui bontà è ora ufficializzata da questa sentenza del Tar.”
I rappresentanti della provincia vogliono inoltre ricordare che “come riportato anche nel corpo della sentenza, la delibera 106/2019, recepita poi dal provvedimento di approvazione del piano, dà atto delle linee guida della Regione Calabria, relative al dimensionamento della rete scolastica e alla programmazione dell’offerta formativa per il quinquennio 2017-2018/2022, nella parte in cui prevedono i limiti minimi e massimi per il mantenimento dell’autonomia scolastica. In particolare - si legge -poiché il limite minimo è costituito in linea generale da 600 alunni, è evidente il sottodimensionamento dell’Istituto di Simeri Crichi, con 481 alunni. Ciò posto, la delibera evidenzia che “tra gli obiettivi principali di attuazione del dimensionamento scolastico vi è quello di abbattere il ricorso all’istituto della reggenza”, il che permette di evincere una preferenza dell’accorpamento solo amministrativo rispetto alla soppressione delle scuole. Proprio in virtù di tale obiettivo, per superare il sottodimensionamento degli Istituti di Simeri Crichi e di Cropani, si è provveduto ad accorpare la dirigenza presso quest’ultimo, eliminando la reggenza nel primo Istituto. L’alternativa emersa alla conferenza del 5.11.2019 consisteva nell’accorpamento amministrativo dell’Istituto di Cropani all’Istituto di Sersale, e, al contempo, nell’accorpamento materiale delle scuole di Zagarise (provenienti dall’Istituto di Sersale) a Simeri Crichi. Ne consegue che siffatta alternativa non avrebbe soddisfatto l’obiettivo prefissato, che – come visto – predilige l’accorpamento amministrativo all’accorpamento materiale. Non risulta violato il principio di leale collaborazione, atteso che, come evidenziato nella delibera n. 106/2019, “in esito al percorso di analisi e confronto territoriale sulla proposta di offerta formativa 2020-2021, discussa, per ultimo, nella riunione tenutasi presso la sede del Consiglio provinciale, appositamente convocata in data 5 novembre 2019, cui sono stati invitati tutti i Comuni della provincia e tutti i dirigenti scolastici del II ciclo di istruzione, nonché i rappresentanti degli Uffici scolastici regionale e provinciale, si è formulata l’ipotesi di procedere con gli aggiornamenti rispetto all’offerta vigente, che anche successivamente a tale data si è proseguito con le attività di concertazione con le Istituzioni Scolastiche e i Comuni”. Inoltre, non è documentato che il Comune di Simeri Crichi abbia presentato una proposta alternativa rispetto alla decisione assunta, sicché non può ora lamentare l’insufficiente coinvolgimento nella procedura decisionale. Infine, è infondata la censura relativa all’addotta irragionevolezza della scelta. Infatti, stante la natura esclusivamente amministrativa dell’accorpamento senza soppressione materiale dell’Istituto Scolastico, non rileva che i Comuni interessati non siano finitimi e dotati di adeguati sistemi di collegamento, posto che non sarà richiesto alcuno.......