Le condizioni religiose e sociali della diocesi di Catanzaro nella metà del 1500 non era diversa da quella generale che viveva intera regione Calabrese ,di quel buio periodo detto anche "Vicereale" della storia del Mezzogiorno d’Italia che per circa due secoli segnò il massimo abbattimento civile, politico e sociale. All’inizio la Calabria era formata da un’unica grande provincia con capitale Cosenza,poi nel 1582 fu divisa in due: citeriore con capoluogo Cosenza e ulteriore con capoluogo Reggio C. La quale dopo la terribile devastazione da parte dei Turchi, la sede si trasferì prima a Seminara e infine nel 1595 a Catanzaro.
Molte erano le cause che influivano in negativo come il banditismo,i terremoti,le continue incursioni dei saraceni,le malattie infettive (nel 1595 nella sola città di Catanzaro si registrarono circa 1500 morti per il tifo esantematico,mentre a Sellia ne morirono circa 150. Per aggravare ulteriormente la situazione si aggiungeva anche la rozzezza:l’esosità dei nuovi ,troppi baroni arrivati al feudo e al titolo nobiliare dopo aver trascorso una vita nel commercio che aveva arricchito le loro tasche, ma non il loro cervello. Una nuova classe di nobili solo di nome un’accozzaglia di gente (così la descrive De Frede ).La miseria dei contadini si aggravava sempre di più spremuti e vessati in mille modi affinché il signorotto di turno potesse vivere agiatamente a Napoli. Catanzaro risentiva in particolar modo soprattutto per la sua posizione geografica, punto obbligato di passaggio e di scontri militari,politici, culturali .Infine una bruttissima piaga era molto diffusa nei nostri paesi: il “delitto d’onore”che armava la mano del marito,del fratello,del figlio,contro la moglie,la sorella,la madre quando anche un semplice sospetto poteva offuscare la reputazione, l’onorabilità della casa.Una ferocia generale dominava i rapporti umani,per le troppe guerre ,sventure,miserie che hanno indurito i cuori,fino a rendere feroce ,esasperato lo stesso sentimento religioso.Il farsi giustizia sommariamente da soli era quasi tollerata.
Anche a Sellia ci furono diversi delitti ,omicidi cosidetti "d’onore" ,in modo particolare viene descritta la storia di un uccisione in pieno giorno nella piazza principale di una giovane moglie, morta dopo tre coltellate: quella del marito,del fratello ed infine del padre colpevole di aver infangato l'onore della famiglia che sospettano di aver tradito il marito, la uccisero davanti a tutti, passandosi a turno il coltello.L'amante si salvò per miracolo scappando definitivamente dal paese e aggregandosi con dei banditi sui monti ,il quale a distanza di tempo riuscì a vendicare la morte della sua amante uccidendo il marito durante una festa. Nessun capo di imputazione fu mai mosso contro di loro, nessuno condannò questa barbaria ritenuta allora necessaria per riparare l’onore della famiglia.Questo racconto così crudo la dice lunga della situazione generale che regnava nella Calabria tutta e nel Meridione in generale.
Nei prossimi post analizzeremo in modo dettagliato l'accoglienza del popolo Selliese all'arrivo del vescovo ,più varie annotazioni,richiami,preghiere dette dal pastore Orazi alla comunità Selliese in tutto saranno pubblicati incluso questo 5 post più la premessa gia inserita. Il tutto frutto di un attenta lettera dei libri che descrivono i viaggi apostolici del vescovo nela nostra diocesi a partire dal 1582
Ricerca storica di Sellia racconta su vari volumi storici dell'epoca. Nell'ultima parte un resoconto dettagliato dei vari volumi visionati.
Molto intrigante la storia sul delitto d'onore
RispondiEliminail delitto d'onore era molto sentito sino alla fine del 1800 era tollerato come una conseguenza giusta.ciao- Mimmo
RispondiEliminaQuindi a quanto apprendiamo non eravamo solo " mangiafichi da Sellia" ma anche uomini d'onore? Caspitina!! - G.F.
RispondiEliminaRoba da fare un film passionale in costume
RispondiEliminaGrazie di tutto Zagor.Visito spesso il blog selliaracconta trovando sempre ottimi racconti sul nostro paesello.
RispondiEliminaUna buona notte a tutti dal profondo nord vi seguo spesso continuate così - bravi!
RispondiEliminaAspettiamo il continuo della visita del vescovo per conoscere altri episodi sul nostro paese .Bravi.
RispondiEliminaMi piacerebbe conoscere altri dettagli sulla tragica storia racconta veremente terribile
RispondiEliminaGrazie del lavoro sul nostro borgo mi piace tanto leggere questo blog
RispondiEliminaNon vengono riportati altri dettagli nel libro sui viaggi di N.Orazi per quanto riguarda il sanguinoso e violento omicidio,se non il rimarcare che non fù l'unico episodio,ma certamente il più brutale.Nel prossimo post di continuazione sul viaggio Pastorale del 1582 entreremo in modo particolare all'arrivo a Sellia conoscendo parecchi dettagli della nostra comunità conoscendo anche chi era l'arciprete di Sellia e i vari appartenenti al clero. Buona Domenica a tutti e grazie delle tante visite e commenti
RispondiElimina