Una volta che i briganti avevano nelle loro mani un sacco di soldi (nel vero senso della parola ) dovuti al pagamento del riscatto per la liberazione del figlio minore del barone di Sellia ,la storia si sarebbe potuta finire così : "si divisero il bottino in quattro parti uguali ,e da quel giorno le loro vite cambiarono in meglio ". Invece fu proprio da quel giorno che iniziarono i guai. Già la sera stessa ci fu un'accesa discussione su chi avrebbe dovuto custodire il malloppo,in attesa che le acque veramente molto agitate si fossero un po' calmate. Dopo parecchie ore si decise che tutti e quattro avrebbero vigilato a turno sul bottino in attesa che il nuovo giorno portasse consiglio,la notte passò via velocemente. Al mattino si rimisero a discutere consapevoli del fatto che per parecchio tempo, anche anni, non avrebbero potuto spendere neanche un soldo, nè tantomeno lasciare Sellia, altrimenti i vari sospetti si potevano concentrare su di loro. Erano molte le persone che sia per conto personale del barone o per conto dei militari continuavano ad indagare ,interrogare tutta la popolazione .Chi avrebbe custodito il bottino ,dopo aver discusso e ridiscusso, si decise la soluzione più logica : nessuno !Infatti custodirli nelle abitazioni era troppo rischioso ,i militari li avrebbero potuti scoprire ,si decise si sotterrarli in un terreno fuori dal paese,si, ma dove? Il posto non doveva appartenere a nessuno ,soprattutto a nessuno dei quattro. Dopo aver ancora riflettuto si scelse il posto: era una conicella lungo la via che portava in città; lì nottetempo avrebbero scavato una buca per sistemare il bottino in attesa che le acque si sarebbero calmate. E infatti così fecero. Su un somarello dentro una “vertulla “ trasportarono i soldi sino alla conicella. Lì era già tutto pronto. Una volta ricoperta la buca e sistemati dei rovi di sopra ritornarono al paese .Ma le cose si complicarono di più, si guardavano in cagnesco ,non si fidavano più uno dell’altro pensando ognuno che l'altro si volesse impadronire del’intero bottino scappando dal paese. La notte stessa il più grande di loro era lì nascosto per bene convinto che qualcuno dei tre sarebbe arrivato nottetempo per appropriarsi del bottino,ed infatti in piena notte arrivò il più piccolo dei quattro che si era svegliato con l'incubo che qualcuno dei tre avrebbe sottratto il bottino,così successe che i due si scontrarono accusandosi reciprocamente nella lite. Il più piccolo morì colpito da una coltellata .Intanto si faceva l'alba e anche gli altri due briganti arrivarono sul posto dove scoppiò un'altra lite alla vista del corpo ucciso del più piccolo. Così successe l'irreparabile: in poco tempo i tre si "scannarono" a vicenda. Due morirono subito, il terzo ferito gravemente morì dissanguato poco dopo. Nessuno ritrovò mai il bottino. Ancora adesso si dice che esso si trova ben nascosto ai piedi di qualche conicella lungo la strada di Sellia.
Racconto orale trascritto da Sellia racconta negli anni 70
Un bellissimo racconto, scorrevole ben impostato si legge come un libro d'avventura.
RispondiEliminaOra tutti alla caccia del tesoro cercando di trovare la conicella giusta
RispondiEliminaQuesto blog sta diventando sempre di più un punto fermo di promozione ,di valorizzazione del nostro bellissimo borgo.I nostri amministratori dovrebbero incentivare, sponsorizzare questo stupendo blog.
RispondiEliminaCalma ragazzi, se la memoria non m'inganna, intorno agli anni 60, si mormorava in modo insistente che quando è stata abbattuta la vecchia "Conicella da Varanna" per costruirne una nuova( come vedete la nuova non ha niente a che vedere con le vecchie conicelle) sia stato effettivamete trovato qualcosa. Come ben vedete della vecchia conicella non c'è nemmemo l'ombra in quanto, mi ricordo benissimo che si scavò in profondità. Sarà vero?????? Chissà!!!!
RispondiEliminaIl post precedente è stato inserito G.F.
RispondiEliminaVolevo anche dire, che l'autore del rifacimento della "Conicella da Varanna", dopo qualche tempo iniziò la costruzione di un palazzo a Catanzaro.. e le male lingue mormoravano... che il tesoro della conicella comiciava a dare i primi frutti: sara verò???? Chissa!!!. ciao G.F.
RispondiEliminaZagor, scusa ma ho combinato un'autentico pasticcio. cerca di provvedere tu a togliere i doppioni che inserito in quanto non li vedevo pubblicati e li rifacevo nuovamnete. scusa di nuovo. Ciao G.F.
RispondiEliminaNon ti preoccupare G.F.nel pomereggio quando zagor entrerà sul blog eliminerà i doppioni.Mi ricordo anchio la storia da conicella da varanna se non sbaglio prima della sua totale demolizione vi era situato il calvario.Si mormorava che trovarono parecchi soldi.
RispondiEliminaBellissimo racconto ,confermo che alla conicella da varanna che fu completamente abbattuta con una buca molto profonda si diceva che avevano trovato un vero tesoro.Infatti la vita di chi fece lo scavo cambio completamente diventando in un colpo ricco.
RispondiEliminaGrazie,grazie e ancora grazie per deliziarci con qesto blog che ci aiuta molto nel percorso storico del nostro paesello
RispondiEliminaeffettimamente questo blog andrebbe patrocinato dal comune di Sellia per le tanti fonti storiche,racconti,tradizioni che vengono proposti valorizzando,facendo conoscere anche all'estero il nostro paese.
RispondiEliminaDa ragazzino sentivo dire di una persona che divenne benestante dal mattino alla sera. Si diceva che aveva trovato "un tesoro" ma non si sapeva bene se era una storia vera o un altro racconto di briganti, magare e sortilegi vari.
RispondiEliminaDi vero ci fu che se ne ando' da Sellia e compro' un palazzo in citta.
Admin
Sapevo di questa storia ripresa per primo dall'amico G.F. Non si tratta di un racconto di fantasia ma di una persona con nome e cognome che fece fortuna dopo aver scavato alla conicella da varanna.Magari in un prossimo post cercheremo di capirne di più.Puntualizzando che il Calvario si trovava più sotto. Una Buonanotte a tutti gli amici/che del blog.
RispondiEliminaBel racconto il quale ancora una volta aiuta a far riemergere il nostro passato.Ciao a tutti Maria
RispondiEliminaAmmmesso che trovò dei soldi scavando non dovevano permettergli di distruggere la vecchia conicella che come dice giustamente zagor non era del Calvario ma dell' Immacolata con ai due lati due santi.
RispondiEliminaUna buona Domenica delle palme a Zagor e chi collobora con selliaracconta
RispondiEliminaUna buona domenica atutti i visitatori e amici del blog.Giovanna
RispondiEliminaBuona domenica anche da parte mia, bella giornata oggi anche con il vento
RispondiEliminaBuona domenica Sellia dal New Jersey
RispondiEliminaCiao Sellia. Buona Domenica da Pepè
RispondiEliminaBuona domenica a tutti i miei parenti Selliesi Mascaro G.
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