giovedì 17 giugno 2010

In viaggio da Sellia verso la Sila (terza parte )

Dopo un po’ ecco Vinculisi ,se a San Pietro c'erano tre case e nu furnu, a Vinculisi le case erano due e senza furnu;
ed io che pensavo di visitare,attraversare grandi paesi lungo il tragitto che ci portava in Sila:Papà ancora una volta si sistemò bene i capelli ed entrò nella piccola Chiesa. Io non volevo entrare nella paura che ci sarebbe stata sull’altare un altra Madonna diversa dalla nostra “chi mi stai diventannu saracinu comu ziuta?” mi ammonì papà, diffidente entrai, la curiosità era tanta. Questo è Santu Simuna protettore di Vinculisi ;a Sellia non ricordavo nessuno con questo nome, rimasi molto colpito dalla statua molto reale, particolare, ma nello stesso tempo pensai alla statua del nostro protettore San Nicola con quello sguardo magnetico, non potevi raccontargli bugie quando ti rivolgevi a lui; io spesso parlavo in modo confidenziale con San Nicola quasi come ad un nonno,quel nonno che non avevo mai avuto. Si riparte, vicino si intravedeva Albi ma non lo avremmo attraversato per paura di essere bloccati dalle guardie borboniche che sequestravano tutto, erano diventati ancora più prepotenti da quando si respirava forte l’aria dell’arrivo dei Piemontesi che ci avrebbero liberato da questi infami oppressori (o almeno così doveva essere,così pensavamo…ma non andò proprio  in quel modo. Ma questa è un'altra storia,continuiamo la nostra) salimmo “da naccurciaturu” ripido e subito dopo l’ambiente cambiò, non più ulivi, ma pini tanti tantissimi pini, mi girai nel tentativo di poter vedere Sellia ma non si intravedeva più. La temperatura si fece rigida, io ero ben seduto “subbra u ciuccio" di zio mentre papà si teneva dalla coda del nostro asinello, zio invece era più avanti, camminava con passo spedito con un grosso bastone tra le mani che certo non gli serviva come sostegno nella ripida salita. Avevo fame,avevo sete lo avevo ripetuto minimo dieci volte ricevendo sempre la stessa risposta :"tra poco ci fermiamo" ,mentre mi preparavo per ripeterlo per l’undicesima volta, dalla fitta boscaglia uscirono di scatto due loschi individui afferrarono mio zio che si trovava sempre più avanti di noi facendolo quasi cadere per terra, dico quasi perché non so come in meno di un secondo furono i due a trovarsi rovinosamente a terra mentre zio sferrava dei colpi con il bastone che ora capivo a cosa gli serviva; papà mi fece subito nascondere dietro un albero facendomi segno di stare zitto, di non fiatare; subito dopo un altro individuo uscì come dal nulla bloccando zio con un coltello alla gola e minacciando papà di non fare un passo falso. I due intanto che erano per terra si alzarono un po’ ubriachi per i colpi ricevuti col bastone, io quasi non respiravo, dalla paura mi faceva male la pancia. Uno, sicuramente il capo, andò a frugare per vedere cosa trasportavamo, assaggiandone una disse: "da dove venite?" "Da Sellia" rispose papà, riprese: "ma certo! cu tutti si ficu tosti e duva potianu venira? Sti mangiaficu da Sellia!" Non chiedetemi come ha fatto perché ancora adesso che sono passati tanti anni non lo saprei spiegare, tutto avvenne in un attimo i due si ritrovarono a terra mentre il terzo con il coltello si ritrovò senza coltello volato via da un forte colpo di bastone, zio lo sollevò per il collo dicendogli “mangiaficu si, fissi no!” Per spavento ero andato a concimare qualche pino per la forte emozione. Io ero sicuro che avevamo sconfitto una banda dei famosi banditi della Sila, papà invece replicò che si trattava di tre “sciancati chi nu sapianu arrobara mancu i gallini ammasunati” Zio annuì per approvare quanto detto; e se lo diceva lui,tra le altre cose era stato arrestato per ben due volte dai borboni la seconda per un forte sospetto di essere il capo della banda di Sellia i quali avevano rubato il figlio del barone, facendo balzare il tranquillo paese Sellia agli onori della cronaca del tempo,tanto che nei paesi vicini tutti erano increduli: come a Sellia? ccà illi su tutti queti queti,bonazzuni, no ppe nenta su manciaficu. Ecco perchè zio si era così arrabiato, non gli andava giù questa nominata. Fine terza parte.
N.B: Commenti chiusi, ci ritroveremo all'ottava ed ultima parte del racconto per raccogliere i vostri preziosi giudizi in merito al racconto.