Siamo nel 1735 e la nostra regione soggiace alla sovranità Borbonica che divide la Calabria in 3:ulteriore con capoluogo Reggio, ulteriore II con Catanzaro, e citeriore con Cosenza. Ma periodi tristi subentrarono sotto i borboni, periodi di benessere per ritornare di nuovo nell’ingiustizia e nell’abuso, così sino al pieno Risorgimento.Carlo di Borbone è un re buono,paterno e benefico e il suo governo sarà ricordato molto positivamente. Ferdinando I, invece pur non essendo di indole cattiva subisce passivamente i capricci della moglie, e quelli dei cortigiani senza scrupoli. Se dovessimo analizzare gli eventi più rilevanti durante il suo regno,vedremmo solo lutti e rovine: nel 1783 un devastante terremoto provocò danni ingenti e numerose vittime; nel 1799 una lotta enorme tra plebei e partigiani della repubblica Partenopea, tra cui molti uomini migliori, seminò stragi e rovine. Il re fugge a Palermo, mentre il cardinale Ruffo inizia la riconquista del regno per far ritornare tutto com'era prima. “Reazione e patibolo” ecco il tremendo binomio che spaventa l’Italia meridionale. Molti verranno uccisi, tra cui: il generale Giuseppe Schipani di Catanzaro,lo scienziato Vincenzo De Filipps di Tiriolo,ecc..
Col ritorno nel regno di Napoli dei Francesi di Napoleone e di Giacchino Murat, iniziò un'aspra lotta tra le truppe Francesi e gli insorti che culminò con l’uccisione a Pizzo, città fedelissima ai borboni, di Gioacchino Murat. Intanto una setta, si stava sviluppando molto rapidamente in Calabria: “i carbonari”, minava le basi del regno borbonico preparando la rivoluzione del 1820. Ancora più triste sarebbe il ricordo del suo successore di Ferdinando,rimasto (per fortuna) sul trono per un breve periodo. Sotto la sua tirannide la Calabria tutta cospirava sino ad arrivare alla ribellione del 1848 in cui si accusava il tiranno di violazione dello statuto. Ma a nulla valse anche un comitato di salute pubblica che dichiarò apertamente decaduta la dinastia borbonica; altre lotte, altro sangue fu sparso ai danni dei Calabresi. Solo nel 1860 l’esercito borbonico fu definitivamente sconfitto dalle truppe garibaldine nelle cui file militavano molti calabresi.
Eccoci giunti al penultimo capitolo della storia del dialetto Calabrese durante i secoli.La prossima settimana inseriremo l'ultimo capitolo di questo attento percorso storico del nostro dialetto durante le varie dominazioni dai greci sino all'unità Italia.
RispondiEliminaNoi popolo Calabrese abbiamo sempre subito passivamente le varie dominazioni in attesa che la prossima sarebbe stata meno tiranna
RispondiEliminaAdesso ci tocca subire la dominazione Italiana dei nordisti proprio ieri un ministro ha definito il popolo meridionale dei cialtroni.
RispondiEliminaBei post scritti molto bene di facile lettura bravo. Nicola.
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