martedì 7 settembre 2010

Memorie di un borbonico (sesta e ultima parte)

In quest'ultimo post analizzeremo in modo climatico 10 anni: dal 1843 al 1853 vedendo come la popolazione dipendeva molto dai vari capricci del tempo, essendo i prodotti della terra l'unica fonte di guadagno per sfamare le proprie famiglie
1843-I cereali furono scarsissimi anche perché dal 10 aprile fino al 23 settembre in tutta la provincia non cascò neppure una goccia d’acqua, l’uva molto scarsa, anche le patate e le castagne risentirono di questa siccità mentre l’ulivi si preparavano ad un ottima annata, i rami stracolmi toccavano il terreno. Ma la sera del 12 novembre un violento uragano con vento e grandine fece cascare a terra i due terzi delle olive, mentre quelle che restarono sugli alberi marcirono, il prezzo dell’olio fu molto elevato: dopo quel diluvio del 12 novembre non piovve più fino al 2 gennaio del 1844 facendo sempre delle belle giornate con la notte che gelava la terra. Tutti questi scombussolamenti dei climi, molti l’attribuirono al passaggio di una cometa tra giugno e luglio che appare una volta ogni 63 anni. Mentre la miseria dei poveri contadini aumentava sempre di più, ci vollero parecchi anni affinché il clima si stabilizzasse.
1844- tra tutti i legumi che furono ancora una volta scarsi le fave invece erano abbondanti, così come il grano, ma solo tra le terre di Sellia e del Marchesato.
1845-fu un ottima annata per il vino sia come quantità che qualità, olio invece scarsissimo facendo lievitare di molto il prezzo, i frutti furono scarsi e marci.
1846-Le olive erano abbondanti ma siccome non pioveva da diversi mesi cadevano dalle piante secche al minimo soffio di vento, i trappiti aprirono verso il 15 settembre ma già a fine novembre chiusero perché non c’era neppure un olivo sugli alberi. Il grano fu molto scarso e di scarsa resa, tanto che chiunque faceva il pane con i cereali più vari, soprattutto di luppini che furono gli unici a essere abbondanti. la siccità colpì l’intera europa, molti fiumi seccarono, molte fontane di acqua sorgiva situate dentro i vari paesi andarono perse per sempre, la terra divenne arida, secca, molti davano la colpa alla famosa cometa apparsa nei cieli nel 1843 la quale dopo la sua comparsa aveva scaturito un sconvolgimento del clima. Iniziò a piovere solo a novembre e ci fu un diluvio che colpì tutta l’europa meridionale
1847-Anche durante quest’anno i vari raccolti furono molto scarsi, tanto che parecchi contadini stavano perdendo anche le sementi di molti ortaggi e cereali i quali quel poco che si raccolsero venivano venduti a prezzi mai visti primi. Fu proprio in quest’anno che la popolazione afflitta dalla fame e dalla miseria iniziò a ribellarsi contro i sovrani sempre più oppressori del Regno delle due Sicilie, iniziando il fenomeno di brigantaggio il quale nasce contro le tirannie dei ricchi sempre più distanti dalla popolazione.
1848-Un anno eccezionalmente piovoso, tanto che i vecchi non si ricordavano un annata simile; tantissima neve che durò anche a bassa quota sino ad aprile, la grandine spesso distrusse i vari raccolti cadevano chicchi cosi grossi che superavano di molto due noci.
1849- fu caratterizzato da poca pioggia tanto che molte quercie secolari seccarono, mentre frutti come il sicomoro, pere, mele, seccarono sugli alberi. Le foglie degli ulivi divennero neri come inchiostro.
1850-Uno degli anni più rigidi di sempre, la neve non si sciolse in diversi paesi della provincia sino a fine marzo e cadde spesso anche al mare. Fu un annata buonissima per il grano che ne produsse tanto.
1851- le olive furono veramente abbondanti, ma una nebbia li macchiò e caddero immaturi, l’olio fu dunque scarso e di pessima qualità.
1852-il freddo che colpì gli ulivi da marzo a maggio con abbondanti nevicate fece morire parecchi alberi
1853-Un anno molto scarso per il grano tanto che parecchi decisero di non mieterlo, così nei campi di Sellia si vedevano le spighe secche anche a luglio, l’olio nella zona fu molto scarso anche se di ottima qualità; l’inverno fu freddo e piovoso tanto che non cresceva neanche un filo d’erba per le povere bestie che diventavano sempre di più pelle e ossa.

5 commenti:

  1. Le previsioni metereologiche durante il decennio 1843-1853. In un epoca in cui tutte le varie attività venivano svolte in base alle condizioni climatiche. Una buona oppure cattiva stagione significava poter mangiare qualcosa in più ma sopratutto cercare di riempire la dispensa per periodi di carestie. Questo decennio molto variabile con fattori climatici estremi si penso che la causa fu il passaggio della cometa.

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  2. Bel resoconto molto dettagliato.

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  3. Un lavoro alla riscoperta di tutto ciò che appartiene al passato dove anche le varie condizioni climatiche ci narrano molte cose. Domenico

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  4. le previsioni meteo di circa due secoli fa molto interessanti leggerli. Bravi continuate così. Giuseppe U.S.A

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