lunedì 27 settembre 2010

Portabella penninu (quinta e ultima parte)

Ci incamminiamo verso le nostre case quando dalla stanchezza per le varie emozioni mi sedetti ai gradini di una palazzina, ma subito saltai in aria i gradini erano ricoperti pieni di spine, di rovi ,osservando bene anche la porta era minuziosamente ricoperta di rovi sino alla maniglia “mmbaa forzi u cumpari Peppinu si spagna de nncuna vurpa chi c’è vò arrobara i sozzi”. Andammo a dormire stanchi, scontenti, rassegnati. Il mattino dopo di buon ora eravamo già in piazza, mancava Tonino, poverino ci dispiaceva chissà dov'era, sicuramente anche questa notte non avrà chiuso occhio nel dilemma, nella paura che anche lui possa diventare un lupipampinu. "Andiamo a casa sua per vedere come sta?", "Certo andiamo!" Mentre ci incamminiamo, noto che ai gradini "e alla porta di mastru peppino" i spinari non ci sono più, ma non li diamo nessuna importanza; quando ecco che passa mio zio "cu u ciucciu" sta gia rincasando dalla campagna, la mattina si alza prestissimo quando ancora è buio, mi saluta e mi dice " 'Colicè daccia si spinari a mastru peppinu!" , "Certo zio. ma toglimi na curiosità perche li sistema per benino lungo i gradini e davanti la porta? Forse perche qualche volpe durante la notte cerca di entrare nella dispensa per rubargli gli insaccati?", "Ma quala vurpa e vurpa" disse mio zio "li servanu pe u figliu ca è nu lupipampinu accusì si pungia e nu trasa a ra casa" Sorridendo risalì sul asino e se ne andò. Ecco chi era u lupipampinu "u figliu de mastru peppinu."Dovevamo subito andare a dirglierlo a Tonino poverino chisà quante sofferenze sta passando; eccoci a casa sua, bussiamo, i genitori non.......
ci sono sono andati a Catanzaro "cu u postala" ci dice la signora di sotto, bussiamo ancora e finalmente tonino ci apre con i capelli tutti in disordine ma soprattutto capiamo, anzi vediamo che era in dolce compagnia con una nuova fidanzata altro che notti insonni "u lupu perda u pilu ma no u vizzu" e per sua fortuna non sarà nu lupipampinu

Racconto storico tramandato oralmente ricostruito  da Sellia racconta 
Autore: sellia racconta. Si prega di inserire il link a chi ne fa uso, con esplicito riferimento della fonte

15 commenti:

  1. Siamo arrivati alla conclusione del racconto del mese di settembre nel quale scopriremo chi si celava dietro la terribile figura "du lupipampinu" Il prossimo racconto (sempre rigorosamente ambientato è tratto da storie narrate a Sellia) Avrà come titolo:"I juri ara Madonna da conicella" una storia molto commovente. Un buon inizio settimana a tutti i visitatori del blog. Zagor.

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  2. Un buon inizio settimana a tutti gli amici di selliaracconta.

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  3. un bel racconto, comunque io rimango dal parere che i lupi pampini non siano mai esistiti. Domenico

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  4. aspettando il prossimo racconto auguro anchio un buon inizio settimana a tutti.............domè credimi i lupipampini esistono. Caterina

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  5. Abbiamo letto le conclusione dell'affascinate racconto dei quattro da "chiazza" che hanno fatto di tutto per scoprire l'identità du "lupimpanu" da Sellia . Una cosa è certa che loro non l'hanno visto ma si sono fidati di quello che ha detto lo zio di Nicola.Possiamo fidarci? non lo so.Ora vi racconto quello che è successo a me quando ero un giovane birbantello. Anche io come i famosi quattro abitavo "ari barraccuni", e come loro amavo recarmi ogni sera nel borgo antico, dove c'erano i miei amici più cari e dove mi sentivo a mio agio.Ogni sera, ritornavo tardi ed anche io scendevo i 136 gradini della Portabella: Non vi dico con quale velocità. Questo rito si ripeteva quotidianamente. Una notte d'estate . erano quasi le due e mezza, c'era la luna piena, si vedevano chiaramente i contorni degli alberi e si sentivano cantare le cicale.. rincasavo come ogni sera, e come ogni sera avevo scelto la portabella.. e come al solito scendevo a passo veloce...arrivo alla fine della scalinata e comincio a fare la strada provinciale, quando all'altezza della curva da frischia , e precisamente dove fermavano una volta "I purmani" sento un rumore, un lamento particolare ed insistente... non vi dico cosa ho provato in quel momento.. tutti i racconti di lupipampini fatti aru focularu mi venivano in mente .. non sapevo che fare.. andare avanti o tornare indietro? Scappare o fare piano piano? intanto il lamento si faceva sempre più insistente... la paura credetemi faveva novanta me la stavo facendo quasi addosso. Poi il mio carattere ribelle .. prende il sopravvento..Mi dissi: Ora voglio proprio vedere .. chi è questo lupipampinu! Mi fermo... respiro profondamente.. mi faccio coraggio e piano, piano mi avvicino dalla parte da dove provenivano questi latriti... venivano da dentro la curva e dentro la cunetta... mi avvicino sempre più ... fino ad arrivare al punto dove i lamenti si sentivano sempre più forti ed insistenti ero ad un passo dallo scoprire e vedere da vicino " U lupipampinu", piano piano mi avvicino ancora e comincio a scorgere il profilo di un uomo che dentro la cunetta si girava e voltava e anche vomitava .... stavo scoprendo dopo anni di leggende ( perchè come vi ho detto all'inzio del racconto di Zagor ero molto scettico) chi e come era il lupipampinu. Ma avvicindomi ancora.. devo confessarvi che vidi e conobbi quell'uomo con la barba lunga , che non era un lupipampinu ma era Vincenzu( così si chiamava veramente) Mbriacu fracidu cchì si sentia mala.Una liberazione... Vincè hai bisoggni d'aiutu? cgli dissi. Macchè .. per tutta risposta mi disse: "fatti i cazzi toi". Questo .. cari amici di Sellia racconta come a volte possono nascere le leggende che quasi sempre si basano su l'ignoranza: Ora con questo non voglio influenzarvi sul fatto che i Lupipampini non sono mai esistiti, ma personalmente ebbi la convinzione che queste creature sono frutto della fantasia della gente. Ciao G.F.

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  6. g.f credimi esistono forse adesso con diverse cure appropriate sono innucui ma sono esistiti. vedi LICANTROPIA-Giovanni Mi

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  7. i lupipampini io credo che siano esistiti perche mia mamma mi raccontava della loro esistenza perche li aveva sentiti una sera d'inverno con la luna piena,e mi raccontava ,che erano persone conosciute in paese come lupipanpini.Io credo che si doveva trattare di qualche forma di malattia,che qualcuno ha trasformato in leggenda.

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  8. Caro Giovanni, il Licantropo non un soggetto definito con certezza, ma fa parte di un essere raccontato nella leggenda della mitologia greca:comunque si tratta sempre di leggenda.devi saper inoltre, che quando negli anni passati non c'era la televisione, spesso durante la notte se ne combinavano di tutti i colori.. compreso quello di andare in giro a grattare alle porte per far impaurire la gente e poi sentire i commenti la mattina seguente..... Stanotta c'è statu u lupipampinu..... l'avimu sentutu tutti. Si in effetti giravano pure voci di chi era il posssibile lupimapinu... ma io resto dell'avviso quasi con certezza che non sono mai esistiti.

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  9. Il post precedente è di G.F. ciao

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  10. Si chiama comunemente licantropia clinica quella patologia mentale che costringe chi ne soffre a voler assomigliare a un lupo nell'aspetto ma principalmente nel comportamento, negli stadi più gravi i malati desiderano cibarsi di carne cruda, a volte umana, e di sangue. Fa parte della branca delle teriantropie (di cui rappresenta certamente la variante più diffusa) ovvero una psicopatia che costringe chi ne soffre a credersi un animale di una specie in particolare o meno (sono numerosi infatti i casi in cui i teriantropi non sono coscienti di una specifica identità animale ma si credono semplicemente degli Animali-Umani.Vi sono numerosi esempi di assassini psicopatici che hanno dilaniato i corpi delle proprie vittime coi denti e ne hanno addirittura mangiato il cuore.Un malato famoso è il boss stragista di mafia Nitto Santapaola, talmente crudele nei suoi delitti da indurre i dirigenti delle indagini su di lui a pensare che la sua appartenenza a Cosa Nostra sia solo un pretesto per uccidere.
    TRATTO DA WIKIPEDIA.ORG.
    -Giovanni. MI

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  11. Caro Giovanni, ognuno può rimanere nelle proprie convinzioni, però voglio insrtui anche io la definizione di Licantropo anch'essa tratta da WIkipedia
    Il licantropo (dal greco λύκος (lýkos), "lupo" e ἄνθρωπος (ànthropos), "uomo"), detto anche uomo-lupo o lupo mannaro, è una delle creature mostruose della mitologia e del folclore poi divenute tipiche della letteratura horror e successivamente del cinema horror.

    Secondo la leggenda, il licantropo è un uomo condannato da una maledizione a trasformarsi in una bestia feroce ad ogni plenilunio: la forma di cui si racconta più spesso è quella del lupo, ma in determinate culture prevalgono l'orso o il gatto selvatico (si veda in seguito). Nella narrativa e nella cinematografia horror sono stati aggiunti altri elementi che invece mancavano nella tradizione popolare, quali il fatto che lo si può uccidere solo con un'arma d'argento, oppure che il licantropo trasmetta la propria condizione ad un altro essere umano dopo averlo morso. Altre volte, invece, per "licantropo" non si intende il lupo mannaro: quest'ultimo infatti, si trasformerebbe contro la propria volontà, mentre il licantropo si potrebbe trasformare ogni volta che lo desidera e senza perdere la ragione (la componente umana).

    Come vedi si parla di mitologia greca, leggenda e come si nota si parla sempre con il condizionale.

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  12. carissimo g.f se continuo a ostinarmi sulla loro passata esistenza e perchè l'ho visto in prima persona ed era appunto uno di palazzini.Ciao da Gianni. MI

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  13. Sarà. Caro G.F. non voglio mettere in dubbio la tua convinzone,so pure io della persona che si diceva chie era (persona gentilissima e simpaticissima): Però questa convizione non lo so perchè esisteva solo nel nostro paese. Comunque cosa vuoi che ti dica, personalmente ho raccontato la mia avventura, ma ti posso garantire, che ho perso molte ma molte nottate per cercare di vedere, di sentire questo fantomatico lupipampinu senza successo. Ciao G.F.

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  14. Scusami caro Gianni. Ciao G.F.

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