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Nella foto lavori di ristrutturazione della Chiesa Madre ad inizio anni 90 |
Inseriremo domani il post di un breve ma intenso racconto successo a Sellia nel 1600, è fedelmente trascritto su un libro nel 1782 dal titolo "Vita di Sant' Ignazio di Lojla, fondatore della Compagnia di Gesù ("Padri Gesuiti"), ideatore degli Esercizi Spirituali; fu uno dei più grandi Santi della storia della Chiesa. Ignazio nacque a Loyola, nella zona basca della Spagna, vicino Azpeitia, nel 1491, figlio cadetto di una nobile famiglia. Da giovane si dedicò alla cavalleria e al gioco delle armi, ma amava anche divertirsi (scriverà nella sua autobiografia che “fu uomo di mondo”), talvolta creandosi anche qualche problema con la legge. Ignazio fu canonizzato il 12 marzo del 1622 insieme a S. Francesco Saverio. Di lui fu detto: “Aveva il cuore più grande del mondo“.Il 20 maggio 1521 si trova a Pamplona nel momento in cui questa è posta sotto assedio dalle truppe francesi. Ignazio valorosamente convince la guarnigione posta a difesa della città a non arrendersi e, con una forza esemplare, guida la resistenza. Purtroppo viene gravemente ferito ad entrambe le gambe e la città si arrende. I francesi lo trattano con rispetto e lo rimandano al suo castello natale per essere curato. Il viaggio in lettiga è duro e travagliato. Ignazio arriva a Loyola in condizioni non felici. Pochi giorni dopo sarà sul punto di morire, ma nel giorno della festa di S. Pietro e Paolo inizia la guarigione. I chirurghi spezzano più volte le gambe perchè le ossa non si saldano correttamente. Ignazio resterà comunque zoppo per tutta la vita. Durante la lunga convalescenza chiede dei libri da leggere. In casa non c’è molto e gli danno opere sulla vita di Cristo e sulla vita dei Santi. Qui inizia ad accendersi un fervore dentro Ignazio ed un desiderio di imitare le vite di San Francesco e di San Domenico. Entrando nello specifico racconto storico, molto particolare, avvenuto ad un monaco sagrestano della compagnia di Gesù che dimorava a Sellia, il quale per lavori urgenti salì sul tetto del campanile che all’epoca dei fatti non era come lo vediamo adesso ma si presentava più alto con un tetto spiovente ad una falda ricoperta di tegole; successivamente con i vari cataclismi, il campanile si è ribassato, il tetto in tegole venne sostituito da un solaio con delle orlature tipo castello. Il monaco, una volta arrivato nella sommità del tetto, iniziò i lavori di riparazione delle tegole, ma mentre stava svolgendo il lavoro un movimento brusco oppure un piede appoggiato male, cadde disastrosamente sfracellandosi a terra,ma…………….(leggi l’episodio che inseriremo)
Il racconto storico come abbiamo avuto modo di dire in un altro post, è stato scovato casualmente da lux: forumista nel forum di Sellia, ma anche nostra collaboratrice, la quale mentre faceva le varie ricerche sui santi del giorno da spedire alla parrocchia di Sellia, essendo una coadiutrice anche del sito parrocchiale, scopre questo breve,bellissimo e inedito racconto.
Trovare libri che parlano di Sellia è difficile, ma spesso alcuni passagi storici sul nostro borgo si trovano in volumi che noi, dovendo fare una ricerca, non prenderemo neanche in considerazione come in questo caso, dove in un antico volume del 1700 sulla vita e miracoli di Sant'Ignazio, troviamo un racconto miracoloso successo a Sellia.
RispondiEliminabrava a lux, aspettiamo a leggere questa storia riportata su un libro.
RispondiEliminaBene! Leggeremo senz'altro questo bel racconto.
RispondiEliminaE' stato emozionante scoprire questo legame tra Sant'Ignazio e Sellia ma sopratutto accertarsi che è realtà e non fantasia.
RispondiEliminaBuona lettura........