domenica 31 ottobre 2010

Origini del culto verso il S.S. Rosario (seconda parte)

                                    Nella foto interno chiesa del S.S Rosario Sellia
Grazie all’ambiente certosino e ai domenicani la pratica si allargò anche a causa delle confraternite laiche mariane orma i numerose. Tra il popolo il Rosario ebbe grande favore e la formula si semplificò ulteriormente nel XVI° secolo quando il domenicano Alberto da Castello (gli storici però discutono su questa paternità) scelse 15 misteri tra i tanti ormai esistenti della vita di Gesù e Maria proponendoli alla meditazione e portando il Rosario alla forma moderna che conosciamo oggi. Un manoscritto del 1501 riportava, come una sintesi storica, queste parole: "Il Rosario ha avuto la sua origine principale dall’ordine di s. Benedetto (in particolare la riforma dei Cistercensi), si è rafforzato con i Certosini, ultimamente ha preso sviluppo dall’ordine dei Predicatori (Domenicani)". Lo "strumento" della corona per pregare, invece, ha un’origine antica risalente ai Padri del Deserto del III° e IV° secolo dopo Cristo, che usavano cordicelle o stringhe per la preghiera ripetitiva. Una tappa fondamentale per la diffusione della pratica mariana è sicuramente la battaglia di Lepanto (dentro i territori dell’Impero Ottomano, nell’attuale Grecia) tra la flotta cristiana e quella turca. Nel XVI° secolo i turchi sono fortissimi e avanzano all’interno della Cristianità quasi senza sconfitte avendo come obiettivo di innalzare la mezzaluna a Roma. Il papa S. Pio V, preoccupato per la situazione, riesce a riunire sotto le insegne della croce una flotta composta da galee pontificie, spagnole e della Repubblica veneta mentre i francesi erano presenti con alcuni cavalieri volontari. A capo della flotta cristiana viene chiamato Giovanni d’Austria. Individuata la flotta turca nelle acque di Lepanto, i cristiani la raggiungono il 7 ottobre 1571 e così avviene la battaglia decisiva per la Cristianità contro l’Impero Ottomano. intanto S. Pio V invita tutti alla preghiera del Rosario (che lui stesso consacrò nella forma sostanzialmente in uso al giorno d’oggi con la bolla Consueverunt romani Pontifices del 1569), a fare processioni pubbliche e penitenze, e quando ancora non poteva sapere della vittoria ne dà l’annuncio facendo suonare tutte le campane di Roma e decretando che la flotta cristiana ha vinto grazie all’intercessione della Madonna del Rosario. Il Papa inserì nelle litanie l’invocazione di Maria come Auxilium Christianorum e decretò che il 7 ottobre fosse commemorata S. Maria della Vittoria. Fu poi papa Gregorio XIII che istituì il 7 ottobre come festa della Madonna del Rosario. Un’altra decisiva tappa per la diffusione della preghiera mariana fu il 12 settembre 1683, quando il re polacco Giovanni Sobieski sconfisse a Vienna i Turchi e impedì definitivamente all’Islam la conquista dell’occidente Cristiano. In questa occasione il pontefice Innocenzo XI istituì la festa del Nome di Maria il 12 settembre. Nell’epoca contemporanea non si può non fare riferimento alle grandi apparizioni mariane.
A Lourdes, sui Pirenei nel sud della Francia, la Vergine appare nel febbraio del 1858 a s. Bernadetta Soubirous con la corona del Rosario in mano, invitando tutti alla preghiera e alla penitenza, e a Fatima nel 1917 dove la Madonna fa un appello urgente, attraverso i tre veggenti Lucia, Francesco e Giacinta (questi ultimi due beatificati da papa Giovanni Paolo II), alla preghiera del Santo Rosario meditato, alla penitenza, alla comunione riparatrice dei primi 5 sabati del mese e alla devozione al Cuore Immacolato di Maria. Il 13 luglio 1917 la Madonna apparendo disse: "Voglio che veniate qui il giorno 13 del mese prossimo, che continuiate a recitare tutti i giorni il rosario in onore della Madonna del Rosario, per ottenere la pace del mondo e la fine della guerra, perché soltanto lei ve la potrà meritare".
Queste parole, più che mai attuali, indicano come il Signore, attraverso Maria, è sempre stato premuroso verso i Suoi figli che però, purtroppo, non vogliono ascoltare la sua voce e ne pagano conseguenze durissime. È importante, inoltre, un accenno al magistero pontificio degli ultimi decenni. Numerosissimi sono i documenti papali che riguardano il Rosario e più di ogni altro fu Leone XIII, chiamato il Papa del Rosario, a diffondere tale pratica. Portano la sua firma 12 lettere encicliche dedicate alla preghiera mariana. Consacrò ad essa il mese di ottobre ed il suo impegno in questo senso fu per aiutare i cristiani a "superare l’avversione al sacrificio e alla sofferenza ponendo la propria fede e il proprio sguardo sulle sofferenze di Cristo; l’avversione alla vita umile e laboriosa si supera da parte del cristiano meditando sull’umiltà del Salvatore e di Maria; l’indifferenza verso i misteri della vita futura e l’attaccamento ai beni materiali si guariscono meditando e contemplando i misteri della gloria di Cristo, di Maria e dei santi" (cit. in Nuovo Dizionario di Mariologia, voce Rosario, p.1209). Pio XII scrisse l’enciclica lngruentium malorum, del 15 settembre 1951, con l’invito a confidare nella Vergine soprattutto nei momenti più difficili e a recitare il Rosario per custodire la concordia in famiglia, per far crescere le virtù cristiane, per implorare la pace, il rispetto dei diritti della Chiesa e per ottenere conforto ai malati e ai diseredati. il Beato Giovanni XXIII fece del Rosario parte integrante della sua spiritualità, cosi come Paolo VI che, nella Marìalis cultus (2 febbraio 1974), descrive gli elementi costitutivi dei Rosario ripresi anche nella Rosarium Virginis Mariae da Giovanni Paolo II: il Rosario come compendio del Vangelo, come preghiera contemplativa e cristologica. Concludo questa sintesi con una citazione dalla Rosarium Virginis Mariae dove il regnante pontefice, oltre a rinnovare la pratica integrando i misteri gaudiosi, dolorosi e gloriosi con quelli luminosi, riprende una frase dell’inizio del suo pontificato (1978) e manifesta in pienezza il suo cuore mariano: "Il Rosario è la mia preghiera prediletta. Preghiera meravigliosa! Meravigliosa nella sua semplicità nella sua profondità" (n. 2).

Autore: sellia racconta. Si prega di inserire il link a chi ne fa uso (anche in modo parziale) con esplicito riferimento della fonte

7 commenti:

  1. Oggi domenica 31 ottobre chiude il mese dedicato alla Madonna del Rosario verso la quale il popolo Selliese ne rimane da sempre molto devota. Una buona domenica a tutti gli amici del blog da Zagor.

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  2. Una buona domenica a tutti i Selliesi anche da parte mia. Caterina

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  3. Buona domenica sellia buona domenica zagor ci mancano le letture del vangelo da parte del parroco di sellia don francesco

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  4. Una buona domenica al mio amato paesello ed a tutti i suoi abitanti
    Giuseppe U.S.A

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  5. chiedo scusa. mi impegnerò a farvi avere sempre la lettera. promesso.

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  6. Grazie don Francesco,ma vedi per noi che viviamo fuori Sellia rimane una bella occasione di sentirci attivamente nelle varie attività spirituali della nostra comunità

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  7. IO vado regolarmente a messa nella mia città,ma leggo sempre con piacere le varie lettere del Vangelo di Don Francesco. Caterina

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