sabato 30 ottobre 2010

I lavoratori impegnati da anni per la costruzione della diga sul Melito (CZ) chiedono certezze sul loro futuro su un opera dal valore di circa 260 milioni di euro iniziata nel 1978 si prevedono ancora tempi incerti sulla consegna.

I lavoratori della Diga sul Melito prendono atto dell’appello rivolto dal Sindaco di Cicala, Sig. Muraca, agli altri sindaci interessati, agli organi istituzionali regionali e provinciali, nonché al Consorzio di bonifica Ionio catanzarese, pubblicato in questi giorni, e si rallegrano che qualcuno si ricordi che questa opera è necessaria non solo per la provincia catanzarese ma per l’intera nostra Regione”. È quanto scrivono i lavoratori in una nota. “Peccato che gli stessi si vedano costretti ancora una volta a denunciare la loro situazione lavorativa di precari che alla scadenza del contratto hanno perso il posto di lavoro. 
 
Foto aerea del sito dove dovrà sorgere la tanto attesa diga sul Melito.
Ebbene si, quello che già si paventava dal mese di agosto, e cioè che i dipendenti a tempo determinato del Consorzio di Bonifica sarebbero stati tutti mandati a casa per mancanza di fondi e per il blocco del progetto Diga al Ministero delle Infrastrutture, è purtroppo diventato realtà, e adesso tutti questi lavoratori - con diverse professionalità ed alcuni in età avanzata che, come si sa, è già di per sé un limite al reimpiego - si trovano senza alcuna prospettiva di ricollocazione o di rinnovo, in quel limbo di incertezza, di sofferenza e di impotenza che non si augurerebbe al peggior nemico e che pesa particolarmente a chi è sempre stato abituato a lavorare per guadagnarsi da vivere e che adesso si trova da un giorno all’altro a non poter condurre un’esistenza minimamente decorosa. Si va avanti nella speranza che qualcuno – sindacati, istituzioni, o lo stesso Consorzio - si pronunci sul destino di queste persone che sono in attesa, forse vana, di uno sblocco di questa situazione di stallo; nel frattempo per problemi burocratici i lavoratori non stanno percependo neanche il sussidio di disoccupazione, e si trovano nella tragica condizione di non riuscire neanche ad arrivare a fine mese. I dipendenti confidano perciò che questo ulteriore appello possa servire a smuovere le coscienze di chi ha il potere di agire concretamente - non solo con tante belle promesse ma nessun risultato visibile – e chiedono un impegno reale a sanare tempestivamente questa situazione che si fa ogni giorno più drammatica”.