Ci sono date che segnano sui libri di storia come dei confini. Il
prima e il dopo che hanno cambiato i destini del mondo, di un’epoca:
e l’11 settembre 2001 è il giorno che ha cambiato la storia.
Nelle
stragi dell’11 settembre hanno perso la vita 2.753 persone, ma per
oltre un migliaio i familiari continuano a piangere su una tomba
vuota...
Oggi la città ha il volto della ricostruzione e della
voglia di ricominciare, lasciandosi alle spalle non solo gli attentati,
ma anche le sconvolgenti conseguenze che ne sono derivate, compresa
l'uccisione in Pakistan del leader di Al Qaeda, Osama bin Laden
E
dopo la caccia serrata al nemico pubblico numero uno e la sua sconfitta,
ha avuto la meglio la voglia di ricostruire per onorare chi non c'è più
e per infondere la speranza in chi è sopravvissuto..
Prenderá il via tra pochi giorni la rassegna "New York remenbers".
Duemila oggetti, dai camion schiacciati dei pompieri alle travi
d'acciaio contorte e bruciate delle Torri gemelle, verranno esposti
nello stato di New York per ricordare il decimo anniversario degli
attacchi terroristici. Le esposizioni, allestite in 30 luoghi pubblici,
permetteranno di rendere omaggio alle oltre 2.700 persone rimaste uccise
dagli attacchi alle Torri Gemelle.
Osama Bin Laden stava cercando di mettere insieme un
gruppo di miliziani per attaccare gli Stati Uniti in occasione del
decimo anniversario degli attentati delll’11 settembre 2011. Lo rivela
oggi il Wall Street Journal, precisando che il piano era ancora in fase
di discussione.
Dai documenti sequestrati nel covo pachistano dove
il leader di al Qaida è stato ucciso il 2 maggio scorso emerge che Bin
Laden e il suo capo delle operazioni, Attiyah Abd Al-Rahman, avevano
discusso la composizione del gruppo incaricato di lanciare l’attentato e
che Bin Laden scartava continuamente i nomi suggeriti da Rahman.
Tuttavia, in un incontro svoltosi all’inizio di questo mese, il
direttore in carica alla Cia, Michael Morell, ha fatto sapere agli
agenti che è prioritario garantire che nè questo nè altri piani siano
messi in atto.
“Quello che abbiamo scoperto è che era molto isolato
- ha detto un funzionario Usa al Wsj, commentando i documenti rinvenuti
nel covo - emerge in modo chiaro che lottava per continuare a
esercitare la sua influenza e per dirigere le operazione come aveva
fatto in passato”. Un’altra fonte ha poi sottolineato come “il tesoro”
trovato ad Abbottabad non abbia portato a grandi svolte, “perchè loro
sapevano quello che avevamo” e si sono comportati di conseguenza.