Nel
nostro Paese un bambino su quattro è in sovrappeso, mentre l’obesità in
età evolutiva ha una incidenza maggiore nelle regioni del sud. In
Calabria, in particolare, il problema riguarda il 16% dei bambini.
E’ quanto emerge da una recente indagine condotta dal Ministero della
Salute, in collaborazione con l’Istituto Superiore della Sanità.
"Per
fronteggiare tale tendenza, - informa una nota dell'Asp catanzarese -
in alcuni comuni della provincia di Catanzaro è stato realizzato
nell’anno scolastico 2010/2011, il “Progetto di ricerca per contrastare
il sovrappeso e l’obesità nell’età evolutiva”, promosso dalla S.I.S.A.
(Società Italiana di Scienza dell’Alimentazione), l’I.N.R.A.N. (Istituto
Nazionale di Ricerca per la Nutrizione e gli Alimenti) e l’Azienda
sanitaria provinciale di Catanzaro, in stretta collaborazione con i
sindaci dei comuni di Argusto, Cardinale, Cenadi, Centriche, Chiaravalle
Centrale, Gagliato, Olivati, Palermiti, Petrizzi, San Vito sullo Ionio e
Torre Ruggiero.
L’idea
di questo percorso progettuale, la cui metodica è stata proposta, a
livello nazionale, quale studio pilota, è nata nel corso di un convegno
tenuto, nell’ottobre del 2010 a Chiaravalle Centrale, dal Prof. Pietro
A. Migliaccio, clinico-nutrizionista, presidente della S.I.S.A., che ha
fornito utili indirizzi di procedura. Lo stesso noto specialista,
durante il programma di RAI 1, “La vita in diretta” andato in onda
giovedì, 15 settembre, ha fatto riferimento al lavoro di screening
svolto negli undici comuni campione di pertinenza dell’Asp di Catanzaro,
con la più ampia approvazione del direttore generale, Dott. Prof.
Gerardo Mancuso, per il quale “sono necessari interventi importanti e
corali, sia per quanto riguarda l’azione conoscitiva del quadro
epidemiologico, che quella operativa, attraverso una strategia in grado
di contrastare l’obesità, una condizione clinica, dovuta a fattori
genetici e ambientali correlati, che aumenta il rischio di sviluppare
malattie cronico-degenerative e che incide notevolmente sulla qualità
della vita”.
Spiega
il Prof. Migliaccio che “in giovane età il sovrappeso e l’obesità
possono causare difficoltà di movimento, danni alle articolazioni ed
alterazioni a livello metabolico ed ormonale; nell’età evolutiva è
infatti in aumento l’incidenza del diabete non insulino-dipendente ed è
anche frequente l’ipertensione arteriosa; non sono da sottovalutare,
inoltre, le ripercussioni di carattere psicologico. In età adulta queste
problematiche aumentano e si possono trasformare in vere e proprie
patologie, quali l’ipertensione arteriosa, malattie metaboliche,
cardiovascolari, con notevole aggravio di spese del Servizio Sanitario
Nazionale. Ogni ragazzo obeso è quasi sempre destinato a diventare un
adulto obeso”.
Il
programma, rivolto a tutti gli studenti della scuola primaria e
secondaria inferiore, ha visto coinvolti i dirigenti scolastici, gli
insegnanti referenti in educazione alla salute, i medici di Medicina
generale, i pediatri di libera scelta e gli operatori socio-sanitari. La
responsabilità del progetto è stata affidata alla dott.ssa Rosa
Anfosso, responsabile dell’unità operativa Pediatria di comunità,
dell’Asp di Catanzaro, nonché presidente dell’Associazione Italiana per
l’Educazione Sanitaria (A.I.E.S.), coadiuvata dal dott. Giuseppe Aielli,
della stessa unità.
Attraverso
lo screening sono stati rilevati i parametri antropometrici (peso,
altezza e circonferenza addominale) dei bambini, senza comunque
tralasciare l’aspetto clinico, con l’obiettivo di conoscere l’incidenza
dell’obesità e del sovrappeso in questa fascia di età e nella sua realtà
locale e per programmare interventi mirati di educazione alimentare